Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La
COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede
centrale a Bologna, ma è diffuso in varie regioni d’Italia, in Portogallo, in
Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
All’istituto
appartengono missionarie e familiares
Le
missionarie sono donne consacrate
mediante i voti di povertà, castità, obbedienza, ma mantengono la loro
condizione di membri laici del popolo di Dio. Vivono in gruppi di vita fraterna
o nella famiglia di origine o da sole.
I
familiares sono donne e uomini,
sposati e non, che condividono la spiritualità e la missione dell’istituto,
senza l’obbligo dei voti.
News
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

volgendo lo sguardo a colui che abbiamo trafitto
Tu, Gesù,
sei il Dio fedele
fino alla croce, fino alla lancia
nel cuore.
Tu, generato
dal Padre prima di ogni creatura.
Tu, generato
dallo Spirito
nel seno verginale di Maria.
Tu,
annunciato dai profeti,
Emmanuele
Consigliere ammirabile
Dio potente
Padre per sempre
Principe della Pace.
Tu, il
Figlio dell’uomo,
Tu il santo,
Figlio dell’Altissimo.
Tu, la
Parola che era in principio
presso Dio ed era Dio,
Tu, la
Parola eterna fatta carne.
Tu, il
Cristo, il Figlio di Dio,
Tu, l’Amato
in cui il Padre si compiace.
Tu, Gesù,
Figlio di Maria
la sposa di Giuseppe della casa di
Davide.
Tu, che sei
prima di Abramo,
Tu, luce del
mondo
Via, Verità e Vita,
sorgente che zampilla per la vita
eterna.
Tu, Pane di
vita e risurrezione.
Tu, Re di
Israele e dell’universo,
coronato di spine
flagellato
e
condannato a morte.
Tu, carne
crocifissa
Cuore trafitto
Sangue sparso per amore.
Tu,
misericordia e perdono.
Tu, Figlio
obbediente,
il più bello tra i figli degli
uomini,
reietto e disprezzato,
Uomo dei dolori,
trafitto per i nostri peccati.
Tu, che noi
abbiamo trafitto.
Tu, morto e sepolto.
Tu, il
Risorto.
Tu,
vittorioso sulla morte e sul peccato.
Tu, agnello
immolato
Sposo della Chiesa
nata dal tuo fianco trafitto.
Tutti là siamo nati.
Tu, su noi
peccatori effondi il tuo Spirito
con l’acqua e il sangue
che sgorgano dal tuo cuore come da
sorgente.
Tu, fin
nella morte ci hai cercati e raggiunti
e ci riconduci al Padre come figli
amati.
Tu, gioia
del Padre
e nostra gioia.
Tu, come
sposo ci hai desiderati,
cercati, chiamati, amati.
Tutta la
nostra vita sia
con Te
in Te
per
Te
adorazione
eucaristia amore,
vita
con la tua donata.

nella famiglia dehoniana
Ho partecipato ad un incontro virtuale della Famiglia dehoniana dal titolo "Conoscere la comunità laicale dehoniana
nel contesto dei movimenti laicali". Già il titolo rende l’idea della realtà del movimento dehoniano presente
in Indonesia. Un buon inizio, per capire che questo gruppo di famiglia laica dehoniana oggi sta camminando verso "Duc in Altum".
Padre
Wahyu SCJ, ci ha accompagnato durante l’incontro. La sua riflessione è partita
dalla definizione del gruppo laicale dehoniano: movimento dello Spirito Santo
che, come viene detto nel Concilio Vaticano II in “Apostolicam Actuositatem”, i
laici hanno una chiamata e un dovere di seguire Cristo nell'azione apostolica,
mettendo a disposizione i doni che
hanno. Il fondamento della chiamata e della missione è l'amicizia con Cristo. Ricevendo il
battesimo le persone partecipano alla missione di Cristo: sacerdotale, profetica, regale(cf. Cristifideles Laici).
Padre Wahyu ha fatto pure un breve storico di questo inizio
dehoniano. In realtà la famiglia dehoniana esisteva sin dalla fondazione dei
SCJ, perché quando la Congregazione cominciò ad essere presente in varie parti del mondo si cominciò a collaborare con tante persone laiche che volevano aiutare il ministero dei
Sacerdoti SCJ. Anche in Indonesia i dehoniani hanno iniziato a lavorare insieme ai laici per servire la chiesa. Nel
2003, la Famiglia Dehoniana è diventata importante perché è entrata nell’agenda
di riflessione all'Assemblea della Congregazione SCJ. Ricordo che proprio in
quel periodo Francesca era presente in
Indonesia per verificare con Mudji alcuni passi futuri e riflettere soprattutto
su come accompagnare la CM che stava nascendo. Io e Antonia eravamo presenti a questo evento con p.
Haryoto. Mudji e Francesca si sono avvicinate a noi per presentarsi… qui è
iniziato a crescere il seme della CM. Da allora Francesca ha continuato ad
accompagnarci sia di presenza per gli incontri di formazione che via e-mail
(internet) fino al periodo del Biennio di formazione. Dopo la scomparsa di
Francesca il 9 gennaio 2006 abbiamo
continuato la formazione con Santina che fino ad oggi ci sta accompagnando.
Ritornando alla storia della
Famiglia Dehoniana, con il tempo, piano piano si è strutturata:
periodicamente si sono programmate riunioni e preghiera insieme per i gruppi presenti nel paese. È stato fatto anche un grande incontro dehoniano riunendo tutte le
realtà presenti in Indonesia e in tutto il mondo. Noi CM cerchiamo di essere sempre presenti. Mudji
e altre persone indonesiane sono state scelte come delegate per la regione
indonesiana insieme a Padre August SCJ e al signor Filipus Haryadi.
È molto positivo che, ad ogni riunione programmata qui in
Indonesia, i laici della famiglia dehoniana riescano a trovare il tempo per
muoversi e recarsi nei vari posti dove la riunione viene svolta. E non sempre
la località che viene scelta è vicina…Ora si sta pensando alla formazione dei membri, alla formulazione
di uno Statuto. Una bozza è già stata presentata a livello internazionale.
Padre Wahyu ha anche spiegato
alcuni numeri dello Statuto dove viene presentata in maniera concreta la figura
del laico dehoniano oggi. Nella sua spiegazione, diceva che la chiamata a questa realtà
dehoniana ha bisogno di essere verificata. Cioè capire il perché la persona
vuole entrare nella comunità, come si lascia coinvolgere nelle sue dinamiche, se ha un quadro sufficiente
dello spirito dehoniano, partecipa alle
riunioni. ecc. fino ad arrivare a una
promessa di adesione . Deve diventare un laico che cerca di vivere la spiritualità dehoniana e partecipa attivamente al lavoro della nuova
evangelizzazione per costruire il Regno del Sacro Cuore di Gesù nel mondo, in
collaborazione con la Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù.
Vivere lo spirito di Padre Dehon è un percorso spirituale
verso la santità e la perfezione del Vangelo . Padre Wahyu ha presentato alcuni
punti importanti, linee guida tolte dallo Statuto:
Conoscere la vita di padre Giovanni Leone
Dehon
Partecipare agli incontri
Imparare a conoscere le tradizioni spirituali
dehoniane
Conoscere alcuni valori dehoniani
Capacità di essere guida animatore o moderatore del gruppo
Partecipare all'eredità di Padre Dehon, sia
della tradizione spirituale che del lavoro apostolico
La pratica del sacramento della penitenza
Meditare sulla parola di Dio come notizia
d'amore
Devozione per i santi, accogliere insegnamenti
relativi al Sacro Cuore di Gesù
Sviluppo
comunitario o intercomunitario sulla spiritualità dehoniana.
Si è riflettuto anche sulla gestione economica della Comunità, la cooperazione reciproca e
l'utilizzo del sistema economico.
La finalità, gli obiettivi di questo incontro è stato quello
di coinvolgere i coordinatori e animatori dei vari gruppi di città o isole come:
Jambi, Palembang, Belitang, Jogjakarta … In effetti, l'Indonesia è molto ampia;
queste città appartengono solamente a 2 isole ed è qui che
per il momento si sta sviluppando questa realtà . Non sappiamo ancora com'è il
movimento a Papua e su altre isole dove sono presenti i Padri SCJ.
Ci sarà ancora una continuazione di questo incontro,
precisamente il 31 maggio 2021.
Continueremo a riflettere, monitorare, partecipare e ad essere sempre più
coinvolti. Ovviamente non tutti i membri CM dell’Indonesia possono partecipare a causa del tempo limitato di
ciascuna. Sentiamo che è importante una nostra presenza che valutiamo volta per volta. Tuttavia, crediamo
e riteniamo importante che questa
esperienza venga condivisa con tutti i
membri della Compagnia Missionaria, affinché possiamo “essere nuovamente
incantati dal Sacro Cuore di Gesù, fonte
di forza spirituale alla quale attingiamo, soprattutto in questi tempi
difficili della pandemia. La nostra speranza è che, anche con tutte le
difficoltà del mondo, noi saremo fedeli e continueremo a credere all’amore del
Sacro Cuore di Gesù, continueremo ad
abbracciarlo e contemplarlo per ricevere il potere e la forza spirituale di
Gesù, nostro Maestro. Vivat Cor Jesu per
Cor Mariae.

donarsi nell'accoglienza
Carissime/i,
stiamo
camminando verso la Pasqua cercando di rinnovare i nostri cuori per farli più
conformi al Cuore di Cristo. Il Papa, in questa Quaresima ci ha invitato a
recuperare l’amabilità: “… stiamo più attenti a dire parole di
incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano,
… La carità si rallegra nel veder crescere l’altro. Ecco perché soffre quando
l’altro si trova nell’angoscia: solo, malato, senzatetto, disprezzato, nel
bisogno… La carità è lo slancio del cuore che ci fa uscire da noi stessi e che
genera il vincolo della condivisione e della comunione”.[1]
Il
nostro carisma ci chiama a vivere l’amore, ad avere gli stessi sentimenti di
Cristo Gesù e la risposta è sempre concreta, per questo desidero far emergere
quello che si è vissuto come CM in quest’ultimo periodo accompagnando Lucia Maistro,
con l’affetto e la vicinanza che si è vissuta fino alla sua dipartita. “La nostra donazione trova sostegno
anche nel sentire la CM come luogo dove ci si accoglie e ci si aiuta
reciprocamente…”.[2] In vari
gruppi della nostra CM si vive una vera donazione ed attenzione alla sorella
missionaria ammalata e fragile che chiede, in molti casi, uno sforzo extra e
che è una bella testimonianza del nostro carisma di amore. Ringrazio tutte le
missionarie per questo.
Riprendendo la Lettera Programmatica
ricordiamo: “Fare dei nostri gruppi una Betania
accogliente, un luogo di incontro, di riposo, di festa … è, e sempre è stata,
la meta desiderata che esige impegno costante da parte di tutte e di ciascuna”.[3]
“Sapersi e sentirsi portatrici di
questa ricchezza produrrà certamente, frutti di fecondità, di gioia e di
speranza. In tutte le
tappe e le età della vita siamo chiamate ad essere“… una
testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa”.[4] Chiediamo al Signore che
rinnovi il nostro cuore per essere più famiglia, una nuova Betania aperta a
ricevere tutti.
Siamo vicine alla
celebrazione della Festa del nostro Patrono S. Giuseppe, modello di coraggio e
fiducia in Dio, Padre di tenerezza e di accoglienza; chiediamo che interceda
per noi. E nella nostra festa dell’Eccomi, Maria ci rinnovi nel servizio umile
e gioioso al Signore ed ai fratelli.
A nome del
Consiglio Centrale ricevete
un
fraterno abbraccio
ed il
nostro augurio di una
SANTA
PASQUA DI RISURREZIONE
Graciela
[1] Messaggio di Papa Francesco Quaresima 2021.
[2] Statuto CM N° 50
[3] Lettera Programmatica N° 6 pag. 16-17
[4] Lettera Programmatica N° 6 pag. 18

le “parole chiave” della nostra spiritualità: semplicità
L’insegnamento e l’esempio di Gesù ci
insegnano chiaramente la via per lo splendore della nostra vita di semplicità.
Però accanto ci vogliamo mettere anche il nostro impegno umano per completare
l’indirizzo della fede.
Un primo suggerimento ci viene dalle parole
dell’apostolo Paolo: “quando sono debole
è allora che sono forte” (2a Cor.
12,10). Sembrano un paradosso. Eppure, esprimono una grande realtà. Un brano di
una lettera del grande psicologo Carl Jung ci aiuterà ad afferrarla. “Vi ammiro, voi cristiani, perché
identificate Cristo con il povero e il povero con Cristo, e quando date del
pane a un povero, sapete di darlo a Cristo.
Ciò che mi è difficile comprendere è
la difficoltà che avete a riconoscere
Gesù nel povero che è in voi.
Quando avete fame di guarigione o di affetto, perché non lo volete riconoscere?
Quando vi scoprite nudi, quando vi scoprite stranieri a voi stessi, quando vi
trovate in prigione e malati, perché non sapete vedere questa fragilità come la
presenza di Gesù in voi?”
Un
secondo suggerimento possiamo vederlo concretizzato in questo motto: “amati con le tue ferite” Jean Vanier,
parlando ai formatori e formatrici (2004) ha detto che è molto importante per
la serenità e la gioia della vita propria e altrui essere coscienti delle
nostre ferite forse profonde.
“Il
figliol prodigo si è identificato lui stesso con i porci. Ormai non giudica più
nessuno. Tutto per lui è misericordia, tutto è grazia. Il figlio maggiore, al
contrario, giudica perché non ha ancora riconosciuto la propria povertà. Ha
creato attorno a sé un fitto sbarramento e rifugge dal guardarsi in profondità.
Ma non si può cogliere la misericordia di Dio, se non quando si è toccato
profondamente la propria miseria. E quando si è toccato la propria miseria non
si ha più il coraggio di mutilare la nostra fiducia per tutti gli altri”. E una grande fiducia per tutti gli altri
è un coefficiente di spirito che alimenta la vita di semplicità.
Il terzo suggerimento lo incontriamo nella
preghiera degli A.A. (Alcolisti anonimi) È originalissima ed è detta “preghiera
per la serenità”. Serenità e semplicità si integrano a vicenda.
“Concedimi, Signore, la
serenità necessaria
per accettare le cose che non
posso cambiare;
avere il coraggio di cambiare
quelle che rientrano nelle mie possibilità:
saper distinguere
intelligentemente le une dalle altre.
Una
breve riflessione su queste indicazioni.
1) Accettare
le cose che non posso cambiare
Sono
molte le cose che non posso cambiare: il passato, il futuro e neppure le altre
persone. È necessario che io mi impegni ad essere attento e buono con i miei
familiari per tutto il tempo che il buon Dio li lascerà al mio fianco.
Se una mano amica dovesse con il tempo
lentamente raffreddarsi nella mia mano, accetterò la cosa come se circostanze e
spazio l’avessero allontanata le miglia da me. Io non posso cambiare le
persone. Esse continueranno a fare le cose alla loro maniera, anche se tenterò
ripetutamente di proporre a loro il mio modo di vedere.
Che cosa allora posso cambiare: ME STESSO!
2) Avere il coraggio di cambiare quelle che rientrano nelle
mie possibilità
Ciò
significa: cambiare il MIO modo di
essere.
Aiutami, Signore, a modificare l’abitudine
con cui penso e giudico gli altri.
Invece che criticarli, devo accettarli
come sono.
Invece che ignorare i loro problemi,
devo mostrarmi interessato ad essi e dare generosamente un aiuto a
risolverli.
Invece di presentarmi freddo e insensibile, devo mostrarmi con un
atteggiamento affettuoso e
cordiale.
Aiutami, Signore, a modificare le mie
emozioni aprendomi alla speranza, all’amore, al coraggio, alla pace, alla
gioia…anziché chiudermi nelle amarezze, nei timori, nel disgusto, nel
risentimento, nell’odio….
Tutte queste cose io posso lentamente
modificare. Basta che sia sufficientemente onesto ed umile da ammettere la
necessità di farlo.
3) Saper
distinguere intelligentemente le une dalle altre.
Se vedo cose che non mi piacciono, è il
momento di esaminare me stesso: i miei sentimenti e le mie reazioni. Devo
esaminarmi una volta, due, tre… prima di permettermi di criticare gli altri. Comprendo
che la mia esistenza è strettamente legata alla esistenza altrui. Ma devo avere
tanto buon senso da non pretendere che cambino gli altri. Sono io che devo
cambiare: la mia maniera di pensare, di comportarmi, di reagire.
Dunque, la mia risposta alla preghiera per la serenità è questa: POSSO E DEVO CAMBIARE SOLAMENTE ME STESSO.

ho confidato in dio e con lui nulla temerò
Il 3 febbraio abbiamo vissuto un momento significativo. Dopo un lungo
cammino, Joana ha fatto la sua prima emissione dei voti nella Compagnia
Missionaria del Sacro Cuore. Ogni volta
che viviamo questi momenti, al di là della gioia di vedere che c’è ancora in
chi si dona a Dio, sperimentiamo sempre anche
un’intensa comunione con tutta la famiglia CM.
È con
grande gioia ed entusiasmo che condivido i miei momenti belli che ho vissuto
nella mia prima emissione dei voti. "Che gioia quando mi dissero: Andremo
alla casa del Signore". (Salmo 122,1)
Era il mese di agosto quando ho
iniziato a prepararmi per fare la domanda della consacrazione, nel mese di
ottobre ho fatto la richiesta scritta per la mia prima emissione dei voti. La risposta positiva è stata data da parte
delle responsabili della formazione che mi hanno accompagnata durante il
periodo di formazione e del Consiglio
Centrale. Quando mi è stato comunicato il parere positivo e la data già
fissata, la mia gioia è stata grande e grande anche la mia emozione. Questo è
stato per me un motivo sufficiente e chiaro per darne comunicazione alla mia
famiglia e agli amici che mi hanno incoraggiato durante la mia formazione e in
situazioni difficili.
Abbiamo
iniziato la preparazione all’evento con le missionarie e le sorelle che sono in
formazione qui a Nampula e Invinha. All'inizio eravamo incerte e insicure
perché non conoscevano i canti per la liturgia, ma poi è stato un successo
totale.
Prima che arrivasse il mese
previsto, ho fatto gli Esercizi Spirituali con le consacrate di Nampula e
Invinha insieme alle sorelle del biennio di formazione, con il tema:
“Discernimento spirituale comunitario, fondamento per la crescita spirituale,
individuale”. È stato orientato da padre Lazzaro, Dehoniano, ha affrontato un
argomento molto interessante che ci ha aiutato a fare discernimento personale e
comunitario, per vivere meglio la nostra consacrazione al Cuore di Gesù.
Avvicinandosi il giorno della
festa, ho fatto anche un altro ritiro insieme alle più giovani che stavano per
entrare nell'orientamento, con il tema: Cammino spirituale di San Paolo,
predicato da padre Daniel, Sacerdote diocesano della Gurue, è stato un tema che mi ha aiutato ad
accrescere la mia fede nel rispondere ogni giorno al Signore.
Quel periodo, è stato un tempo di
grazia, in sintonia profonda con Gesù pronta a consegnarmi a Lui come “Sposo
della mia vita”. Mi sento ancora in
clima di preghiera e di interiorità, consapevole dell’impegno assunto con il
Signore nella Compagnia Missionaria.
Il 3 febbraio, con la celebrazione eucaristica, ho emesso i miei voti annuali nella CM. La celebrazione è stata presieduta da Padre
Francisco Cunlela della Parrocchia di Invinha.
La festa è andata molto bene, con la presenza dei sacerdoti, della mia famiglia, di alcuni amici e delle Missionarie.
Un gruppo ristretto per causa della pandemia. Come missionaria mi sono impegnata a “seguire Gesù più da
vicino vivendo la vita di amore fino alla comunione con Dio e con i fratelli”, come dice il nostro Statuto CM.
Quel giorno ho sentito la comunione con l'intera Compagnia Missionaria che si è fatta presente con messaggi e
assicurando preghiere. E sono sicura che anche P. Albino con le missionarie là in cielo pregheranno per me.
Il mio ringraziamento va a voi
per le vostre preghiere, per i messaggi che ho ricevuto nel giorno della
mia
consacrazione, per la vostra accoglienza come missionaria e vi chiedo di
continuare a pregare per me,
per la mia crescita e in ogni aspetto.
Per quanto riguarda la permanenza nella comunità di Nampula, apprezzo questa collaborazione
che sto vivendo ogni giorno della mia vita, sto imparando ad affrontare con le missionarie di Nampula,
le responsabilità che si assumono ogni giorno e sto imparando anch’io ad assumermi queste responsabilità,
sto imparando anche dalle sorelle che sono nel biennio di formazione e loro imparano da me, è con grande gioia
ma a volte anche come sfida, sempre con la riflessione e la condivisione della Parola di Dio, ne apprendiamo
il dinamismo e la risonanza, guidate dallo Spirito santo che sempre invochiamo su di noi, con
Maria, Madre, Guida e Custode della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore.

con cristo nel cuore del mondo al servizio del regno di dio
Prima
di condividere con tutta la Compagnia Missionaria, ho pensato di pregare con
voi la preghiera di Santa Teresa e della Vergine delle Origini.
“Vergine delle origini, madre della gioia,
vengo per stare davanti ai tuoi occhi buoni, ho bisogno della luce dei tuoi
occhi sereni e della speranza del tuo volto amabile. Ti ringrazio Maria, perché
sei sempre al mio fianco. Quando soffro, arriva il tuo sollievo, quando sono
felice, condividi la mia gioia. Vengo a cercare il tuo aiuto di Madre per me e
per tutti i fratelli e le sorelle del mondo intero".
Progetto per le donne e la loro famiglia nel distretto di Gurué (Zambézia)
Nel
febbraio 2000, quando Irene Ratti era presente in missione nella diocesi di
Gurué, sentì che era necessario creare un gruppo di donne, che si formassero a
vari livelli: nell'evangelizzazione, e in particolare nella promozione umana,
come mogli e madri, difendendo i propri diritti e garantendo la propria
autonomia e la propria sussistenza.
Nel
2001, Edvige Terenghi, essendo presente nella diocesi di Gurué, ha consolidato
questo gruppo di donne che Irene aveva avviato, dandogli il nome di: “Mulher Vida e Paz (MVP)” - “Donna Vita e Pace”; aiutando le
donne a scoprire, potenziare e armonizzare valori umani e soprannaturali
attraverso una educazione costante ispirata al testo di S. Giovanni che ha segnato la vita di queste missionarie
in riferimento all’esempio di Maria Maddalena, la prima discepola che ha visto
il Signore Risorto e da Lui è stata inviata ad annunciarlo ai fratelli: “Va’ dai miei fratelli e dì loro: Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio
mio e Dio vostro”. (Gv 20,17b).
Mulher
Vida e Paz
L'obiettivo
del gruppo era difendere le donne perché potessero ottenere la possibilità di
affermarsi nella vita quotidiana, nella società, nelle parrocchie, in uguaglianza e in pari opportunità rispetto al mondo maschile; combattere la
discriminazione contro le donne che soffrono di povertà, violenza domestica e
analfabetismo; favorire una solida formazione e promozione umana affinché possano collaborare in modo competente nelle
parrocchie, in famiglia e nelle loro comunità dove hanno già ricevuto validi
aiuti che le hanno fatte crescere molto.
Hanno
ritenuto importante promuovere la partecipazione delle donne alla vita
ecclesiale perché, in forza del Battesimo che ci rende tutti figli e figlie di
Dio, possano sentirsi chiamate e inviate
in missione come discepole ad annunciare e testimoniare la Parola. Promuovere
la dignità di ogni persona affinché non ci siano discriminazioni o
emarginazioni, difendere la promozione delle donne e accettare questa grande
sfida di essere donne coraggiose e serene, in difesa dei propri diritti, della
propria vita e della propria sussistenza in vista di un bene globale per tutti
i popoli.
Un nuovo progetto
Nel
2020 il gruppo ha avuto la fortuna di ricevere padre Nélio Luciano Baptista
Vieira, sacerdote del Sacro Cuore di Gesù, presidente del nuovo progetto da
poco iniziato per il centro educativo in Agricoltura del Gurué.
Padre
Nélio Luciano ha apprezzato in modo positivo il progetto delle donne e si è
mostrato disposto a collaborare ed aiutare per il suo ulteriore sviluppo:
rendere possibile la valorizzazione del potenziale umano, migliorare le
condizioni di vita delle donne e diminuire l'ondata di povertà che affligge e
devasta il distretto di Gurué.
Padre
Nélio Luciano tenendo conto della vita del gruppo di donne, ha già avviato
questo progetto noto per l'emancipazione delle donne nel distretto di Gurué. La
campagna ha avuto molto successo, anche se in un momento di grandi difficoltà
nel corso del 2020, siamo riuscite a rispettare gli obiettivi del progetto
almeno per questa prima fase.
Avevamo
definito tre fasi; nella prima fase abbiamo voluto costruire un primo modello
di “mandala” che servisse da esempio e funzionasse come la scuola di
machamba: si tratta di un modello di coltivazione agricola
dell'associazione ACEAG. A questo modello assoceremo due o tre famiglie che
aiuteremo a realizzare lo stesso modello di mandala per poter verificare la nostra proposta; nella seconda
fase, si vuole allargare negli anni il progetto a più di 50 donne con le loro
famiglie e realizzare l'infrastruttura di supporto per la produzione di galline
ovaiole, un pollaio e un asilo nido; terza fase, intendiamo avere l'autonomia
del progetto con l'introduzione dell'agro-business, dove ACEAG sarà responsabile
della logistica.
Nella
comunità della Compagnia Missionaria di Invinha è stata installata la scuola di
machamba, e sono state messe a
nostra disposizione le condizioni per alloggio e cibo per i sei tecnici che
saranno impegnati nell’organizzazione del lavoro nella mandala, nel monitoraggio della
produzione, nel supporto e assistenza alle famiglie coinvolte. Un aspetto
importante dell'arrivo alla scuola mandala;
quella casa ha permesso la costruzione di una serie di infrastrutture che
consentiranno loro di fornire un servizio migliore alle comunità circostanti,
ben oltre i progetti che stiamo promuovendo.
Al
fine di evitare conflitti di interesse tra ACEAG e la CM è stato firmato un
accordo che definisce le responsabilità delle parti, in particolare le
infrastrutture diventeranno di proprietà della CM, senza alcun compenso
all'associazione ACEAG. L’accordo è stato firmato per un periodo di tre anni.
Le
limitazioni imposte dal covid-19 ci impediscono di avanzare in altri campi
dell'ACEAG che erano stati progettati e previsti nel piano di attività 2020,
ovvero la diffusione delle encicliche di Papa Francesco. L'acquisizione delle
encicliche sociali di Papa Francesco e l'invito ad otto relatori internazionali
permetterebbero ai giovani di Gurué di riflettere sul cambiamento climatico, i
vantaggi di scommettere su un'ecologia integrale. La pandemia ha costretto a
rinviare tutte queste iniziative.
Come
accennato in precedenza, il progetto è ancora nella prima fase della sua
realizzazione. Chiediamo l’appoggio di tutta la Compagnia Missionaria,
familiares e amici della CM, confidiamo nelle vostre preghiere per la maggiore
gloria di Dio e la crescita della missione CM in Mozambico (Invinha - Gurué).
La casa della Compagnia Missionaria a Invinha e, in alto a sinistra,
la coltivazione secondo la struttura “mandala” (circolare, con al
centro il pollaio)
