Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
News
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

contempliamo l'amore
Carissime/i
In questo mese nel quale celebriamo la Festa del Sacro Cuore
di Gesù approfondiamo la contemplazione dell’Amore infinito di Dio. Nelle
nostre orecchie ritornano a risuonare queste parole: “Ecco, io vengo … per
fare, o Dio, la tua volontà”. (Ebrei 10,7)
Ricordiamo P. Albino: “Dalla contemplazione del cuore di Cristo nasce
la riconoscenza, la lode, Dio non ci ha amato per scherzo, ha dato veramente
tutto. “Ci ha amati fino alla fine”. Io che ho la vocazione all’amore, devo
alimentare la fiamma dell’amore proprio nella contemplazione del cuore ferito
di Cristo. Sarà proprio questa contemplazione a provocare in noi:
*Il dono di noi stessi. Guardando in faccia questo
cuore ferito io mi arrendo in ogni aspetto del mio essere. Mi restituisco a lui
in tutto ciò che sono, perché lui mi renda strumento di pace. Tento di ritirare
il mio senso di possesso e supplico che sia lui a possedermi e a vivere in me e
attraverso me.
*Abbandono le preoccupazioni ed affanni: cresco
nella certezza che se la mia fede e la mia speranza in lui sono vere, non vi è
motivo di ansietà e tensioni.
*Abbandono tutte le difese del mio cuore, dei miei
sentimenti. IL mio cuore non ama più con il suo proprio amore. E’ lui che ama in me.[1]
Il mondo, oggi più che mai, ha bisogno della nostra
testimonianza di un amore misericordioso, di chi sa ascoltare senza giudicare
ed accogliere il fratello nella sua totalità. Ha bisogno di incontrare un cuore
fraterno che sapendosi piccolo è aperto perché entri ed incontri un’oasi dove
riposare e sapersi amato.
La realtà della guerra ci addolora e le nostre suppliche
si elevano chiedendo pace. Siamo invitati sempre ad essere costruttori di pace.
“Il mondo
non ha bisogno di parole vuote, ma di testimoni convinti, di artigiani della
pace aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni. Infatti, non si può
giungere veramente alla pace se non quando vi sia un convinto dialogo di uomini
e donne che cercano la verità al di là delle ideologie e delle opinioni
diverse. La pace è «un edificio da costruirsi continuamente»[2]
Ci stiamo avvicinando alla realizzazione dell’Assemblea dei Familiares,
all’incontro delle Neo-consacrate ed alla Consulta delle Responsabili di
Gruppo; ritorno di nuovo a chiedere di continuare a pregare per questi
avvenimenti di grazia e di gioia della nostra CM.
In
comunione.
Graciela
[1] Dagli scritti di P. Albino – Vinculum n. 2-2019
[2] MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER 53° GIORNATA MONDIALE DELLA PACE – 1° GENNAIO
2020

la preghiera
“Questo è precisamente il nostro dovere, come membri di un
Istituto secolare: essere “sale” di Dio, cammino che conduce irreversibilmente
a Cristo e alla salvezza. Però, per consolidare in noi l’attitudine specifica
della fede cristiana, che caratterizzarono in ogni circostanza la vita di Gesù
(attitudini e espressioni di verità, di giustizia, di carità, di perdono, di
pazienza, di misericordia, di gioia…) è indispensabile la meditazione della
parola di Dio, ed è indispensabile che si faccia quotidianamente con un
desiderio ardente di Dio e di crescita
in Cristo”.
“Siamo chiamati a vivere e a dare testimonianza della nostra
consacrazione in mezzo al dramma della vita. Voglia il Signore che la nostra
testimonianza sia sempre un segno nel nostro cammino di accettazione paziente e
generosa della volontà di Dio. Così, per questo aiuto che diamo alla
Provvidenza di Dio, la grazia della redenzione si stabilirà pienamente in noi,
e, a partire da noi, arriverà anche ai nostri fratelli. Noi saremo la
continuazione nel mondo dell’oblazione salvatrice di Gesù”.
“Imploriamo tutti i giorni con insistenza e perseveranza, il
dono del miglioramento cristiano nella spiritualità specifica della nostra
famiglia. Non illudiamoci di risolvere questo con l’idea che poterlo fare
solamente con il nostro sforzo. Siamo troppo deboli e instabili. La nostra
autenticità sarà soprattutto frutto della misericordia e onnipotenza di Dio”.
“Personalmente ho l’abitudine di recitare i salmi della
prima settimana del salterio per dare consistenza al mio ringraziamento al
Signore con la voce di tutte le
creature. I frutti di questo ringraziamento al Signore sono i seguenti:
- La serenità della vita
- La disponibilità a
nuove grazie
- L’abitudine di ringraziare i fratelli, per ogni dono che
ricevo, anche il più semplice”.
“ La riconoscenza è
un sentimento che vuole dominare il nostro spirito perché riconosciamo che la
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore è stato un dono che la misericordia di
Dio ha fatto a noi e attraverso noi alla
sua Chiesa. Guardare al nostro passato con gli occhi della fede ci permette di
leggere tutti gli eventi, piccoli e grandi della nostra famiglia; la presenza
della bontà di Dio, venuta a noi e che ci accompagna con la potenza illimitata
del suo amore”.
“Come rendere visibile questa esperienza in mezzo al mondo?
Come sono seminatrice di questa felicità? Guardando al Cuore di Gesù che ci ha
amato fino a lasciarsi trafiggere il Cuore. Noi siamo invitate a far parte di
questo stesso amore che pur trafitto continua ad amare”.
“Mantenerci nella
sicurezza della fede, mentre i nostri occhi frequentemente sono aggrediti da
parole e comportamenti antievangelici … non è facile. È molto problematico
senza uno speciale aiuto di Dio. “Signore aumenta la nostra fede”. Soli non
possiamo. Abbiamo bisogno di uno speciale intervento del tuo aiuto e della nostra preghiera”.
“La necessità di unirci a Dio per mantenerci abitualmente
nel cammino di una buona testimonianza ci porta a leggere alcuni numeri dello
Statuto il n. 64 (Statuto delle missionarie) dove si sottolinea la necessità
assoluta della preghiera per mantenerci nella lealtà e fervoroso ambito della
nostra vocazione. “… Nell’assiduità alla
preghiera … si alimenta la fedeltà alla vita di consacrazione e la fecondità
della nostra missione”. Diversamente ci intristiamo, si vive nello
scontento e perdiamo l’efficacia per le opere buone.
“L’esempio
dell’apostolo Paolo. Certamente la preghiera era un forte impegno nella sua
vita spirituale. Non avrebbe potuto assolutamente con le sue sole forze, con la
sua generosità (anche se era straordinaria) affrontare e superare le difficoltà
di un cammino estremamente arduo. La raccomandazione della preghiera era molto
frequente e insistente nelle comunità che visitava personalmente o ad altre
alle quali indirizzava le sue lettere. “perché era necessario passare per molte
tribolazioni per entrare nel Regno di
Dio”(Atti 14,22).
Per la preghiera: “che ci sia soprattutto la meditazione,
l’incontro quotidiano con Dio, ascolto dell’orientamento di vita della sua
Parola. E la sua parola sviluppi nel vostro comportamento una fiamma di amore,
il dono di una carità illuminata, paziente, una carità simile a quella di Dio
per noi, che non conosce riposo, che non si spegne mai. Nonostante tutto!
Ricordiamo che, l’amore è il cuore della nostra spiritualità e che nell’amore,
soprattutto noi, saremo rivelazione della gloria di Dio, continuazione
dell’incarnazione di suo Figlio”.
“Quando Gesù affidò agli apostoli la missione di dare
testimonianza della sua persona e del suo messaggio, conosceva le sue
debolezze. Allora ha cercato un aiuto supplementare: ”Riceverete forza dallo
Spirito Santo” (cfr. Atti 1,8). Non
potremmo noi stessi garantirci ogni giorno questo “aiuto supplementare”? Così
potremmo continuare a diffondere attorno a noi tutta la luce e tutta la gioia
della nostra spiritualità, della grazia disposta dal Signore fin dall’inizio
della CM.”.
“È necessario che ci
manteniamo in frequente contatto con Cristo in maniera che possiamo fare nostri
i suoi pensieri così da poterli vivere per manifestarle con decisione, con la
certezza che Cristo ci vuole parola dei suoi sentimenti e delle sue opere per
la salvezza del mondo”.
“Trasformatevi in
intercessori davanti a Dio dei problemi del mondo, della Chiesa. Della tua
famiglia … Qualunque sia il nostro posto nel mondo teniamo presente che siamo
gli architetti del Piano di Dio”.
(dagli scritti di P. Albino Elegante)

prima emissione dei voti di ilda e melita
Melita e Ilda sono due giovani
che da tempo stanno camminando con noi e il 23 aprile scorso sono arrivate alla
tappa della prima emissione dei voti nella CM.
La celebrazione è stata ben
preparata con l’aiuto anche di alcuni seminaristi che hanno sostenuto il canto.
Il Vescovo, Don Inácio Lucas ha presieduto la celebrazione. Don Inácio
conosceva già la nostra famiglia CM attraverso le missionarie di Maputo. Il
giorno prima, ha voluto incontrare Ilda e Melita. È stato un incontro cordiale
e si è interessato di ciascuna. Nell’omelia ha sottolineato la dimensione
secolare della nostra vocazione.
Ho assistito molte volte a
queste celebrazioni e soprattutto alle celebrazioni dell’Incorporazione
Perpetua. Per me è sempre un momento di gioia nel vedere che ancora ci sono
donne capaci di un sì deciso e sincero. È bello vedere che si realizza il
numero due del nostro Statuto, “... scelte
da Dio vogliamo scegliere Dio come pienezza delle aspirazioni della nostra vita
...”. Sono momenti nei quali ricordiamo le motivazioni delle nostre scelte
iniziali e che siamo qui a ripetere con le nuove arrivate il nostro sì. Qui in
Mozambico si sta lavorando affinché la CM cresca. Queste giovani sono un dono
grande e, sento che sono una grande sfida per oggi per tutta la CM. Mi rendo
conto che molte volte ho raccolto frutti di un seme che io non ho gettato, un
grazie a chi ha seminato; così si realizza quello che dice il Vangelo: “Chi
miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi
semina gioisca insieme a chi miete. In questo, infatti, si dimostra vero il
proverbio: uno semina e l’altro miete”. (Giovanni 4, 36-37).
I messaggi giunti dalla
Presidente Graciela Magaldi e da parte di tutta la CM sparsa per il mondo, ci
hanno fatto sentire famiglia in cammino nella chiesa e nel mondo. Grazie a
tutte/tutti.
Il nostro impegno nella
preghiera perché la CM continui a essere quel segno, piccolo, ma significativo,
dove ogni membro, missionarie, familiares e amici, sono impegnati a contemplare
il Cuore Trafitto di Cristo, fonte della nostra spiritualità e fecondità nella
nostra missione.
Siamo alle porte della festa di
Pentecoste, lasciamoci educare il cuore dallo Spirito che ci mantiene nuovi
nell’amore (cfr. Statuto n. 9).
Il cuore di Cristo doni a tutti la sua benedizione.
Anna Maria Berta
Melita
Victor Alves, della città di Gurué, ha fatto la scelta della modalità di vita
in famiglia; vive nel distretto di Ile, a 39 km da Invinha. È insegnante del
primo e secondo ciclo (dalla prima alla sesta classe).
Il 23 di aprile 2022 è stato il
giorno nel quale ho fatto la prima emissione dei voti nell’Istituto Secolare
della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore.
La messa ha avuto come celebrante
principale il Vescovo di Gurué Don Inácio Lucas. È stata una celebrazione
solenne è c’è stata una partecipazione attiva in tutti i sensi. Sono stati presenti: la mia mamma, i miei fratelli
ed altri familiari, ed anche alcuni amici. La mia mamma ed il mio fratello più
vecchio (mio papà è già in cielo), mi hanno accompagnato all’altare. C’è da
sottolineare che tutta la mia famiglia appartiene alla Chiesa della Unione
Battista, ma mi hanno lasciata libera di appartenere alla Chiesa Cattolica e,
con gioia hanno partecipato a questo momento molto importante per me.
Durante la
cerimonia ho sentito nel mio cuore un fervore grande, ho sentito che stavo
portando qualcosa di importante, ho pronunciato il mio sì a Dio con la
gioia nel cuore. È stato un giorno
diverso di tutti gli altri giorni della mia vita. Sono rimasta molto felice. La
mia gratitudine a tutti quelli che hanno pregato e fatto arrivare fino a noi la
loro preghiera.
Melita Victor Alves
Ilda Manuel António, di Mutala – Distretto di Alto Molcue,
vive nel gruppo di vita fraterna a Nampula dove ha concluso il Corso
Universitario in Scienze dell’Alimentazione.
“Sono chiamata da Dio per una
missione”
Ciao a tutti i membri della
Compagnia Missionaria.
É con grande gioia ed
entusiasmo che saluto tutte le Missionarie, Familiares ed Amici della CM.
Mi sembrava di vivere un sogno
quando ho ricevuto la grande notizia ed ho saputo che ero stata ammessa alla
prima emissione dei voti, dopo aver fatto un lungo cammino di preparazione. Il
giorno 19 aprile abbiamo intrapreso il viaggio da Nampula per giungere a
Invinha - Gurué, dove è avvenuta la Celebrazione della prima emissione dei voti
in questa famiglia CM. È stato molto bello vivere con tutte le sorelle durante
quei giorni di preparazione della cerimonia.
Con molta audacia ed amore
desidero condividere la mia felicità con tutta la CM e dirvi che il 23 aprile
2022 ho fatto la mia prima emissione dei voti in questa famiglia. È stata una
data indimenticabile nella mia vita, un giorno calmo, tranquillo e con la
temperatura normale. La celebrazione avrebbe dovuto iniziare alle 10, ma è
sempre necessario tener conto degli imprevisti … l’automezzo su cui viaggiava il Vescovo ha avuto un problema meccanico
e per questo c’è stato un certo ritardo ma, lo abbiamo vissuto in un clima di preghiera.
Mi sento di appartenere assieme
a tutti/e voi alla CM. Mi sono sentita chiamata a vivere questa spiritualità ed
a testimoniare Cristo che è morto ed è risorto per noi.
Sono molto contenta di dare un altro passo nella mia vita.
Il mio grazie sentito a tutte le persone che, direttamente o indirettamente mi
hanno appoggiato nel mio cammino, principalmente la CM che mi ha accompagnato a
partire dal primo passo fino ad oggi.
Ringrazio la mia Responsabile
di Formazione che in questi anni mi ha molto aiutata. Ringrazio Gabriela
Responsabile del nostro Gruppo, molto attenta a seguire i nostri passi.
Ringrazio Helena che sempre mi ha consigliato e con il suo sorriso e con la sua
testimonianza mi ha aiutata a crescere.
Ringrazio
tutti quelli che hanno condiviso la mia gioia di poter continuare a vivere la
mia consacrazione nel mondo e nella Chiesa.
Ringrazio i
miei genitori che fin da piccola mi hanno aiutata e mi hanno insegnato a fare
il segno della croce e che mi hanno fatto crescere nell’amore a Gesù e
nell’amore alla Chiesa.
Ringrazio
Dio per tutto quello che ha fatto per me e che continua ad accompagnarmi perché
io sia offerta viva e che possa esserlo come Maria, vera testimone della Buona
Novella e dei valori della fede in questo mondo, nella contemplazione del Cuore
trafitto di Cristo.
Ilda Manuel António

gioia della bellezza
«14,15Se mi amate,
osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed
egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo
Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo
conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
15,9Come il Padre
ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato
i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho
detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il
mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (Gv 14,15-17. 15,9-12)
La
gioia cristiana è nel consegnarsi a un Dio che è famiglia. Una
famiglia feconda.
La
gioia cristiana è nel contemplare nella famiglia l’immagine vera del Dio che è
famiglia.
L’amore
- un amore fatto di carne, non di pensieri, di filosofia, di emozioni - è la
radice dell’esistenza umana, la prima esperienza di vita che ci è data. Siamo
generati nell’amore, un amore di carne e sangue. La carne e il sangue che un
uomo e una donna si scambiano. La carne e il sangue che una donna offre alla
persona generata nel suo seno.
Da
sempre, dal primo istante di esistenza so che cos’è l’amore.
Dal
primo istante di esistenza, in me è scritto l’amore come marchio di fuoco,
incancellabile. L’immagine di Dio Amore. Il Dio Amore che vedo nella famiglia
umana, generata nell’amore umano.
La
gioia cristiana è nel poter contemplare la bellezza di Dio famiglia.
Gioisco
della tua bellezza, o Padre del Figlio Gesù. Della tua bellezza che è il tuo
nome: Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di
fedeltà. Non è l’amore e la fedeltà il desiderio più profondo del mio cuore?
Quell’amore e quella fedeltà così piccoli e pure così prepotenti in me,
quell’amore e quella fedeltà che sono la lotta, la povertà e la ricchezza, la
ricerca e la sete, il dolore e la gioia di ogni istante? E in mezzo alle rughe
del mio cuore e alle povertà della mia carne scopro la bellezza inesauribile
del tuo volto, o Babbo - Abbà, in cui ogni paternità ha origine in cielo e in
terra! La bellezza del tuo volto di Babbo, tenero e perciò esigente, paziente e
perciò luminoso di speranza, amante e perciò ferito dal sorriso e dalle
lacrime. Libero di imprigionarsi nelle catene eterne dell’amore.
Gioisco
della tua bellezza, o Figlio del Padre, Signore Gesù. Gioisco di scoprire in
te, nella tua carne e nel tuo sangue, la mia carne e il mio sangue, quello di
una Donna, Maria di Nazaret. Gioisco della tua bellezza di Fratello mio,
Fratello nostro, Gesù, Figlio dello stesso Padre e di Maria. Gioisco della tua
bellezza di Figlio, perché anch’io sono figlia. Cos’è essere figlio se non
essere piccolo, ricevuto e consegnato, amato e portato tra le braccia? Nella
tua carne crocifissa e nel tuo sangue sparso scopro e contemplo ineffabilmente
la bellezza di essere figlio, in te, con te. Perché quando sono ferita,
abbandonata, spaventata, sofferente, là arriva la tenerezza e l’abbraccio
sicuro e forte del Babbo, che piange e sorride con me e con te. E prepara
la risurrezione, la vittoria, la libertà. Gioisco della tua bellezza, o Figlio
Gesù, Fratello, perché in te, nei tuoi occhi e nelle tue mani, nel tuo cuore di carne, nei
tuoi pensieri e nei tuoi sentimenti umani e divini, scopro la bellezza di
essere sorella, la bellezza di non essere sola.
Gioisco
della tua bellezza, o Amore del Padre e del Figlio, che li unisci e li rendi
grembo fecondo da cui sgorgano figli amati nell’Amato: NOI UMANITÀ, NOI CHIESA.
Non è bene che l’uomo sia solo, perché Dio è famiglia, è amore. Gioisco della
tua bellezza, o Amore che unisci e apri, che generi nascostamente ogni vita,
che respiri umilmente in me e in noi, che accarezzi con il respiro dell’aria,
che guidi con la mitezza forte della Luce della Parola, che curi e vivifichi
con il Sangue e la Carne dell’Agnello immolato e vivente in eterno.
SANDRO BOTTICELLI, Trinità, 1491
Eccomi,
Bellezza Trinitaria nascosta e rivelata, potente e debole della potenza e della
debolezza dell’Amore.
Eccomi,
Bellezza Trinitaria che ha tanto amato il mondo, da non arrendersi al rifiuto e
al tradimento, all’oblio e all’odio. Eccomi, Bellezza Trinitaria, invincibile,
perché crocifissa e risorta, Famiglia Divina, ricca di amore e di fedeltà.

noi cm
Profeti di PACE
Questa è la mia riflessione generale su alcuni temi che
abbiamo affrontato nei nostri ritiri con Santina, basati sulla “Lettera
programmatica” (2019-2025). Quanto ho maturato e scoperto è stato soprattutto riconoscere che la mia vita
in questi anni si è arricchita attraverso la formazione, l’internazionalità e
il NOI CM.
La formazione ha rafforzato e chiarito
la mia vita e il mio futuro. Ho sentito fortemente il valore della solidarietà
e la forza dell’unione tra noi che guida i miei passi. Considero la preghiera come il grande pilastro che
sostiene la mia vita e mi dà la forza di
“osare” camminare con Gesù. In questo
cammino ho ricevuto molto dalla fraternità e dall’amore che viene non solo dal
gruppo di appartenenza ma anche dalla realtà internazionale che come Istituto
stiamo vivendo. Anch’io nel mio piccolo cerco di fare la mia parte donando il
mio tempo, energie e cuore per
rafforzare questa comunione tra noi.
Sento che tutto questo ci fa crescere nel “NOI CM” soprattutto quando ci
prendiamo cura le une delle altre, sia durante gli incontri sia quando siamo
sole e immerse nelle nostre attività. Il mio impegno è quello di completare in
me quel che ancora mi manca per diventare un vero testimone CM. Sento che
conoscere e vivere la nostra spiritualità nel concreto della vita è una cosa
importante e vitale. Con questo sguardo universale vedo in tutti i membri da CM l’opportunità di diventare testimoni
dell’amore e questo lo si può fare se cerchiamo di essere vicini a Dio, in
maniera che sia Lui il nostro sostegno, soprattutto nei momenti in cui siamo
chiamate a prendere decisioni.
Il mio sogno è che ogni membro CM nella sua vita quotidiana sia paziente,
disposto ad ascoltare, pronto ad aiutare, rispettandosi a vicenda e diffondendo
amore. Nel mio ambiente di lavoro ho scoperto che può essere un segno
profetico: l’ essere pazienti, non giudicare immediatamente qualcosa che
succede e ci crea disorientamento; dovremmo essere disposti ad ascoltare le
varie parti. Avere una coscienza sensibile per rispettare gli altri. In poche
parole, essere profeti di PACE! In questo atteggiamento deve guidarci e sostenerci la Parola di Dio e lo Statuto.
Personalmente, ritengo importante avere anche una certa padronanza delle
tecnologie, delle informazioni e delle lingue straniere. Anche questo è un
aspetto formativo per la nostra vita che ci aiuta ad inserirci nella realtà del
mondo, nei problemi che vivono gli altri paesi e stare dentro il mondo in
maniera attiva e non come ombre. Questo si concretizza se sviluppiamo in noi il
senso di appartenenza alla CM e questo significa prestare attenzione a tutti i
suoi sviluppi e progressi. Ciò che ci è
richiesto e dobbiamo sviluppare è la
disponibilità ad “aprirsi al nuovo” sapendo accogliere attraverso i nostri
suggerimenti le cose positive e anche le
critiche.
Agustina
Dwi Susanti
Condividere gratitudine e gioia rafforzandoci a vicenda
Prima
di tutto, vorrei esprimere il mio grazie e la mia profonda riconoscenza al Sacro Cuore di Gesù
per la Sua protezione, sostegno, guida e benedizioni che ha dato finora alla
mia vita. Sento che Dio ha usato alcuni valori per plasmare la mia vita,
attraverso la mia famiglia e la CM come: la speranza, l'onestà, l'amore, la
fratellanza, la partecipazione, la solidarietà, l'apertura, la gioia, la pace,
l'impegno, la pazienza, l'umiltà e tanti altri. Tutte queste cose belle hanno
colorato il cammino della mia vita, mi hanno fatto vivere e crescere. Sono
anche molto consapevole di tutte le debolezze e i limiti che esistono dentro di
me. Tuttavia, non considero queste
debolezze e limiti come fallimenti, ma li accetto invece come una "benedizione" nella
lotta della mia vita quotidiana. Questo ha creato dentro di me una nuova
capacità di guardare gli avvenimenti, grandi e piccoli, con più serenità. Se non si è coscienti dei difetti e
debolezze che ci accompagnano non si può crescere oppure cresceremmo solo in parte. Imparare
dai miei difetti mi ha reso una persona che affida esclusivamente a Dio
la sua vita. Sono solo una “piccola
matita che Dio sta usando”. Insieme ai punti di forza e di debolezza che
esistono dentro di me, ho trovato la parola che mi ha dato sostegno
"Amore". Anche la speranza è molto necessaria in questo cammino della
vita perché fa scaturire la bontà di Dio
che diventa luce nelle tenebre e guida della vita quotidiana.
Per l’internazionalità:
sono grata di poter conoscere altre culture con la loro unicità, questo è un
dono di Dio. Quello che sto cercando di riflettere a livello CM è che viviamo
in diverse culture ricche di
caratteristiche locali; quindi, la cosa positiva che possiamo offrirci è
l'apertura per spiegare chiaramente la
sua identità ed accettare, valorizzare
le altre culture nel rispetto reciproco. In questo momento tutto quello che
posso fare è la comunione nella preghiera per le missioni - progetti attuali e
futuri.
“ Noi CM”: ci
riferiamo a una famiglia, ovvero siamo una famiglia. Una famiglia che vuole
essere un solo cuore, un solo sentire, una condivisione in tutti gli aspetti.
Noi come famiglia siamo stati formati attraverso un lungo processo, come
un viaggio, con dinamiche di vita
straordinarie. Questo processo di vita ha invaso ogni nostra realtà CM passando
da una persona all’altra, da una generazione all’altra. Sento di appartenere a
questa famiglia: la famiglia di “Betania”, il luogo dove Gesù ha sempre
desiderato andare. Nella mia vita, nel mio piccolo, ho avuto diverse
possibilità per costruire questa Betania dentro di me e fuori di me... Oggi
vivo questa realtà dell'amore di Dio nella famiglia di Betania nel mio lavoro
quotidiano, presentandomi come missionaria offrendo uno spazio concreto della
mia casa ai bambini (e qui svolgo il mio lavoro) alle famiglie, ai genitori, ai
giovani che chiedono speranza. Attraverso questa famiglia di Betania (ho così chiamato questo spazio), presento
spesso la nostra realtà CM: ai genitori, ai giovani del quartiere, della zona e
a vari gruppi della mia parrocchia, dove aiuto anche per la pastorale. Questo stare insieme costruisce
speranza, aiuta le persone ad avere pazienza e coraggio nella situazione
difficile che oggi stiamo vivendo. Anche l'incontro di preghiera che
organizziamo periodicamente come CM con
gli amici e colleghi di lavoro è molto
utile per condividere gratitudine, gioia e rafforzarsi a vicenda. In questo
momento sto gestendo alcune difficoltà
che a volte mi rendono preoccupata e ansiosa… situazioni che a volte confondono
… Il “Noi CM”, il fare Betania con i
nostri fratelli mi rinnovano la forza e speranza che viene da Dio e la volontà
di continuare il cammino cercando cose positive e buone per la vita. Sì, ho
ancora speranza di fare cose positive e buone nella mia vita.
Antonia Theresia
Una
guida nelle “giuste” decisioni
Sono convinta che la formazione
è un elemento essenziale non solo per la mia vita ma anche per la
vitalità dell’Istituto. La mia riflessione mi riporta agli
anni trascorsi della mia vita, all'ambiente in cui sono
cresciuta, al
gruppo, all’Istituto, per vedere come ho
vissuto i valori fino ad oggi. Dopo aver riletto la parte che parla della internazionalità, ho preso in mano la preghiera
che come CM rivolgiamo a S. Giuseppe, nostro protettore. All’inizio del nostro
cammino in Indonesia ci è stata consegnata e tradotta per poterlo invocare
spesso … Ogni
volta che lo prego e sento parole toccanti, mi sento contenta di aver
incontrato la
Compagnia Missionaria. In questa preghiera si dice chiaramente e si chiede al Padre,
attraverso San Giuseppe, di “mettere sul nostro cammino persone giuste per crescere
meglio” ossia
una guida nelle giuste decisioni. Ho legato questa riflessione
alle tante
sfide di oggi, alle tante decisioni (piccole
o grandi) che ci vengono chieste nel nostro quotidiano. Come S. Giuseppe
abbiamo davvero bisogno di silenzio e del suo aiuto. Chiediamo sempre nella preghiera il coraggio, la saggezza e l’incontro con le persone giuste, affinché nel nostro cammino possiamo crescere
adeguatamente. In
questo aspetto ho sentito fortemente la sua guida e presenza! Riconosco la bellezza dello stare
insieme e insieme come CM sparsa in vari luoghi: Italia, Portogallo, Cile, Argentina, Mozambico e Guinea Bissau. Credo che ogni luogo in cui viviamo e ci incontriamo
diventi un supporto
straordinario per continuare a crescere, sia nei momenti belli come nei momenti faticosi. Sempre e in
ogni avvenimento sento di essere CM vicina
a tutti. Quali valori mi sono stati trasmessi?
Molti sono i valori
che ci sono stati
tramandati e che cerco
sempre di integrarli nella mia vita: lo stare insieme,
la sensibilità,
responsabilità, coinvolgimento, partecipazione, senso di appartenenza,
indipendenza, sollecitudine per i deboli, generosità, perdono, amore, accettazione di sé, fiducia … Nella riflessione che insieme
abbiamo fatto ho raccolto questo lungo elenco di valori e sento che ognuno di
essi guidano il mio cammino anche oggi e li ritrovo nella
vita di
tutta la CM.
Oggi riconosco di essere cresciuta attraverso l’attenzione della mia famiglia, ma anche dal sostegno e incoraggiamento della
CM, stimolata a “Essere
di Dio in
tutte le espressioni della nostra personalità" (Statuto
n. 48 a). Siamo
chiamati a raggiungere questa
meta nella realtà in cui ci troviamo;
in ogni spazio geografico, nella giovinezza, nell'età adulta e nella vecchiaia,
accogliendo il nuovo in ogni situazione.
Ritengo
il NOI CM una grande FORZA … anche per costruire nella nostra Famiglia una
piccola Betania per Gesù. E qui ci sentiamo tutte impegnate a fare
qualcosa. Questo "NOI" che vogliamo riscoprire e migliorare e che può
rafforzare la nostra identità e coesione, ci dà le ali per
continuare a camminare con questo mondo, e dentro di esso, per incoraggiarlo
affinché possa rimettersi a sognare e guardare a nuovi e grandi
obiettivi. In questo tempo difficile che tutti stiamo vivendo,
le sfide sono tante … è importante chiederci qual è la volontà di Dio per
ciascuno di noi e per la CM? Con l’aiuto dello Spirito Santo riusciremo a dare
la nostra risposta coraggiosa.
Ludovika Endang Sulastri

esodo
Raccontaci un po’ la storia
della tua vita: la tua famiglia … l’ambiente dove hai vissuto … i tuoi progetti
ecc.
Mi chiamo Rosa, e da sedici anni sono nella Compagnia Missionaria ... Sono nata 59
anni fa in una famiglia semplice e lavoratrice, nella città di Resistencia,
capitale della provincia del Chaco, una delle provincie del nord dell’Argentina.
Mio papà faceva il Capo cantiere edile e lavorava nel Ministero delle Opere
pubbliche della Provincia. Mia mamma, ora in pensione, era docente. Sono la
prima figlia di tre fratelli. Attualmente vivo con mia mamma e con mio fratello
e la sua famiglia. I miei ricordi dell’infanzia sono felici, era un tempo dove
c’era anche la presenza della mia nonna paterna. Trascorrevo i miei giorni tra
giochi e studio con altri bimbi vicini, amici, compagni di scuola e cugini ...
Senza dubbio, il fatto di avere saputo che i miei genitori mi avevano battezzato
dopo tre giorni dalla nascita ha significato per me un regalo del Signore.
La conoscenza di Gesù cominciò
formalmente con la partecipazione al catechismo, quando già avevo nove anni.
Ringrazio Dio per questi due punti luminosi della mia vita: la catechesi e la
cresima. Conoscere Gesù attraverso il Vangelo, la sua Parola è stata
un’esperienza straordinaria e appassionante che mi ha portato a cercare sempre
di più una maggior conoscenza e intimità con Lui. La sete che Gesù aveva
svegliato dentro di me mi diede l’impulso di partecipare ai gruppi dei giovani
della Parrocchia. Alternavo le mie attività parrocchiali con le giornate di
studio nella scuola secondaria (Liceo) e più tardi all’università.
La
tua vocazione: come è nata? Che cosa ti ha spinto a scegliere la Compagnia
Missionaria?
La chiamata per diventare
“missionaria” è stata presente nella mia vita fin da giovane perché nella mia
parrocchia c’erano i Sacerdoti Missionari Redentoristi che organizzavano piccole missioni di
evangelizzazione nel quartiere e nelle aree più lontane. Una volta finita
l’università, ho anche partecipato, alle missioni rurali con un gruppo
missionario della diocesi. Le missioni mi hanno sempre creato un certo timore,
ma sentivo anche un certo impulso interiore che mi spingeva a partecipare con
molte aspettative e allegria ...
Appena mi sono laureata in
biochimica, ho cominciato a lavorare intensamente nella mia professione ...
Ricordo che una amica mi invitò a partecipare a un ritiro spirituale
organizzato dai Padri Gesuiti, ritiro che era conosciuto come “Esercizi
spirituali di Sant’ Ignazio”. Questo ritiro è stato molto importante per la mia
vita, come si suole dire qui da noi, “ha segnato un prima e un dopo...”
Prima di sentire la chiamata di
Dio che cominciò con l’accompagnamento spirituale, frequentavo la chiesa come una semplice fedele laica aperta al
matrimonio o a una vita sola come faceva ogni donna. Quando Dio mi ha
confermato la chiamata e mi ha dato questa certezza ho cominciato a guardare
alla mia vita e mi sono resa conto che molte cose Lui aveva fatto per me,
preparando questo cammino.
In questa tappa il Signore
cominciò a lavorare in me attraverso delle persone, fatti, eventi, esercizi
spirituali e soprattutto un accompagnamento spirituale privilegiato per arrivare
poi alla Consacrazione a Dio. Qualcosa di impensato, fuori dai miei progetti,
succedeva che ... con il passare del
tempo, si andava confermando questo discernimento vocazionale e Dio mi stava
portando per questo cammino come viene descritto nel libro dell’esodo del
popolo ebreo.
... Finalmente arrivai alla Compagnia
Missionaria del Sacro Cuore con una grande aspettativa e illusione ...
Nella misura in cui partecipavo
e conoscevo l’Istituto andavo convincendomi che era questo il posto che Dio
aveva scelto per me. Il Sacerdote Gesuita che mi aveva accompagnato
spiritualmente e l’Abbadessa delle Clarisse di Resistenza, furono le persone
più significative che mi aiutarono come fedeli strumenti di Dio in questo
cammino vocazionale. Parlando di discernimento vocazionale devo confermare
che è uno strumento della Chiesa che mi
ha molto aiutato a scegliere il cammino esatto per me.
Uno sguardo alla tua vita
attuale
La mia vita attuale si svolge
in famiglia, nella Compagnia Missionaria e più di tutto nel mio lavoro. Nella
parrocchia ho un piccolo impegno alla celebrazione della Messa. Ho un ritmo di vita abbastanza intenso. In casa
ho la mamma anziana che con i suoi 88 anni di vita sacrificata e donata alla famiglia, con la sua presenza
riempie il mio cuore. Il mio lavoro da me gestito (nel mio laboratorio che è
ubicato vicino alla mia casa), mi permette di rimanere con lei quando ha
bisogno; svolgo il mio modesto servizio nel campo sanitario. Data la crisi
economica del paese siamo, in un certo senso, obbligati a lavorare di più per
poter sussistere…
Durante la pandemia come gruppo CM ci siamo sentite aiutate dallo
Spirito Santo per poter mantenere i nostri programmi di incontri e per non
spezzare i momenti di comunione che ci legano tra noi. È stato molto importante
poterci riunire in forma virtuale, una volta al mese con le nostre sorelle del
Cile, recitare anche il rosario una volta alla settimana, usare cioè questi
mezzi tecnologici con creatività, per poter condividere questo tempo incerto
dovuto alla pandemia ci ha fortificate nella comunione e come Famiglia CM.
La
Sede Centrale CM di Bologna! Qualche
hanno fa hai avuto modo di tornare alle nostre “radici” e conoscere questa
realtà. Le tue impressioni?
Ricordo con molto affetto il
primo viaggio in Italia, per partecipare all’Incontro delle “giovani
consacrate” nell’anno 2012. È stato meraviglioso poter conoscere le nostre radici
e poter condividere con le sorelle di altri paesi … sentire così viva l’azione
dello Spirito Santo che ci permetteva di comunicare tra di noi … nonostante le
lingue diverse ed anche conoscere di persona P. Albino nostro fondatore … è
stato tutto un gran regalo di Gesù attraverso la Compagnia Missionaria.
In
questo tempo così incerto di pandemia e
di guerra quali sono le sfide che ti sembrano più importanti?
In questo tempo in cui sembra
che stiamo uscendo dalla pandemia, tra le tante sfide importanti che si
presentano vedo: la necessità di creare un clima e iniziative che ci aiutino
a ritornare alla normalità, poter ancora
presenziare di persona ai vari eventi, poter progettare di nuovo ritiri,
incontri, viaggi … la necessità di
affrontare il futuro, con coraggio e speranza, anche se l’ombra dell’epidemia
e isolamento è sempre presente …
In ogni modo, penso che la
nostra Madre Chiesa ci guiderà nei passi che dovremo dare. A livello di
Istituti c’è stato un passo importante: si è già ritornati a programmare e
organizzare la Conferenza degli istituti Secolari Argentina, incentivando la
formazione delle varie comunità secolari per ogni regione. È un grande sogno
che ha il suo processo…
I tuoi sogni futuri…
Il mio sogno futuro e la mia
preghiera di ogni giorno, è quello di poter essere fedele al progetto di Dio su
di me … conto sulla sua Parola … Esodo: “Io
manderò un angelo davanti a te, perché ti protegga nel cammino e ti conduca
fino al posto, che ti ho preparato” (Es. 23,20).
