Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
News
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

natale: una immensa luce
Lungo il cammino della storia, la luce che squarcia il buio
ci rivela che Dio è Padre e che la sua paziente fedeltà è più forte delle
tenebre e della corruzione. In questo consiste l’annuncio della notte di
Natale.
La profezia di Isaia annuncia il sorgere di una immensa luce
che squarcia il buio. Essa nasce a Betlemme e viene accolta dalle mani
amorevoli di Maria, dall’affetto di Giuseppe, dallo stupore dei pastori.
Cari fratelli e sorelle, in questa notte santa contempliamo
il presepe: lì «il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce»
(Is 9,1). La vide la gente
semplice, la gente disposta ad accogliere il dono di Dio. Al contrario, non la
videro gli arroganti, i superbi, coloro che stabiliscono le leggi secondo i
propri criteri personali, quelli che assumono atteggiamenti di chiusura.
Guardiamo il presepe e preghiamo, chiedendo alla Vergine Madre: “O Maria,
mostraci Gesù!”.
(dall'omelia di Papa Francesco, Natale 2014)
dio è amore
Quando
verso la metà del 2002 parlai per la prima volta con Giannina della mia
vocazione; non avrei mai immaginato che sarei arrivata a questa tappa:
l’incorporazione perpetua. Chi l’avrebbe detto!
Il
mio cammino come mamma, impiegata pubblica, le mie relazioni familiari e le
amicizie mi facevano dubitare sulla possibilità che un giorno si sarebbe
realizzato un antico sogno che in quel periodo non me ne resi neanche conto. Di
fatto Dio mi aveva riservato due progetti: il primo quello di essere madre; il
secondo quello di consacrarmi alla vita missionaria. Chi potrà comprendere i
disegni di Dio?
A
causa della mia condizione, i miei figli e il resto della mia famiglia sono
venuti a conoscenza della mia vocazione solo quando li ho invitati a
partecipare alla festa per la mia incorporazione perpetua.
Il
10 gennaio u.s. è stato preceduto dalla preparazione mediante un ritiro animato
dal vescovo ausiliare di Maputo, Dom Joao Carlos, un giovane (non ha ancora 50
anni) molto creativo che cerca di unire la Parola di Dio con la realtà vissuta
nelle nostre famiglie, nei gruppi e comunità. Il luogo del ritiro: il seminario
filosofico Sant’Agostino, un ambiente molto calmo, dove si respira aria
pura,con molte piante e alberi da frutta. Così, con queste condizioni molto
favorevoli, abbiamo vissuto il nostro ritiro, rivisto la nostra vita, i nostri
comportamenti come persone e come missionarie.
E,
finalmente il giorno della festa. Sono arrivati a sant’Agostino i miei figli, i
fratelli e, non potevano mancare, i parenti più vicini e amici che ci
accompagnano in tutti i momenti della
vita.
Le esclamazioni erano: perché non ci hai mai detto niente riguardo alla tua
scelta?
Tuttavia mi ha colpito molto il vedere come tutti si
sono impegnati per la preparazione della mia festa. La parrocchia di Gabriela
ha animato la Messa con canti e danze liturgiche ben preparati. Il gruppo degli
Amici CM ha contribuito molto nella
preparazione delle vivande per la festa. In quel giorno abbiamo vissuto un vero
clima di comunione con le nostre famiglie. Per loro non c’era distinzione,
eravamo tutte figlie, ci salutavamo tutti allo stesso modo e ciascuna famiglia
aveva portato regali per noi tre. Così abbiamo sperimentato una vera unione
fraterna.
Una
certa tensione non mi ha permesso di assaporare fino in fondo i momenti
liturgici davvero intensi. Oggi dico: come vorrei tornare a vivere quei momenti indimenticabili della
mia vita.
Abbiamo
vissuto momenti belli e ne siamo uscite più arricchite e soprattutto più
motivate nel vivere l’impegno che Gesù ci chiede: essere sale della terra e
luce del mondo.
Dio
ci benedica e ci conceda la sua grazia.

festa dell'eccomi, sapore di maputo
Sono quasi le 17,30, le sedie sono state
riposte nel garage, il proiettore e il
PC sono nella mia stanza, il nostro “soggiorno” all’aperto è
vuoto. Sono tornati tutti a casa loro. Affacciata sulla scala della cucina
guardo giù e penso a Chica, Gulugulu, Julieta M., che alle 14 erano già qui a
dare una mano, ce ne fosse stato bisogno; a Luisa, Tomàs, Julia con il
figlioletto, Marta, Claudina; ad Ana Maria, che ha lasciato a casa Zeferino con
i tre figli. Infine a Maria Elisa, la nuova del gruppo. Vengono tutti dalla
periferia e si sono messi in strada già alle 12,45, chi con l’auto, chi con il chapa, per arrivare puntuali alle
14,30. Rivedo Alice, che con Julieta M. fa parte del nostro gruppo, e che è
arrivata un po’ dopo, a causa della sua malattia. Le sue gambe perdono le forze
e anche oggi per lei è una conquista essere presente all’incontro spingendo il
suo carrellino. E poi Irene e io - manca Giannina, in Italia per ragioni di
salute delle sue sorelle - che abbiamo fatto la prima accoglienza preparando,
per la grande, umile e povera Festa
dell’Eccomi, un panettone italiano con dolciumi e bevande fresche e
dissetanti.
Al finire della giornata si vede tutto
con occhiali rosa: il vento sottile, il calore sopportabile…, il proiettore di
prima esperienza, il percorso formativo e informativo sulla nascita della C.M.,
la nostra spiritualità, le nostre icone, le letture scelte… e la nostra
personale capacità di comunicare, che in Irene ha radici lontane e profonde,
mentre per me si tratta di gestire le poche centinaia di parole, che ad oggi
conosco, per spiegare concetti e esperienze attinenti al tema.
Con i Power Point a disposizione è stato
tutto molto più semplice, le immagini parlavano da sé; la nostra storia si è
dipanata dal lontano 1957, con la foto delle prime otto missionarie, belle,
giovane, radiose, fino a noi, di oggi, presenti nei vari gruppi dei 4 continenti.
Abbiamo concentrato la forza del
messaggio sulle due letture classiche: quella della lettera agli Ebrei e quella
del vangelo secondo San Luca. È stato un viaggio meraviglioso, tra le figure di
Gesù, che va incontro alla volontà amante e salvifica del Padre proprio al
momento del suo ingresso nel mondo e quella di Maria, avvolta nel mistero del
nulla umano che, con il suo “Eccomi!”, inizia con il Figlio nel grembo a far
conoscere, in primis nella sua famiglia,
la misericordia di Dio Padre. Con l’esplosione del “Magnificat”, Maria racconta
la storia del suo Popolo Israele, lodando la grandezza dell’operare di Dio. Le
nostre due icone hanno esse stesse il linguaggio dell’ascolto e del dialogo,
dell’offerta di sé per un progetto senza confini e dell’affidarsi a Colui che
ama personalmente ogni sua creatura.
Abbiamo consegnato agli Amici un
promemoria di preghiere quotidiane in preparazione ai tempi liturgici forti,
una coroncina per “rimanere con” Maria lungo il giorno, per strada, nel
compimento dei nostri impegni, in casa, per tenere il nostro cuore in costante
“connessione” con Lei, che è nostra Madre, Guida e Custode. È stata un segno
gradito anche la consegna dell’immagine di Maria, quella delle origini, che
abbiamo a Bologna, accompagnata dalla breve preghiera di offerta. È con
commozione che ho spiegato agli Amici come quella statua sia per noi una
“presenza”, che andiamo ad incontrare al nostro rientro dalle missioni, nei
momenti in cui il suo Cuore di mamma ci può sostenere e consolare, a dirle grazie
per la sua vicinanza. A Lei abbiamo affidato persone, eventi, forti di una fede
coraggiosa, la sua fede, il suo “Eccomi”, che va oltre il momento presente. È
stata proprio una bella, semplice, gioiosa festa.
Comunicare è una ricchezza… solo poche
righe e alcune foto, segno del NOI CM che ha messo radici anche in Mozambico.
Un abbraccio,
