Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
News
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

fatica e entusiasmo
“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi
miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”(Mt.25,40)
Per
raggiungere il villaggio di Pasang Surut ( isola di Sumatra) si deve scegliere
tra due possibilità: percorrendo il fiume con un barcone oppure a piedi per
terra ferma naturalmente ambedue i percorsi con diversi disagi. Con il tempo
delle piogge poi, la strada rimane fangosa e scivolosa per cui non rimane
che scegliere il percorso via fiume.
E’ una località situata sulle rive del fiume,
gli abitanti quasi tutti contadini, coltivano il riso, base del loro alimento
quotidiano , dalla palma di cocco l’olio e anche la gomma da un altro albero In
questo posto c’è una parrocchia affidata ai Padri dehoniani e una comunità di
suore “Charitas”, indonesiane, che gestiscono una clinica. Ho conosciuto questo
posto per la prima volta nel 2005 quando
con Antonia e p. Sugino SCJ siamo venuti per una giornata di animazione
missionaria.
Venerdì 6 febbraio ci sono ritornata per
svolgere un programma lavoro nelle
scuole, insieme ad una mia collega Margaretha e a p. Fridho SCJ. supervisore delle
strutture scolastiche. Partiamo da Palembang ben preparate e pronte ad
accogliere i vari disagi del cammino, ma anche con tanta fiducia ed entusiasmo.
Con noi viaggia una ragazzina di 14 anni, molto bella , dal viso dolce. Il
nostro compito è quello di accompagnarla dalle suore e lasciarla con loro. Conosco
la sua storia attraverso i giornali che hanno parlato del suo caso e da notizie
che mi vengono date durante il cammino.
La
presenza di questa ragazza seduta in macchina accanto a noi,mi obbliga a
pensare per tutto il viaggio al valore della vita, alla famiglia, al mondo in
cui viviamo. Una giovane vita la sua, già tanto provata , offesa, sfruttata..Di
famiglia cattolica, la ragazza ha sperimentato in diversi momenti della sua
vita la violenza e la precarietà della sua propria famiglia. Non accolta dal
padre e dalla madre viene affidata al nonno che la inserisce nell’ambiente della prostituzione…La ragazza scappa di casa e per un tempo
vive insieme ad altre persone povere, sotto un ponte della sua città. Le
persone che inizialmente cercano di proteggerla, in breve si rivelano pure loro
sfruttatori e la vendono ad altri …Passa così da un’esperienza all’altra vivendo nella più triste realtà di giochi
proibiti e in ambienti inadatti alla sua
età e destinati a rubarle il dono più grande: la vita.
Finalmente
incontra una persona che la prende a cuore e la incoraggia ad andare dalla
polizia. Da qui nasce finalmente un cammino di recupero e accompagnamento attraverso l’inserimento in un progetto organizzativo,
che ha lo scopo di aiutare bambini con
seri problemi familiari. Una giovane vita con un percorso segnato dalla croce…
a solo 14 anni!!!
Con
questi pensieri che vanno e vengono nella mia testa, non mi sono resa conto del
tempo trascorso in viaggio e così siamo arrivati a Pasang Surut.
P.
Edi e p. Sukadi SCJ ci accolgono nella casa parrocchiale. Dopo cena veniamo ospitate
dalle suore “Charitas”. Ci accoglie un ambiente molto semplice e fraterno che
ci fa provare la pace e la gioia di stare insieme. Un clima sereno che sembra lenire e sanare le
ferite provate e sentite in me
ripercorrendo il percorso di vita di questa giovane. Veramente l’accoglienza, la bontà e il
rispetto per gli altri ti rendono più comprensiva e più buona!
Il
giorno dopo nella cappella delle suore alle ore 5.30, Padre Fridho SCJ celebra l’ eucaristia e in seguito dopo colazione
incominciamo a svolgere il nostro programma scolastico. Avendo il pomeriggio
libero siamo andati a pescare. E’ stato molto bello vedere sorridere questa
ragazza, contenta di poter partecipare a tutto questo con tanta semplicità,
gioia e serenità. Insieme, abbiamo poi preparato la cena e
gustato il nostro pesce, cucinato molte bene. Veramente buono!!!.
Alle Ore 19.00 ci siamo
incontrate ancora in parrocchia per terminare il nostro lavoro di
programmazione verso le ore 23.00, stanca,
con tanto sonno…ma felice di tutto. Il mattino dopo alle ore 7 pronti per il
rientro a Palembang.
La
ragazza rimarrà qui per cominciare il suo percorso verso una nuova vita. Nel
mio cuore provo un sentimento di “ perdita” nel lasciare non solo Pasang Surut,
ma soprattutto questa ragazza che ha vissuto con noi questa esperienza di due
giorni. Decidiamo di lasciare alle suore un aiuto economico per sostenerle in questo percorso. Compiamo
questo gesto non come un obbligo ;vogliamo solamente che sia piccolo contributo
che faccia sentire la nostra voglia di condivisione e di vicinanza. Un piccolo
gesto che aiuterà a far germogliare
qualcosa di grande e di positivo per la vita di questa ragazza.
Considero importante aver condiviso con voi
questa esperienza. So di aver donato un po’ del mio tempo a voi che mi
leggerete, di avervi aperto il cuore in questo momento in cui ho vissuto questa
forte esperienza. I problemi e le difficoltà se condivise con gli altri ,si
vivono e si affrontano meglio. Grazie!

testimoni ai margini della città
Vorrei condividere con voi alcune idee sul titolo che ho dato a questo piccolo articolo.
Sono semplici pensieri che possono “toccare” il nostro cuore e stimolarci a
iniziare qualcosa di nuovo nella nostra vita.
Sappiamo
che quest'anno per tutta la famiglia dei cattolici sparsi in tutto il mondo è l’anno dedicato
alla vita consacrata, cioè alle persone che rispondono alla chiamata di Dio, si
consacrano a Lui e dedicano la loro vita
e disponibilità alla costruzione del Regno, inseriti in varie attività o lavoro come testimoni di speranza.
Per
questo scopo sono sorte un po’
dappertutto diverse iniziative che aiutano a sensibilizzarsi su questo stato di
vita. Anche nel nostro paese si sta cercando di fare animazione in questo
senso: far conoscere cioè questa realtà
cercando contatto con varie parrocchie vicine e anche lontane. Dato
che questi spostamenti richiedono anche un costo economico,si cerca di
agevolare queste iniziative con prezzi accessibili a tutti. Sono piccoli segni
e passi in avanti che si ripercuotono e bussano positivamente sul cuore della
città. Tutto è fatto per ricordare, a noi soprattutto ma anche agli altri, che
la presenza della vita consacrata nel
nostro mondo di oggi e nella Chiesa
cattolica è una realtà ancora valida,
anche se a volte ci chiede di vivere “ai margini della città”.
Il
magistero e gli insegnamenti della Chiesa in diverse circostanze ci parlano
delle preoccupazioni globali e sociali che esistono nel mondo attuale: dalla
politica alle calamità naturali, la violenza alla dignità umana e tanto altro.
Siamo stimolati a entrare in queste realtà servendoci e usando anche quei mezzi tecnologici che il mondo di
oggi ci offre: facebook, siti vari, elettronica, WEB…Come la Parola di Cristo
risuona i tutto il mondo e continua a scrivere la storia di un chiesa
universale, così noi collegati ad altri gruppi di consacrati dobbiamo scegliere
di collaborare al Regno di Dio su questa terra. Questa è la nostra missione!
Papa
Francesco nel recente messaggio per la cinquantaduesima Giornata Mondiale di
preghiera per le Vocazioni ci invita a non considerare la vocazione come
qualcosa che riguarda solo chi sceglie il sacerdozio o la vita religiosa,
perché ogni vocazione è un esodo , e ci chiede di “uscire” da noi stessi e di sentire come compito e destino la
missione che comprende anche l’annuncio e la messa in pratica della dottrina
sociale. Ecco alcuni stralci:
“…Questo esodo liberante verso Cristo e verso i fratelli rappresenta anche
la via per la piena comprensione
dell'uomo e per la crescita umana e
sociale della storia. Ascoltare e accogliere la chiamata del Signore non è una
questione privata e intimista che possa confondersi con l'emozione del momento; è un impegno concreto, reale e totale che
abbraccia la nostra esistenza e la pone al servizio per la costruzione del Regno di Dio sulla terra.
Pertanto, la vocazione cristiana,in quanto esodo, è radicata nella contemplazione del Cuore del
Padre; ma non è mai una fuga dalla vita del mondo, anzi, spinge al tempo stesso
all’impegno solidale, per la costruzione di una società di verità, di giustizia
e di pace.
Questa dinamica esodale, verso Dio e
verso l'uomo riempie la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo,
soprattutto ai più giovani che ,anche per la loro età e la visione del futuro
che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponibili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni
per il futuro e l’incertezza che intaccano la quotidianità rischiano di
paralizzare questi loro slanci,di frenare i loro sogni, fino al punto di pensare che non valga la pena
impegnarsi e che il Dio della fede cristiana limiti la loro libertà Invece,cari
giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di rimettervi in
cammino! Vivere l’esodo renderà la vita di ogni giovane, come di ogni
cristiano, ogni giorno più ricca e gioiosa. E qualcuno si lascerà sorprendere
dalla chiamata di Dio.
La
vita di una grande città è molto diversa da 20 anni fa. L’era della
globalizzazione, ha continuato a svilupparsi e a premere sullo stile di vita
delle persone, a renderci alle volte più distanti le une dalle altre anche
perché tutto deve funzionare e vivere rapidamente e in fretta. Tutto questo è
causa anche di un certo individualismo, solitudine, dove si cercano soluzioni basate sulla convenienza,
soddisfazione, consumismo. Ho notato che anche nella scuola i bambini piccoli sono ora riluttanti a
parlare molto a stabilire strette relazioni. Alcuni di essi tendono a sedersi
in disparte preoccupati solo col gadget.
Personalmente, come membro di un Istituto secolare sto cercando di stare al passo, di stare
aggiornata su quanto succede nel mondo e anche seguire le notizie attraverso face book o un sito web. Ricerco questi
aggiornamenti anche per il mondo della vita consacrata entrando nel sito della
Compagnia Missionaria, e dei siti che appartengono ad altri Istituti a livello
mondiale. E’bello questo sentire - insieme con altri che vivono la tua stessa scelta e abitano lontani
in altri paesi. Questo è un modo per
conoscere meglio la vita secolare, per vedere come può essere la nostra
testimonianza ai margini delle nostre
città.
La
nostra presenza come Compagnia
Missionaria a Palembang è semplice. Oltre all’inserimento di ciascuna nel suo
lavoro e nella parrocchia con alcune attività, come gruppo ci siamo impegnate a
mantenere fermi i nostri incontri una
volta al mese per riflettere e pregare insieme. .Cerchiamo di stare in contatto
con Mudji e Susi che sono lontane, di accogliere, le esigenze di amici che
hanno bisogno di essere aiutati e sostenuti materialmente e spiritualmente. E
portiamo le loro difficoltà nelle nostre preghiere.
Qualsiasi
nostra iniziativa è importante per far conoscere qui in Indonesia la realtà
degli Istituti Secolari ancora al loro inizio di cammino. E’ un seme piantato
ma ancora necessario di cure per essere sviluppato e capito bene.
Tra
gli impegni di lavoro e vita frenetica, io personalmente continuo a cercare di
prendermi tempo per me stessa, per
riflettere e fare silenzio. Questo mi
aiuta a continuare serenamente il mio cammino a discernere le priorità nella
mia giornata , a cercare di costruire sempre l'unità, nonostante i molti
ostacoli che posso incontrare. E capisco che tutto questo se accolto e
vissuto può essere strategia di crescita e maturità per la mia vita di
consacrazione.
In
questo periodo abbiamo vissuto del momenti molto importanti per la nostra vita
sia di gruppo che di famiglia CM.
Il 25
marzo 2015 a casa di Ludo, con circa 60 persone e il Vicario Generale Padre
Felik Astono SCJ abbiamo celebrato l’Eucaristia e vissuto la Festa dell’Eccomi
ricordando la prima approvazione del nostro Statuto. La morte di una cugina di
Lucy è stato un altro momento forte per sentirci tutte unite nella preghiera.
Il 22
aprile con p. Elis SCJ e altre persone abbiamo celebrato la messa nella casa CM
per ricordare l’anniversario della morte di p. Albino.
Siamo
state presenti in varie parrocchie per la giornata vocazionale di qualche
domenica fa.
Ringrazio
il Signore per tutto questo e vorrei concludere con la stessa preghiera che Papa Francesco ha fatto a conclusione del suo discorso per la Giornata
delle Vocazioni:
“ La vergine Maria, modello di ogni
vocazione, non ha temuto di pronunciare il proprio “fiat” alla chiamata del
Signore. Maria “ha cantato la gioia di uscire da sé stessa e affidare a Dio i
suoi progetti di vita. A lei ci rivolgiamo per essere pienamente disponibili al
disegno che Dio ha su ciascuna di noi; perché cresca in noi il desiderio di
uscire e di andare, con sollecitudine, verso gli altri”.

a braccia aperte
De braços abertos…. (
a braccia aperte) è il ritornello
musicale pubblicitario della TAP che mi accompagna sull’aereo nel viaggio
Bologna/ Porto il 17 marzo.
Allo
stesso tempo, con questo sottofondo, penso a come definire questo viaggio che
verte più sul gratuito che sul necessario, più sul condividere che sul fare, ed
è con questo atteggiamento che mi preparo a vivere questa settimana che mi aspetta in
Portogallo.
All’arrivo
a Porto, Lucia Correia e Teresa Castro (già scattando foto) sono pronte a
ricevermi all’aeroporto. Mi ritrovo cosi con una sensazione piacevole di
ritorno a casa in rua Miguel Bombarda.
Al
mattino dopo aprendo la finestra dal lato della veranda che da sul giardino, mi
appare davanti agli occhi la spettacolare fioritura dell’albero di magnolia.
Anche questo de “braços abertos”.
La
settimana è costellata da tanti momenti di incontri fraterni di convivio e di fraternità. Al centro della settimana
il 21 marzo l’incontro con gli amici per celebrare la festa dell’ “eccomi”.
L’invito fatto agli amici prevedeva la mia testimonianza e mi presentava come
una missionaria con un “curriculum molto diversificato.
Il condividere la mia esperienza mi ha fatto ripercorrere un po’il mio ormai
lungo cammino nella CM, ed è stato anche
un momento di verifica su come vivo concretamente quello che dico a livello
teorico.
Nella
mia vita c’è stato un “eccomi” detto una prima volta come risposta ad una
chiamata, che mi ha portato a scegliere la CM senza sapere bene dove mi avrebbe portato. Poi
via via è divenuto un “eccomi” ripetuto cercando di accogliere “la sua volontà
in qualunque forma si manifesti”(Statuto n.7) nel piccolo della vita quotidiana
e in progetti e decisioni più importanti. Questa Sua volontà che passa
attraverso l’accettazione di un progetto CM. verificato, non solo a livello
personale, ma comunitario e anche attraverso gli appelli più urgenti della
realtà in cui ci troviamo. Tener presente questo a volte significa non dare per
scontato quello che facciamo, ma la ricerca a volte faticosa di come porci e di
come rispondere in maniera coerente alla realtà che ci interpella.
Ci
sono stati “eccomi” gioiosi accettati
con le ali ai piedi. E altri dolorosi, come strappi violenti,che mettevano in
dubbio se quello era veramente il cammino giusto.
I
giorni passano condivido il quotidiano semplice e fraterno con Lucia e Teresa e
altri momenti arricchenti come l’incontro con le varie sorelle che vivono in famiglia,
Justina, Carmen, Rosa, Gloria, Amelia Lidia, per telefono sento Margarida,
Odette e Conceiçao. Con ciascuna ci sono ricordi, avvenimenti, esperienze
vissute insieme, ed è bello aggiornarsi , ricevere e dare notizie dei nostri
gruppi.
C’e
spazio anche per una cena con Padre Giulio Carrara di vecchia data, e i giovani
postulanti della comunità dehoniana di Boavista, e un pranzo della domenica con
Milu sorella di Lucia e la sua bella
famiglia.
Con
Teresa Castro ci ritagliamo anche un pomeriggio turistico; la nostra meta
sempre attraente è la “Foz”, dove il
fiume Douro entra nell’Atlantico, ma quando arriviamo il vento è fortissimo, mi
aspetto quasi di volare, e quindi ci
rifugiamo in una struttura che a detta di Teresa dovrebbe essere un ristorante,
e invece ci ritroviamo nell’oceanario, lo visitiamo, davvero interessante il
mondo acquatico e marino che vediamo. Ci rilassiamo e divertiamo, correndo poi,
un po’ in ritardo per la cena che ci aspetta con padre Arnaldo, anche lui di
vecchia data.
Arriva
il 25 marzo Solennità dell’Annunciazione del Signore, con Lucia e Teresa
partecipiamo all’eucarestia e ci sentiamo in comunione con tutta la CM.
Nel
pomeriggio accompagnata ancora da Lucia e Teresa riparto da Porto con destino a Lisbona.
Oltre
alle valigie porto con me alcune
magnolie e fiori del nostro giardino,
anche loro devono passare diversi controlli, penso chissà se resisteranno fino
a Bologna!
Arrivo
a Lisbona e qui mi fermo da Teresa Gonçalves, lei non è ancora andata a messa,
e ci tiene ad andarci insieme. Cosi, sono alla seconda eucarestia, di questa
festa, andiamo nella Chiesa di Loreto
per sentirci in comunione anche con i padri Dehoniani.
Seguendo
il passo veloce di Teresa sia all’andata che al ritorno, a piedi, nonostante il
vento freddo mi godo un po’ di Lisbona
illuminata dalla luna.
Naturalmente
con Teresa si fanno le ore piccole, ma il mattino dopo è pronta a
riaccompagnarmi all’aeroporto. E’ il giorno dopo, la notizia della tragedia
dell’aereo precipitato sulle Alpi. Controlli più accurati e un po’ di ansia si
avvertono. Al controllo bagagli però vedo dei sorrisi quando passano i miei
fiori, e sono di nuovo in aereo. La vita non si ferma ed è veramente nelle mani
di Dio. Il cielo è nuvoloso ma squarci di azzurro lasciano intravedere la città
illuminata dai primi raggi di sole.. Valeu! e’ stata un esperienza veramente de
“braços abertos”.
Eccomi
di nuovo in Via Guidotti, anche i fiori arrivano, come segno di comunione e di primavera e anche qui in
casa in questa settimana c’è stata aria di novità: Lucia Maistro è la nuova
responsabile del gruppo e in più c’è Paola che farà parte del nostro gruppo.
Torno anche in tempo per partecipare alla festa “dell’Eccomi” di Bologna
impostata sul ricordo di Padre Albino, a un anno dalla sua morte. A fine
incontro vengono distribuite delle frasi dette da lui.
Quella
che tocca a me dice:
“La
nostra casa dovrebbe essere come una Betania un luogo dove Gesù possa abitare
volentieri e trovare una calorosa accoglienza, carità e spirito di servizio”.
Penso
che a Padre Albino stia ancora molto a cuore che nella nostra casa, nei nostri
gruppi, nella CM, nel nostro quotidiano ci impegniamo a costruire questa
dimensione della nostra spiritualità. E senz’altro ci sostiene e intercede per
noi.

festa dell'eccomi e dell'ecce ancilla a funchal
Mi viene il desiderio di
mettere il sottotitolo “L’unione fa la forza”, perché, per l’organizzazione di
questo Incontro, siamo partiti dal Power Point preparato da Lúcia e Glória, del
gruppo di Porto. Il nostro gruppo si è riunito alcune volte per studiarlo e
vedere come presentarlo. Avevamo già acquistato un proiettore che servirà anche
per future presentazioni della CM in alcune parrocchie. Nella sua preparazione abbiamo messo in risalto il compito
di Ana Heliodora, Familiares, perita in Informatica, che ci ha trasmesso
conoscenze sulla sua utilizzazione. Tutto il gruppo si è impegnato nella sua
preparazione, ma specialmente Teresa Freitas nella scelta dei canti e Celestina
nella elaborazione dello schema che, dopo, è stato presentato.
Nel
25 marzo, alle 17,00 sono arrivate le Missionarie, Familiares e una giovane,
invitata dalla Paixão. Dopo la merenda, abbiamo fatto la presentazione del
Power Point.
Come
contenuto e importanza della festa, mettiamo in risalto COMUNUNIONE e MISSIONE, partendo dal logotipo CM che
reassume la sua spiritualità.
In
questo Incontro, la Comunione è
stata molto evidente nella collegialità/condivisione/corresponsabilità e senso
di famiglia. L’altro aspetto: Missione,
si è realizzata perché l’Incontro è stato formativo per tutti (Missionarie,
Familiares, e anche la giovane). L’animazione
si è espressa nella giovane (è catechista, studentessa di musica, ecc.) che ha
partecipato con la lettura del testo evangelico (Lc 1, 26-38) e anche con le
riflessioni personali.
Il
Power Point, nella sua totalità, ci ha ricordato il disegno di Amore di Dio con
l’invito a Maria ad essere Madre del Suo Figlio. Lei ha donato il Suo SI.
L’espressione
“ECCE VENIO”, assieme al “ECCE ANCILLA” di Maria, ha impressionato
profondamente P. Dehon, a chi questa data fu molto importante per la coincidenza con la data del suo
Battesimo.
La
CM - erede di P. Dehon per mezzo di P.
Albino – è nata nella notte di Natale del 1957 e fu riconosciuta “ad
experimentum” nel 25 marzo dell’anno seguente.
Come
alimento forte abbiamo l’Eucaristia e l’Adorazione, facendosi con Cristo “Pane
spezzato per tutti” e trasformando la vita in “Lode” perenne al Signore.
In
seguito, abbiamo fatto la condivisione delle riflessioni personali su gli
aspetti piú rilevanti per ciascuno(a) presente. Sono stati momenti di
arricchimento per una piú forte conoscenza reciproca.
Abbiamo
concluso con il canto del Magnificat proiettato e cantato da tutti.
È
stato un modo originale e importante per aiutare a vivere il nostro SI donato a
Dio, avendo come modelo Maria, Madre, Guida e Custode della Compagnia
Missionaria.

cercansi cuori uguali al suo
In questa Domenica, 22 marzo 2015, nella nostra Capela Coração de Jesus e Maria Imaculada,
Rua Capitão Renato Baptista, 31 – Lisboa – alle 16,00 – ci siamo riuniti
per ricordare e ringraziare il Signore per il giorno 25 marzo 1958, data in cui
la COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE, ha ricevuto la prima Approvazione: è la festa dell’Annunciazione,
dell’ECCOMI (“ecco la Serva del Signore”) come noi, membri della Compagnia
Missionaria, la chiamiamo, perché Maria è modello del SI incondizionato al piano di Dio!
Abbiamo
fatto un momento di MEMORIA, partendo dal pensiero di P. Dehon – “Cercasi cuori uguali al Suo!”,
ricordando la sua vita e l’ispirazione per fondare la Congregazione dei
Sacerdoti del Sacro Cuore. Abbiamo ricordato, anche, la vita di P. Albino
Elegante e la sua ispirazione per fondare la Compagnia Missionaria. Dopo questa
memoria e riflessione sulla nostra spiritualità, abbiamo fatto la preghiera dei
Misteri Gaudiosi del Rosario, anche per la PACE nel Mondo.
E abbiamo concluso condividendo una semplice merenda! Eravamo in
quindici, tra Missionaria, Familiares e Amici CM.
Un abbraccio in comunione a tutti, augurando la Benedizione del
Signore!
Missionaria e Familiares CM a
Lisbona

briciole di bene
A distanza di poco più di un anno dalla
morte del nostro fondatore p. Albino Elegante, questa volta vogliamo proporre
alcune frasi tolte dagli scritti che ci ha lasciato.
Sono …briciole di bene… germogli... che
se accolti, coltivati e concretizzati valorizzano la nostra vita quotidiana.
Sono parole buone che partono dalla nostra radice e se vogliamo possono trasformare la nostra vita. A NOI LA SCELTA!
Assemblea generale 2001
“Perdete tutto piuttosto che perdere la carità”
“Dal Cuore di Gesù aperto sulla croce nasce l’uomo dal
cuore nuovo, animato dallo Spirito e unito ai suoi fratelli nella comunità di
carità che è la Chiesa”
“Una vocazione così bella come la nostra richiede
grande fervore e una grande generosità…”
“Con Gesù dobbiamo amare, agire, soffrire… Egli è la
guida, il centro, il fuoco, il riposo della nostra vita”
“Diventa
intercessore davanti a Dio per i
problemi del mondo, della Chiesa, della tua famiglia”.
“E’ una vera provvidenza avere un amico che ti stia a
fianco, che ascolti le tue confidenze e ti sostenga nelle difficoltà, che ti
stimoli ad avanzare…”
“E’ la
spiritualità d’amore e di oblazione
che ci rende incarnazione viva di Cristo e ci porta a fare “comunione”
con tutti nell’autenticità della nostra
fede”.
“ Nella imitazione di Cristo un ruolo principale è
svolto dallo Spirito Santo. E’ Lui, lo Spirito Santo, che ci dà “il gusto del bene”. E il bene supremo è
Gesù, è il suo amore, è la vivacità della nostra adesione alla sua verità, è la
gioia che seminiamo sui nostri passi”.
“Il nostro primo impegno deve essere la docilità. Lo
Spirito Santo può costruire dei capolavori di grazia anche con la creta più
povera”.
“Teniamo lo sguardo fisso su Maria per ammirare e per
suscitare nel nostro cuore la nostalgia
della sua grandezza”.
“E’ necessario che ci manteniamo in frequente contatto
con Cristo, tanto da impararne il pensiero e le modalità di vita. E da
esprimerle poi con decisione, con la persuasione che Cristo ci vuole “parola”
dei suoi sentimenti e delle sue opere per la salvezza del mondo”.
“Al di là della consuetudine, della convenienza, delle
prescrizioni, dell’opportunità......bisogna che ci sia in noi una vera sete di
Cristo e la coscienza chiara che i sacramenti la possono sollevare. La sete di
Cristo ci sarà, se Cristo abitualmente non sarà ai margini, ma al centro
dell’interesse e della ricerca della nostra vita”.
“Qualunque sia il nostro posto nel mondo, teniamo
presente che siamo artefici del piano di Dio”.
“La nostra casa dovrebbe essere come una Betania un
luogo dove Gesù possa abitare volentieri e trovare una calorosa accoglienza,
carità e spirito di servizio”.
“La nostra casa dovrebbe essere luogo di accoglienza
reciproca, di fraternità, di ascolto della Parola e di preghiera. Dovrebbe essere un luogo dove si impara lo stile del
servizio e della condivisione, nell’umile e gioiosa testimonianza di fede nel
Risorto”.
