Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La
COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede
centrale a Bologna, ma è diffuso in varie regioni d’Italia, in Portogallo, in
Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All’istituto
appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate
mediante i voti di povertà, castità, obbedienza, ma mantengono la loro
condizione di membri laici del popolo di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna
o nella famiglia di origine o da sole.
I
familiares sono donne e uomini,
sposati e non, che condividono la spiritualità e la missione dell’istituto,
senza l’obbligo dei voti.
News
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21 / 06 / 2019
IX ASSEMBLEIA GERAL ORDINÁRIA DA COMPANHIA MISSIONÁRIA DO CORAÇÃO DE JESUS
Realizar-se-á no CENÁCULO MARIANO
em Borgonuovo di Pontecchio Marconi – Bologna – Italia
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21 / 06 / 2019
IX ASAMBLEA GENERAL ORDINARIA DE LA COMPAÑÍA MISIONERA DEL SAGRADO CORAZÓN
a realizarse en el CENÁCULO MARIANO
en Borgonuovo di Pontecchio Marconi – Bolonia - Italia
DE...

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21 / 06 / 2019
IX ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELLA COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
si terrà al CENACOLO MARIANO
a Borgonuovo di Pontecchio Marconi – Bologna - Italia
DAL 19 AL ...

freschezza della gioventù
L’11 novembre 2018 sono entrate
nel Biennio di formazione: Angelina, Argentina, Ilda e nel periodo di
orientamento Bete e Olga. Abbiamo celebrato questo evento con gli amici della
CM, il giorno della chiusura dell’anno sociale. P. Aderito scj, amico di
sempre, ha celebrato l’Eucarestia. Questi momenti sono sempre pieni di gioia e
per noi sono anche una grande responsabilità. Le testimonianze scritte qui di
seguito sono semplici ma manifestano la freschezza della gioventù che si sta
donando e mostrando il desiderio di andare avanti. Chiedo molta preghiera
perché tutto possa continuare come desidera il Cuore di Gesù. In questo
percorso formativo ho fiducia in Maria che è madre guida e custode.
Accompagnateci con la vostra preghiera.
Anna Maria Berta
Sono entrata nel Biennio di Formazione il giorno 11novembre
2018. Per me è stato molto bello dare
ancora un passo in più nella Compagnia Missionaria. Sono contenta di vivere in
gruppo camminando verso la consacrazione.Ho conosciuto la CM nel 2012,
quando vivevo nel convitto degli studenti e frequentavo la parrocchia di
Namarroi. Ho cominciato il cammino nella CM nell’anno 2013, quando cominciava
il gruppo di Invinha; non mancarono le difficoltà perché la casa era ancora in
costruzione, ma ne è valsa la pena perché ho imparato molto. Nel 2014 sono
passata nel gruppo di Nampula e l’anno successivo sono entrata nel periodo
dell’orientamento. Mi è piaciuta molto la formazione oltre che la formatrice
Anna Maria; è stato molto importante per me anche l’accompagnamento di altre
missionarie. Ringrazio tutte quelle persone che mi hanno aiutata ad arrivare
fino a questa tappa del Biennio.
Angelina Alberto Mutipo
Sono Argentina Fernando Saraua, nata a Regone-Namarroi; ho
iniziato il Biennio di formazione l’11 Novembre 2018.Celebriamo questo giorno con molta gioia ed entusiasmo. E’
stato molto importante per me dare più un passo nel mio percorso. E’ stato un
giorno diverso: ascoltando, sapendo e credendo che in verità da ora in poi
starò nella tappa del Biennio di formazione. Ho acclamato con grande gioia e ho
lodato Dio, il Padre, per avermi scelta e accompagnata.Chiedo a Dio che continui sempre ad accompagnarmi nel mio
cammino, che mi aiuti ad affrontare le difficoltà, e a vivere nella fede e
nella gioia. Ringrazio Dio per essere riuscita ad affrontare tutti gli ostacoli
e stare decisa ad avanzare. Chiedo che mi dia il desiderio di contemplare
sempre il mistero del suo Cuore trafitto segno dell’amore totale al Padre e che
mi conceda la grazia di scegliere Dio come pienezza della mia vita.
Argentina Fernando Saraua
Mi chiamo Ilda Manuel Antonio, sono di Alto Molocue-Mutala
della Zambesia. Dopo il cammino fatto nel periodo dell’orientamento, sono
felice per la mia entrata nel Biennio di Formazione. In questo percorso
conoscerò meglio e di più la spiritualità della CM e Gesù, nel mistero del suo
Cuore Trafitto che è segno di amore totale per il Padre e per gli uomini e le
donne.Sono felice di stare in questo percorso, della chiamata e di
stare in questa famiglia in cui mi sento di essere proprio in famiglia. Sono
molto contenta di appartenere a Cristo, di essere testimone viva, secondo i
suoi insegnamenti, e sono disposta di assumere con responsabilità il mio
crescere nella Compagnia Missionaria, per l’avvento del Regno di Dio. Sono
sicura che in questa tappa formativa apprenderò molte cose su Gesù, sul vivere
i suoi insegnamenti nell’amore, nell’umiltà, nella semplicità nell’onestà con
Cristo, vivere nella preghiera e seguirei cammini de Dio. Ringrazio
Dio per il dono della vita, per il grande Amore che Lui ha per me e voglio
chiedergli anche che aumenti la mia fede, che lo Spirito illumini il mio Cuore
e che Maria mi guidi nei momenti di gioia e di tristezza e mi protegga nelle
difficoltà.Grazie Gesù per il grande amore che mi dai.
Ilda Manuel António
Io, Bete Vasco Neves, figlia di Vasco Neves e di Lidia
Capena, nata il 24 aprile 1996 nella provincia della Zambesia, distretto di
Gurue, ho 5 fratelli e sorelle; ho conosciuto la CM nel 2015 quando frequentavo
la decima classe a Invinha.E’ stato in questo anno che ho bussato alla porta della CM,
nella comunità di Invinha, e che ho cominciato a partecipare agli incontri
quindicinali di discernimento spirituali. Nel 2016 sono entrata a far parte del
gruppo della CM a Invinha, dove sono stata accolta da: Mariolina, Lisetta e
Dalaina insieme ad altre giovani che là abitavano. Ho vissuto 2 anni nei quali
mi sono sentita molto felice e gioiosa di conoscere più da vicino la CM e ho
acquisito più forza per continuare questo percorso. Con la chiamata che sempre
ho sentito e sento, nel 2018 ho continuato la mia esperienza a Nampula. L’11
Novembre2018 è stato un giorno di grande gioia per me perché ufficialmente ho
cominciato il periodo di Orientamento.Questo passo mi lascia serena e
com la sicurezza che il Cuore di Gesù mi accompagnerà. Voglio chiedere a Maria
che continui a essere Madre, Guida e Custode e che indichi il cammino e mi
illumini in questo mio cammino.
Bete Vasco Neves
Ciao! Mi chiamo Olga Alcino, sono di Nampula, sono nata il 10
giugno 1994, figlia di Alcino Francesco e Maria Lúcia Domingos, ho 3 sorelle(2
degli stessi genitori e una che è sorella solo da parte di padre) con me siamo
4 sorelle, sono figlia di genitori separati. Chi mi ha presentato alla
Compagnia Missionaria è stato il responsabile della comunità parrocchiale. Il
primo contatto è stato con Anna Maria che mi ha parlato della CM: mi ha parlato
della storia e mi ha dato un libretto da leggere. Mi piacque…e nel 2017 sono
entrata nel gruppo di Invinha per conoscere maggiormente la CM e anche per
farmi conoscere. E’ stata una bella esperienza; mi è piaciuto relazionarmi con
le altre giovani, in nuovo ambiente, ho appreso a leggere la Bibbia e questo è
stato molto bello. Nel 2018 sono tornata nel gruppo di Nampula e nell’11 di
Novembre ho iniziato il periodo di orientamento. E’ stato un giorno di gioia e
felicità. Nel profondo del mio cuore sento che Dio mi chiama per camminare in
questa famiglia CM.Voglio seguire Gesù Cristo come le missionarie della CM
seguono. Questo è stato il motivo che mi ha fatto lasciare la famiglia di
sangue e stare qui,Ringrazio il Signore Gesù e sua Madre Maria Santissima che
mi ha accompagnato e illuminato nel mio cammino attraverso l’ascolto, la
preghiera .Grazie, Signore Gesù.
Olga Alcino

venite e vedete
Vi descrivo ciò che ho vissuto
in questo periodo (fine 2018 e inizio 2019), sin dalla mia andata per gli
esercizi spirituali nella casa del noviziato dei Sacerdoti del Sacro Cuore di
Gurue. Erano presenti tutte le missionarie del Mozambico. Orientava il ritiro
il vescovo ausiliario di Nampula D. Ernesto Maguengue. Abbiamo cominciato la
sera del mercoledì 29 dicembre fino al primo gennaio del 2019.Sono partita con un obiettivo:
ritirarmi nel deserto, riposare con
Gesù, assaporare la sua Parola, lasciarlo regnare in me. Veramente, sono rimasta
contenta di aver accettato l’invito di Gesù di uscire e andargli incontro,
stare con lui, dialogare, ascoltare, contemplare, credere, amare, testimoniare
e fare la sua volontà.
Nel
giorno 1 di gennaio di quest’anno, ho avuto l’opportunità di concludere gli
esercizi spirituali con una grande festa alla Vergine Santa Maria e con la mia
incorporazione perpetua nella Compagnia Missionaria. Mi sono commossa, nel
momento della mia donazione a Dio e alla Chiesa, con la formula della
incorporazione perpetua e con l’impegno della mia vita al servizio del Vangelo.Erano presenti: sacerdoti
dehoniani e diocesani, suore, novizi, seminaristi, il diacono, le nostre
ragazze che sono nel periodo di formazione, il gruppo corale della parrocchia,
i miei genitori, i vari parenti, gli anziani della mia comunità di Lusa e due vescovi:
Monsignor Francesco Lerma, della mia diocesi del Gurue e Monsignor Ernesto
Maguengue. D. Ernesto dirigendomi la
parola mi ha esortata ad avere coscienza della mia condizione di missionaria
consacrata nel mondo e a vivere con gioia il Vangelo, la mia appartenenza a Dio
e alla Compagnia Missionaria del Sacro Cuore.Esprimo, piena di gioia,
animata dallo Spirito Santo che mi guida, il mio profondo sentimento di
gratitudine per l’incorporazione perpetua e che per grazia di Dio vivo come
passo indispensabile in questo cammino
di configurazione a Cristo al servizio dei fratelli e sorelle e della Chiesa. Grazie Gesù, per i benefici che
mi hai concesso e per la mia permanenza nel cammino della Compagnia
Missionaria.Ringrazio con profondo affetto
la Presidente e il suo Consiglio, le formatrici, le responsabili e tutte le
missionarie dell’istituto per l’affetto, il sorriso, l’accoglienza che sempre
mi hanno dato, per avermi condotto alla ricchezza di questa vita di
consacrazione nella Chiesa e nel Mondo e per sorreggermi nelle mie debolezze.
Grazie Vergine Maria che mi accompagni in questo cammino di offerta “fate tutto
ciò che Lui vi dirà”.

un grande viaggio... a piccoli passi
E’ cosi che definisco il mio
viaggio fatto in Mozambico dal 11 gennaio al 16 febbraio. E’ una frase detta
non so da chi ma è vero, anche un grande viaggio comincia con un piccolo passo. La
motivazione del viaggio, visto che sono ancora l’amministratrice centrale, e
ovvio che riguardi aspetti economici, problemi di natura contabile e
amministrativi, gestione di case e attività, ma questo aspetto del mio lavoro lo lascio da
parte, già la dovrò relazionare al CC. Il ViaggioRicordo un'altra storia che
dice: “ il viaggio può essere lo stesso, ma il racconto è diverso a seconda
della persona che lo racconta, quindi condivido con voi alla mia maniera questi
piccoli passi che hanno fatto parte di questo cammino.La partenza da Bologna,
comincia già con imprevisti, a causa di scioperi il mio volo che doveva andare
a Francoforte è cancellato e vengo dirottata prima a Lisbona, e poi a Luanda in
Angola, e poi a Johannesburg in Sud Africa e dopo una lunga attesa tocco
finalmente terra mozambicana dove mi accoglie l’abbraccio caloroso di Leonia,
Giannina e Irene e la temperatura di 40 gradi. Si ancora una volta sono in
Africa. La permanenza Nei nostri gruppi CM l’accoglienza che ricevo è molto fraterna, i miei giorni passano condividendo
il loro quotidiano, vissuto in realtà molto diverse. A Maputo il mio impegno
principale è a fianco di Julieta, che sta assumendo la direzione della scuola ”Nossa
Senhora das Vitorias”. Visito Alice sempre molto cara, che convive con i limiti
della sua malattia, sempre molto presente alla vita della CM, e riesce sempre a
non farci mancare i suoi dolci . Ritaglio un pomeriggio di relax con Pe. Carlos
dehoniano che mi porta ad attraversare il nuovo ponte che congiunge la città
all’altra parte della baia, e non manca un giretto in vespa con fratel Meoni. I
giorni passano mi aspetta un altro viaggio in aereo per spostarmi a Nampula,
viaggio con Helena che si
trova in visita alla sua famiglia. All’arrivo a riceverci c’e Anna Maria, e dopo alcuni giorni sono di nuovo in viaggio con lei( Super
autista) per Invinha... In questi due gruppi rivedo con piacere le sorelle
mozambicane che già sono state in
Italia, Helena, Gabriela Dalaina e Isabel e mi ritrovo anche con Bina che non
vedo da tempo. Conosco poi tutta la
schiera delle giovani in formazione e in discernimento vocazionale. Una realtà
che da speranza ma anche molto impegnativa, da accompagnare con cura, come
germogli da coltivare perche poi diano fiori e frutti se il Signore vorrà.
Oltre alla realtà CM, soprattutto al Gurue incontro le persone con cui ho
camminato insieme: il gruppo donne “Mulher vida e paz”, mi fa una festa davvero
emozionante, e non è di meno anche l’incontro con gli operai del Centro Polivalente.
Davanti a tutto questo io dico loro che la mia allegria è cominciata a Maputo
toccando terra mozambicana, è aumentata arrivando in Zambezia ma ha raggiunto
il massimo arrivando a Invinha.Dove sono passata ho incontrato
anche i padri dehoniani e diocesani di vecchi data e quindi anche con loro
viviamo l’allegria di rincontrarci e raccontarci i ricordi comuni. E’ bello
sentire che le relazioni costruite con le persone si mantengono nonostante le
distanze, e sono proprio quelle che ci rallegrano il cuore e danno leggerezza
ai nostri piccoli passi. Il ritorno La domanda che la gente che mi conosce mi
rivolge è sempre la stessa “sei tornata per rimanere?”E qui mi viene in mente
un’altra frase “resta se puoi, se è necessario parti” E si ci resterei ma… Restare
e partire dinamiche che fanno parte del camino della vita.Quindi eccomi di nuovo in
partenza, nella valigia ho messo il riso e i fagioli, dono delle donne,
coltivato nei loro campi. Il volo Johannesburg/ Monaco è lungo occorre tutta la
notte per sorvolare l’Africa. Come non pensare a chi su questa terra immensa è
in cammino, fuggendo da situazioni invivibili e rischiando la vita per
raggiungere un'altra terra che li accolga, e a chi come me dopo tutta
l’accoglienza ricevuta percorre questo stesso cammino comodamente in aereo per
arrivare dove loro non saranno certo i benvenuti, anzi troveranno muri, rifiuti
e addirittura porti chiusi.A Monaco di Baviera i controlli
sono serrati e non riesco a prendere l’aereo previsto, devo attendere altre
ore, in compenso l’aereo successivo parte a mezzogiorno e visto che è una
giornata limpida e serena godo lo spettacolo delle Alpi innevate, si sono in
Europa, in Italia, all’aeroporto Paola mi aspetta, si sono a Bologna.

50 anni di cm in mozambico
Alle Missionarie del
Sacro CuoreAlla CM in Mozambico
Oggi festeggiamo 50 anni della presenza della CM in Mozambico. Era il
giorno 15 di Agosto 1968, quando Teresa Castro e Maria Ilda Candelaria
approdarono a Quelimane, dirette nell’Alta Zambesia, precisamente Milevane, seguite
da Lisetta Licheri, ancora presente, e molto dinamica, che venne a completare
il gruppo. Dopo queste sono arrivata anch’io e altre lavorammo a Namarroi.
Questo è un giorno di ringraziamento a Dio, che ci ha guidate e ci guida nel
nostro quotidiano e a tutti quelli che ci accolsero e ci aiutarono a crescere
come donne e come missionarie.
Ci invitarono i padri dehoniani a cominciare la nostra presenza in questa
terra. Con loro abbiamo condiviso la spiritualità che noi abbiamo ricevuto da
P. Albino Elegante, anche lui padre dehoniano che fondò la Compagnia
Missionaria, nel 1957.
In Mozambico col fervore missionario
e con l’effervescenza della gioventù decise a dare la nostra vita per
l’inculturazione del vangelo nel cuore di ogni mozambicano. Per amore del
vangelo affrontammo l’arduo cammino della inculturazione, l’ABC della lingua
Lomwé, mezzo indispensabile per la comunicazione della parola di Dio e della
relazione con le persone: al primo posto i catechisti, le donne, le famiglie e
le comunità. Imparammo ad apprezzare i piatti tipici del Mozambico: polenta,
gallina alla zambesiana, vari tipi di fagioli, la gustosa “intiqua” preparata
con le foglie della manioca, tutto quello che le comunità e le persone ci
offrivano. Tutto era
cammino per evangelizzare e testimoniare l’amore del Cuore trafitto che ci
animava.
Con i Padri
Dehoniani, facemmo il tirocinio della vita missionaria. Con loro, seguendo ciò
che lo spirito suggeriva, intraprendemmo il percorso di trasformazione da una
Chiesa potere a una
Chiesa servizio, famiglia e ministeriale.
Il vento dell’indipendenza non ci spaventò e rispondendo al nostro carisma
che ci vuole inserite nel mondo per trasformare le realtà sociali con la forza
del vangelo, ci inserimmo nei settori più fragili: Educazione, Sanità,
formazione di quelli che erano coinvolti nei movimenti di massa, le donne(OMM)
e i giovani (OJM). Rimase comunque un gruppo a Namarroi come luogo di
preghiera, di condivisione, di verifica e di programmazione della nostra vita.
Celebrare cinquanta anni… Questa ricorrenza celebra due inizi: la semina e
il raccolto. Il raccolto riguarda l’arricchimento del nostro essere donne
consacrate che vivono a fianco dei fratelli e sorelle condividendo sogni,
gioie, difficoltà e speranze che abitano il cuore umano. Abbiamo appreso a
coniugare alla maniera mozambicana, il nostro carisma nei suoi aspetti
fondamentali: l’accoglienza, l’ascolto, la condivisione…e a vivere l’amore e
l’offerta di noi,
nell’abbandono a Dio, con serenità e semplicità. Abbiamo appreso a essere
Chiesa che cerca di servire perché il regno di Dio si realizzi in ogni angolo
di questa società, generando pace e riconciliazione. Ringraziamo il Signore che
ci fa feconde, dandoci vino nuovo di giovani consacrate e aspiranti che donano
un viso mozambicano all’istituto secolare Compagnia Missionaria. A loro diamo
una spiritualità e un carisma perché questo vino mantenga sempre il sapore del
buon vino…e possa continuare ad animare i cuori delle persone che con loro si ritrovano
giorno per giorno.
Alle missionarie mozambicane, alle giovani, a questo vino nuovo…facciamo la
consegna del testimone. Noi abbiamo tracciato il cammino, non è stato un
cammino dritto né perfetto, è un cammino che è stato fatto con molti sussulti,
ma è un cammino che abbiamo cercato nell’umiltà, nella fedeltà al carisma e
allo Spirito di Dio che in ogni momento ci precedeva con la sua luce e la sua
presenza. Oggi vi consegniamo la spiritualità e il carisma con la sicurezza che
“continuerete a guardare con creatività i tempi nuovi e a conservarli fino alla
piena fermentazione” (cf. “Per vino nuovo otri nuovi”). Non troverete la nostra
storia in libri ma nel cuore di missionarie che vi hanno preceduto. Loro
possono raccontarvi nella maniera dei vecchi, ciò che hanno vissuto e
affrontato per poter orientare la vostra vita nell’inserimento del nostro
carisma nel cuore della chiesa e del popolo mozambicano. Siamo nate per
servire, per essere ponte di incontro dei fratelli con Cristo; ponte di
riconciliazione e di ascolto del grido dei poveri.
Affido questa consegna del testimone a Maria, Madre, guida e custode della
Compagnia Missionaria perché ci aiuti a conservare questa buona “Otheca” nel
suo cuore e che abbia una buona fermentazione perché i vicini e quelli che
passano si sentano invitati a assaggiare e a partecipare all’allegria della
festa.
I miei auguri a Lisetta e a tutte quelle che hanno lavorato in Mozambico e
ad ognuna di voi giovani consacrate e aspiranti.
Il mio abbraccio sincero e affettuoso.
Maputo, 12
Maggio 2018
Irene Ratti

in cammino solidale con la compagnia missionaria
Un contributo di
amicizia e fraternità tra C.M e SCJ
“… riceverete su di voi la
forza dello Spirito …” (Atti
1,8)
E lo Spirito aiuta ad accettare e valorizzare il presente
come a vivere il pellegrinaggio verso il futuro. Ma non da soli, bensì in
“compagnia” di tanti fratelli e sorelle che transitano per le stesse strade o,
forse, sentieri.
Nel cinquantesimo della C.M. mozambicana (1968-2018) e della
mia ordinazione sacerdotale (1968-2018) un incontro a Bologna fa scoppiare
scintille e riemergere ricordi e sogni. E aggiungerei, perché no? Anche gli
anni della mia presenza a Madeira (1963-1965) e in territori del continente
africano: Mozambico (1970-2004) e Angola (2004 ad oggi).
I primi incontri si riallacciano al tempo degli studi
teologici, con la presenza di alcune signorine della C.M.; continuati in altre
occasioni di ricorrenze e feste: primi passi di scoperte e sfide per il futuro.
Prima di partire per il Mozambico, dove le consacrate laiche
C.M. mi hanno anticipato, ho sentito il dovere di incontrare P. Albino
Elegante, il quale, oltre ad incoraggiarmi, ha condiviso alcune sue
preoccupazioni riguardanti le prime missionarie C.M. in Zambezia (circa l’accoglienza, la collaborazione,
l’inserimento in quella chiesa locale).
Arrivato a Milevane le ho incontrate al lavoro nella nostra
Scuola Apostolica e Missione di Nauela. Le insegnanti Ilda e Teresa attente a
migliorare il mio portoghese e Lisetta infermiera nella zona, paziente
nell’accettare la mia povera collaborazione nel settore sanitario e pastorale.
Qui è iniziato un cammino di reciprocità e di comunione
umana e spirituale importante per crescere e qualificare la nostra presenza tra
le persone del posto.
Significativa la nostra partecipazione ad una chiesa
post-conciliare che sentiva il bisogno di rinnovarsi nello Spirito ma troppo
condizionata dal passato ed esitante nelle scelte concrete. L’esempio e l’aiuto
ci fu dato dalla Chiesa vicina di Nampula. Ma dopo abbiamo avuto il coraggio di
proseguire, di coscientizzarci e di cercare la collaborazione dei laici, che
non erano i soli catechisti. Così sono nate gradualmente, le piccole comunità
cristiane, aperte ad una reale partecipazione e collaborazione, parte attiva
della famiglia diocesana.
Tutto questo ci ha preparato al grande evento
dell’Indipendenza del Mozambico (1975). Un momento unico e vibrante, ma per i
cristiani ed i cattolici, in particolare, si è trasformato in un incubo. A
certo astio o rabbia anti-coloniale si è unita l’ideologia marxista-leninista
dei nuovi padroni. La Chiesa ha sofferto e tutti ne abbiamo pagato le
conseguenze.
Noi, già nella missione di S. Tiago di Namarroi, siamo stati
accusati di antinazionalismo per il semplice fatto di aver partecipato in una
riunione di animatori in preparazione alla visita del nostro Vescovo Bernardo
Governo. Ci accusarono di “riunione con il nemico”. Le conseguenze? Espulsione
definitiva dalla missione, e alcuni, imprigionati. Così c’è stata dispersione di
tutto il personale missionario! Religiosi scj e signorine (missionarie) C.M. Ma
l’amicizia e spiritualità hanno operato a distanza, fortificandoci nella
vocazione e missione. E poi la gente ci è stata ancora più vicina e in attesa
di tempi nuovi. Non posso dimenticare le umiliazioni di Elisabetta, nel
tentativo isolato di riprendere il suo servizio di infermiera nel posto
sanitario.
Per le Missionarie laiche e consacrate si sono come
rinnovati i tempi della prima chiesa: la persecuzione e dispersioni le hanno
portate ad operare e testimoniare in luoghi differenti, dove il loro carisma
era una sorprendente novità, non solo per i cristiani ma anche per le persone
di altri istituti missionari.
Ricordo con nostalgia l’opera di Mª Amélia Magalhães; lavorava assiduamente
con i piccoli, figli degli operai di una fabbrica di Quelimane, e la simpatia
suscitata da questa presenza sociale.
I tempi hanno creato nuove iniziative e le missioni hanno
accolto ed accompagnato delle giovani, alcune delle quali le hanno seguite nel
carisma e nella spiritualità. Tutto è opera prioritaria dello Spirito che ha
trovato cuori attenti, umili e generosi, persone di simpatia e santa
cocciutaggine, capaci di essere dono e stimolo nel pellegrinaggio della vita
umana e cristiana. Con Agostino possiamo dire: “Se questi e queste … perché non
io?”.
Che Dio continui a benedire questo carisma di generosa e aperta oblazione. Guardiamo sempre al futuro, insieme!
P. Maggiorino Madella scj

un pellegrinaggio con tre obiettivi
Domenica 8
aprile, data
scelta tra Missionarie ed Amici, era il giorno tanto atteso e desiderato per
rafforzare la nostra comunione con tutta la CM. Gli obiettivi sono noti a
tutti:
Vivere insieme, Missionarie ed
Amici, un tempo per fraternizzare, colmare il vuoto di relazioni e notizie
reciproche dei mesi estivi (dicembre – marzo), ma anche per sentire dentro di
noi correre il filo del NOI CM e
poterlo comunicare anche a voi che siete lontani da Maputo; quindi un tempo
di preghiera, di ascolto della Parola, a
cui è seguito il frugale lanch con il nostro farnel e le ultime notizie
dall’Istituto, in particolare sulle celebazioni del 60° nelle varie nazioni
dove siamo presenti, sulla salute delle sorelle malate e altro.
La meta: il Santuario in periferia
di Maputo dedicato a Nostra Signora delle Candele, conosciuta
anche come Nostra Signora della Luce, in
località Marracuene, a poco meno
di un’ora di auto dalla città. Questo era importante per andare
incontro alle varie difficoltà di spostamento di alcune di noi. Per Alice
abbiamo trepidato. Non c’era modo di farla salire su quel mini-bus. Per fortuna
sua figlia Julia si è offerta di venire anche lei in pellegrinaggio con il
suo fuoristrada e mamma Alice ce l’ha fatta bene. Perfino gli spostamenti dalla
chiesa alla sala erano un problema per l’impossibilità di far scorrere la sua
sedia a rotelle in mezzo a quella bella sabbia, morbida e asciutta, ottima per
affondarvici. Il pellegrinaggio è stato ben organizzato dagli Amici; in viaggio
abbiamo pregato e cantato. All’arrivo eravamo attesi, e siamo stati accolti con gioia dalla
comunità parrocchiale per la partecipazione all’Eucaristia. Erano presenti i
giovani venuti al loro ritiro ed erano molti. Siamo state invitate da Pe
Joaquim a farci conoscere dai presenti, a parlare di noi. Abbiamo offerto la
nostra bella CM in quindici minuti, con la gioia di condividere ciò che ci
abita e che desideriamo si veda, si senta, esploda.
Il
CC ha invitato tutte le realtà CM a dedicare un tempo speciale alla richiesta
della benedizione di Dio, attraverso Maria, sulla prossima IX Assemblea
Ordinaria, che si terra a Bologna nel 2019, e per l’occasione abbiamo
distribuito la preghiera fatta dal Centro CM dedicata “ALLA VERGINE DI NAZARÈ”.
È seguita una rilettura del Vangelo di Luca e il nostro percorso storico dell’ “Eccomi”, che appartiene a tutti noi,
Missionarie, Amici e a quanti apprezzano la fragilità umana della Vergine, che
nasconde una forza divina. Una riflessione sul senso della benedizione di Dio a noi
creature, ma anche tra di noi, si è concretizzata in una benedizione reciproca,
gli uni per gli altri: un quarto d’ora intimo, di commoventi auguri tutt’altro
che stereotipati.
Ci
sembra giusto e doveroso ora ringraziare e benedire chi ci ha stimolati a
riscoprire quello che abbiamo in noi CM, quello che speriamo di diventare per
la Chiesa e per l’umanità, i nostri desideri e gli obiettivi quasi nascosti che
lo Spirito ci rivelerà nella prossima Assemblea Ordinaria, alla presenza
dell’immagine di Maria delle origini.
Da tutti noi di Maputo un abbraccio in
comunione. Missionarie e Amici
