Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All'istituto appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate mediante i voti di povertà castità, obbedienza, ma loro abbandonate la loro condizione di membri la povertà di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna o nella famiglia di origine o da sole.
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

dall'assemblea mondiale degli istituti secolari, 2008
L’Assemblea mondiale degli Istituti secolari che si è svolta a Guadalajara in Messico, dal 19 al 23 novembre 2008, ed ha riunito i Responsabili e delegati di 81 Istituti secolari dei circa 160 facenti parte effettiva della Conferenza mondiale.
Il clima di mondialità si respirava non solo nella diversità delle lingue e caratteristiche peculiari, ma nella particolarità delle testimonianze ed esperienze. Si viveva in maniera molto forte l’ideale comune e il desiderio di cogliere in pienezza il soffio della Spirito Santo che, nella novità, porta ad un sempre più qualificato ed incisivo apporto degli Istituti Secolari nella Chiesa e nel mondo.
È emersa per tutti la sottolineatura della esigenza di una vita spirituale intensa ed autentica capace di riscoprire i semi del Verbo presenti nel mondo globalizzato e nei segni dei tempi, per attuare quel dialogo con il mondo che, nell’umiltà, ci renda capaci di ascoltare e porci a servizio degli uomini e delle attese dei nostri giorni.“Siamo venuti da diversi Paesi- ha detto la Presidente della CMIS Ewa Kusz all’inizio dell’Assemblea – carichi di diverse esperienze culturali, sociali e politiche, ma anche religiose e spirituali e siamo qui per collaborare insieme, per dirci di noi, dei nostri Istituti per mettere insieme le attese e le difficoltà più grandi di questi difficili anni della storia dell’uomo; insieme cerchiamo di individuare le prospettive per il prossimo quadriennio di attività della Conferenza Mondiale...
Due grandi eventi hanno segnato gli ultimi quattro anni della Chiesa universale: la morte di Giovanni Paolo II e la elezione di Benedetto XVI. Cadeva il 60mo anniversario della Provida Mater Ecclesia e Primo Feliciter: certamente i documenti più importanti della nostra storia. Abbiamo vissuto queste memorie come preziose occasioni per rafforzare la consapevolezza della nostra identità mediante una rinnovata riflessione 60 anni dopo la nostra ufficiale nascita.
Anche nella società è cambiato molto sia nei nostri Paesi che nei Continenti. E’ di questi giorni la esplosione della crisi legata al modello di sviluppo basato sulla finanza più che sulla economia della produzione reale. La difficoltà ambientale e climatica, i grandi cambiamenti in parte percepiti e molto ignorati ci interpellano oggi in modo inquietante. Diventa sempre più difficile immaginare un futuro per i giovani che ci appaiono maggiormente disorientati e statici nella loro apatìa da esclusione dai momenti decisionali. Sono come assenti e ricacciati in una area di disimpegno alienante. Tutti coloro che investono in progetti e alimentano speranze sembrano doversi difendere da accuse di dispersione e inutilità. Dunque in una società in cui il modello di sviluppo sembra offuscarsi progressivamente, noi, i nostri istituti, viviamo l’esperienza lacerante della condivisione e della testimonianza di una speranza “certa” perché garantita dalla Redenzione.”
Con la relazione sulla attività del Consiglio esecutivo da parte della Presidente sono iniziati i lavori della Assemblea, svolti soprattutto in gruppi linguistici su tracce di approfondimento predisposte da alcuni Membri incaricati o consiglieri.
Il senso degli Istituti secolari nella Chiesa e nel mondo, oggi
E’ stato il tema del primo tempo dei lavori di gruppo ed è stato introdotto da Fernando Martin Herraez. Sono stati ripresi alcuni spunti emersi nel Congresso del 2007 riconoscendo luci ed ombre che hanno accompagnato il cammino degli Istituti e l’esigenza di una fedeltà creativa capace di rinnovare il nostro impegno condiviso nella comune vocazione, che è dono dello Spirito: la secolarità consacrata.
La nostra vocazione si presenta come provvidenziale e si situa nel cuore della Chiesa e del mondo nella prospettiva della sua missione di portare Cristo agli uomini, ma esige discernimento costante per essere un vero laboratorio di dialogo con il mondo, aprendoci al radicalismo assoluto dell’amore di Dio, nella disponibilità costante per un’incarnazione più profonda nel mondo.
La tensione degli Istituti secolari porta a relazioni nuove della Chiesa con il mondo: relazioni di fiducia e amore, incarnazione e presenza, dialogo e trasformazione dal di dentro delle realtà temporali. “Non siamo piante da serra né fiori artificiali,” la nostra vocazione si esercita nel mondo, in mezzo agli uomini, prolungando il mistero dell’Incarnazione- suo fondamento teologico- e discernendo i segni dei tempi per essere laboratorio di dialogo. L’opera di salvezza ci porta ad essere non in contrapposizione con la storia degli uomini, ma dentro ed attraverso di essa.
Queste tematiche sono state approfondite nei gruppi di studio sottolineando l’esigenza di una costante vivacità vocazionale che, ravvivandone l’identità, porta ad una crescente incisività.
La specificità degli Istituti Secolari nella Chiesa e nel mondo
Questa tematica è stata esposta da diversi membri che hanno sottolineato alcuni aspetti particolarmente significativi partendo dalla povertà che spinge ad una spiritualità comune a tutti i battezzati che vivono, lavorano e soffrono in questo mondo.
“Il dono più grande che possiamo fare alla Chiesa in quanto consacrati secolari- tra l’altro ha detto Giorgio Mazzola dell’Istituto Cristo Re- è quello di mostrare una vita comune, che, senza perdere nulla della propria umanità, ma anzi esaltandola, si consegna in modo radicale al Vangelo”
Katharina Brumann, dell’Istituto Caritas Christi, ha invece sottolineato la specificità della discrezione nel vivere in una fraternità responsabile con le altre persone, dando a Dio tutti gli ambiti della vita e darli in modo “celato”. “Siamo chiamati alla santità nel rapporto con le persone, con le autorità e con le strutture. Viviamo sotto lo sguardo del Padre che vede nel segreto perciò è essenziale avvicinarsi alla Verità, coltivando il mondo e pregando la vita”
Viene suggerito di trovare nuovi spazi, proporre nuove iniziative per essere messaggeri dell’amore di Dio nel mondo contemporaneo, secondo le diverse esigenze dei Paesi, dei luoghi e dei bisogni degli uomini con i quali viviamo. Trovare anche nuovi mezzi per vivere il nostro impegno politico, migliorando la nostra qualità ed elaborando nuove offerte di formazione, costituendo una rete di scambio di esperienze religiose e professionali, allargando i nostri criteri e cooperando con tutte le forme di vita anche con un programmi di crescita per l’inculturazione.
Padre Robert Daviaud, dell’Istituto Prado, dopo aver parlato della specificità del suo Istituto e dell’importanza della testimonianza, ha sottolineato alcune sfide che si presentano oggi agli Istituti secolari. Una grande sfida è l’atto di fede. In nessun Paese, oggi il cristianesimo è “protetto” per cui è sempre più necessario allargare le nostre conoscenze su Gesù Cristo ed accogliere, far posto nella nostra vita a Maria, come discepola e madre. Cercare di accorgerci degli sguardi di Dio per essere persone di fede e di speranza anche nel buio delle nostre possibili notti spirituali.
Altra sfida è la coerenza. Non soffermarci solo sul vaso d’argilla che è il nostro essere, ma anche sul tesoro che portiamo lasciandoci trasformare all’interno ed all’esterno dallo Spirito Santo e rivedendo costantemente la qualità del nostro incontro con le persone, con i giovani, con le realtà.
Infine curare molto la dignità personale della propria vocazione, avere un traguardo e la certezza che Dio è con noi, è Padre buono che ci trasforma in pane buono da spezzare ai fratelli.
Helena Paludo del Seara ha sottolineato l’importanza della contemplazione nella nostra vita per imparare a guardare tutto con gli occhi di Dio. Condividere ed amare in un clima di fraternità che ci renda persone di pace nella semplicità del quotidiano. La fedeltà alla Chiesa ed alle sue direttive deve caratterizzare la nostra specificità che tende a vivere, ogni giorno, in ogni voto l’aspetto valoriale ed oblativo. La disumanizzazione della società ci sfida a sottolineare l’importanza della relazione fraterna e l’animazione umana del mondo, nella ricerca del bene comune e nella testimonianza di un’antropologia cristiana in una società multiculturale e multireligosa; specializzarsi nel discernimento per trovare soluzioni idonee e proposte da condividere con tutti gli altri uomini.
Gli Istituti Secolari esperienza di Incarnazione
Il secondo tempo dei gruppi di studio ha avuto questo tema ed è stato introdotto da Marisa Parato. Alcuni interrogativi hanno guidato i lavori dopo aver approfondito il senso dell’oggi degli Istituti secolari, inseriti nello scenario del mondo del nostro tempo, per scoprirne il volto nell’ottica del piano di Dio. Chi siamo oggi, perché siamo, come e dove stiamo come persone e come gruppi, verso quali lidi siamo chiamati e verso quali approdi siamo spinti dalle vicende della storia e in profondità dal vento dello Spirito di Dio che, come dice S: Paolo, ci spinge ardendo in noi.
Siamo una piccola realtà, un piccolo seme con una grande potenzialità atto a far nascere un albero. Molti rischi possono però minacciare il nostro essere e, tra questi, si segnalano la mediocrità, l’imborghesimento, la mentalità consumistica, l’individualismo, la mancanza di seria, profonda e continua formazione ed un sincretismo filosofico-teologico che potrebbe danneggiare anche il movimento ecumenico.
La storia, il tempo ci incalzano e richiedono risposte nuove e significative capaci di una cultura diversa che dia senso alla vita.La lettura della storia e il discernimento del come e del dove il Signore sta chiamando gli Istituti secolari come forza nuova di santificazione nel mondo e nella Chiesa, ci impegnano allo stare insieme ed al costante interrogarci per essere quelle antenne pulite che captano le nuove esigenze e le orientano a Dio. La riscoperta della significatività di una identità coerente porta ad una novità di vita creativa e feconda. L’impegno ad una presenza vigile nei dibattiti culturali, sociali ed umani dei nostri Paesi nelle sfide di oggi, potrebbe promuovere un eventuale Osservatorio che aiuti nel discernimento al quale per vocazione siamo chiamati anche attraverso la ricerca di piste operative condivise e condividibili per una più efficace presenza nell’oggi della storia.
I lavori di gruppo hanno sottolineato soprattutto l’esigenza di lavorare in rete aiutandosi come Istituti nella ricerca della Verità e del cammino al quale lo Spirito invita, rimanendo fedeli alla vocazione e presenti alle sfide ed alle discussioni culturali e sociali. Il confronto tra Istituti rende più forti ed incisivi nella rilettura dell’oggi alla luce del Vangelo. Particolare rilievo è stato dato alla collaborazione con le Conferenze nazionali ed alla esigenza di un maggiore impegno per l’elaborazione comune e lo scambio di esperienze. I rapporti personali con le Conferenze nazionali degli Stati Europei fanno presagire la possibilità di incontri a livello europeo auspicando un serio lavoro comune ed un fruttuoso scambio.
Significato e caratteristiche di impegno per la CMIS a 36 anni della sua costituzione
Il dottor Tresalti durante i lavori dell’Assemblea ha fatto una relazione affrontando questo aspetto. Abbiamo avuto la gioia, con la sua memoria storica, di ringraziare e benedire tanti nostri fratelli e sorelle che nel coraggioso entusiasmo della novità vocazionale hanno lavorato, sofferto e amato fino in fondo la Chiesa ed il mondo. Trattandosi di una Assemblea elettiva al termine gli aventi diritto hanno votato il nuovo consiglio della CMIS che risulta così composto per i prossimi quattro anni: Fernando Martin Herraez , Presidente; Eva Kusz, Giorgio Mazzola, Marisa Parato, Naoko Ozawa, Crisina Ventura, Adalia de Oliveira Tavares, Robert Daviaud, Claire Nantel, Nadege Vedie e Gerald Lacroix.
I ringraziamenti più vivi per quanti hanno lavorato in questi anni e gli auguri più cari per i nuovi eletti hanno felicemente concluso i lavori dell’Assemblea. Un grazie specialissimo agli Istituti messicani che hanno organizzato l’incontro ed a Marcella, preziosa ed attenta segretaria.

attesa fiduciosa
Le Beatitudini
La liberazione dell’innocente é causa di gioia per tutta la comunità ed apre un orizzonte di speranza per tante altre persone.
Il mattino del 9 gennaio 2009, alla vigília dei nostri Esercizi Spirituali, si sono riuniti, nella casa delle Suore Vincenziane, i due gruppi del Mozambico: Centro Nord (Nampula e Quelimane) e Maputo. Abbiamo parlato della dinamica dei due gruppi e ciascuna di noi ha presentato le varie attività svolte durante l’anno 2008 e le prospettive per l’anno in corso. Alla fine di tutto Lucia Maistro, delegata del Consiglio Centrale, ha comunicato vari aspetti che sempre riduceva come se non facesse niente, il che non era vero. Difatti, sempre le persone umili non fanno nulla, ma il popolo è quello che ne dà testimonianza.
Il giorno 12 hanno avuto inizio gli Esercizi Spirituali orientati da Padre Rafael Sapato – Diocesano – Rettore del Seminario Teologico S. Pio X°. Il tema: “Le Beatitudini ”. Il primo giorno ci há invitate a riposare nel Signore e faceva notare che le persone consacrate: sacerdoti, religiosi, laici sono persone ricercate a causa del Vangelo e per questo hanno bisogno di tempi di riposo e di riflessione. Si accolgono tante persone, ci occupiamo e preoccupiamo con molte attività che ci impegnano e per questo abbiamo bisogno di fermarci per dialogare con Dio e con noi stesse.
Il Vangelo ci dà il modello delle due sorelle Marta e Maria ed io mi domando dove mi trovo; molte volte al posto di Marta, occupata, con tante cose nella testa e mi concedo poco tempo per fermarmi ad acoltare il Maestro come Maria. Questa è la realtà per me e per molte altre persone che preferiscono essere come Marta. Amica, amico… é questo il tempo di lasciare il protagonismo e di essere discepoli di Cristo, lasciare i maestri della terra che ci conducono alla perdizione, per seguire il Maestro Divino che è la nostra felicità.
In seguito è stato affrontato il tema delle Beatitudini, viste non come un desiderio di felicità o una promessa ma di una felicità che è un fatto, una costatazione. Un fatto che è una novità anche quando non é proclamato; la persona è felice adesso.
I cristiani si rendono conto di essere felici perché in Gesù siamo felici ora, per quello che si realizza che avviene. Poiché alcuni ritengono che la felicità è nel potere, altri la vivono come conformismo. Ma coloro che vivono le Beatitudini accolgono quello che sono e quello che hanno. Parlando della felicità di Gesù, non temono l’esclusione, la sofferenza perché è necessario entrare ed avere alcune condizioni di partenza.
Il futuro ci sta dinanzi. Avere il futuro dinanzi a noi a causa di quello che avverrà è una felicità riposta nel domani; la speranza e la certezza di quello che verrà. Abbiamo una situazione penosa e di angustia ma questa situazione è illuminata da quello che avverrà (l’umanità quando non vede l’invisibile pensa che siamo angustiati)…Il presente deve riunire certe condizioni. Per entrare nelle Beatitudicni è necessario riunire certe condizioni e non solo aprire la propria anima ed essere misericordioso.
Il regno di Dio è vicino come dice il Vangelo: è una felicità che non desidera possedere o conformarsi. Le Beatitudini sono annuncio di felicità in Gesù Cristo, la felicita dei poveri, quelli che a molti di noi scomodano.
“Cantate al Signore un cantico nuovo
per le meraviglie che egli ha operato”
Ringrazio il Signore per questa data indimenticabile del 17 gennaio 2009. Alle 10 nella Cappella del Seminario S. Pio X° dove Gabriela ed io abbiamo emesso per la prima volta i voti nella Compagnia Missionaria. Alla presenza di D. Francisco Chimoio, Arcivescovo di Maputo, e di vari Sacerdoti, fratelli, sorelle, familiari ed amici ci siamo offerte totalmente al Signore lodandolo per questo momento di grazia.
Prima di iniziare l’Eucaristia Irene, ha fatto una introduzione presentando brevemente la storia della CM e facendo percepire ai presenti il senso di questa festa. Ha anche presentato brevemente noi due: Gabriela ed Helena ed il modo come ciascuna si è avvicinata alla nostra famiglia.
Il canto di introduzione “Semente a crescer em planta verde” ha voluto far percepire che il seme lanciato nella terra cresce e si riproduce moltiplicandosi. Questo per affermare che il seme della CM è stato lanciato e non è stato soffocato dalle spine ma sta dando buoni frutti.
A conclusione della prima parte della messa, la Liturgia della Parola, é iniziato il rito della prima emissione dei voti. Lucia Maistro ci ha chiamate e Mariolina ci ha accompagnate all’altare mentre l’assemblea cantava assieme a noi “Senhor tu me chamaste e eu disse Sim…” e, alla fine di questa parte l’Arcivescovo ha fatto l’omelia nella quale ci ha dato vari consigli, dicendo che il cammino che abbiamo iniziato sarà un percorso lungo, che avremmo trovato momenti di gioia, ostacoli, difficoltà ma che la cosa più importante è quella di sapere accogliere ogni circostanza e viverla con grande fiducia e in un clima di preghiera, contemplando il Cuore Trafitto di Cristo, apprendendo da Lui a vivere la vita di amore con Dio, con i fratelli e le sorelle. Con l’emisione dei voti di povertà, castità e obbedienza siamo entrate in una nuova famíglia dove
l’ amore vuole essere ilo criterio assoluto di vida e di relazione.
Consegna degli anelli e della croce: l’anello come segno di alleanza con Dio, tu sei mia, ti ho scelto e ti ho consacrata; la Croce come símbolo della morte di Gesù in croce per mio amore, di tutti noi che nella croce siamo salvi dal peccato. La croce ci insegna ad amare senza limiti perchè il Suo amore è senza misura.
Nella seconda parte della festa abbiamo condiviso il pranzo ed il convivio fraterno. Anche qui abbiamo avuto vari consigli ed uno tra i tanti che mi ha commosso è stato questo: mentre il gruppo dei nostri familiari ci consegnavano i doni, cantavano e danzavano dicendoci: “Helena e Gabriela avete scelto Cristo che dovrete seguire, se un giorno lo lascerete potrete deludere la gente, e Cristo vi lascerebbe nell’ultimo giorno”.
Il salmo 136 (135) canta la gratitudine e riconosce i doni del Signore nella storia di Israele e nel contesto nel quale viviamo; anche a livello della nostra storia personale ci rendiamo conto di una grande verità di cui ringraziare continuamente e riconosciamo che tanti avvenimenti: alti e bassi, lotte, conquiste, perdite, sofferenze, gioie sono doni preziosi ricevuti dall’Alto. Siamo invitati a vivere la nossa storia personale e familiare come storia di salvezza. Dato che in ogni esperienza positiva o negativa, Dio ci ha lasciato un messaggio della sua Presenza. Lui abita nella nostra vita, e tutta la realtà è luogo della presenza amorosa di Dio.
Lodare, ringraziare, riconoscere sono atteggiamenti che sgorgano da un cuore attento e disponibile, e sono questi gli atteggiamenti che aiutano ad aprire il cuore, ad avere un atteggiamento disponibile e distaccato, uno spirito di gratitudine e di semplicità.
Saper ringraziare ci rende umili come nelle Beatitudini. Alcuni passaggi nei nostri Esercizi Spirituali ci hanno aiutate a riconoscere il nostro posto. Le Beatitudini sono un insegnamento per tutta l’umanità. “Felici i puri di cuore perché vedranno Dio… Felici i poveri in spirito perché… Felici coloro che hanno fame e sete di giustizia perchè saranno saziati.
Amica, amico, fratello, sorella lasciamoci lavorare dalla Parola di Dio e, come per la natura, rendiamoci disponibili ad essere innestati nella Parola.
Contemplare la creazione, la liberazione dalla schiavitù dall’Egitto, l’alimento Divino, i poveri, sono queste realtà che provocano spontaneamente la gratitudine e la lode al Signore per le sue meraviglie.

a s. bernardo 20° della cm in cile
Al momento del mio arrivo a San Bernardo sono stata accolta da Luisa Rubio che gentilmente mi ha accompagnato fino alla Sede della Compagnia Missionaria. Qui sono stata accolta, con la stessa attenzione, da Margarita Castillo e altre appartenenti alla CM, che in quel momento si trovavano in casa.
Sono andata a questa cerimonia con mia figlia e sono stata molto contenta sia per la sua presenza, sia per il clima di festa e di comunione che abbiamo condiviso insieme alla CM.
E’ stato veramente bello stare con questo gruppo nel quale si sente molta unione e molto affetto. Inoltre mi ha commosso il fatto di aver potuto partecipare alla Messa ed essere state scelte per portare il pane e il vino all’offertorio: veramente un gesto che ho considerato come una benedizione di Dio per la mia famiglia. Dopo la cerimonia abbiamo condiviso con i presenti la festa, in un clima veramente sereno e di comunione.
Per me è stato bello, piacevole, conoscere le missionarie e i familiares di San Bernardo. Bello è stato anche condividere insieme la lettura dei saluti e auguri che erano arrivati dall’Italia e dagli altri paesi, per questo anniversario.
Condividere con Margarita Castillo, che già avevamo conosciuto in un’altra occasione a Concepcion, stare nella sede della CM, vedere tutte le foto esposte nei vari pannelli è stato veramente emozionante.
Sono rientrata a Concepcion molto contenta per tutto quanto il Signore mi aveva donato: conoscere la realtà CM di San Bernardo, ma anche l’accoglienza fattaci da Margarita, dove ho potuto gustare la sua umiltà, il suo affetto, tutto ha creato un clima di familiarità nel farci sentire come a casa nostra. Voglio anche sottolineare il servizio e l’affetto che ci ha dimostrato Luisa Rubio per averci aspettate con tanta pazienza al nostro arrivo. Per me sono stati esempi CM di grande disponibilità e serenità.
Che Dio benedica tutta la CM di San Bernardo …e un grande grazie a tutti i membri della Compagnia Missionaria.

con coraggio e speranza
“L ’amore del Cristo infatti ci possiede…” 2 Cor. 5 ,14
L’America Latina, terra fertile e generosa, vuole ed ha bisogno di essere ripercorsa con i passi di Gesù, ricevere il suo amore e la sua salvezza. Noi, Missionarie CM, sentiamo che ci spinge e ci incalza l’Amore di Cristo. Amore che ci ha tanto amato al punto di sceglierci in maniera unica e prediletta per vivere consacrate a Lui nella CM.. E’ un Amore che si vuole regalare attraverso la nostra vita ordinaria e semplice in mezzo al mondo.
Gesù oggi si fa “dipendente” dai suoi discepoli e missionari ( Documento di Aparecida della V Conferenza Episcopale dell’America Latina e del Caraibi : “Discepoli e Missionari di Gesù Cristo perché i nostri popoli in Lui abbiano la vita “ Io sono il cammino, la Verità e la Vita” ( Giov. 16,4 ; maggio 2007 ), per darci questa vita nuova ed eterna che nasce dal suo Cuore Trafitto per amore.
Uscire a camminare ogni giorno sulle orme di Gesù, come una “creatura nuova in Gesù Cristo”, come ci ricorda San Paolo ( 2 Cor. 5, 17 – 18 ):
Se uno è in Cristo è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Tutto questo, però, viene da Dio che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione”.
…uscire a camminare la vita con un cuore rinnovato, purificato dall’amore, mi sembra sia il grande anelito delle Missionarie di queste terre…camminare la vita diaria con il cuore aperto, allargato (vedi Lettera Programmatica), aperto per accogliere il nostro popolo affinché s’incontri con l’Amore Redentore di Gesù. Un anelito che ha preso ancora più vigore e si è riacceso negli Esercizi Spirituali che abbiamo vissuto insieme Cile e Argentina nel febbraio 2009, nella città di Cordoba, Argentina, nella Casa di Ritiro delle suore di “Betania del S: Cuore”.
La nostra Lettera Programmatica sottolinea molto il fatto di allargare il cuore e la comunione, il Noi CM per poter vivere con fedeltà gioiosa e creativa la nostra missione nella Chiesa e nel mondo… Un cuore grande che accoglie tutti senza distinzione…un cuore limpido che lascia posto all’amore di Dio, per amare come Gesù ama…un cuore fraterno che sente di essere amato e appoggiato dai suoi fratelli… un cuore grato per i doni ricevuti ogni giorno…e di conseguenza un cuore Missionario che si vuole donare interamente! Questo è un bellissimo e tremendo ideale…che richiede un grande e delicato lavoro personale e comunitario…è così che insieme abbiamo cercato un motto, una frase che ci illumini il cammino, che ci ricordi che “ camminiamo insieme” che siamo “Noi CM”.
In comunione e oblazione
Segni di amore al servizio della riconciliazione.
"Con coraggio e speranza”
Ho messo come titolo a questa semplice riflessione : “Con coraggio e speranza” perché senza dubbio ne abbiamo bisogno, ma anche perché mi è rimasto impresso nella mente e nel cuore che: possiamo crescere in questo coraggio e speranza solamente nella misura in cui rimaniamo in comunione. Comunione di preghiera e offerta quotidiana.
Questa è la comunione che come CM: Argentina e Cile abbiamo vissuto fin dall’inizio nella Compagnia Missionaria, che si rinforza ancora negli incontri, nella preghiera, nell’oblazione quotidiana, nell’affetto reciproco…nel grande desiderio di “camminare insieme”, per le vie delle nostre città, giorno dopo giorno, con il cuore grato : per la nostra famiglia CM e per la missione che questa ci ha affidato.

ritiro e incontro dei due gruppi cm di cile e argentina
Con grande gioia abbiamo partecipato al ritiro annuale a Còrdoba (Argentina) sia come missionarie argentine che cilene, insieme ad altre persone amiche della Compagnia Missionaria, che stanno facendo passi avanti per diventare familiares in Argentina. Ci ha accompagnato p. Guillerno Exner s.c.j. ed ha predicato Maria Elena Curuchet, laica e nostra amica. In tutti eravamo 19 persone. Al termine del ritiro, abbiamo fatto un lavoro insieme tra missionarie del Cile e dell’Argentina.
A partire dal materiale di riflessione che avevamo raccolto nel ritiro, che aveva come obiettivo quello della ricerca di come essere “segno e profezia”, ci siamo dati un programma da vivere quest’anno sia come missionarie che come familiares e amici CM, che è il seguente:
“In comunione e oblazione, segno di amore a servizio della Riconciliazione, con coraggio e fiducia”.
Ci siamo ispirate ad una lista di parole che ci avevano toccato in profondità nei giorni del ritiro, incentrati sulla “Lettera Programmatica”, che chiamiamo “L’ABC di un nuovo stile di vita”.
Ci siamo impegnate a preparare per la festa del 25 marzo e del Sacro Cuore di Gesù un materiale semplice per pregare sia in Argentina che in Cile nei giorni precedenti a queste Feste a noi care come CM. Il materiale per il 25 marzo lo preparerà il Cile e quello per il Sacro Cuore di Gesù noi argentine. Quando lo avremo preparato, lo condivideremo con tutti i gruppi.
Nell’incontro tra i nostri due gruppi abbiamo condiviso il nostro cammino e tentato di capire come si può configurare nel presente e nel futuro uno spazio CM in America Latina. E’ stato molto positivo e incoraggiante per tutte.
Gruppo Argentina: nuove vocazioni
Attualmente sono tre le interessate a fare un cammino dentro la CM come missionarie. Hanno già iniziato a fare un serio discernimento e sono decise ad entrare nel nostro Istituto. Silvia 35 anni e Andrea 34 sono di Resistencia. Silvia ha partecipato durante tutto quest’anno agli incontri di gruppo degli amici e durante il ritiro annuale di quest’anno ci ha manifestato la sua inquietudine al riguardo. Ella lavora in una clinica, nel settore amministrativo. Andrea lavora come ausiliare in un laboratorio di analisi biochimiche. La terza è Natalia, insegnante, di Cordoba. E’ rientrata da poco da un’esperienza di lavoro nel sud dell’Argentina. Da vari anni ella partecipa al nostro ritiro annuale. Ha chiesto ad Irma di poter iniziare il cammino dentro la CM.
Siamo molto contente e grate al Signore per queste nuove sorelle che, speriamo, diventino nel futuro parte effettiva del nostro Istituto. Qui a Resistencia, come sapete c’è Rosa che sta facendo il secondo anno del Biennio di formazione, accompagnata da Irma come responsabile della formazione in Argentina,
Come gruppo in Argentina abbiamo fissato le date dei nostri incontri di quest’anno e ve le comunichiamo perché ci possiate accompagnare con la preghiera, certe che in ogni incontro sentiamo che tutta la Compagnia Missionaria si fa presente in una vera comunione di spirito. Le date sono: 13-15 giugno a Resistencia; ottobre 10-12 a Santa Fe. Il ritiro annuale del 2010 sarà dall’8 al 14 febbraio ad Alta Gracia – Còrdoba. Rimaniamo sempre in comunione

amici della cm di nampula
Un gruppo della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore di Gesù composto da uomini e donne, il giorno 27 Novembre 2008, alle 8 del mattino, è partito con destino al distretto di Memba che fa parte della nostra provincia di Nampula, per una nuova missione cristiana. La finalità di questa missione era quella di annunciare la Parola del Signore e mostrare che cosa si propone la CM in questa terra e quali sono i suoi obiettivi con la gente.
Iniziamo con il viaggio: anzitutto è stato un percorso molto lungo con due soste, una nel distretto di Monapo e l’altra nel distretto di Nacala a Velha. E cosi è iniziata la nostra esperienza che io ho tanto desiderato perché volevo condividere qualcosa di molto importante che non avevo mai vissuto anche perché, essendo nuovo nel gruppo, questo era il mio primo viaggio con loro.
Pur facendo parte da poco tempo di questo gruppo, ho appreso molte cose e mi sento più libero e attivo nella C.M. e questo mi è parso un sogno trasformato in realtà durante il viaggio e la permanenza del gruppo nella Chiesa di Memba.
Dico questo perché non avrei mai pensato che le persone fossero cosi aperte e comunicative e capaci di trasmettere insegnamenti di vita. E’ stato questo che ha fatto sì che io mi sentissi con il cuore aperto e con molta pace dentro di me.
Concludo dicendo che, è stato un bel viaggio e che auguro alla Compagnia Missionaria che cresca e continui così per tutta l’eternità, mostrando agli uomini che Essa comunica la Luce di Dio e la vita eterna ed é una buona compagnia di vita.
Gli amici che ancora non hanno compagnia vengano alla C.M.: é una realtà!
