Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La
COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede
centrale a Bologna, ma è diffuso in varie regioni d’Italia, in Portogallo, in
Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All’istituto
appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate
mediante i voti di povertà, castità, obbedienza, ma mantengono la loro
condizione di membri laici del popolo di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna
o nella famiglia di origine o da sole.
I
familiares sono donne e uomini,
sposati e non, che condividono la spiritualità e la missione dell’istituto,
senza l’obbligo dei voti.
News
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27 / 05 / 2020
SOLENNITA' DEL SACRO CUORE DI GESU'
Venerdì 19 giugno 2020...

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27 / 05 / 2020
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 19 de junho de 2020...

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27 / 05 / 2020
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 19 de junio de 2020...

la solidarietà in cile oggi
Associare il mese di agosto con la figura di p. Alberto Hurtado
s.j. non è difficile, non solo per il mondo cattolico ma anche per la società
cilena. Da quando è stato istituito il “giorno della Solidarietà”, questo
concetto e i gesti di solidarietà si sono fatti più familiari e concreti.
In questo tempo di emergenza e
di grande necessità che stiamo vivendo sono sorte diverse iniziative di
solidarietà: a livello sanitario, di solitudine, di assembramento, la
difficoltà per mancanza di lavoro, la possibilità di usare internet per gli
studenti, la violenza ecc. Tutto questo ha anche reso più evidente nella
società la disuguaglianza sociale e l’ingiustizia.
Sicuramente
questa stessa esperienza, ha interpellato p. Alberto, nell’epoca da lui
vissuta. Perché anche se la sua vita è conosciuta e si è svolta in diversi ambienti
poveri, ha coinvolto tutte le sue forze nella lotta alla miseria estrema. Tutto
questo, in accordo secondo quanto diceva la Dottrina sociale della chiesa, e
tenendo presente l’esperienza forte di Cristo povero. Ha camminato su queste
orme, cercando di incarnare la presenza di Dio, come ci viene presentata nel
Vangelo di Matteo 25,37 - 40: “Signore,
quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato… In
verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli
più piccoli, l’avete fatto a me”.
Mi soffermo su alcuni suoi pensieri e cerco di fare un
confronto con la situazione attuale che stiamo vivendo:
“Far
sparire la miseria è impossibile, però lottare contro di essa, è un dovere
sacro”
“In questa epoca di pandemia i lavoratori irregolari per paura di
perdere la retribuzione che ricevono per il loro sostentamento continuano a
lavorare esposti al pericolo di prendere il coronavirus. Lo stesso avviene con
il 50% della popolazione che si trova vicino alla soglia della povertà. Nello
stesso tempo le famiglie cilene, in questa situazione precaria si trovano
aumentato il loro debito e le altre che hanno possibilità di accedere
all’educazione privata, perché più valida dell’educazione pubblica, stanno
approfondendo e perpetuando il divario economico. (Studio su Familia y Pobreza relacional/ pucv.c.
nel tempo del corona virus).
Purtroppo, la povertà è un tema
che emerge ancora più gravemente in questi tempi di pandemia. P. Hurtado, in
questa situazione assumerebbe la posizione di stare nel mezzo del problema,
presente tra la gente per organizzare catene di solidarietà. Nello stesso tempo
si unirebbe a coloro che denunciano le politiche di una struttura di mercato
ingiuste e contro chi non capisce nulla di protezione sociale o di solidarietà.
P. Hurtado, per le sue caratteristiche di pastore e di leader credibile della
chiesa, sicuramente starebbe dalla loro parte, cercando in questo momento di
crisi, di ampliare il concetto di solidarietà, in una ricerca comune che
coinvolga, con l’impegno a compromettersi in tutti i settori sociali.
“Che
farebbe Cristo se fosse al mio posto”
“Pochi giorni fa, in un giorno piovoso di primavera, ho
incontrato un povero uomo con tonsillite acuta, tremava per la febbre, era in
maniche di camicia e non aveva dove rifugiarsi… (Dal quotidiano: “El
Mercurio”, dicembre 1944).
Questo fatto è stato uno tra i
tanti che colpì P. Hurtado, prendendo chiara coscienza che l’altro è Cristo,
quello che soffre. In questa stessa maniera, chissà quante persone e
istituzioni in questa situazione di pandemia si sono fatte la stessa domanda e
si sono rese presenti per aiutare. Pensiamo agli emigranti che sono rimasti
senza lavoro e che avrebbero necessità di ritornare al loro paese. Gli anziani
sempre più soli e senza appoggi … le tante persone che stanno vivendo il dolore
per la morte di un familiare. E così la lista continua, però l’importante è che
rimanga sempre questo desiderio nel cuore per poter rispondere alle necessità
di altri “Cristi” che incontriamo sul nostro cammino.
“Dare
sempre…dare fino a quando le braccia cadono per la stanchezza”
Lottatore
instancabile contro la povertà, trasformatore di un sistema, di una società più
equa e giusta sono aspetti che hanno motivato da sempre p. Hurtado. Donarsi,
darsi, stare presente in diversi ambiti, politico, sociale, educativo,
sanitario, ecclesiale ecc. Anche noi siamo chiamati a non impegnarci solamente nella parte assistenzialistica,
ma stare dentro le varie realtà per ridare dignità all’uomo e alla donna anche
in questi tempi di pandemia. Queste “altre persone” sono anche loro mio
fratello e mia sorella. In questi giorni ha fatto notizia la testimonianza di
“Batman solidale”, un commerciante che, dopo essersi camuffato, è uscito per le
strade di notte per offrire e condividere un piatto di cibo alla gente di
strada. Nell’intervista che ha rilasciato ha detto:” Esco in questi tempi di pandemia cercando di applicare tutte le
necessarie precauzioni per non prendere il virus e sento che il Signore mi è
vicino. Molte persone che avvicino mi dicono che non avrebbero mai pensato di
arrivare a questo punto. E si sentono umiliate per questa situazione. Io
rispondo di non avere vergogna perché questo cibo che offro loro, è già pagato,
è per te. Sono convinto che Dio a me, ha già anticipato in una maniera o
nell’altra, tante benedizioni che adesso io sto donandole ad altri… perché né
il governo, né la politica di destra o di sinistra risolve tutto questo. Questo
lo risolviamo noi e questo paese lo dobbiamo sollevare noi stessi”
(19-08-20)
“La
speranza mantiene la ragione per vivere”
Alberto Hurtado pieno di
speranza in Gesù della Vita ha lavorato per rendere possibile il Regno di Dio
in tutte le situazioni in cui si è impegnato. Era necessario in quel tempo
trasmettere ai suoi “Patrocitos” (venivano chiamati così i padroni delle
fattorie… qui usato da p. Hurtado in termine affettuoso) che era possibile
un’altra condizione di vita. E cercava anche di far smuovere quei settori più
ricchi alla carità, a dare quello che, giustamente spettava ai più poveri. Se
non fosse per questa virtù, la situazione che stiamo vivendo si farebbe più
insostenibile, con tutte le varie sofferenze che sono emerse sia a livello
nazionale che mondiale. Dobbiamo riconoscere che, siamo anche capaci di
guardare alle cose buone e positive che si stanno gestendo: vedere le necessità
degli altri come fossimo una sola famiglia, la dedicazione del personale
ospedaliero, i contagiati che si stanno recuperando, la solidarietà del
vicinato, il tempo per riflettere e pregare, l’aria e l’ambiente più puro, meno
contaminato. Anche questi sono segnali della vita che continua e ci invita a
costruirla.
“La
fede che non illumina e non irradia, non ha lo spirito di Cristo”
L’essere e il fare di p.
Hurtado riflette una spiritualità che non si ferma in un misticismo etereo,
spirituale, ma è nell’azione e contemplazione che sperimenta questo vivere di
Dio che ci viene incontro. La spiritualità di p. Hurtado si fonde tra il Cristo
che siamo e il Cristo che incontriamo negli altri. Il prossimo è Cristo
commentava Jorge Costadoat s.j. (teologo cileno). Allora come non sentirsi
invitati a incarnarci in queste realtà che tra luce e ombre dei tempi di p.
Hurtado e quelle che viviamo oggi, mi invitano ad essere solidale e mi
stimolano a riflettere sulla mia relazione con Dio e con la comunità.
Valorizzare la comunità, come famiglia umana che contagiata per la pandemia, ci
rende più sensibili e bisognosi gli uni
degli altri. Bisognosi di consolazione e di speranza.
Perché è nella Comunità e sentendomi parte di essa che
imparo la Solidarietà, quella che ci viene presentata dalla maniera di procedere
dal Cuore di Gesù e dal suo Vangelo.

rallegrati, maria, piena di grazia....
... noi tutti ci rallegriamo in te
Condivido
una breve riflessione per continuare ad approfondirla nel nostro cammino
quotidiano.
Il
saluto dell’Angelo Gabriele a Maria riprende e attualizza la profezia di
Sofonia 3, 14 -17 che dice:” Rallegrati,
figlia di Sion, grida di gioia, Israele, …Il Signore, tuo Dio è in mezzo a te”
... Nella scena dell’Annunciazione, Luca 1, 26 – 28 ripete lo stesso
saluto: “Rallegrati, piena di grazia il
Signore è con te”. Questa realtà
della connessione tra l’allegria e la grazia risalta e merita una profonda
riflessione. In greco, le due parole, allegria e grazia (charà e chàris) si formano
a partire dalla stessa radice. Allegria e grazia vanno sempre insieme.
L’allegria
è un dono proprio dello Spirito Santo, come il vero dono del Cuore di Gesù.
Così il saluto dell’Angelo continuerà a risuonare tutto il tempo, attraverso la
Chiesa e i cristiani, continuerà a risuonare nella vita e nella disponibilità
al Vangelo, nella Buona Notizia nella nostra vita missionaria giorno dopo
giorno,
L’allegria
e la grazia, risuona profondamente leggendo e rileggendo il nostro Statuto al
n. 9… “aiutate efficacemente dallo
Spirito Santo…” accogliendo la grazia con il Sì di Maria come garanzia…per
il dono della consacrazione nella CM… l’amore
dominerà tutte le espressioni della nostra vita e apparirà evidente nella
testimonianza espressa mediante la vivacità della donazione, il sorriso, la
semplicità…”.
Abbiamo
una missione stupenda, bella: vivere la comunione dentro questa realtà di
essere portatrici della grazia e della gioia in mezzo ai fratelli.
Continuiamo
ad approfondire dentro di noi questo regalo del Cuore di Gesù e del Cuore
Immacolato di Maria. Apriamo sempre il
nostro cuore alla grazia per vivere la gioia della consacrazione.

educazione scolastica e cambiamento digitale
La situazione causata dal Covid – 19 ha portato un
cambiamento anche nel campo scolastico. In Indonesia verso la metà di luglio si
sono riprese le attività scolastiche in quasi tutte le scuole, dal livello
elementare fino alle superiori. Anche se l’insegnamento deve essere fatto
ancora con il metodo a distanza e online, gli insegnanti, hanno cominciato a
ritrovarsi all’inizio del mese di luglio per preparare l’ambiente adatto agli
studenti che rientravano in sede.
Sappiamo tutti che il Covid -19 non è ancora completamente
finito. Quindi la preparazione degli insegnanti e anche le attività di insegnamento
e apprendimento degli studenti sono particolarmente legati al progresso della
tecnologia digitale.
La prima cosa che
abbiamo preparato e pensato è stato l'adattamento dell’'ambiente scolastico.
Normalmente gli insegnanti collaborano con il Consiglio degli Studenti
(organizzazione Interna alla Scuola, dove i bambini vengono educati ad
apprendere come organizzarsi; di solito i membri che compongono il Consiglio
sono studenti delle classi superiori). Uno dei programmi scolastici è quello di
preparare il Consiglio degli studenti ad accogliere gli studenti più giovani.
Inoltre, si insegna
l’importanza delle varie celebrazioni come al mattino la cerimonia dell’alza
bandiera e altre attività con dinamiche adatte ai piccoli, ma che aiutano a
conoscere l’ambiente scolastico. Questa attività che viene condivisa da piccoli
e grandi è molto educativa e apre a nuove idee come le dinamiche di gruppo,
l'apertura ad altre organizzazioni scolastiche, l’introduzione ad attività
extracurricolari, programmi scolastici e vari curriculum che si utilizzano
durante l’iter scolastico. Vengono presentate inoltre le aule di studio e una
varietà di sale: laboratori, biblioteche, mense, campi sportivi nonché la sala
docenti e l'ufficio del preside.
Tutto questo viene
fatto in modo che i nuovi alunni non si sentano disorientati nel venire a
conoscenza degli spazi di cui hanno davvero bisogno. Se vogliono andare in
biblioteca a leggere o a prendere in prestito libri, conoscono già il posto. Se
hanno il compito di studiare in laboratorio, conoscono già lo spazio e il
percorso che devono compiere per arrivare. Alcuni insegnanti presentano sia l’ambiente che i programmi attraverso
Instagram dal vivo. Mentre si dirigono verso l'apprendimento della tecnologia
digitale, gli studenti del settimo anno sono già pronti per imparare a usare la
tecnologia digitale attraverso altre cose semplici. Durante l'apprendimento a
distanza, gli studenti devono sempre entrare in contatto prima con l'operatore.
Poi, successivamente imparano con i loro insegnanti secondo il programma
stabilito.
Tutti i professori
insegnano come usare Instagram Live, Google Classroom per inviare
compiti o utilizzare riunioni di Google che sono molto più facili e usare lo
zoom. Pertanto, durante la pandemia,
molti sono gli insegnanti che hanno appreso diversi metodi per insegnare a
distanza usando la comodità della tecnologia digitale.Prima del periodo
pandemico, gli studenti passavano diverso tempo a scuola, sia al mattino che al
pomeriggio. A causa della pandemia, alcune attività sono state eliminate. Ora
passano alcune ore a scuola e dopo sono liberi di studiare a casa. A loro si
ricorda sempre di rispettare i protocolli stabiliti come: il lavare
frequentemente le mani, mantenere la distanza, indossare le mascherine, riposarsi
a sufficienza, abituarsi a mangiare cibi nutrienti per mantenere l'immunità del
corpo.
Questa è più o meno
la metodologia delle scuole in
Indonesia. Naturalmente i cambiamenti nelle abitudini di apprendimento
influiscono anche sulle dinamiche familiari a casa.
In un momento come questo, ci sono
molte offerte di webinar o zoom per condividere le conoscenze digitali tra
insegnanti o esperti di questi mezzi. Un grande aiuto ci viene dato anche dagli
psicologi che offrono la loro preparazione per far capire l’importanza di
condurre una vita fisica sana, spirituale e mentale, come affrontare lo stress
a casa, come gestire i bambini in casa e così via. Tutti forniscono utili
servizi per creare un'istruzione stabile e sicura. E anche l'economia
indonesiana si sta gradualmente stabilizzando.
Questa metodologia dell’apprendimento a distanza, la
riteniamo positiva, però riscontriamo che in Indonesia alcuni punti più
fragili, in particolare per gli abitanti che vivono lontani dalla città. In
questi luoghi c’è la difficoltà di accedere a questi mezzi perché non
c’è“segnale della rete” per il cellulare, cioè non c’è campo. Altri studenti
che hanno possibilità economiche limitate è difficile per loro partecipare
perché non possiedono un cellulare. Anche per gli studenti i cui genitori
lavorano a tempo pieno, è difficile che ci sia un serio accompagnamentoperché
loro non hanno il tempo necessario per stare vicini ai figli nello studio.
Sebbene ci siano qua
e là questi punti deboli e i cambiamenti sono così rapidi, gli insegnanti
ricevono molti benefici da questi mezzi digitali e nuovi: riescono a trovare
tempo per gestire e riflettere sui cambiamenti da programmare, sui metodi da
sperimentare ecc. Anche per gli studenti esistono vantaggi: vengono spronati e
invitati a studiare a distanza, in modo indipendente, prendono familiarità con
molti metodi di apprendimento digitale e hanno tempo per ritrovarsi con la
famiglia, in particolare con i genitori. Molte famiglie e soprattutto i genitori che avevano poco
tempo per stare insieme ai figli adesso si ritrovano in casa con loro.
Questa situazione
aiuta a creare un'atmosfera familiare molto intensa, sia per gli stessi bambini
che per la famiglia che condivide insieme compiti e doveri. La quarantena
produce l'effetto della custodia reciproca, dell’attenzione alla famiglia. La
vita di preghiera che è stata abbandonata da molte famiglie cristiane a causa
della frenesia della vita, in questa nuova realtà acquista un posto abbastanza
significativo. Viene ripresa l’attenzione all’altro, il servizio vicendevole,
la preghiera familiare, la devozione a Maria e anche l’adorazione. Forme di
preghiera che continuano ad essere vissute attivamente e diventano un grande
sostegno per la vita di una famiglia cristiana. La forza della famiglia sembra
essere aumentata, soprattutto la solidità del nucleo familiare.
Siamo in cammino…
continuiamo a sperimentare e a valutare fino a che punto possiamo continuare a
fornire e sostenere questo metodo che in questo momento dà continuità
all’educazione degli studenti. Nel frattempo continuiamo a fare nuovi sforzi
per migliorare questo nuovo modo di apprendere. E speriamo in un futuro
migliore.

l'adultera perdonata
Entro
nel silenzio: del corpo
(cerco una posizione in cui stare comoda, ma concentrata e ferma), della mente,
del cuore, della bocca.
Prendo
consapevolezza della presenza di Dio, che vuole parlarmi e invoco lo Spirito
Santo.
Leggo
attentamente il brano. Se siamo in gruppo una persona proclama la
Parola:
Gv 8, 1-11
In
silenzio rileggo, cercando
di cogliere, anche sottolineando, le
parole o frasi che attirano la mia attenzione, che suscitano un sentimento di
commozione, di gioia, di timore, che provocano perplessità, incomprensione…
Per
cogliere il significato di alcune frasi o parole, è utile andare a leggere ciò
che precede il brano che voglio meditare, o cercare in altri brani frasi
simili. Si tratta di leggere la Bibbia con la Bibbia.
È
molto utile entrare nell’episodio
descritto, fare la composizione del
luogo: immaginare il posto, al situazione, le persone, l’avvenimento che
viene narrato, e porre me stessa all’interno del racconto, trovare il mio
ruolo; posso identificarmi con uno dei personaggi presenti, comunque è
importante coinvolgermi in ciò che
leggo.
Medito. Se siamo in gruppo, una persona può
suggerire alcuni spunti di meditazione.
vv.
1-2: … si recò di nuovo nel tempio…. e si mise
a insegnare loro.
Nel tempio di pietra, Gesù che è il vero
tempio in cui Dio si rivela, insegna. Lui stesso, Parola fatta carne, è
l’insegnamento: la sua persona, le sue parole, i suoi genti.
vv.
3-4: … una donna sorpresa in adulterio…
L’adulterio era punito con la morte, perché
considerato come un omicidio. Tradire l’amore significa uccidere. Il Dio della
Bibbia considera adulterio il peccato di idolatria, perché Egli si considera e
si comporta come lo Sposo del suo popolo, ma il popolo amato tradisce Dio/Sposo
seguendo i propri idoli. Storia che si ripete sempre, anche nella nostra vita.
Il peccato, ogni peccato è adulterio, perché ogni peccato è idolatria. Come
Israele, noi cristiani e tutta la Chiesa siamo adulteri. Meritevoli di morte.
vv.
6: … Gesù si chinò e si mise a scrivere con il
dito per terra.
Per due volte, in questo brano,
l’evangelista nota che Gesù, in silenzio, si china a scrivere per terra, cioè
sulle pietre del pavimento del tempio.
Gesto
misterioso. Proprio per questo ci interpella. Quando una parola della Scrittura
ci sembra incomprensibile, troppo misteriosa… è su quella che dobbiamo
fermarci, ascoltarla dentro… riascoltarla… Non inventarci delle spiegazioni, ma
cercare nella stessa Scrittura una luce.
Sono presente a questa scena e osservo Gesù
e coloro che lo interpellano, e la donna là in mezzo… e Gesù che scrive sul
pavimento… Che cosa mi dice questa scena, questo gesto di Gesù?
Quando Dio dà la legge a Mosè, scrive con
il suo dito sulle pietre. Scrive una legge che è atto di amore perché il popolo
viva; è alleanza di amore con il suo popolo. I profeti, constatando l’adulterio
del popolo, avevano annunciato un tempo in cui Dio avrebbe scritto la legge non
più sulle pietre, ma nel cuore di carne dell’umanità. Il cuore di carne su cui
è incisa perfettamente la Parola del Padre è il Cuore di Gesù. Se non siamo
uniti a Lui dallo Spirito, i nostri cuori restano di pietra. Possiamo
immaginare che forse Gesù, sulle pietre del tempio, scrivesse il pieno
compimento della legge: l’amore.
vv.
7-9: Chi di voi è senza peccato…
Ci poniamo una domanda: se la donna era
adultera, con quale adultero aveva commesso adulterio? Se era stata sorpresa in
adulterio, dunque era stata sorpresa con un uomo.
Ma era più facile condannare solo lei. E
sono solo uomini quelli che la accusano. Non si parla di marito, eppure era il
marito che decideva la morte della moglie.
Ciò che è in ballo, ciò che interessa a
scribi e farisei – esperti e osservanti della legge – è mettere alle strette
Gesù, coglierlo in fallo, dimostrare ai presenti che è un impostore. Se dice di
applicare la legge, che prevede la morte violenta, allora smentisce tutti i
suoi insegnamenti sulla misericordia. Se dice di non ucciderla si mette contro
la Legge di Mosè, è un bestemmiatore.
Osservando la scena, non è possibile
riconoscere il marito della donna, ma vediamo Gesù, il vero Sposo di Israele,
della Chiesa, dell’umanità. E vediamo la donna, immagine di Israele, della
Chiesa, dell’umanità, che ignora, dimentica, tradisce l’amore dello Sposo.
È Gesù lo sposo, il giusto senza peccato,
che può condannare l’adultera. E può condannare anche coloro che la accusano,
perché nessuno è giusto davanti a Dio e il giusto pecca sette volte al giorno:
così dice la Scrittura. Ma Gesù non è venuto a condannare; è venuto a salvare
l’una e gli altri. Ciò che gli sta a cuore, perché si salvino, è che prendano
coscienza di essere peccatori e dunque tutti bisognosi della sua salvezza, del
suo amore.
E infatti uno per uno se ne vanno. Nessuno
è senza peccato.
E resta Gesù solo con la donna, là in
mezzo. “La misera e la misericordia” scrive Agostino di Ippona. Prima era in
mezzo al cerchio degli accusatori. Ora è in mezzo al cuore misericordioso di
Cristo: al centro della sua attenzione amorosa. Gesù ha rivendicato e manifesta
in modo sublime la sua identità e la sua missione di Sposo.
vv.
10-11: Gesù si alzò…. “Neanch’io ti condanno. Va’
e d’ora in poi non peccare più”.
Sorprende e commuove questo gesto di Gesù,
che si alza in piedi davanti a questa donna, disprezzata perché adultera. E la
chiama “donna”, come chiama sua Madre, la samaritana e Maria di Magdala.
“Donna” cioè icona di Israele e dell’umanità, sposa amata da Dio.
Alzarsi in piedi davanti a qualcuno significa
onorarlo, rispettarlo. È ciò che fa Gesù davanti a ogni peccatore: non ci
disprezza, non ci umilia. A volte, anche quando facciamo il bene siamo capaci
di umiliare la persona che pure aiutiamo. Gesù, invece, ci rispetta, ci onora,
perché in ogni peccatore egli riconosce l’immagine e somiglianza del Creatore,
l’impronta del Padre nei figli, il volto sfigurato della Sposa.
Davanti al peccatore, davanti all’adultera,
Gesù non ignora la gravità del peccato, non la sminuisce, non dice: In fondo
che male c’è? Passiamoci sopra, tanto lo fanno tutti…
Il peccato ferisce, umilia la sposa di Dio,
deforma, uccide i figli del Padre, quindi umilia e ferisce il Cuore del Padre e
il Cuore del Figlio Unigenito. Ma Gesù è venuto proprio, con la sua morte e
risurrezione, a risuscitare il peccatore dal male, a salvarlo, a vincere il
peccato.
E allora “Nessuno ha potuto condannarti,
Donna. Neanch’io, il Giusto, ti condanno, perché la mia giustizia è salvezza.
Accogli il perdono, rinunciando d’ora in poi al tuo peccato”.
L’adultera è rigenerata sposa. Icona della
speranza di Dio sui peccatori.

un tempo opportuno?
In Te
Signore mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me l’orecchio, vieni presto a liberarmi. Salmo 31(30)
La
pandemia ha devastato molti paesi, uccidendo centinaia e centinaia di persone
in breve tempo. Ascoltando da lontano sembrava una cosa incredibile, si è
diffusa nei paesi europei, uccidendo migliaia di persone e ora è la volta dei
paesi africani. Un animale non visibile ad occhio nudo, lo puoi vedere solo al
microscopio.
In breve
tempo si è diffuso in tutto il mondo, uccidendo principalmente, medici, preti,
infermieri, persone consacrate, tante persone di buona volontà. Oggi siamo
tutti sottoposti alla quarantena, a separarci dai nostri familiari, a non farci
visita, tutte le attività pubbliche sono paralizzate, a scuola i bambini delle
classi iniziali già non stanno ascoltando la voce del loro insegnante, sono già
nell’insegnamento a distanza attraverso esercizi forniti con i media come:
televisione, WhatsApp, e-mail e altri mezzi.
Figuriamoci
nei luoghi più lontani, dove non ci sono molte possibilità di utilizzare questi
mezzi di comunicazione, non c’è elettricità, non c’è la possibilità di
internet, già molti dei loro genitori non hanno potuto andare a scuola, per cui
mi chiedo: quale sarà il futuro di questi bambini. Insomma, ora viviamo con le
maschere, divisi a causa di questo virus Covid19, non possiamo rendere omaggio
al nostro familiare, amico, vicino quando intraprende il suo pellegrinaggio
alla casa del Padre. Proprio a causa del Corona Virus, le autorità competenti
hanno deciso di stabilire alcune regole, per contrastarne la diffusione.
Con
questo ci abbandoniamo nelle mani di Dio. Lui sa quello che fa, c'è un male che
viene per il bene, da una parte si piange e dall'altra ci si rallegra. Gesù ha
sofferto in modo tale da sopportare le nostre infermità, sputato, picchiato a
morte, tutto per redimerci e consegnarci a Dio. Chissà che questa quarantena
non sia il momento opportuno per approfondire la nostra Fede attraverso la
preghiera, letture bibliche, rosario, meditazione su vari libri, breviario,
adorazione e contemplazione di Gesù presente nell'Eucaristia.
L'ultimo
discorso di Mosè è: “... avete visto tutto ciò che Yahweh vostro Dio ha
fatto, per amor vostro, a tutte queste nazioni; è stato il Signore tuo Dio che
ha combattuto per voi. Vedete, l'ho distribuito per voi, come possesso per le
vostre tribù ...”. Mi fido anche io, perché so che mi hai accompagnato
quotidianamente nel mio cammino.

un cuore che vede
Carissime/i,
nell’approssimarsi della celebrazione della
Festa del Sacro Cuore di Gesù ricevete un abbraccio fraterno.
Alcuni potranno celebrarlo quest’anno
nell’Eucaristia, altri per mezzo della comunione spirituale nelle proprie case,
l’essenziale è ringraziare per questo enorme dono dell’Amore che sgorga dal Suo
Cuore e che è sorgente della nostra spiritualità e missione.
Stiamo
riprendendo lentamente gli impegni quotidiani che, a causa della pandemia,
abbiamo dovuto lasciare. Anche se è buona cosa non abbandonare il vissuto in
questo tempo: il silenzio – l’ascolto – la contemplazione. Chiediamo al Signore
un cuore nuovo:
“un
cuore che Vede. Questo cuore vede dove c’è bisogno di amore e agisce in modo
conseguente” [1]… “Dio guarisce la miopia dei nostri occhi e non lascia
che il nostro sguardo si fermi in superficie … La
persona contemplativa si esercita per guardare con gli occhi di Dio
sull’umanità e sulla realtà
creata, fino a vedere l’invisibile …”[2]
Come il Buon Samaritano siamo chiamate ad
essere il pellegrino che guarda con il cuore la realtà che lo circonda e con un
cuore misericordioso accoglie quelli che soffrono.
A nome del Consiglio auguro una Gioiosa Festa
del Cuore di Gesù a tutti.
Graciela
VINCENT
VAN GOGH, Buon samaritano, 1890
[1]
Contemplate - Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di
Vita Apostolica n. 59
[2]
Contemplate - Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di
Vita Apostolica n. 58
