Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La
COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede
centrale a Bologna, ma è diffuso in varie regioni d’Italia, in Portogallo, in
Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All’istituto
appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate
mediante i voti di povertà, castità, obbedienza, ma mantengono la loro
condizione di membri laici del popolo di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna
o nella famiglia di origine o da sole.
I
familiares sono donne e uomini,
sposati e non, che condividono la spiritualità e la missione dell’istituto,
senza l’obbligo dei voti.
News
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27 / 05 / 2020
SOLENNITA' DEL SACRO CUORE DI GESU'
Venerdì 19 giugno 2020...

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27 / 05 / 2020
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 19 de junho de 2020...

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27 / 05 / 2020
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 19 de junio de 2020...

a braccia aperte
De braços abertos…. (
a braccia aperte) è il ritornello
musicale pubblicitario della TAP che mi accompagna sull’aereo nel viaggio
Bologna/ Porto il 17 marzo.
Allo
stesso tempo, con questo sottofondo, penso a come definire questo viaggio che
verte più sul gratuito che sul necessario, più sul condividere che sul fare, ed
è con questo atteggiamento che mi preparo a vivere questa settimana che mi aspetta in
Portogallo.
All’arrivo
a Porto, Lucia Correia e Teresa Castro (già scattando foto) sono pronte a
ricevermi all’aeroporto. Mi ritrovo cosi con una sensazione piacevole di
ritorno a casa in rua Miguel Bombarda.
Al
mattino dopo aprendo la finestra dal lato della veranda che da sul giardino, mi
appare davanti agli occhi la spettacolare fioritura dell’albero di magnolia.
Anche questo de “braços abertos”.
La
settimana è costellata da tanti momenti di incontri fraterni di convivio e di fraternità. Al centro della settimana
il 21 marzo l’incontro con gli amici per celebrare la festa dell’ “eccomi”.
L’invito fatto agli amici prevedeva la mia testimonianza e mi presentava come
una missionaria con un “curriculum molto diversificato.
Il condividere la mia esperienza mi ha fatto ripercorrere un po’il mio ormai
lungo cammino nella CM, ed è stato anche
un momento di verifica su come vivo concretamente quello che dico a livello
teorico.
Nella
mia vita c’è stato un “eccomi” detto una prima volta come risposta ad una
chiamata, che mi ha portato a scegliere la CM senza sapere bene dove mi avrebbe portato. Poi
via via è divenuto un “eccomi” ripetuto cercando di accogliere “la sua volontà
in qualunque forma si manifesti”(Statuto n.7) nel piccolo della vita quotidiana
e in progetti e decisioni più importanti. Questa Sua volontà che passa
attraverso l’accettazione di un progetto CM. verificato, non solo a livello
personale, ma comunitario e anche attraverso gli appelli più urgenti della
realtà in cui ci troviamo. Tener presente questo a volte significa non dare per
scontato quello che facciamo, ma la ricerca a volte faticosa di come porci e di
come rispondere in maniera coerente alla realtà che ci interpella.
Ci
sono stati “eccomi” gioiosi accettati
con le ali ai piedi. E altri dolorosi, come strappi violenti,che mettevano in
dubbio se quello era veramente il cammino giusto.
I
giorni passano condivido il quotidiano semplice e fraterno con Lucia e Teresa e
altri momenti arricchenti come l’incontro con le varie sorelle che vivono in famiglia,
Justina, Carmen, Rosa, Gloria, Amelia Lidia, per telefono sento Margarida,
Odette e Conceiçao. Con ciascuna ci sono ricordi, avvenimenti, esperienze
vissute insieme, ed è bello aggiornarsi , ricevere e dare notizie dei nostri
gruppi.
C’e
spazio anche per una cena con Padre Giulio Carrara di vecchia data, e i giovani
postulanti della comunità dehoniana di Boavista, e un pranzo della domenica con
Milu sorella di Lucia e la sua bella
famiglia.
Con
Teresa Castro ci ritagliamo anche un pomeriggio turistico; la nostra meta
sempre attraente è la “Foz”, dove il
fiume Douro entra nell’Atlantico, ma quando arriviamo il vento è fortissimo, mi
aspetto quasi di volare, e quindi ci
rifugiamo in una struttura che a detta di Teresa dovrebbe essere un ristorante,
e invece ci ritroviamo nell’oceanario, lo visitiamo, davvero interessante il
mondo acquatico e marino che vediamo. Ci rilassiamo e divertiamo, correndo poi,
un po’ in ritardo per la cena che ci aspetta con padre Arnaldo, anche lui di
vecchia data.
Arriva
il 25 marzo Solennità dell’Annunciazione del Signore, con Lucia e Teresa
partecipiamo all’eucarestia e ci sentiamo in comunione con tutta la CM.
Nel
pomeriggio accompagnata ancora da Lucia e Teresa riparto da Porto con destino a Lisbona.
Oltre
alle valigie porto con me alcune
magnolie e fiori del nostro giardino,
anche loro devono passare diversi controlli, penso chissà se resisteranno fino
a Bologna!
Arrivo
a Lisbona e qui mi fermo da Teresa Gonçalves, lei non è ancora andata a messa,
e ci tiene ad andarci insieme. Cosi, sono alla seconda eucarestia, di questa
festa, andiamo nella Chiesa di Loreto
per sentirci in comunione anche con i padri Dehoniani.
Seguendo
il passo veloce di Teresa sia all’andata che al ritorno, a piedi, nonostante il
vento freddo mi godo un po’ di Lisbona
illuminata dalla luna.
Naturalmente
con Teresa si fanno le ore piccole, ma il mattino dopo è pronta a
riaccompagnarmi all’aeroporto. E’ il giorno dopo, la notizia della tragedia
dell’aereo precipitato sulle Alpi. Controlli più accurati e un po’ di ansia si
avvertono. Al controllo bagagli però vedo dei sorrisi quando passano i miei
fiori, e sono di nuovo in aereo. La vita non si ferma ed è veramente nelle mani
di Dio. Il cielo è nuvoloso ma squarci di azzurro lasciano intravedere la città
illuminata dai primi raggi di sole.. Valeu! e’ stata un esperienza veramente de
“braços abertos”.
Eccomi
di nuovo in Via Guidotti, anche i fiori arrivano, come segno di comunione e di primavera e anche qui in
casa in questa settimana c’è stata aria di novità: Lucia Maistro è la nuova
responsabile del gruppo e in più c’è Paola che farà parte del nostro gruppo.
Torno anche in tempo per partecipare alla festa “dell’Eccomi” di Bologna
impostata sul ricordo di Padre Albino, a un anno dalla sua morte. A fine
incontro vengono distribuite delle frasi dette da lui.
Quella
che tocca a me dice:
“La
nostra casa dovrebbe essere come una Betania un luogo dove Gesù possa abitare
volentieri e trovare una calorosa accoglienza, carità e spirito di servizio”.
Penso
che a Padre Albino stia ancora molto a cuore che nella nostra casa, nei nostri
gruppi, nella CM, nel nostro quotidiano ci impegniamo a costruire questa
dimensione della nostra spiritualità. E senz’altro ci sostiene e intercede per
noi.

festa dell'eccomi e dell'ecce ancilla a funchal
Mi viene il desiderio di
mettere il sottotitolo “L’unione fa la forza”, perché, per l’organizzazione di
questo Incontro, siamo partiti dal Power Point preparato da Lúcia e Glória, del
gruppo di Porto. Il nostro gruppo si è riunito alcune volte per studiarlo e
vedere come presentarlo. Avevamo già acquistato un proiettore che servirà anche
per future presentazioni della CM in alcune parrocchie. Nella sua preparazione abbiamo messo in risalto il compito
di Ana Heliodora, Familiares, perita in Informatica, che ci ha trasmesso
conoscenze sulla sua utilizzazione. Tutto il gruppo si è impegnato nella sua
preparazione, ma specialmente Teresa Freitas nella scelta dei canti e Celestina
nella elaborazione dello schema che, dopo, è stato presentato.
Nel
25 marzo, alle 17,00 sono arrivate le Missionarie, Familiares e una giovane,
invitata dalla Paixão. Dopo la merenda, abbiamo fatto la presentazione del
Power Point.
Come
contenuto e importanza della festa, mettiamo in risalto COMUNUNIONE e MISSIONE, partendo dal logotipo CM che
reassume la sua spiritualità.
In
questo Incontro, la Comunione è
stata molto evidente nella collegialità/condivisione/corresponsabilità e senso
di famiglia. L’altro aspetto: Missione,
si è realizzata perché l’Incontro è stato formativo per tutti (Missionarie,
Familiares, e anche la giovane). L’animazione
si è espressa nella giovane (è catechista, studentessa di musica, ecc.) che ha
partecipato con la lettura del testo evangelico (Lc 1, 26-38) e anche con le
riflessioni personali.
Il
Power Point, nella sua totalità, ci ha ricordato il disegno di Amore di Dio con
l’invito a Maria ad essere Madre del Suo Figlio. Lei ha donato il Suo SI.
L’espressione
“ECCE VENIO”, assieme al “ECCE ANCILLA” di Maria, ha impressionato
profondamente P. Dehon, a chi questa data fu molto importante per la coincidenza con la data del suo
Battesimo.
La
CM - erede di P. Dehon per mezzo di P.
Albino – è nata nella notte di Natale del 1957 e fu riconosciuta “ad
experimentum” nel 25 marzo dell’anno seguente.
Come
alimento forte abbiamo l’Eucaristia e l’Adorazione, facendosi con Cristo “Pane
spezzato per tutti” e trasformando la vita in “Lode” perenne al Signore.
In
seguito, abbiamo fatto la condivisione delle riflessioni personali su gli
aspetti piú rilevanti per ciascuno(a) presente. Sono stati momenti di
arricchimento per una piú forte conoscenza reciproca.
Abbiamo
concluso con il canto del Magnificat proiettato e cantato da tutti.
È
stato un modo originale e importante per aiutare a vivere il nostro SI donato a
Dio, avendo come modelo Maria, Madre, Guida e Custode della Compagnia
Missionaria.

cercansi cuori uguali al suo
In questa Domenica, 22 marzo 2015, nella nostra Capela Coração de Jesus e Maria Imaculada,
Rua Capitão Renato Baptista, 31 – Lisboa – alle 16,00 – ci siamo riuniti
per ricordare e ringraziare il Signore per il giorno 25 marzo 1958, data in cui
la COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE, ha ricevuto la prima Approvazione: è la festa dell’Annunciazione,
dell’ECCOMI (“ecco la Serva del Signore”) come noi, membri della Compagnia
Missionaria, la chiamiamo, perché Maria è modello del SI incondizionato al piano di Dio!
Abbiamo
fatto un momento di MEMORIA, partendo dal pensiero di P. Dehon – “Cercasi cuori uguali al Suo!”,
ricordando la sua vita e l’ispirazione per fondare la Congregazione dei
Sacerdoti del Sacro Cuore. Abbiamo ricordato, anche, la vita di P. Albino
Elegante e la sua ispirazione per fondare la Compagnia Missionaria. Dopo questa
memoria e riflessione sulla nostra spiritualità, abbiamo fatto la preghiera dei
Misteri Gaudiosi del Rosario, anche per la PACE nel Mondo.
E abbiamo concluso condividendo una semplice merenda! Eravamo in
quindici, tra Missionaria, Familiares e Amici CM.
Un abbraccio in comunione a tutti, augurando la Benedizione del
Signore!
Missionaria e Familiares CM a
Lisbona

briciole di bene
A distanza di poco più di un anno dalla
morte del nostro fondatore p. Albino Elegante, questa volta vogliamo proporre
alcune frasi tolte dagli scritti che ci ha lasciato.
Sono …briciole di bene… germogli... che
se accolti, coltivati e concretizzati valorizzano la nostra vita quotidiana.
Sono parole buone che partono dalla nostra radice e se vogliamo possono trasformare la nostra vita. A NOI LA SCELTA!
Assemblea generale 2001
“Perdete tutto piuttosto che perdere la carità”
“Dal Cuore di Gesù aperto sulla croce nasce l’uomo dal
cuore nuovo, animato dallo Spirito e unito ai suoi fratelli nella comunità di
carità che è la Chiesa”
“Una vocazione così bella come la nostra richiede
grande fervore e una grande generosità…”
“Con Gesù dobbiamo amare, agire, soffrire… Egli è la
guida, il centro, il fuoco, il riposo della nostra vita”
“Diventa
intercessore davanti a Dio per i
problemi del mondo, della Chiesa, della tua famiglia”.
“E’ una vera provvidenza avere un amico che ti stia a
fianco, che ascolti le tue confidenze e ti sostenga nelle difficoltà, che ti
stimoli ad avanzare…”
“E’ la
spiritualità d’amore e di oblazione
che ci rende incarnazione viva di Cristo e ci porta a fare “comunione”
con tutti nell’autenticità della nostra
fede”.
“ Nella imitazione di Cristo un ruolo principale è
svolto dallo Spirito Santo. E’ Lui, lo Spirito Santo, che ci dà “il gusto del bene”. E il bene supremo è
Gesù, è il suo amore, è la vivacità della nostra adesione alla sua verità, è la
gioia che seminiamo sui nostri passi”.
“Il nostro primo impegno deve essere la docilità. Lo
Spirito Santo può costruire dei capolavori di grazia anche con la creta più
povera”.
“Teniamo lo sguardo fisso su Maria per ammirare e per
suscitare nel nostro cuore la nostalgia
della sua grandezza”.
“E’ necessario che ci manteniamo in frequente contatto
con Cristo, tanto da impararne il pensiero e le modalità di vita. E da
esprimerle poi con decisione, con la persuasione che Cristo ci vuole “parola”
dei suoi sentimenti e delle sue opere per la salvezza del mondo”.
“Al di là della consuetudine, della convenienza, delle
prescrizioni, dell’opportunità......bisogna che ci sia in noi una vera sete di
Cristo e la coscienza chiara che i sacramenti la possono sollevare. La sete di
Cristo ci sarà, se Cristo abitualmente non sarà ai margini, ma al centro
dell’interesse e della ricerca della nostra vita”.
“Qualunque sia il nostro posto nel mondo, teniamo
presente che siamo artefici del piano di Dio”.
“La nostra casa dovrebbe essere come una Betania un
luogo dove Gesù possa abitare volentieri e trovare una calorosa accoglienza,
carità e spirito di servizio”.
“La nostra casa dovrebbe essere luogo di accoglienza
reciproca, di fraternità, di ascolto della Parola e di preghiera. Dovrebbe essere un luogo dove si impara lo stile del
servizio e della condivisione, nell’umile e gioiosa testimonianza di fede nel
Risorto”.

il sorriso di p. albino
15 marzo: festa dell’ECCOMI e commemorazione di P. Elegante
a S. Antonio Abate. Un giovane, figlio dei familiares Gennaro e Lucia, offre il suo ricordo
Da
bambino, di volta in volta, mi ritrovavo a trascorrere delle domeniche a
seguito dei miei genitori, i quali si incontravano con delle persone per meditare
sulla vita di un certo Gesù. Non capivo cosa realmente facessero, ma vedevo in
loro e nei loro amici tanta felicità e gioia, la stessa che provavo io nel
giocare con gli altri bambini che in quelle circostanze incontravo.
Gli
incontri si tenevano regolarmente con cadenza, se non erro mensile, ma durante
l’anno si verificava un evento particolare i cui preparativi iniziavano
anzitempo: l’arrivo di Padre Albino. Sapevo che si trattasse del fondatore del
gruppo e percepivo che la sua presenza fosse importante e sentita da tutti,
poiché era proprio grazie al suo lavoro che questi amici potessero incontrarsi
e pregare … ed io giocare!
Fondatore
è un termine che trasmette un’immagine di forza, coraggio ed impeto.
Non
nascondo che sentivo anche un po’ di turbamento alla notizia che all’incontro
successivo padre Albino sarebbe stato presente.
Arrivato
il giorno tanto atteso, vedevi venirti incontro un uomo dalla corporatura
minuta, occhi dolcissimi protetti da occhiali tondi, capelli bianchi e grandi
orecchie. Insomma, del mito tanto temuto nessuna traccia. Ma qualcosa di
particolare c’era ed era talmente palese che non è possibile non ricordare: il
sorriso.
Quest’uomo
dall’accento “strano”, nonostante la tanta timidezza che avessi
nell’incontrarlo, finanche a nascondermi dietro le gambe di mamma, mi donava un
sorriso coinvolgente tale da
far
scomparire qualsiasi broncio.
E
allora, forse qualche potere ce l’ha… sa farti felice!
Crescendo
riesci a valutare le cose in un’ottica diversa e ad ampliare il raggio d’azione
delle tue analisi sulla base delle esperienze vissute ed in virtù
dell’educazione ricevuta.
Oggi,
posso affermare che la forza di padre Albino era proprio nel suo sorriso. Viene
da chiedersi come sia possibile munirsi di quel sorriso. Cerchi, invano, una
risposta nel mondo materiale, d'altronde, in tale contesto, è impossibile
trovarla! La tua ricerca termina solamente in Cristo, nell’amore di Cristo. È
l’incontro con Lui a donarti il vero amore, lasciandoti l’onere di trasmetterlo
al prossimo.
Il
coraggio di Padre Albino è stato quello di rendersi disponibile a Cristo. Egli
ha messo la sua vita al servizio della chiamata e ha dato esecuzione al
progetto che Dio ha disegnato per lui.
L’impeto
mostrato nella sua evangelizzazione in terre così lontane è il frutto della
vicinanza con Dio, fidandosi di Dio egli ha superato limiti impervi. Le
difficoltà, infatti, nella sua opera non sono affatto mancate ma, sostenuto dal
Cuore di Gesù, è riuscito ad attuare le sue idee.
Grazie
P. Albino, grazie per la Compagnia Missionaria, per le Missionarie e i
Familiares.
Grazie
per aver contribuito indirettamente alla mia formazione umana e spirituale.
Salvatore Mercurio

il mondo che viene e il mondo dove andiamo
Uscire! E’ necessario uscire, andare incontro agli altri, immergerci nelle realtà
concrete e condividere l’esperienza della missione.
Dal 12 al 18 febbraio u.s. Martina, Edvige, suo nipote
Igor ed io siamo andati a passare alcuni giorni nella nostra Casa per ferie, Villa San Giuseppe a Monguelfo. Avevamo
come finalità quella di condividere momenti di preghiera, pasti, lavoro e
convivio con le missionarie Fiora e Marta, Gianna, gli amici e volontari, con
gli ospiti la gioia, il sorriso e il servizio.
Mentre
lavoravo, immersa nella realtà del mondo che veniva a noi attraverso gli ospiti
che arrivavano da “mille strade diverse”: Italia, Lettonia, Canada, Indonesia,
Svizzera, Uganda, Repubblica Ceca, Ungheria, Kossovo, Cambogia, Venezuela,
Messico…ho pensato: queste missionarie che non sono partite per la missione Ad Gentes, sembrano perdute in mezzo a
queste montagne, ma in realtà il mondo viene da loro. Ho continuato a pensare!
Questa missione ha un duplice significato: il mondo che viene fino qui e il
mondo dove vanno mediante il frutto del loro lavoro… Sappiamo che questa
attività Casa per ferie supporta le diverse iniziative di animazione
vocazionale e missionaria nei Continenti dove siamo presenti come Compagnia
Missionaria.
Così
sono tornata a riflettere, questa volta, sulle parole di papa Francesco:
“Uscire verso le periferie esistenziali e geografiche” e lì portare, incarnare e testimoniare il Vangelo.
Ho colto in ciascuna delle persone che lavorano nella Casa un atteggiamento
costante ad uscire da se stesse in una disponibilità totale per servire e amare
incondizionatamente. Ho capito che la loro dedizione e donazione a questa causa
ha il carisma dell’ospitalità e, in un orizzonte più ampio, le necessità
dell’Istituto e, particolarmente la missione Ad Gentes.
Il
nostro campo di missione è molto ampio e diversificato…Rendo grazie a Dio
dell’opportunità di conoscere la bellezza e la grandezza dell’arcobaleno che è
la missione CM.
