Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
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Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
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Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

un sogno realizzato
Albina è una missionaria portoghese, del gruppo di Porto. Ha 53 anni. Da sempre vive nella sua famiglia. Sarta di professione, in parrocchia fa la catechista, partecipa al coro e al gruppo biblico. Si interessa e dà il suo appoggio, con altre persone, ai senzatetto. Da molto tempo aveva un sogno: andare in Africa…
La decisione
Era l’agosto 2008. Stavo faccendo, con tutto il gruppo del Portogallo, gli esercizi spirituali annuali, quando in cappella, nel momento dell’adorazione, mi è venuta al pensiero una domanda: perché non andare il prossimo anno a fare un’esperienza in Africa? Perché non realizzare questo vecchio e accarezzato sogno, sempre rimandato? Infatti, questo desiderio era cresciuto con me da quando ero piccola.
Quest'idea non mi ha mai lasciata e andava prendendo sempre più consistenza, sentivo crescere in me una grande determinazione interiore che mi aiutava a portare avanti questo progetto; infatti, tutte le volte che sembrava sorgere un’ostacolo, immediatamente si presentava la soluzione. Questo era per me come un segno di Dio, mi diceva che il progetto era Suo e non soltanto mio. E' quindi arrivato il momento di comunicare al gruppo quanto andavo maturando e di sentire il parere delle mie sorelle. Tutto il gruppo mi ha dato il suo appoggio.
Il più difficille era comunicarlo alla mia famiglia…ma Dio mi ha dato la sapienza e la fortezza e io ho sentito che questa volta niente mi avrebbe fatto deviare dalla mia decisione.
Il desiderio più antico era quello di andare in Mozambico…era anche il primo spazio missionario della Compagnia Missionaria…ma a un certo punto ho preso coscienza che dovevo essere aperta alle necessità dell’Istituto. Questa apertura è stata molto importante, giacché nel frattempo mi è arrivata del Consiglio Centrale la proposta di cambiare il Mozambico con la Guinea Bissau. Qui sembrava esserci più bisogno perché Cecilia era venuta in Europa per partecipare alla Consulta delle responsalili di gruppo e per passare un periodo di vacanze e io ho accettato volontieri questo cambiamento; l’importante era potere servire ed essere utile.
Ho fatto di tutto
L’11 luglio sono arrivata in Guinea. Teresa, Antonieta e Ivone erano in aeroporto ad aspettarmi…e vi lascio immaginare i saluti e gli abbracci, la gioia dell’incontro. Era più di mezzanotte. In aeroporto c’era abbastanza luce…ma uscendo fuori ci trovammo immerse in grande oscurità che si trasformò in buio fitto nella misura in cui ci avviavamo verso casa. Mancanza di luce pubblica e mancanza di luce nelle case…il primo colpo che mi ha fatto prendere coscienza che eravamo già in Africa.
Mi sono sentita subito a casa, le missionarie mi hanno accolto veramente bene, e mi hanno fatto vedere il lavoro quotidiano di ognuna. Ho cercato di fare il mio meglio collaborando qua e là, secondo le necessità. Ma il mio principale impegno è stato la collaborazione con Ivone che gestice un “atelier” di cucito. Questo lavoro mi è molto piaciuto e l’ho trovato molto importante perché oltre al cucito c’è tutta una dimensione di promozione della donna veramente utile e importante.
Insieme a Teresa ho aiutato nel lavoro relativo alla scuola, tipo amministrazione e segreteria…veramente ho fatto di tutto un poco, perché le cose da fare erano tante e non si poteva stare soltanto a guardare.
Devo ringraziare veramente Dio che mi ha dato una buona salute…devo dire che non ho sentito particolari difficoltà con l’adattamento.
Il contatto con le persone era buono, con i bambini era ancora meglio…io non avevo un contatto diretto con loro, che erano affidati particolarmente ai giovani che in quel perdiodo facevano volontariato…ma i bambini sono sempre tanti in quella casa!
Ho trovato una Chiesa molto giovane…molti giovani già con delle responsabilità nei gruppi a cui appartengono. L’Eucaristia è sempre una festa con le danze e le offerte tipiche del popolo africano.
L’ora della partenza
Il giorno della mia partenza, il 31 agosto, è arrivato e devo dire che avevo già non poche “saudades” (= nostalgia)! Non parto sola: porto con me tante cose! In una realtà dove le carenze sono a tutti i livelli, emerge il valore della solidarietà. Presso quel popolo c’è sempre posto per chi ha bisogno, che sia uno della famiglia o no.
Ringrazio il gruppo che mi ha accolta con tanto affetto. Ringrazio il Cuore di Cristo che ha fatto di me uno strumento nelle sue mani. Adesso posso dire parafrasando il vecchio Simeone: “Già posso morire perché i miei occhi hanno visto l’Africa”.

“signore, tu mi scruti e mi conosci”
Aspetto ... aspetto ... aspetto ... nella preghiera, riflessione, verifica, questo momento di grazia.
Ho chiesto a Gesù un fiore, una rosa, mi ha dato un cactus pieno di spine.
Ho chiesto a Gesù un animale piccolino, bello, mi ha dato un bruco. Adesso sono triste, delusa, protesto ... questa è ingiustizia
Con il passare del tempo questo cactus è fiorito bello , troppo bello, il bruco è cresciuto è diventato una farfalla variopinta, con le ali colorate come l’arcobaleno.
Questa è la strada del Signore, bella e ritmata secondo il suo tempo.
Il Signore non mi ha concesso quello che volevo ma, mi ha donato quello di cui avevo bisogno.
La sua mano sta ricamando cose belle per la mia vita.
Grazie, Signore Gesù.
Dio mi chiama e mi ama
Questa frase piena di significato mi ha accompagnato in questo tempo e mi ha fatto arrivare ad una risposta generosa. Dal profondo del mio cuore ho detto il mio “Sì” per offrirmi a Dio. Un lungo processo vissuto giorno dopo giorno nella fede, nella speranza e nell’amore, e con la convinzione che la grazia della Sua chiamata era per me.
Questa chiamata mi ha reso forte nello spirito, mi ha dato zelo ardente per vivere questa vocazione. Per raggiungere questa meta ho superato diverse difficoltà e preoccupazioni. Un problema grosso l’ho sperimentato quasi alla vigilia della mia consacrazione, quando mio fratello che tanto amavo è morto. E’ stato un momento di grande sofferenza che ha portato dentro di me un cambiamento profondo. Ero nel buio totale e non potevo fare nulla. Questo fatto mi ha condizionato non solo per alcuni giorni ma per più di un mese. Tutto intorno a me era buio.. Ho protestato, ero delusa, quanta ingiustizia pensavo!
Dio però, si è servito di questa situazione per farmi risorgere, è venuto ancora a toccare il mio cuore , mi ha chiesto di abbandonarmi solo a Lui perché solo a Lui appartiene la vita. Ecco che Dio mi ha dato la forza per tornare al mio paese a vedere la tomba di mio fratello, sostare lì a pregare per lui. Ho espresso tutti i miei sentimenti, tutto quanto sentivo dentro di me . Nel dolore profondo ho avuto la forza di chiedere a mio fratello già in cielo di pregare per me e di benedirmi, perchè nonostante tutto potessi andare avanti e consacrarmi tutta al cuore di Dio. Tutta la mia famiglia mi ha appoggiato e hanno pregato perché avessi il coraggio di offrirmi a Dio. Una settimana dopo, ormai rientrata dal mio paese, mi sono ritrovata più tranquilla, ed entusiasta per continuare il mio cammino. Mi sentivo risorta. Ho continuato così la mia preparazione, ogni giorno, nella verifica, preghiera, meditazione personale, eucaristia e adorazione. Sostegni spirituali in cui credevo fortemente e che hanno sempre accompagnato il mio cammino e sostengono anche la mia vita e salute fisica. Dio dà sempre la cosa più bella a tutti coloro che sperano a Lui.
Egli sa tutto
“Signore tu mi scruti e mi conosci…”Questa è la disposizione del mio cuore davanti a Dio che sa tutto. Sa chi sono io con tutto quanto ho dentro di me: la mia lotta per arrivare a Lui, sa la mia debolezza, le mie mancanze, i miei peccati ed errori. Egli conosce il mio cammino spirituale , la mia gioia e la mia tristezza. Egli sa tutto..., quindi, non mi dà quello che desidero, ma, quello di cui ho bisogno. Mi rafforza secondo il suo volere, mi dà la capacità di dire “Sì”. Così, con questo stato d’animo ho fatto la mia consacrazione, e mi sono preparata ad accogliere il giorno più bello. Rendo grazie a Dio perché mi ha dato sempre l’ energia, la forza, e il coraggio. E soprattutto ha mantenuto in me uno sguardo ottimista e positivo su tutto quanto accadeva nella mia vita.
Prima della cerimonia c’è stata anche la preparazione intensiva del triduo ( tre giorni di ritiro) con p. Titus s.c.j. che ci ha aiutato a riflettere sulla chiamata e consapevolezza a vivere i tre voti: obbedienza, povertà, castità.
Dio chiama all’opera di salvezza. La chiamata è sempre iniziativa di Dio. La base della chiamata di Dio è la grazia gratuita, non perché siamo bravi, belle,ecc.,ma perchè Dio mi ama.
Il voto di castità per il Regno di Dio. La motivazione per viverlo è prima di tutto l’amore di Dio. In questo modo allora sarò pronta e disponibile. Devo sperimentare l’amore di Dio non solo per me stessa ma anche per gli altri. Fare il voto di castità significa che l’orientamento della mia vita dev’essere solo per il Regno di Dio.
Solo l'amore
Fare il voto di povertà significa che Dio deve essere l’ unica speranza e il mio sostegno. Egli stesso ha iniziato a vivere povero. Solo la persona che è capace di amare ha il coraggio di scegliere la strada della solitudine. Quello che ho lo offro di nuovo a Dio. Perché quando ho offerto tutto a Dio allora, ricevo ancora più di quello che avevo.
Fare il voto d’obbedienza significa affidarsi totalmente a Dio. Significa anche accogliere l’eredità del Fondatore p. Albino che ci dice: “Perdere tutto piuttosto che perdere la carità”. Un altro aspetto importante è obbedire a Dio e obbedire alla Responsabile dell’Istituto.
Con questi pensieri spirituali siamo così arrivate al giorno più bello e pieno di grazie: 22 agosto 2009. Non ho altre parole per esprimere i miei sentimenti. Ringrazio... ringrazio... e ringrazio Dio che mi ha chiamato e ha fatto tutto. Rendo grazie solo a te, mio Dio. Il 22 agosto ho pregato così: “Il Signore, mi fa essere benedizione per altri e per la Compagnia Missionaria. Fa’che io possa essere sempre fedele a te che mi hai chiamato e mi hai amato. ”
Terima kasih = Grazie a tutti quanti per le vostre preghiere e il vostro sostegno.

verso la v assemblea
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore (Sl 30, 25).
È a partire da questa espressione del salmo 30 che intendo presentare in questo breve scritto il cammino che i Familiares della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore stanno percorrendo in preparazione della propria V Assemblea Ordinaria che si terrà nel prossimo Gennaio 2010, dal 2 al 5.
Lo slogan scelto come filo conduttore del nostro percorso e della celebrazione dell’Assemblea è “Noi Familiares testimoni di speranza”.
In un mondo come il nostro, dove tutto sembra ormai legato al vivere ogni evento come occasione unica e ultima di “godimento” delle realtà terrene, dove sembra difficile cogliere il senso del vero, del bello, del giusto, della fedeltà, del rispetto, del vero amore, dove “tutto” ha perso il senso del suo “esistere” per acquistarne uno diverso, quello dell’“usa e getta”, anche trattandosi delle stesse persone umane, in questo mondo siamo chiamati ad essere “testimoni di speranza”.
Ed allora noi cristiani e più ancora noi che abbiamo abbracciato uno stile di vita, contraddistinto dalla Spiritualità del “Cuore Trafitto”, la Spiritualità che attinge la sua forza in Colui che è stato “il Dono totale, gratuito, e per Amore”, non possiamo assolutamente restare inermi e lasciare che le cose vadano al contrario rispetto al progetto per cui sono state create. Essere “testimoni di speranza” significa far risplendere nel mondo che ci circonda la “verità, il bello, il giusto, il rispetto, il senso dell’amore”.
Interrogarci, soffermarci a riflettere, prendere coscienza è un atto dovuto, ma che non deve rimanere assolutamente sulla carta.
È necessario che anche oggi sorgano come ieri i “martiri” dell’Amore, coloro cioè che non hanno paura di dare tutto se stessi per far emergere non il desiderio di essere “prime donne” conformi alla mentalità di questo mondo, ma di essere persone che sanno mettersi in discussione per annunciare con la vita Cristo Gesù che è l’unica “Verità”, l’unica via di salvezza, l’unico che da senso alla nostra vita, perché Lui è la vera Vita.
Le parole del salmo 30, “Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore” sono un caloroso invito a non lasciarci travolgere dal vortice distruttivo del mondo e a confidare unicamente nel Signore.
Sia questo lo sforzo di ciascuno di noi per giungere ben preparati alla nostra Assemblea e trovare forti stimoli per “essere” gioiosi testimoni di speranza, per “essere” nel mondo piccole lampade che indicano la vera Luce, per “essere” il “sale” che da sapore, per “essere”, in tutta umiltà, costruttori di amore, di pace e di unità, secondo il Cuore di Cristo.
Chiedo a tutti di accompagnarci, in questo cammino di preparazione per l’Assemblea, con la preghiera, perché il Signore illumini la nostra vita, ci sorregga e infonda in tutti noi il desiderio di essere ovunque all’altezza del compito affidatoci e che scaturisce dalla contemplazione del suo Cuore trafitto per realizzare il dono di noi stessi nell'impegno quotidiano a vivere la sua totale disponibilità al Padre e agli uomini (statuto n. 7).

fedeltà silenzio felicità
Il corso di formazione fatto a Parung l’anno scorso dal 1 al 3 ottobre ha lasciato un messaggio molto speciale per me che dovevo continuare la mia formazione in preparazione ai primi voti e preparare questo evento insieme ad Antonia. Cioè fare in modo che l’anno che avevamo davanti fosse vissuto in un’attesa attiva e un impegno spirituale fecondo.
Ritornata a Palembang ho cercato di parlare con Antonia ( la quale non aveva potuto partecipare al corso) per passarle il messaggio. Insieme abbiamo pensato a cosa fare e programmare per preparare la festa. Uno dei problemi che avevamo davanti era anche quello economico. Dove trovare i soldi per la festa che volevamo fare? Abbiamo così pensato di vendere magliette e con il ricavato programmare il resto. Abbiamo cercato di coinvolgere anche il gruppo di Jakarta che si è reso disponibile a darci una mano per vendere le magliette ai loro amici e conoscenti. Grazie a Mudji e a tutte per la collaborazione! Per questo abbiamo dovuto lavorare con perseveranza, entusiasmo e tanta energia in maniera da realizzare così i nostri sogni che avremmo realizzato il 22 agosto 2009. Contemporaneamente abbiamo continuato la nostra programmazione di incontri, ritiri, e riflessioni sui vari temi formativi.
In questo periodo di preparazione abbiamo accolto nel nostro gruppo un’ amica nuova di nome Ina, mia collega nella scuola San Saverio a Palembang. Ha cominciato a partecipare ai nostri ritiri mensili da gennaio in poi. Purtroppo non ha potuto venire agli esercizi a causa di un incidente stradale, per fortuna non grave. Anche lei ci ha aiutato a vendere le magliette ai sui amici e conoscenti. E’ molto entusiasta di conoscere la Compagnia Missionaria. Speriamo continui e si trovi bene nel nostro gruppo dell’Indonesia. In questa iniziativa delle magliette abbiamo visto non solo l’aspetto economico, ma anche un mezzo per farci conoscere come CM alla gente di Palemban. Abbiamo anche preparato dei cartoncini da dare agli invitati con stampato il logo del 50 CM e il titolo della lettera programmatica: “Un nuovo stile di vita, per essere oggi segno e profezia”.
Nel luglio 2009 dal 5 al 10 ci siamo incontrate tutte Jakarta e Palembang,per condividere le nostre esperienze e fare gli esercizi spirituali. P. Joko ci ha lasciato tre parole su cui fondare il nostro stare insieme: fedelta’ silenzio,felicità. Un gruppo ha bisogno di questi pilastri per poter crescere bene e crescere dentro la CM. Per cinque giorni abbiamo riflettuto pregato e vissuto in fraternità. Si avvicinava così il giorno speciale, io e Antonia sentivamo un po’ di tensione, preoccupazione per la preparazione. Anche le cose piccole da fare e organizzare ci sembravano grandi e alle volte creavano conflitti tra noi. Per fortuna è arrivata Santina che ha condiviso con noi questi momenti e ci ha aiutato ad affrontare tutto con tranquillità e serenità.
Dio ama Dio chiama
Questo è stato lo slogan del triduo che abbiamo fatto in preparazione alla festa.
La vocazione viene sempre da Dio. Egli ci chiama e ci sceglie per partecipare al suo progetto di salvezza. Non siamo chiamati perché abbiamo delle qualità umane positive: la bellezza fisica, la nostra intelligenza, o la nostra santità. La chiamata è una grazia gratuità. Siamo scelte perchè Dio ci ama e vuole che noi rispondiamo il suo amore.
Siamo ormai alla vigilia del giorno così importante 22 agosto; ormai tutto è pronto anche se mi sento un po’ stanca. All’ultimo momento mi viene fatta la richiesta di fare una testimonianza a un gruppo di giovani. E questo sarà proprio alla domenica, dopo la festa, il giorno in cui avremmo dovuto ritrovarci tutte insieme per un incontro con Anna Maria e Santina. Mi consulto con Santina per sapere cosa fare. Lei mi consiglia che è bene andare e così mi organizzo e mi preparo per essere pronta al giorno stabilito.
Devo pensare anche ai miei parenti che verranno da Bandung. Dovrò preparare il posto a casa anche per loro. Da quando sono a Palembang nessuno della mia famiglia è venuto a trovarmi e quindi, questo momento diventa occasione per vedere la realtà dove vivo. Giorno dopo giorno riesco a preparare tutto e a seguire con calma anche il triduo. Santina è vicina e prega insieme a noi e ai ragazzi del seminario! Più avanti sono arrivate anche Anna Maria e Mudji. Sono fortunata perché anche i miei colleghi di scuola mi stanno accompagnando con la preghiera. Abbiamo deciso con loro di ritrovarci spiritualmente ogni giorno alle ore 23 per pregare insieme; ovunque saremo, ci sarà un ricordo particolare che ci unisce. In questi giorni ho sentito un forte appoggio spirituale e morale anche da parte delle sorelle CM, prima del gruppo di Jakarta, i sacerdoti dehoniani, Santina, Anna Maria e anche delle sorelle dell’Italia, Africa , America Latina, Portogallo. Sono arrivati tanti messaggini, email da tutte le parti e anche a livello personale da Elisabetta Todde, Orielda, Ivone Gomes e Graciela Magaldi e altre sorelle, un mondo che pregava con noi e per noi. Il Signore mi protegge sempre.
Alcuni giorni dopo la cerimonia, sono rimasta molto sorpresa quando vedendo le foto ho notato che la chiesa del seminario era piena di gente venuta per noi a celebrare insieme la nostra donazione a Dio. Quanta attenzione da parte della gente di Palembang per la crescita della Compagnia Missionaria nella nostra città. Indonesia... queste siamo noi, portiamo una speranza di consacrazione totale a Dio e alla Chiesa!
Ricordati...
Venerdì 28 agosto 2009, abbiamo ricevuto la notizia della morte di una suora brasiliana suor Marta , della congregazione Madre del Calvario. Santina ed Anna Maria quando erano venute a Palembang erano andate all’ospedale a visitarla. La suora era venuta in Indonesia per far conoscere la sua Congregazione. Santina era riuscita a parlare con lei poco prima di morire. Io ed Antonia siamo andate al funerale e lì abbiamo incontrato tante suore e tanta gente. In questa circostanza mi sono accorta che c’erano tante persone che volevano sapere notizie della CM e soprattutto della cerimonia che avevamo fatto pochi giorni prima al seminario. Ho reso grazie al Signore perché a piccoli passi la CM viene accolta dalla gente in modo positivo. Rifletto anche sui vari incontri avuti insieme a tanti amici e mi accorgo di quanto sia importante, soprattutto adesso dopo l’emissione dei voti,saper rispondere a queste stimolazioni, interrogativi che la gente ci pone. Domande che toccano il cuore e che diventano sfide per vivere con fedeltà e responsabilità la nostra consacrazione. Mi ricordo delle parole di Santina durante un incontro personale , il suo messaggio: “ricordati, che è attraverso la testimonianza della tua vita che la gente si accorgerà che sei consacrata e fai parte della CM”. Questa frase mi ha molto colpita ed è stata determinante. Inserite in questo contesto indonesiano:lavoro, vita sociale, chiesa…queste realtà ci presentano il campo teologico dove noi dobbiamo attuare con responsabilità e trasmettere il nostro carisma. La mia preghiera è l’Ecce Venio di Gesù, perché anche noi sappiamo accogliere la volontà di Colui che ci ha chiamate e inviate. Noi siamo in questo momento la realtà indonesiana CM che sta crescendo con questi sogni e desideri…
Il mio ringraziamento a padre Albino che sappiamo prega sempre per noi , ad Anna Maria Berta, a Santina sempre fedele per accompagnarci , ad Anna Santi e tutte le sorelle in Italia, Africa, Portogallo, Argentina, Cile, e anche Indonesia,ai padri dehoniani, soprattutto a padre Sapto provinciale, padre Titus Waris, padre H. Wardjito, padre Sugino fedeli accompagnatori di questa realtà.

vivere per il signore
I miei sentimenti oggi: sono contenta perché ho altre sorelle che hanno il coraggio di vivere per il Signore, con responsabilità e libertà si sono donate a Lui.
Il significato di questo evento per il gruppo CM Indonesiano è quello di dare nuova forza alla CM e aumentare anche la ricchezza della Chiesa.
Ogni membro della CM dovrebbe avere il coraggio di essere aperto alla novità ed essere sale del
mondo, nel luogo di lavoro, in mezzo alla famiglia, nella Chiesa, soprattutto dove siamo e
viviamo.
I miei desideri sono: avere una guida dal Centro che possa rimanere stabilmente in Indonesia; avere un’attività che possa aiutarci a finanziare le nostre iniziative; impegnarci a realizzare tra di noi CM un forte senso di fraternità.
In questo momento la mia espressione di gratitudine è dire un bel “grazie”. Rendo grazie a Dio per tutto e perché mi ha dato la possibilità di essere presente alla cerimonia di Ludo ed Antonia.
Sorella mia ..
Con tanta sicurezza tu vai verso l’Amore, verso l’altare.
Tu manifesti il tuo amore con tutto il tuo cuore.
Le tue ricchezze, i tuoi vantaggi, i tuoi limiti hai offerto all’Amore.
Quando tu camminerai con stanchezza
Quando sarai felice
Quando sarai timida o triste…
Prendi la Sua mano, e tutto ritornerà al suo posto.
Sorella mia…
Buon cammino insieme a Lui
Il tuo sorriso è frutto dell’Amore.

sogni ..per un futuro migliore
Questa esperienza mi ha reso davvero felice. Veramente è un grande dono fatto dal Signore per tutte noi come famiglia e anche alla sua Chiesa. Sento che il Signore pian piano sta compiendo la sua opera in mezzo a noi chiesa giovane, per allargare la nostra famiglia. Con questo avvenimento la nostra presenza iniziale comincia a essere conosciuta da tutti. Fa sapere ai fedeli che nella Chiesa c’è un’altra vocazione oltre la vita religiosa e la famiglia.
Il significato di questo avvenimento per noi è un richiamo/appello ad essere più solidale tra di noi membri della CM. Ci invita a formarci per migliorare la nostra persona, per maturare tutti gli aspetti che sono dentro di noi, per imparare a diventare buone discepole di Gesù, per avere un cuore grande pieno di vero amore, che sa amare con sincerità senza legarci a nessuno e sa dare i doni ricevuti per l’ edificazione del Regno di Dio. Così potremo dare una vera testimonianza. Donare a tutti l’amore che riceviamo dal nostro grande Amico , soprattutto a chi ha bisogno di essere amato. Far presente cioè l’Amore infinito nella storia umana di oggi.
Guardo la vita di oggi sia nella società che nella Chiesa, e vedo alcune sfide da affrontare con tanta forza e tanto amore:
* l’egoismo: tanta gente pian piano perde il valore della vita , pensa solo a come fare per soddisfare se stesso e a volte fa il male pur di raggiungere uno scopo, senza pensare alle conseguenze che provoca.
* la povertà: ma non solo a livello economico. I cristiani molto spesso non riescono a dare una bella testimonianza di verità e di carità, a volte seguono idee del mondo, perché così fanno tutti.
* Diventa una sfida per noi capire come incarnare la nostra vocazione nella vita quotidiana dove siamo e lavoriamo. Come dare una vera testimonianza come donna consacrata che non cerca il suo interesse ma cerca l’ interesse di Dio. Come si può dire “no” ad ogni cosa ingiusta che ci offre il mondo..
* Come vivere con gioia e fedeltà tutte le situazioni e condizioni di vita tenendo presente che Dio è autore della nostra vita.
Ho anch’io dei sogni… “vedere” la CM quando diventerà grande nella qualità e quantità e potrà dare il suo appoggio per far crescere la Chiesa di Dio nel nostro territorio.
Avere una sede permanente come punto di riferimento per la nostra attività e simbolo vivo della nostra presenza.
Avere un gruppo di vita fraterna che dia una testimonianza concreta di comunione.
Quando la CM in Indonesia sarà indipendente cioè avrà la capacità di organizzare la sua vita secondo lo stile indonesiano, senza per questo interrompere il contatto con il Centro, mantenendo una bella relazione con tutte Missionarie e Familiares.
Vedere nascere anche qui la realtà dei Familiares per dare un’ altra alternativa alla gente che vuol vivere lo spirito di comunione secondo la nostra spiritualità e il nostro carisma.
Avere la possibilità di visitare altri gruppi CM per arricchirsi, conoscere la loro missione e imparare a vivere come loro.
Ogni sospiro è il momento per ringraziare, e questo è un bel segno che sono ancora vivo. Rendo grazie per ogni circostanza della mia vita sia nella gioia sia nella tristezza. Con questo rendimento di grazie ho la forza ed energia per affrontare la vita ogni giorno, che non è sempre facile.
Con l’emissione dei voti di Ludo ed Antonia, rendo grazie senza fine al mio Signore che ha fatto grande cose per la nostra famiglia. Questo avvenimento mi fa ricordare tante persone che mi hanno aiutato molto nel mio cammino personale e di gruppo. Ricordo Francesca Righi… padre Albino Elegante. Nonostante non siano stati presenti fisicamente a questo evento, ho sentito la loro presenza spirituale con la loro preghiera infinita. Grazie anche a Santina ed Anna Maria. E’ stata una bella esperienza quella di vivere insieme questo periodo. Ha rafforzato il mio cammino, la mia vocazione.
Grazie a tutti quanti hanno dato appoggio e sostegno al cammino di ciascuna di noi ed hanno pregato per noi Tutto questo è importante per la nostra crescita. Il Signore vi ricompensi con la sua bontà.
Grazie Signore per darci questa nuova famiglia.
Aiutaci a far crescere i doni ricevuti da te.
Fa’ che la nostra famiglia possa diventare vera famiglia di fede
perché tu stesso ci unisci con il tuo sangue e la tua acqua.
Guidaci nel nostro cammino,
perché sappiamo cercare sempre la tua volontà.
Formaci come vuoi tu.
Affidiamo tutto a te. Sia fatta la tua volontà
