Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
News
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

creare i colori giusti
Esperienza di volontariato con l'Associazione "Guardare lontano"
“Viaggiare significa mettersi
in strada, in cammino, significa lasciare casa per raggiungere un luogo che
chiamerai casa, solo così ovunque si poggeranno i tuoi piedi non ti sentirai
fuori posto. Anche percorrere ogni giorno la stessa strada che da casa ci porta
al lavoro, a scuola, all’università o a casa di un amico, può divenire un
viaggio. Lo spessore del viaggio non lo danno i chilometri che percorri o i
luoghi che visiti ma la gente che incontri. Ecco perché ogni giorno, su quella
strada che conosciamo a memoria, possiamo sperimentare la bellezza e la
profondità del viaggiare, perché ovunque possiamo fare degli incontri, se siamo
disposti a viverli.” Alex
Zappalà – Viaggi dentro.
L’esperienza di volontariato
estivo quest’anno ha avuto come punto di arrivo la Guinea Bissau e più
precisamente la scuola San Paolo, mentre le partenze sono state da luoghi diversi…
Sant’Antonio Abate, Bussolengo e Bologna da dove il gruppetto è partito.
Biglietto aereo, certificato vaccino febbre gialla, visto, due bagagli a testa,
di cui uno pieno zeppo di materiale scolastico, profilassi per la malaria e
anche un percorso formativo per prepararsi al viaggio unito ad un programma
comune che aveva come obiettivo principale collaborare alla tinteggiatura della
scuola San Paolo condividendo la vita della comunità che ci accoglieva. Tutti
aspetti importanti per affrontare nel migliore dei modi un viaggio... poi
inizia il viaggio vero e proprio dove è necessario mettersi in gioco fino in
fondo con i propri punti di forza ma anche con i propri limiti per lasciarsi
incontrare dalla realtà. Personalmente è stato un ritornare in un luogo già
conosciuto che solo a pensarlo richiamava persone e volti amici… poi il “mettersi in strada, in cammino”
richiede di incontrare nuovamente le persone e la realtà… sperimentando lo
stupore davanti alla vita e alla realtà che cresce e si trasforma ma anche
dispiacere per ciò che non la promuove.
Il viaggio inizia… e con esso
si comincia a sperimentare la bellezza e la fatica dell’incontro con un clima e
una cultura differenti, sperimenti che la prima difficoltà arriva dal
medicinale per la profilassi della malaria e poi anche dal clima… la soluzione
al medicinale arriva da una pianta naturale usata dal popolo e trattata da
suore brasiliane con sapienza e pazienza, la stessa pazienza necessaria per far
si che il corpo si adatti ad un clima umido al novanta percento. Noi italiani
partiamo in quinta… c’è il materiale per il lavoro da comprare, il lavoro da
organizzare e la vita comune da predisporre insieme, ma capisci quasi subito
che quando ti dicono: «La prima settimana è necessaria per l’adattamento» sono
parole verissime e allora inizi un po’ a scalare le marce, ad andare più piano.
Allora partiamo con ordine… saliamo sul fuori strada per andare a comprare il
materiale, fare la spesa e la sensazione è stupenda quando puoi viaggiare su
una strada asfaltata quasi nuova, poi dopo un po’ inizi a danzare… la strada
asfaltata non c’è più e la schiena lo sente subito. Che bello trovare il
materiale che ci serve, entrare nel supermercato e trovare tante cose a cui
siamo abituati… ma ti accorgi in breve tempo, facendo due calcoli tra il cambio
moneta e lo stipendio mensile delle persone che quello che noi stiamo facendo
per la maggioranza delle persone non è possibile… lo capisci anche osservando
che non c’è fila o confusione in questi posti, confusione che incontri invece
al mercato.
Eccoci allora in gioco… in “un luogo
che chiamerai casa”, a stretto
contatto con il “colore”, i pennelli, l’acqua ragia, la preghiera, i pasti, la
nostra umanità… un luogo che è diventato casa con l’impegno e la fatica di
tutti… del gruppetto italiano, delle missionarie presenti a San Paolo e degli
amici guineani che hanno collaborato in questa esperienza. Ci è voluto tempo
per creare i colori giusti, a volte è stato necessario mettere colori scuri per
ottenere l’azzurro… colore predominante nelle strutture della scuola, come ci è
voluto tempo per dipingere quei muri e farli diventare colorati… così è
successo anche nell’imparare a conoscerci dal vero con le nostre qualità ma
anche con i nostri limiti… così è della vita quando siamo disposti a viverla
fino in fondo!

verso orizzonti sconosciuti
Dio e’ meraviglioso
Non so come esprimere tutto ciò
che il Signore mi rivela giorno dopo giorno; posso solo renderGli grazie per
aver messo dentro di me questa volontà
di uscire, andare oltre e sognare, per seguire, ascoltare ed accettare
tutto quello che Lui vuole che io faccia.
Inizio a parlarvi del mio
vaggio con un versetto biblico: “Prendi il tuo lettuccio e va’ ” (Mc
2, 11). Oggi sento di essere mandata dal Signore ad uscire verso
orizzonti sconosciuti. Ho lasciato Invinha – Gurué diretta a Nampula il 29
maggio scorso, preoccupata perché lasciavo Mariolina da sola, a letto e con
febbre alta. Intanto il viaggio è andato bene e sono stata accolta con affetto
e simpatia dal gruppo di Nampula. Alcune settimane più tardi ho ripreso il mio
viaggio fino a Maputo, dove sono arrivata sana e salva. Il gruppo mi ha fatto
festa e mi ha subito inserito nel suo programma. Abbiamo partecipato al ritiro
mensile insieme agli Amici CM di Maputo in coincidenza con la festa del Sacro
Cuore molto cara alla C.M.. Come animatore è venuto il Rettore del Seminario
Filosofico di Matola-Maputo, Padre Tonito, grande amico delle missionarie, il
quale che ci ha parlato su “ la Compassione del Cuore di Gesù”.
Non ho premesso che questo
viaggio a tappe era la preparazione del mio primo viaggio in Portogallo, in
Europa. Per questo, quando è arrivato il momento di controllare il mio
biglietto aereo, mi sono trovata nella confusione, disperata per le difficoltà
che erano sorte per ottenere il Visto necessario. Per fortuna il Signore mi ha
aiutato e tutto si è risolto bene. Siamo partite, Julieta Mendes (di Maputo) ed
io, il 10 luglio da Maputo-Mozambico,
dirette a Porto-Portogallo. Lì all’aeroporto stava ad aspettarci, con un bel volto sorridente, Lúcia Correia,
responsabile del gruppo delle missionarie. Ci ha condotte direttamente a Rio
Tinto, al Seminario Dehoniano, dove il gruppo stava facendo l’incontro annuale
di preghiera e formazione. Anche qui l’accoglienza è stata cordiale e festosa.
C’era anche Nhamo, da poco consacrata, proveniente dalla Guinea-Bissau. Incontrarsi è per noi sempre
un momento di grande gioia, tanto che mi sembrava di essere a casa mia, in
Mozambico. Il giorno dopo, martedì, insieme alle altre missionarie siamo
entrate nel clima dell’ incontro, che era già iniziato il giorno prima. P.
Ricardo Freire, scj, ci ha parlato sul tema: La gioia del Vangelo, con alcuni sottotitoli: “La
Chiesa e l’Annuncio del Vangelo”, “Tentazioni
degli Agenti della Pastorale”.
Mi ha colpito la seconda parte
del suo lavoro, dove ha focalizzato la nostra attenzione su una tentazione
molto seria: la sensazione della sconfitta, che soffoca il fervore e l’audacia e che si riconosce dall’espressione
pessimistica, dalle facce accigliate; e che il rimedio è vedere questi sintomi
come una sfida, il deserto, mentre noi dobbiamo puntare la nostra attenzione
all’essenziale.
Concluso l’incontro, siamo
tornate alla casa di Porto con le missionarie di vita in famiglia, che hanno
passato lì la notte. Tre giorni dopo è venuta Serafina Ribeiro per farci l’incontro di formazione e per
scambiare con noi un po’ di notizie della C.M.. Abbiamo avuto l’occasione e la
gioia di incontrare anche Lisetta Licheri.
Questi giorni di convivenza ci
hanno offerto una buona opportunità per conoscere il gruppo di Porto e stare un
po’ insieme, arricchite dalla presenza e dalla formazione di Lùcia.
Grazie alla presenza di
missionarie della “prima ora”, abbiamo potuto entrare più in profondità nella
conoscenza della storia della CM: i suoi inizi, i momenti più significativi e
qualche episodio sulla vita del fondatore.
La storia va avanti, in fondo ora calpesto la terra lusitana.
Dalaina Armando
L’amore è la base della nostra vita
Dio è amore, per questo Gli rendo grazie per le meraviglie
operate nella mia vita. Sono
partita dalla Guinea-Bissau il 1° luglio u.s. e sono arrivata a Porto il giorno
dopo, cioè domenica. Sono stata accolta da Lùcia Correia, che mi ha manifestato
la sua gioia, facendomi sentire attesa e piena di fiducia. Non mi è stato
facile viaggiare sola per la prima volta, ciononostante ho fatto un ottimo
viaggio, senza problemi e in grazia di Dio. Quando siamo giunte a casa, tutto
era molto tranquillo. Più tardi sono arrivate Odete e Laura. Quanto sto vivendo ora in Portogallo è molto importante
per la mia crescita personale. Tutto è nuovo! Entro in contatto con una realtà ed una cultura molto diverse dalla mia.
Ma l’amore è presente in ogni cosa. Il vero tesoro è la gioia che illumina il
volto delle missionarie che sono passate per questa casa di Porto, via Miguel
Bombarda. Dal cuore mi sgorga una lode a Dio per tutto questo.
A dire il
vero, mi sono successe tante cose in questi giorni, che nemmeno riesco a
raccontare tutto: cose molto belle che solo Dio sa. Se Lui ci ha create per
amare, ebbene, capiamo che nel nostro quotidiano devono abbondare serenità,
gioia, speranza, che sgorgano da queta certezza profonda e fondamentale, cioè
che l’amore è alla base della nostra vita. Ho provato molta gioia anche per
aver incontrato le nostre sorelle mozambicane: Julieta e Dalaina. La fraternità
è un elemento positivo, fa crescere la comunione nella nostra famiglia.
L’incontro
di formazione e di preghiera tenuto dalla Compagnia Missionaria a Rio Tinto,
nel Seminario Padre Dehon, è stato un momento di incontro con Dio e anche con
noi stesse. Mi è piaciuto il tema trattato: “la
gioia dell’ Evangelo”, da cui si evince che il popolo di Dio ha bisogno di
essere guidato dal suo pastore, così come ci ha detto Padre Ricardo Freire,
dehoniano, che ha animato l’incontro. Tra le molte cose da lui dette, mi piace
condividere con voi un passaggio sulla missione: “in forza del battesimo ricevuto, ogni membro del popolo di Dio è
diventato discepolo missionario”.
Nhamo Francisco Abna

un nuovo germoglio in mezzo alla città
Conclusione 50° CM in Portogallo
“E’
passato un anno da quando è iniziata la celebrazione dei 50 anni di presenza
della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore in Portogallo. Molte cose sono
successe a lungo di questa’anno... eventi che hanno impresso un nuovo ritmo e
un nuovo cammino e che hanno contribuito a fare memoria delle meraviglie del
Signore, nelle nostre vite, a livello personale, e di famiglia CM”.
Questo
paragrafo è parte del messaggio che la Presidente CM, Martina Cecini, ci ha
inviato, visto che non ha potuto essere presente come aveva programmato il
giorno 8 di ottobre, giorno in cui abbiamo concluso un anno di memoria e di
rendimento di grazia per i 50 anni di presenza CM in Portogallo.
Sempre
nello stesso messaggio letto all’inizio della celebrazione eucaristica
leggiamo: “Cinquant’anni fa per la CM è stata un’avventura radicarsi nella
citta’ di Porto. La casa di rua Miguel Bombarda rimane un segno importante
nella storia della CM. E’ stata la nostra Betania, un centro accogliente e
propulsore di vita e di vita in abbondanza. Quest’anno 2017, abbiamo dovuto
lasciarla, e predisporci a un cambiamento, a una rinnovamneto concreto,
all’apertura al nuovo. E’ stato qualcosa che abbiamo vissuto come una sfida e
che ha esigito una grande capacità per investire nel futuro e in un futuro che
ci sentiamo chiamate a accogliere come qualcosa che il Signore della vita
prepara per noi”.
La
celebrazione del giorno 8 ottobre ha voluto essere allo stesso tempo chiusura
di quest’anno giubilare e inaugurazione della nuova sede dell’Istituto, in Rua
Pedro Teixera, 102. E’ stato con noi D. António Augusto de Azevedo vescovo
ausiliare di Porto e responsabile in Diocesi per la Vita consacrata. Hanno
concelebrato con lui vari nostri fratelli dehoniani e pe. Agostinho Jardim, con
il quale molte di noi hanno lavorato durante anni nella parrocchia N.S. das
Vitorias nel centro di Porto. Erano presenti un centinaio di amici:
guardandoli, io che provengo da una cultura di telai artigianali, non ho potuto
fare a meno di pensare al lavoro delicato e minuzioso che richiede la tessitura
di un lavoro. Ognuno di loro era come un filo che intrecciato con altri
costituiva un tessuto bello e consistente, e come anche noi abbiamo contribuito
a metterli in relazione. La festa è stata anche un modo per collaudare la capacità
di accoglienza della nuova casa.
Nell’omelia
il vescovo D. António Augusto, si è riferito agli Istituti secolari, come a un nuovo germoglio nato nel secolo scorso,
nel frutteto della Chiesa, destinato a dare frutti per il bene della propria
Chiesa e del mondo. La novità di questo germoglio consisteva e consiste nella
sintesi tra secolarità e consacrazione: E’questo quello di più specifico che
gli istituti secolari possono dire al mondo, soprattutto in un epoca come la
nostra in cui la dimensione religiosa e la fedeltà alla storia sembrano
escludersi reciprocamente. Anche oggi continua ad essere fondamentale la
scoperta di una profonda sintesi esistente tra la vita concreta e l’adesione
alla fede, una scoperta che non è esclusivita dei consacrati secolari, ma che è
da loro particolarmente sentita. La CM è uno di questi nuovi germogli che il
Vescovo ha incitato a radicarsi nel
mezzo della città. Il luogo
della celebrazione è stato il cortile della nuova casa che ci ha giustamente
fatto sentire in mezzo alla città: circondati come eravamo da edifici, dove
alcuni vicini potevano assistere dalle loro finestre e balconi a quello che
stavamo vivendo e celebrando.
Quando
abbiamo delineato il programma per questo cinquantesimo, non era ancora
previsto chiaramente questo cambiamento di casa. Ma ora con uno sguardo
retrospettivo, posso dire che forse questo è stato il dono più grande di questo
anno celebrativo. Il Signore ci ha dato il coraggio e la forza per questa
impresa, che come direbbe santa Teresa d’Avila, per “povere donne” non è stata
una cosa di poco conto. Adesso, siamo qui, con la nostra stanchezza e le nostre
poche forze, a tentare di conoscere e di radicarci in questa parte di città, a
vivere l’esperienza di accogliere e di essere accolte, con la certezza che il
Regno di Dio non si costruisce solo con il nostro sforzo, ma con l’abbondanza
della sua grazia. E questa certezza apre il nostro cuore alla speranza, senza
appoggi e senza segni spettacolari.

la sfida di continuare a crescere
E' una grande gioia poter
condividere l’esperienza positiva che ci è stata donata con l’Incontro CM Argentina
dal 17 al 21 agosto di quest’anno nella città di Resistencia, provincia del
Chaco.
Il nostro cammino fraterno da
molti anni è segnato da un appuntamento annuale: gli esercizi spirituali
insieme alle nostre sorelle del Cile seguito sempre da altri due incontri di riflessione sulle
nostre realtà. Alla fine di giugno già stavamo preparandoci a questo evento con
la nostra preghiera. In questo modo siamo riuscite poi a superare le varie
difficoltà che si sono presentate. In un clima di serenità e fraternità abbiamo
vissuto e condiviso i vari momenti di ogni giorno: una grande fedeltà alla preghiera della liturgia delle ore, un
enorme collaborazione per tutto quanto riguardava la cucina: pranzo e altro…tutto
con uno spirito di offerta di noi stesse e di quanto si era vissuto
nell’Eucaristia.
Il tema scelto come riflessione
è stata la Lettera Apostolica di Papa Francesco: ”Misericordia et misera” che
ci aiutato a ripensare sulla tappa post
giubileo dell’Anno della Misericordia. Un pomeriggio abbiamo avuto il tempo
per condividere alcune foto di questi 20
anni di storia CM in Argentina. Un momento che ha fatto rivivere buoni ricordi
alle missionarie che hanno vissuto questi anni e a noi ultime arrivate, ci ha dato la possibilità di conoscere ancora
di più la nostra storia CM. Abbiamo terminato questo incontro ricordandoci
l’importanza della verifica periodica in una vita di gruppo, una riflessione
che è stata di aiuto e stimolo per tutte. Infine abbiamo concluso il nostro
incontro dicendo GRAZIE a Gesù che di nuovo ha rinnovato la sua fedeltà in
ciascuna di noi, consacrate a Lui. Un grazie a sua Madre Maria, nostra Madre,
perché sempre ci guida e ci custodisce. Ci siamo salutate reciprocamente con un
arrivederci tutte a gennaio del prossimo anno a Cordoba, dove realizzeremo i
nostri prossimi esercizi.
“Su di noi rimangono sempre rivolti gli occhi
misericordiosi della Santa Madre di Dio. Lei è la prima che apre la strada e ci
accompagna nella testimonianza dell’amore. La Madre della Misericordia
raccoglie tutti sotto la protezione del suo manto, come spesso l’arte l’ha
voluta rappresentare. Confidiamo nel suo materno aiuto e seguiamo la sua
perenne indicazione a guardare a Gesù, volto raggiante della misericordia di
Dio. (Misercordia et Misera n. 22).

segno di speranza
Festa dell’Eccomi
Vogliamo condividere con gioia e gratitudine quanto abbiamo vissuto
nella giornata dell’ “Eccomi” noi della CM del Cile. Hanno partecipato a questo
incontro circa 20 persone: missionarie, familiares e amici. Padre Claudenir Dos
Santos SCJ, parroco della nostra parrocchia “Madonna di Fatima”ci ha
accompagnato con una riflessione sul tema: “La
chiamata a seguire Gesù, attraverso
la spiritualità dehoniana”.
All’inizio ciascuno si è presentato poi Elisabeth ha fatto una
presentazione della CM includendo la preghiera per i 60 anni della nostra
fondazione. Insieme abbiamo pregato questa bella e profonda preghiera. P.
Claudenir nella sua riflessione l’ha inserita come programma di vita in questo
anno che stiamo celebrando.
“Manda il tuo Spirito Santo...”
Affinchè “Noi CM”
Possiamo ravvivare il dono che hai posto nei nostri cuori,
Ø Per vivere con rinnovata
disponibilità l’offerta di noi stessi,
a servizio del tuo Regno nella Chiesa e nel mondo...
Ø Per essere...”segno di
speranza”...
Come testo biblico
di base abbiamo preso l’episodio di Pietro che rinnova il suo cuore e la sua
missione nell’amore di Gesù. “Pietro mi ami...?” “Signore tu sai tutto. Sai
che ti amo!”.
Nell’amore
incondizionato e fedele del Cuore di Gesù, fonte di vita per la missione,
Pietro si alza e ritorna a camminare come discepolo e missionario.
Se non accetti
l’Amore che rinnova, se non ami...non sai che cos’è la missione e non puoi
essere mssionaria/o nè essere “segno di speranza”. E’ tutta questione di amore,
di comunione con Gesù, nostro Grande Amore.

maria cammina con noi
La nostra
parrocchia ha come patrona la Madonna di
Fatima. Per questo anche la nostra comunità insieme a tutta la chiesa ricorda e
celebra i cento anni dell’apparizione a Fatima.
In uno dei
nostri primi Consigli Pastorali ricordo che ci siamo scambiati tante idee e
proposte per capire come organizzare questo avvenimento: processioni, messe,
adorazioni, incontri, recita del Rosario
ecc. Tutte buone idee, però a me sembrava che mancasse un gesto missionario, che ci portasse a contatto con la gente,
semplice della parrocchia. Ho proposto anch’io il mio suggerimento: forse bisognava organizzare una messa
vicina alla gente che abita in campagna, la recita del rosario nelle varie
vie...cioè organizzare iniziative che ci aiutassero a riflettere su quanto
aveva detto il Papa: “Chiesa in uscita”. Ci siamo quindi orientate così: portare la statua della Madonna in alcune
realtà del territorio:una sua visita agli ammalati,alle famiglie,alle comunità e ad alcune istituzioni sociali che
appartengono al territorio della parrocchia. Siccome in parrocchia abbiamo
quattro statue della Madonna ci sembrava facile organizzare questa iniziativa.
Questa idea l’avevo proposta io e per questo, ho dovuto incaricarmi almeno di
una delle staute della Madonna da portare in pellegrinaggio alle istituzioni
sociali del territorio parrocchiale. Così, senza volerlo mi è arrivata questa
“missione”. Ho affidato questa esperienza alla Vergine Madre, la grande
missionaria, che si mette in cammino per andare incontro ad Elisabetta, per
aiutarla, per condividere con lei la sua gioia, i suoi timori, il suo Ecce Ancilla. Maria è la prima
missionaria che ascolta il suo impulso di uscire all’incontro con gli altri:”In quei giorni, Maria si alzò e andò in
fretta verso la regione montuosa...” (Lc.1,39).Portare la statua della
Madonna è un’esperienza molto bella e profonda; le istituzioni, anche quelle
che non partecipano alle iniziative
della Chiesa, si sono mostrate molto interessate ad accogliere la statua: nelle
case di riposo degli anziani, le case di accoglienza di ragazze madri, le
persone che si trovano nelle case di cura...
Per tutto
questo, credo di poter affermare che la Vergine Maria è presente in questa
nostra culura, lo si nota da questa
capacità recettiva che la gente ha nell’accoglierla:”Quale madre di tutti, è segno di speranza per i popoli che soffrono i
dolori del parto finchè non germigli la giustizia. E’ la missionaria che si
avvicina a noi per accompagnarci nella vita, aprendo i cuori alla fede con il
suo affetto materno”. (Evangelii gaudim n. 286).
Le persone
che visitiamo possono non essere dei cristiani che frequentano la chiesa, però
il rispetto e l’accoglienza che dimostrano sono segni evidenti in questa gente semplice che finora
abbiamo visitato. Parlo al plurale, perchè le visite che abbiamo organizzato con il gruppo della Catechesi
Familiare, ha suscitato in tutti questo spirito missionario; è la Vergine
insieme alle famiglie che vanno in queste istituzioni, nei settori più poveri, agli anziani, a incontrare
la gente che si trova nelle case di cura, le ragazze madri...tutte ci
ringraziano per la preghiera che facciamo, per la visita, per la semplicità
della condivisione.Le persone coinvolte in questa iniziativa, per qualcuna di loro, è forse la prima volta
che fanno questo “gesto missionario”
verso gente più povera e confermano che
questa esperienza le ha rese più forti. Questo è un regalo della Vergine di
Fatima che ci ha coinvolte in questo modo nel mistero di fede e di amore, e ci
ha portato più a vicino a Gesù.
Continueremo
questo pellegrinaggio con Maria fino ad ottobre, pregando, condividendo una
tazza di tè, il dialogo, le esperienze della vita, testimoniando nel nostro
cammino i “miracoli” che incontriamo in ogni nostra visita fatta insieme a
Maria, nostra Madre, guida e custode.
