Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
News
-
14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

-
14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

-
14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

cammino e riposo
“Gli apostoli si riunirono intorno a Gesù
e gli riferirono
tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato.
Ed egli disse
loro: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’
”.
(Mc 6, 30-31a)
Carissimi/e,
eccomi di
nuovo a voi con l’augurio per un tempo di riposo (almeno per chi vive in Europa
ed in Guinea Bissau), dato che i mesi che ci aspettano sono classicamente di
vacanze.
Per gli altri Paesi dove
la CM è presente (Argentina, Cile, Mozambico e Indonesia) invece le vacanze
sono verso fine inizio dell’anno ma tutte/i in qualche modo siamo chiamati/e a
riposarci nel Signore.
Nelle parole di Gesù sentiamo tutta l’attenzione e la
tenerezza di una relazione che dà spazio all’incontro, all’ascolto e al
dialogo. Egli invita ciascuno/a di noi a vivere i suoi stessi sentimenti ed il
suo modo di tessere le relazioni con gli altri/e.
“Venite a me , voi tutti che siete
stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e
imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la
vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. (Mt 11,28-30)
Questa estate vivremo la nostra Consulta delle Responsabili di gruppo
e vorremmo proprio che fosse un incontro ricco di umanità, di relazioni
autentiche che partono dalla relazione con Gesù nostro maestro e Signore.
Desideriamo camminare con
Lui e riposarci in Lui e chiediamo per questo il dono dello Spirito che ci
sospinge e ci chiede di percorrere “passi nuovi”.
“Camminare è una delle parole che preferisco quando penso al cristiano
e alla Chiesa … Penso che questa sia veramente l’esperienza più bella che
viviamo: far parte di un popolo in cammino, in cammino nella storia, insieme
con il suo Signore, che cammina in mezzo a noi”! (Papa Francesco)
E’ l’esperienza del giubileo della misericordia che stiamo vivendo,
l’esperienza di un incontro più profondo con il Signore che ci fa accogliere
continuamente il suo perdono, la sua vicinanza e ci invita a vivere a nostra
volta il perdono e la vicinanza con coloro che sbagliano e vogliono
riprendersi, ricominciare.
Continuiamo a sentirci
unite nel desiderio di crescere nell’essere misericordiose come Lui seguendolo
anche nei momenti difficili e della prova in comunione le une con le altre.
Maria nostra madre,
guida e custode ci sostenga e ci benedica.
Martina
PROFONDITA’ DELLA
MISERICORDIA
“Aiutami,
Signore, fa’ che i miei occhi siano
misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi nulla sulla base di apparenze esteriori, ma sappia
scorgere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia di aiuto.
Aiutami a
far sì che il mio udito sia
misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie
orecchie non siano indifferenti ai dolori e ai gemiti del mio prossimo.
Aiutami,
Signore, a far sì che la mia lingua
sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per
ognuno una parola di conforto e di perdono.
Aiutami,
Signore a far sì che le mie mani
siano misericordiose e piene di buone azioni, in modo che io sappia fare
unicamente del bene al prossimo e prenda su di me i lavori più pesanti e più
penosi.
Aiutami,
Signore, a far sì che i miei piedi
siano misericordiosi, i n modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo,
vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza. Il mio vero riposo sta nella
disponibilità verso il prossimo.
Aiutami, Signore, a far sì che il mio cuore sia misericordioso, in modo che
partecipi a tutte le sofferenze del prossimo. A nessuno rifiuterò il mio cuore.
Mi comporterò sinceramente anche con coloro di cui so che abuseranno della mia
bontà, mentre io mi rifugerò nel misericordiosissimo Cuore di Gesù. Non parlerò
delle mie sofferenze. Alberghi in me la tua misericordia, o mio Signore.
Tu stesso
mi comandi di esercitarmi in tre gradi della misericordia. Primo: nell’azione
misericordiosa di ogni specie. Secondo: nel parlare con misericordia; quel che
non riesco a fare con le azioni, devo farlo con le parole. Terzo: nel pregare;
qualora non possa comportarmi con misericordia né agendo, né parlando, lo posso
sempre fare pregando. Estenderò la mia preghiera fino a raggiungere anche i
luoghi in cui non posso essere fisicamente presente.
O Gesù mio,
trasformami in te stesso poiché tu puoi fare tutto”.
Faustina Kowalska

memoria
Lo scorso 21 aprile abbiamo ricordato il secondo anniversario della morte del
nostro Fondatore p. Albino Elegante.
Fare memoria attraverso i suoi
scritti, della lunga vita di p. Albino significa per noi lodare e benedire
l’Amore Trinitario per le meraviglie compiute in lui. Riproponiamo, in parte,
quanto lui stesso raccontò in un’intervista per il suo ottantesimo compleanno:
«Sono nato a Caldogno, in provincia di
Vicenza, il 15 novembre 1919, da una famiglia povera, e fui battezzato il 30
novembre. Mio padre, Giovanni, lavorava i campi, ma il sabato e la domenica
faceva il barbiere; la mamma, Maria Galvan, era semplicemente casalinga. Ebbero
tre figli: Angelo, Gemma e io. Ricevetti la cresima il 24 giugno 1928.
Una sera, quando frequentavo la quarta
classe, presi in mano le Letture Cattoliche di D. Bosco. In quell’opera lessi
la storia di un missionario, che era andato in Cina ed era morto martire,
decapitato. Ho presente l’immagine che lo raffigurava in piedi, sul parapetto
della nave, mentre guardava lontano… Anziché spaventarmi, quella lettura fece
sorgere in me un grande desiderio. Piansi quella sera e mi dissi: “Domani vado
a farmi prete”. Andai dal parroco, che mi chiese: “Che classe fai?”. “La
quarta”, risposi. “Finisci la quinta - concluse - e poi ne riparliamo”.
Terminata la scuola, l’anno successivo, mi
accompagnò alla scuola apostolica dei Sacerdoti del Sacro Cuore, ad Albino, in
provincia di Bergamo: la mia casa distava 170 km; troppo. La nostalgia della
famiglia mi fece piangere per molte notti.
Era l’ottobre 1930. Il 25 marzo successivo, feci la vestizione. Dopo il
ginnasio, il 29 giugno 1936, fui accolto come postulante. Fui mandato ad
Albisola Superiore (SV), per il noviziato, iniziato il 28 settembre 1936 e il
29 settembre 1937 emisi i primi voti. Iniziai il liceo: il primo anno a
Spotorno (SV), gli altri due a Oropa (NO). Terminato il liceo venni allo studentato,
qui a Bologna, per lo studio della teologia. Qui il 29 settembre 1941 feci la
professione perpetua, ma dovemmo sfollare a Castiglione dei Pepoli,
sull’Appennino, a causa della guerra. Dopo tre anni fui ordinato sacerdote, il
25 giugno 1944, dal Cardinale Nasalli Rocca, nella vecchia chiesina del
Suffragio, qui a Bologna, ma la mia famiglia non poté essere presente. Dopo tre
giorni la raggiunsi io e celebrai la prima messa a Caldogno. Il treno che mi
portò a casa fu l’ultimo che riuscì a passare. Fu bombardata la linea
ferroviaria. Il quarto anno di teologia l’ho trascorso in famiglia, studiando
sui libri del parroco. Erano stati anni difficili: c’era poco da mangiare, a
Castiglione, per giovani che avevano sempre un buon appetito. Quando arrivai a
casa, la mamma mi disse che ero diventato trasparente.
Tornato a Bologna, al termine della guerra,
il superiore mi nominò direttore dell’Apostolato della Riparazione,
un’associazione che diffondeva la spiritualità del S. Cuore, nella forma che p.
Dehon aveva consegnato alla sua congregazione: vita d’amore e di riparazione
per l’avvento del Regno del Cuore di Gesù nelle anime e nelle società. Furono
anni bellissimi, di grandi soddisfazioni. Demmo vita anche alla rivista Adveniat Regnum tuum, diventata poi Rivista dell’Apostolato della Riparazione.
Insieme con p. Moro, che seguiva gli Amici di Gesù, associazione di bambini che
vivevano la stessa spiritualità, ho girato l’Italia, per diffondere
l’associazione, formarne i membri, predicare gli esercizi spirituali.
Tra le giovani iscritte all’Apostolato della
Riparazione, alcune volevano consacrarsi totalmente al Signore e io indicavo
loro gli istituti dedicati al S. Cuore, ma finalmente, a Cesuna (VI), durante
un corso di esercizi, nel 1955, con un piccolo gruppo di giovani che
desideravano la vita di consacrazione, decidemmo di dare inizio ad una nuova
realtà. Fu quello il primo passo verso la Compagnia Missionaria del Sacro
Cuore, che nacque a Bologna la notte di Natale del 1957.”
Fin qui la testimonianza diretta
di p. Albino di una storia che continua fino ad oggi.
Nel riordinare i suoi “ricordi”
ci siamo ritrovate tra le mani questa preghiera che p. Albino ha scritto il
giorno della sua ordinazione diaconale, due mesi prima della sua ordinazione
sacerdotale.
“O Divino fuoco, o
Divino Amore, o dolce Ospite dell’anima mia,
arrendimi e purificami sono povero, sono nudo,
sono freddo;
ma mi abbandono tutto a te. Lava, irriga,
sana, piega…
Compi nel mio spirito, ciò che compisti
nel caos primitivo della materia:
sii principio di ordine, di luce, di
vita.
Trasforma la mia anima, come nei dì di
Pentecoste trasformasti l’anima degli apostoli:
donami la gioia ineffabile del servizio
fedele, nell’amore generoso a Gesù. Riempimi dei tuoi divini carismi:
donami la vera sapienza, donami l’intelletto
delle cose celesti;
sii mia guida e la mia fortezza; ricolmami la
mente della scienza celeste; fammi profondamente pio nel santo timor divino.
Donami la gioia di vivere abitualmente assorto
in te dimentico di tutti e di tutto.”
(Castiglione dei Pepoli 23 aprile 1944)
P. Albino nel
giorno della sua ordinazione sacerdotale,
25 giugno 1944
Con
la stessa preghiera, in comunione con p. Albino, lo affidiamo all'abbraccio di Dio Amore, che
solo sa compensare con il centuplo la lunga, generosa e fedele disponibilità
del suo servo.

il mio viaggio in cile
Eccomi in Cile e precisamente a San
Bernardo (vicino a Santiago, capitale di questo paese). Mi sono accorta che
Santiago ha circa 7 milioni di abitanti e San Bernardo ne ha 400 mila. (Bologna
mi pare sia intorno ai 500 mila). Questo dato mi ha fatto capire che il
contesto in cui mi trovavo aveva una sua rilevanza da vari punti di vista.
Primo fra tutti gli spostamenti e l’inquinamento che in quei giorni ha
raggiunto livelli elevati. Ma ho colto anche il fatto che San Bernardo è una città
con molte sfaccettature, anche se l’ho conosciuta solo in parte.
Sono
stata accolta nella sede della CM dove abitano Margarita e Elisabeth,
missionarie CM. Margarita è in pensione ma continua a lavorare nella biblioteca
della scuola dove è conosciuta da vari decenni e dove ha delle relazioni
consolidate. Elisabeth lavora in una scuola piuttosto distante e deve partire da casa alle 7 circa e fare ritorno
alle 18 di sera. E’ un lavoro impegnativo con bambini con handicap.
Teresa
Pozo, anche lei missionaria, abita a Puente Alto, a circa 1 ora di auto da San
Bernardo e attualmente deve assistere la mamma (Marina) di 89 anni che ha avuto
da poco un infarto. Sono stata da lei alcune volte ed è stato bello condividere
il suo contesto di vita.
Con
queste tre missionarie abbiamo condiviso molte cose: preghiera, dialoghi …
e incontri. Siamo anche andate a Casa
Davi dove ha lavorato, anni fa, anche Cesarina (molto ricordata da tutti) e
dove attualmente collaborano Margarita ed Elisabeth nei fine settimana.
Poi
ci sono circa una decina di familiares CM con i quali mi sono incontrata alcune
volte e che hanno fatto un cammino nella CM molto consolidato, profondo e
prezioso.
Missionarie
e familiares ci siamo incontrati per condividere la nostra vita e la spiritualità
ed insieme il giorno di Pasqua abbiamo realizzato un pellegrinaggio a S. Teresa
de los Andes. E’ stato un momento molto
bello e significativo. Questa santa cilena è molto amata ed intorno alla sua
tomba ci sono tanti fiori freschi che danno la sensazione di festa e di gioia,
di resurrezione di vita.
Sempre
insieme a missionarie e familiares ci siamo incontrate con il Provinciale scj
del Cile e con il Vescovo di San Bernardo. Due incontri significativi e dove la
testimonianza dei familiares e delle missionarie mi hanno fatto cogliere quanto
è preziosa la loro presenza in quel contesto di vita. Una testimonianza
diversificata dove emerge la sensibilità sociale e pastorale come presenza
nelle parrocchie e come accoglienza delle persone in difficoltà con uno stile
semplice e a volte nascosto come è
normalmente nascosto il “bene”.
Un
momento prezioso l’ho vissuto il lunedì dopo Pasqua nella cappella
dell’adorazione perpetua vicino alla cattedrale di San Bernardo con Margarita e
dove ho avvertito nel messaggio di S. Faustina un dono prezioso per aprirci
alla “misericordia” con quella semplicità e gratuità che ti fanno sperimentare
quanto è buono il Signore.
Ho anche colto come la storia di
questo popolo e di questo paese sia stata segnata da grandi sofferenze e da
conflitti che si sentono ancora presenti e che segnano il modo di essere delle
persone. Grande profondità e rispetto ho sentito nelle relazioni intessute in
quei giorni. Quindici giorni non bastano
per capire tante cose ma la storia CM in questo paese fa cogliere tante
dimensioni importanti. La fedeltà delle persone ed il loro senso di
appartenenza mi fanno capire come la CM si è radicata in questa cultura con il
nostro carisma specifico.

il mio viaggio in argentina
La nostra presenza CM è piuttosto sparsa
per cui ho visitato le persone partendo da Carlos Paz - Cordoba dove vivono
Irma – missionaria, e Susana – familiaris. Irma vive con la mamma Elsa (86)
anni (i suoi antenati erano italiani di Bergamo e di Trento ) e lavora
nell’impresa di famiglia. Carlos Paz è una località turistica molto bella. Lì
ho anche conosciuto due amiche di Irma che hanno partecipato alla settimana di
esercizi spirituali annuali con le missionarie argentine. Con Irma ho potuto
rinnovare un’amicizia iniziata molti anni fa in Italia e che continua nel tempo
con grande bellezza e profondità.
Sono
poi partita in pullman da Cordoba per Santo Tomè, (Santa Fè). La distanza è di
circa 5 ore. In Argentina i pullman sono molto comodi e si possono percorrere
lunghe distanze senza stancarsi troppo. A Santo Tomè vivono Kuki e Marta due
missionarie che mi hanno accolto con molte attenzioni assieme alle loro
famiglie. Sono stata ospitata in casa di Teresita una amica che desidera diventare
familiares e con la quale abbiamo intessuto una relazione molto bella.
Conoscevo Kuki con la quale avevo simpatizzato vari anni fa in Italia per cui è
stato facile il dialogo. Kuki non stava molto bene di salute ma siamo riuscite
a trasmetterci reciprocamente ed insieme a Marta e Teresita molto affetto e lo
stesso sguardo di fede e di testimonianza che ci unisce. Purtroppo proprio in
quei giorni Leticia (che vive a Santa
Fè) ha ricevuto la notizia della morte del fratello (infarto) per cui non ho
potuto incontrarmi con lei e conoscere il suo contesto di vita. Ci siamo
conosciute dopo a Resistencia.
Santo
Tomè - Resistencia distano circa 8 ore di pullman. Sono partita dopo la
mezzanotte con un tempo molto brutto. Pioggia battente e lampi ma sono riuscita
a dormire nonostante tutto. L’accoglienza di Graciela e Ana Maria mi
hanno fatto sentire subito a casa. A Villa Chica (sede attuale CM) ci
aspettavano Andrea, Silvia e Rosa. Queste sono le missionarie che vivono in questa città. Ci
sono anche alcuni aspiranti familiares che conoscerò in seguito.
Domenica 3 aprile sono andata a
General S. Martin-Chaco (circa 2 ore di auto da Resistencia ancora più a nord).
Partiamo con Ana Maria e Rosa. Ci aspettano p. Guillermo scj (amico da sempre
della CM che io chiamerei cofondatore della CM argentina), Noemi, familiares ed
un gruppo di aspiranti familiares.
Bella
l’accoglienza e la messa dove Marta ha fatto la sua prima promessa come
familiaris e Noemi l’ha rinnovata. C’è un bel gruppo impegnato nella formazione per diventare familiares: Feliza, Sofi,
Elda, Lorena, Carmen, Raquela, Rosa, Zilda, Argentina. Un momento davvero bello
dove viene ricordato P. Albino che ha fondato 50 anni fa i familiares. P.
Guillermo nell’omelia ha commentato il suo messaggio rendendo vivo e attuale il
nostro carisma di comunione e missione dentro la spiritualità dehoniana. Clima
di festa e di gioia che ci fa gustare la bellezza di riconoscerci insieme in
cammino per testimoniare e vivere il Regno di Dio nelle realtà di tutti i
giorni.
La
settimana seguente ci vede insieme missionarie e familiares a Resistencia dove ci riuniamo per vivere
alcuni giorni di incontri personali e di gruppo.
Resistencia
è una città di circa 300 mila abitanti a nord dell’Argentina. Una città che
attraverso con l’autobus e che conosco solo in parte. Fa caldo anche se stiamo
entrando nella stagione autunnale. La città di Resistencia viene soprannominata
"La città delle sculture”. Le sculture generalmente sono in città, e
vengono disposte lungo i marciapiedi e nei vari parchi (ne sono già state collocate
più di 400).
Qui
ci siamo incontrati con il Vescovo per condividere il desiderio di comunione
con la Chiesa ed il servizio alle persone che vivono situazioni difficili.
Anche questo è stato un momento bello e semplice, di famiglia.
Sabato 9 aprile
hanno rinnovato i voti Silvia e Andrea con una bella cerimonia nella cappella
di Villa Chica, il tutto nel clima festoso del tempo pasquale. Domenica 10
aprile c’è stata la cerimonia dell’ammissione di 4 nuovi familiares: Cristina,
Gladis, Gloria e Marta. Ha rinnovato la promessa Susana, venuta da Cordoba per
stare con noi qualche giorno. Tutte hanno dato una bella testimonianza del loro
cammino di fede in famiglia e nel loro ambiente di vita. La loro preparazione è
durata qualche anno ed ha dato buoni frutti. Ha presieduto la messa p.
Guillermo scj che accompagna da vicino il cammino spirituale di queste persone.
Presenti le loro famiglie, si è poi passati alla condivisione della mensa in
clima di festa e di gioia. Erano presenti in questa occasione anche Mirtha
(sorella di Graciela) ed altre persone che desiderano iniziare il cammino di
preparazione per aderire al gruppo dei familiares.
Dopo
gli ultimi incontri, vissuti con un poco di trepidazione per un incidente
occorso a Graciela, ma che è risultato meno grave del previsto, mi accingo al
viaggio di ritorno lasciando un pezzo di cuore in America Latina. Ci vorranno
parecchi giorni per assestarmi di nuovo nella vecchia Europa.
