Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
News
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
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Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

vita di speranza e compimento
Assemblea generale della
Conferenza Asiatica Istituti Secolari (ACSI) 2018 in Vietnam
Per la prima volta ho partecipato alla
Conferenza Asiatica degli Istituti secolari dell’Asia. L'evento si è svolto in
Vietnam dal 4 al 6 settembre 2018. Il tema è stato: "Dentro e fuori
l'Asia: gli istituti secolari vivono una vita di speranza e compimento". I
partecipanti provenivano da diversi paesi: Filippine, India, Tailandia,
Giappone, Corea del Sud, Laos, Indonesia, Hong Kong, Francia e Vietnam…eravamo
circa 27 istituzioni laiche e una presenza di una cinquantina di partecipanti.
Il primo giorno è iniziato con la Celebrazione
eucaristica presieduta dal Prefetto della Congregazione per gli istituti di
vita consacrata e Società di vita apostolica, il cardinale Joao Braz De Aviz,
che ha concelebrato con i Vescovi Peter Nguyen Van De, Fernando Capalla.D.D. e
altri sacerdoti. Il cardinale Joao Braz De Aviz ha commentato il
libro “Consacrazione e secolarità”. E’ stata una presentazione molto bella e
profonda, che mi ha aiutato a rendermi un po’ più consapevole del mio essere
membro di un istituto secolare dentro la chiesa e di sentirne tutta la sua
bellezza. C’è stata poi la presentazione dei partecipanti dei vari istituti e
l’informazione delle varie realtà. La Responsabile Miss Lily Fernandes dell'India
ci ha aiutato in questo cammino di condivisione della speranza e adempimento.
Il secondo giorno abbiamo ascoltato la
conferenza del Dr. Emilio Tresalti dell'Istituto Secolare di Cristo Re, di
Roma, che è stato con noi per tutto il tempo dell’incontro asiatico. Ci ha
parlato e dato suggerimenti sulla secolarità consacrata.
C’è stato un lavoro di riflessione in piccoli gruppi (4 gruppi): Gruppo 1:
Filippine; Gruppo 2:
India; Gruppo 3: Tailandia, Hong Kong,
Taiwan, Laos, Giappone, Indonesia, Corea del Sud; Gruppo 4: Vietnam.
I risultati della discussione sono
stati presentati alla fine e riassunti in un programma concreto per i prossimi
4 anni. E’ stato suggerito di: tradurre l'opuscolo "Consacrazione e
secolarità" nelle varie lingue. Trovare modi e mezzi per consegnare ai
Vescovi che conosciamo una copia di questo opuscolo. Invitare persone preparate
o membri di Istituti Secolari come relatori principali. Creare almeno un
programma di formazione per i formatori. Pensare a un Consiglio di amministrazione…
Al termine c’è stata l’elezione del prossimo direttivo che
rimarrà in carica da settembre 2018 ad agosto 2022. Sono state elette: Presidente - Lilly Fernandes
dell’India, segretaria - Kim Quyen,
Vietnam; amministratrice - Maria
Conception Conie, Filippina; consigliere
- Agustina Dwi, Indonesia e Kim Sook (Cecilia), Corea del Sud. Si sta
pensando di fare il prossimo Convegno del 2022 in Indonesia! Per noi CM sarà
una sfida!
L'evento è terminato con una preghiera
conclusiva. Speriamo che tutti i programmi concordati possano essere
concretizzati con successo. Grazie!
Susi

rimanete in me
4° Incontro della Famiglia Dehoniana
Rendiamo
grazie al Signore
che ci ha dato l’occasione di partecipare a questo incontro molto bello, dopo una settimana di silenzio per gli esercizi spirituali annuali. L’incontro è stato programmato
dal 29 giugno al 1 luglio
presso la casa di
ritiro Giri Nugraha a Palembang. Hanno partecipato circa 106 persone venute da tutte le entità
della FD: SCJ, CM, laici, e giovani.
I laici sono venuti da varie
città: Palembang, Bengkulu, Jambi, Belitang,
Lampung e Yogyakarta. Il gruppo di
Palembang ha organizzato tutto sotto la guida di
Ibu Sri Pujiati responsabile
della Famiglia dehoniana.
Il momento per stare
insieme come famiglia è sempre un’occasione molto bella e preziosa. Ogni partecipante
è arrivato con molto allegria e con il
volto sorridente.
Veramente un incontro desiderato da tutti. Abbiamo lasciato il nostro
quotidiano e il lavoro per poter partecipare. Nonostante questo siamo
venuti da vari luoghi e entità
e ci siamo sentiti parte di una vera famiglia.
All’ apertura abbiamo ascoltato le parole della sig. Sri, del sig.
Philipus Haryadi responsabile generale dei laici dehoniani in Indonesia,
e padre Sapto provinciale dei dehoniani. Ecco il contenuto dei loro interventi: “perchè
siamo insieme e possiamo stare insieme” ! E’ stata sottolineata la
crescita della famiglia dehoniana, soprattutto dei laici. La nuova vocazione SCJ è abbastanza feconda, è inviata per la missione, anche all’estero. Si desidera che la famiglia dehoniana si allarghi fino a raggiungere
Riau e Papua dove ci sono i
padri SCJ, e si
vuole in questa espansione aiutare anche per far conoscere la CM. Padre Agus invece ha
spiegato la spiritualità della Sacro Cuore di Gesù. Durante la
messa,
all’omelia, p. Agus ha parlato dei santi
Pietro e Paolo, due persone grandi della chiesa, con carattere diverso, ma uniti insieme nella
liturgia. Come noi, nella nostra realtà,siamo diversi ma siamo chiamati a essere
uno, come ha detto
Gesù nella sua preghiera del ‘sint
unum’.
Quest’incontro è stato
ben preparato con varie attività: riflessione sulla
spiritualità, la santa messa, momento di preghiera, discussione, gita alla casa
provincialato e alla città, e poi serata di fraternità dove ogni gruppo ha presentato uno spettacolo.
Durante la serata di
fraternità abbiamo cantato
e ballato.
Ci siamo molto divertiti quando il gruppo di Yogya ha presentato un talkshow.
Poi tre
giudici hanno
valutato ogni gruppo e la sua creatività. E’ stata veramente una serata piena di
allegria. Per chiudere la
giornata, padre Een ci ha poi invitato a fare la via
crucis meditativa. Abbiamo
cantato un canto di Taize, e
subito creato un bel clima di silenzio...pronti
per pregare.
Alla fine,
padre Een ci ha dato
la benedizione per ottenere un buon
riposo e poter
essere pronti per l’attività del giorno seguente che
comincerà alle ore
05.45 con la meditazione.
Il secondo
giorno l’attività è stata molto
intensa...me sempre con allegria. Ci siamo divisi in due grandi gruppi. Un primo
gruppo di 30 persone scelti per
essere animatori e per
guidare il momento di condivisione
del giorno dopo. L’ altro
gruppo è stato
guidato da padre Kris, padre Kamto e padre Agus. Nel pomeriggio abbiamo visitato
la casa del provincialato. Padre Sapta provinciale ci ha accolto con gioia
insieme anche a padre Titus e padre Kelik. Davvero ci siamo sentiti come una
grande famiglia. Qui abbiamo ascoltato la testimonianza del Sign. Haryadi, di
come vive la spiritualità dehoniana nella sua vita quotidiana. L’ esperienza è
molto bella e ispirata. A sera siamo andati a visitare la città…con un
traffico intensissimo.
Il terzo
giorno è iniziato con la Santa Messa nella cappella, insieme alla gente del
luogo. La celebrazione è stata animata da canti eseguiti dal coro della
Famiglia Dehoniana. Padre Agus nella sua omelia ha spiegato cos’è la Famiglia
Dehoniana e come ottenere una fede salda. Dopo colazione, abbiamo lavorato in
gruppo: dieci gruppi, ogni gruppo di 6 – 8 persone, guidato da 2-3 animatori.
Io insieme a Novanto abbiamo guidato un gruppo di 6 persone. Quasi tutti hanno
detto di aver conosciuto da poco la Famiglia Dehoniana. La loro esperienza in
questa realtà è nuova e l’hanno conosciuta tramite i padri dehoniani, adesso
vorrebbero conoscere meglio questa realtà. Tutto è stato molto interessante.
Prima di chiudere l’incontro, con padre Agus e padre Een abbiamo stabilito i
prossimi appuntamenti: incontro nazionale della Famiglia Dehoniana si farà ogni
due anni, nel 2020 a Belitang e 2022 a Bengkulu; poi faremo il primo incontro
per il gruppo di animatori a Gisting a Lampung 17-20 novembre 2018. Siamo
tornati a casa tutti felici e con il desiderio di incontrarci presto.
Marcellina Mudji

in cammino solidale con la compagnia missionaria
Un contributo di
amicizia e fraternità tra C.M e SCJ
“… riceverete su di voi la
forza dello Spirito …” (Atti
1,8)
E lo Spirito aiuta ad accettare e valorizzare il presente
come a vivere il pellegrinaggio verso il futuro. Ma non da soli, bensì in
“compagnia” di tanti fratelli e sorelle che transitano per le stesse strade o,
forse, sentieri.
Nel cinquantesimo della C.M. mozambicana (1968-2018) e della
mia ordinazione sacerdotale (1968-2018) un incontro a Bologna fa scoppiare
scintille e riemergere ricordi e sogni. E aggiungerei, perché no? Anche gli
anni della mia presenza a Madeira (1963-1965) e in territori del continente
africano: Mozambico (1970-2004) e Angola (2004 ad oggi).
I primi incontri si riallacciano al tempo degli studi
teologici, con la presenza di alcune signorine della C.M.; continuati in altre
occasioni di ricorrenze e feste: primi passi di scoperte e sfide per il futuro.
Prima di partire per il Mozambico, dove le consacrate laiche
C.M. mi hanno anticipato, ho sentito il dovere di incontrare P. Albino
Elegante, il quale, oltre ad incoraggiarmi, ha condiviso alcune sue
preoccupazioni riguardanti le prime missionarie C.M. in Zambezia (circa l’accoglienza, la collaborazione,
l’inserimento in quella chiesa locale).
Arrivato a Milevane le ho incontrate al lavoro nella nostra
Scuola Apostolica e Missione di Nauela. Le insegnanti Ilda e Teresa attente a
migliorare il mio portoghese e Lisetta infermiera nella zona, paziente
nell’accettare la mia povera collaborazione nel settore sanitario e pastorale.
Qui è iniziato un cammino di reciprocità e di comunione
umana e spirituale importante per crescere e qualificare la nostra presenza tra
le persone del posto.
Significativa la nostra partecipazione ad una chiesa
post-conciliare che sentiva il bisogno di rinnovarsi nello Spirito ma troppo
condizionata dal passato ed esitante nelle scelte concrete. L’esempio e l’aiuto
ci fu dato dalla Chiesa vicina di Nampula. Ma dopo abbiamo avuto il coraggio di
proseguire, di coscientizzarci e di cercare la collaborazione dei laici, che
non erano i soli catechisti. Così sono nate gradualmente, le piccole comunità
cristiane, aperte ad una reale partecipazione e collaborazione, parte attiva
della famiglia diocesana.
Tutto questo ci ha preparato al grande evento
dell’Indipendenza del Mozambico (1975). Un momento unico e vibrante, ma per i
cristiani ed i cattolici, in particolare, si è trasformato in un incubo. A
certo astio o rabbia anti-coloniale si è unita l’ideologia marxista-leninista
dei nuovi padroni. La Chiesa ha sofferto e tutti ne abbiamo pagato le
conseguenze.
Noi, già nella missione di S. Tiago di Namarroi, siamo stati
accusati di antinazionalismo per il semplice fatto di aver partecipato in una
riunione di animatori in preparazione alla visita del nostro Vescovo Bernardo
Governo. Ci accusarono di “riunione con il nemico”. Le conseguenze? Espulsione
definitiva dalla missione, e alcuni, imprigionati. Così c’è stata dispersione di
tutto il personale missionario! Religiosi scj e signorine (missionarie) C.M. Ma
l’amicizia e spiritualità hanno operato a distanza, fortificandoci nella
vocazione e missione. E poi la gente ci è stata ancora più vicina e in attesa
di tempi nuovi. Non posso dimenticare le umiliazioni di Elisabetta, nel
tentativo isolato di riprendere il suo servizio di infermiera nel posto
sanitario.
Per le Missionarie laiche e consacrate si sono come
rinnovati i tempi della prima chiesa: la persecuzione e dispersioni le hanno
portate ad operare e testimoniare in luoghi differenti, dove il loro carisma
era una sorprendente novità, non solo per i cristiani ma anche per le persone
di altri istituti missionari.
Ricordo con nostalgia l’opera di Mª Amélia Magalhães; lavorava assiduamente
con i piccoli, figli degli operai di una fabbrica di Quelimane, e la simpatia
suscitata da questa presenza sociale.
I tempi hanno creato nuove iniziative e le missioni hanno
accolto ed accompagnato delle giovani, alcune delle quali le hanno seguite nel
carisma e nella spiritualità. Tutto è opera prioritaria dello Spirito che ha
trovato cuori attenti, umili e generosi, persone di simpatia e santa
cocciutaggine, capaci di essere dono e stimolo nel pellegrinaggio della vita
umana e cristiana. Con Agostino possiamo dire: “Se questi e queste … perché non
io?”.
Che Dio continui a benedire questo carisma di generosa e aperta oblazione. Guardiamo sempre al futuro, insieme!
P. Maggiorino Madella scj

“dobbiamo fiorire dove il signore ci ha messo” fiorirò?
Pina,
con l’aiuto di sua sorella Carla, ci ha fatto pervenire uno scritto. Ci pare
bello condividerlo. Pina vive a Como in una casa per anziani e Carla, sua
sorella, va tutte le mattine a trovarla. Il pomeriggio c’è una crocerossina
amica, Nicoletta. La domenica la visita Eufemia l’altra sorella di Pina. C’è
poi Graziella, nostra missionaria, che ogni settimana le telefona ed ancora noi
che ogni tanto la andiamo a trovare e che la accompagniamo nel limite del
possibile. Pina vive in comunione con tutta la Compagnia Missionaria, con
grande convinzione.
“Mi trovo qui da 12 anni, mi
trovo abbastanza bene perché a Como sono nata ed ho vissuto fino a 26 anni poi,
la volontà del buon Dio ed il destino, hanno voluto che a Como tornassi. Morti
i miei genitori e la dolorosa scomparsa di mia sorella maggiore Maria Grazia,
malata terminale di tumore e che qui ha terminato il suo cammino terreno. Aveva
quattro anni più di me ed io la conoscevo abbastanza bene. Ora non sono lontana
dalla mia famiglia come quando ero a Carugate, dove sono rimasta 21 anni. Le
due sorelle che mi rimangono Eufemia e Carla per me fanno quello che possono,
perché anche loro sono già avanti in età e con i loro problemi di salute.
Per quanto riguarda il mio “nutrimento
spirituale” devo tutto alla mia memoria, ancora buona, alla fede che tante
volte ho dovuto mettere a dura prova, ed a Graziella, mia sorella anche nei
voti nella CM, nel lontano 1969, insieme alla carissima Lia. Graziella è
l’aiuto della mia anima; lei mi riporta a padre Albino quando mi ha preso nella
CM perché ha detto che gli servivo. Mi viene quasi da ridere – io servire a
lui?
Solo Dio lo sa, sono stata per
morire due volte e le mie sorelle Eufemia e Carla hanno preparato il vestito
per la bara. Ma è rimasto lì.
Non dimenticherò mai Ausilia;
veniva spontanea, con la sua sapiente semplicità.
So che pregate per me.
“Dobbiamo fiorire dove il Signore ci ha messo”. Fiorirò?
Pina
Martinelli
orgogliosamente
CM.

ricordo di camilla vitali
Camminiamo verso il Signore
Martina, dal Portogallo,
dove si trovava per l’incontro delle Responsabili di Formazione, ha inviato il
seguente messaggio.
MESSAGGIO PER CAMILLAE
per tutte e tutti voi. Carissimi
tutti presenti.Carissima
Camilla, “Il Signore
è il mio pastore, in pascoli erbosi mi fa camminare, ad acque tranquille mi
conduce per amore del suo nome” è il salmo che abbiamo cantato domenica scorsa
e che mi fa pensare a te ed a noi in questo momento. Nella preghiera e nella
fede ci uniamo a te ricordandoci la nostra appartenenza al Dio della Vita
Piena. Nel mistero delle nostre vite camminiamo verso il Signore dopo un tempo
di purificazione e di comunione nella condivisione silenziosa ed attenta a
quanto poteva alleviare la tua sofferenza. Ecco allora che in Lui la nostra vita ha un
significato nella profondità del mistero di Dio e nella sua Parola che tu hai
abbondantemente annunziato con entusiasmo, zelo, fervore e con grande
generosità.Ci uniamo a te per cantare le Sua grande misericordia
e la Gloria del Dio vivente. Nella fede in Dio viviamo questo momento in
comunione e in rendimento di grazie per la tua vita e per quanto nella sua
misericordia il Signore ci ha concesso di vivere insieme per annunciare che il
Regno di Dio è vicino, è tra di noi quando ci vogliamo bene, quando lo
annunciamo con la nostra vita e con i nostri gesti di cura e di attenzione.Ringrazio con te quanti si sono prodigati per
rimanerti vicino e che hanno condiviso con te questi ultimi mesi nei quali hai
continuato nella preghiera a cantare insieme le lodi di Dio.A Lui la lode e la gloria nei secoli dei secoli.
Amen. Porto, 23 luglio 2018
Martina
Il nostro saluto a Camilla che ci vede dal cielo
Alla nostra missionaria Luisa Chierici è
stato chiesto di fare l’introduzione alla cerimonia funebre svoltasi ad Arro di
Salussola, (in provincia di Biella in Piemonte), dove vive la famiglia di
Camilla.
Benvenuti a tutti a questa mesta e
solenne celebrazione che ci ha raccolti in questa chiesa di Arro di Salussola per
dare l’ultimo saluto alla nostra cara Camilla e per riconsegnarla in preghiera
tra le braccia del Padre ed all’ Amato suo Sposo Gesù Cristo Signore, motivo
profondo della sua vita per cui si è donata totalmente in un serio impegno di
assidua e prolungata preghiera, spesso davanti al Santissimo in adorazione.
Amava sostare a lungo in chiesa per stare con il Signore; esprimeva poi il
frutto della sua preghiera in particolare nell’annuncio del Vangelo da lei
fortemente sentito, a cui ha dedicato le sue migliori energie umane e
spirituali.
Ha
girato l’Italia in lungo e in largo per “Gridare il Vangelo” ad ogni categoria
di persone dai bimbi ai giovani, agli sposi, agli anziani e consacrati/e. Le
stava a cuore aiutare le persone ad aprirsi al fascino di Dio nel servizio di
carità evangelica per l’avvento del Regno. Camilla aveva il dono della Parola e
non si è risparmiata nel donarla fino a consumare tutta se stessa.
Camilla Vitali
è nata ad Orzinuovi (Brescia) il 26 marzo 1942, battezzata il 28 marzo nella Chiesa
parrocchiale. All’età di 3 anni la famiglia si è spostata in Piemonte e lì
Camilla ha ricevuto la sua prima formazione umana e cristiana. A 23 anni, il 2
agosto 1965 è entrata nella Compagnia Missionaria del Sacro Cuore a Bologna. 53
anni di vita donati al Signore in risposta alla sua chiamata. Ha emesso i primi
voti il 29 settembre 1973. Ha vissuto nella comunità del Centro di Bologna dal
1965 al 1986. Poi nella seconda comunità di Bologna all’Arcoveggio dal 1986 al
1990. Dal 1990 al 1995 ha fatto parte
della comunità di Salerno dedicandosi all’evangelizzazione nelle diocesi
circostanti e dove ha conseguito la Licenza in Teologia con specializzazione in
Pastorale-Profetica nella Facoltà
teologica dell’Italia meridionale. Nel
1995 ha approdato a Grottammare (AP), dove è rimasta fino al 6 settembre 2017;
è passata poi, al gruppo di S. Antonio Abate (NA) e da qui il 6 dicembre a
Monguelfo(BZ) dove, dopo un periodo di malattia e con la vicinanza e le cure
delle missionarie e di persone amiche, il 23 luglio 2018, festa di S. Brigida
Patrona d’Europa, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno accolta dall’amore
di Dio Padre.
In questa liturgia vogliamo dire il
nostro grazie al Signore per avercela donata. Gliela riconsegniamo nell’attesa
di riabbracciarla un giorno in Paradiso.
Grazie anche alla famiglia di Camilla per
avercela donata … Grazie per esserle stati così vicini specie nei giorni più
difficili della sua malattia e per essere stati di aiuto anche a noi
missionarie nell’accompagnare Camilla con la vostra delicatezza e la vostra
discrezione. Vi siamo riconoscenti e vi siamo vicini con affetto e preghiera.
Ci fa piacere dirvi che sono giunti messaggi anche commoventi dai vari
paesi in cui siamo presenti: Italia – Portogallo - Mozambico - Guinea Bissau - Argentina – Cile
– Indonesia
Arro, 25 Luglio 2018
Siamo state un bel gruppo resistente
Anche tu te ne sei andata … dovevamo festeggiare i nostri 45
anni di consacrazione a settembre: Camilla, Fiora, Edvige, Linda. Siamo state
un bel gruppo resistente. Era il 29 settembre 1973, il giorno di S. Michele, io
non ti conoscevo, anzi non vi conoscevo. Il giorno della consacrazione siete
arrivate tutte e tre accompagnate da tanti sacerdoti e tanti amici; io avevo
solo Giuseppina La Mura e Giuseppina Orlando. Poi il nostro cammino ci ha fatto
conoscere; cercate, confidate, apprezzate, corrette. Avevi una grande capacità
di ascolto, un grande desiderio di fare tante cose per fare la volontà del tuo
Sposo. A volte sembravi evasiva nelle risposte; ma era il tuo modo educato per
dire: stai zitta.
Ti ho conosciuto bene quando sei stata a Salerno nel periodo
che eravamo in Via Laspro con Elisabetta e Bianca era il 1990. Hai partecipato
a tante Missioni Parrocchiali. Hai dato la Parola con entusiasmo perché tu la
Parola la vivevi e quando ne parlavi sorridevi perché credevi a quello che
dicevi. Anche al nostro gruppo di S. Giorgio a Cremano tu e Bianca avete dato
molto; molti vi ricordano ancora.
Oggi siamo qua a ricordarti al
Signore. Con te voglio ricordare Elisabetta, Ausilia, Marta: tutte missionarie
che hanno dato molto alla crescita della C.M. nel Sud. Non vorrei bestemmiare
dicendo che P. Albino (a cui piaceva molto questo Sud Italia) vi aspettava e
tu, insieme a tutte, aspettateci perché, come diceva un grande Poeta: “anche
noi presto verremo sotto le zolle”.
Arrivederci … amica mia … e grazie.
Linda D’Antonio
Camilla ciao
Ciao anche tu me l’hai ripetuto varie volte negli ultimi
giorni della tua sofferenza, quando aprivi gli occhi e mi prendevi la mano.
Nella CM ci siamo conosciute. Abbiamo percorso il cammino di
formazione insieme e siamo arrivate a quel 29 settembre 1973 con Linda e Fiora,
a dire il nostro “si” consacrandoci a Dio nella CM. Un canto di quella
celebrazione era: “Esci dalla tua terra e
va…” ed ognuna di noi per strade diverse ha seguito quel comando. Tu sei
stata la missionaria dell’annuncio, dell’evangelizzazione e di strade ne hai
percorse tante per la passione del Regno.
La settimana scorsa ti sono stata vicina, ed è stata un
esperienza forte come se avessi fatto un ritiro spirituale, in silenzio
guardandoti, pensavo: hai parlato tanto nel Suo nome, hai annunciato, hai fatto
catechesi, hai pregato tanto anche con la gente, ma sembrava che il Signore ti
stava chiedendo di testimoniarlo non più a parole ma con la tua vita. Lì su
quel letto, mentre la tua vita terrena si stava spegnendo goccia a goccia,
stavi rispondendo “eccomi” questa
volta radicale e definitivo. I giorni si sono prolungati, noi pensavamo anche
troppo, ma il Signore ha lui i suoi tempi e la risposta ai nostri perché umani
rimane nel mistero. Io ho pregato varie volte vicino a te il versetto del salmo
“l’angelo del Signore si accampa attorno
a quelli che lo temono e li libera” e il giorno che hai finito di soffrire
era proprio il salmo della liturgia.
Camilla, ora che gusti e vedi come è buono il Signore
insieme a padre Albino e a tutta la CM in cielo, continua a ricordarti di noi
che siamo ancora in cammino.
Edvige Terenghi
Ho reso
lode al Signore
Ciao Martina, abbiamo seguito con stupore l'evento, anche se già si sapeva
l'epilogo. Stai portando un peso notevole in queste situazioni di sofferenza,
di accompagnamento impegnativo e delicato; grazie per aver dato il tuo apporto
nel sorreggere le sorelle per seguire Camilla, nonostante i molti impegni CM. Ieri sera abbiamo avuto - inattesa combinazione- la celebrazione di una
intima messa di suffragio. In casa di via Salvador Allende stava solo Padre
Robo Josè scj che ha celebrato quasi in punta di piedi, con sommo rispetto e
delicatezza, questo momento di comunione e di commiato da Camilla. Ha voluto
conoscere qualcosa della vita attiva e impegnata di Camilla, ha colto delle
peculiarità che ha proposto di ricordare, come la sua presenza davanti al
SS.mo, le adorazioni in cappella, le sue missioni parrocchiali, la vicinanza ai
malati terminali della parrocchia di Grottammare, la sua sete dell'Amore di
Dio, che chiamava "suo sposo", e quel percorrere gli ultimi anni con
un senso di gioia e di attesa per accogliere bene sorella Morte. Ha parlato di
condivisione di questo momento in nome dei Padri Dehoniani, della spiritualità
che ci unisce; ha affidato a Camilla i nostri progetti CM per il futuro,
e ciascuna di noi e di loro alle sue preghiere, perché gode dell'amore del
Padre, accanto al Figlio, in comunione con lo Spirito Santo. Ho reso lode al
Signore per aver vissuto questo momento di gioia. La lontananza a volte pesa,
ma questa celebrazione mi ha portato nel clima CM, accanto a voi.Ti saluto cordialmente, in comunione, un abbraccio a tutte.
Leonia Barbato
A Lui, Pastore bello e buono, affido la mia speranza
di poterla rivedere in Paradiso
Vorrei manifestare il mio personale (e
della Comunità parrocchiale di S. Niccolò di Acquaviva Picena) ringraziamento
al Signore per la vita e l’apostolato della cara Camilla.
Abbiamo ricevuto tanto dal suo
cuore umile ed appassionato, innamorato di Gesù, dei sacerdoti, dei vescovi e
del Papa. Un vero esempio di fedeltà alla Chiesa, di obbedienza fiduciosa ai
suoi pastori. Per me personalmente è stata una vera madre spirituale, dalla
quale ho attinto i primi insegnamenti della fede, la dedizione generosa alle
famiglie, il segreto della preghiera.
La ricordo nel nostro ultimo incontro ad Acquaviva,
nell’ambito della settimana della Comunità, al 20 al 23 Marzo 2017, alla quale
l’avevo invitata per predicare sulle 4 dimensioni della vita della prima
comunità cristiana descritta nel Libro degli Atti. L’ultima sera, conclusasi
con la Messa e la seguente cena andò via prima degli altri e del dolce. Diceva
che non poteva mangiare dolci e che si sentiva stanca. Il suo volto era
affaticato, ma sereno, non lasciando trasparire nulla di quello che stava forse
già vivendo. Adesso penso che forse era il segno che ci avrebbe preceduto nella
casa del Padre e che la dolcezza che aspettava era ormai solo quella dell’amore
eterno che in mezzo a noi, per oltre trent’anni, ha seminato con i gesti e le
parole. Dio le conceda quello che il suo cuore ha sempre desiderato. Sento il
vuoto della sua presenza, ma anche la gioia di averla conosciuta ed aver
vissuto, anche un po’ con lei, questa straordinaria avventura della sequela di Cristo.
A Lui, Pastore bello e buono, affido la mia speranza di poterla rivedere in
Paradiso.
Prego per voi e per le vostre vocazioni. Il Signore vi
benedica.
don
Alfredo Rosati

tempo di incontro
Se mi dovessero chiedere come
è andato l’incontro delle Responsabili di Formazione 2018, mi viene
spontaneamente una risposta molto semplice, che è però molto significativa:
tempo di incontro. Si ci siamo incontrate nuovamente tutte insieme ed abbiamo
condiviso e sfruttato al meglio il tempo che avevamo a disposizione. Anzi ancora
di più, abbiamo lavorato portando nel nostro cuore questa responsabilità
dell’incontro, dell’essere “noi”, della comunione nella formazione delle
persone nei distinti paesi e continenti. Il nostro essere missione e comunione
è stato il terreno del nostro incontro.
Così è stato il tema svolto
dell’ “Affettività” presentato da padre Joao de Deus Costa Jorge, diocesano e
l’attenzione delicata delle suore Dorotee del Collegio Sardão eravamo ospitate.
Anche il nostro pellegrinaggio al Santuario di Fatima insieme a una coppia
amica e la speciale partecipazione di Teresa Gonçalves ed Elvira che ci hanno
raggiunto da Lisbona ... tutto ci ha parlato di incontro.
Per ultimo, l’incontro gioioso
e la partecipazione alla prima messa di un sacerdote dehoniano p. Pedro Gomes,
amico delle missionarie portoghesi. Un vero incontro con Gesù e la comunità,
per far crescere in noi la Vita e vita in abbondanza.
Bello ed emozionante è stato
anche l’arrivo a Porto dove abbiamo potuto conoscere la nuova casa della CM,
qui siamo state ospitate sia all’arrivo che alla partenza. Ringrazio in
particolare Lucia Correia e Teresa Castro, insieme anche ad Antonietta per la
calorosa accoglienza. Casa di incontro, terra di incontro, cuori di incontro...
tutto questo per dire che è la manifestazione del dono della comunione nelle
piccole e grandi cose e nelle esperienze vissute. Tempo di incontro per “Vivere
la comunione e la missione con un cuore accogliente e misericordioso”.
