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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
Compagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia Missionaria
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto 2024
    Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita los grupos en Mozambique... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    19 ottobre 2024
    Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online... Continua
vivere il mistero della visitazione
 
È la carità che muove Maria. Si alza in fretta, si fa incontro alla cugina Elisabetta quando “era già il sesto mese per lei”. E l’incontro delle due donne si fa teofania. L’exultet nasce dal riconoscersi destinatarie, nel mistero dell'incarnazione, del disegno di Salvezza. Anna e Simeone sono profeti perché vedono coi loro occhi “la salvezza” preparata per tutti i popoli. E il servizio al tempio può concludersi, Simeone può andare in pace. La “visitazione” ci porta a vedere “nell'oscura notte del male” la presenza del Regno. Senza il “Magnificat” che risuona nel tempo saremmo solo uomini e donne pessimisti, o, come i discepoli di Emmaus, delusi: «Speravamo … e invece, purtroppo… ormai…». Ma il Signore ci visita nella desolazione e nella fatica, si affianca a noi e “ci rivela il senso delle scritture”: «Vuoi forse essere seme e poter vedere la pianta? Non sai che se non muori nella terra non vedrai la generazione della vita?» Allora lasciamo che lo Spirito Santo ci metta in moto, ci faccia capaci di “visitare” per entrare nel “senso” della nostra vita, per vivere nella gioia la nostra consacrazione nella CM! Vieni Spirito Santo, mettici in cammino verso l'altro, mettici in cammino con l'altro, perché possiamo celebrare nella vita il mistero della salvezza. PONTORMO, Visitazione, 1528-30
per rendere migliore la mia vita
 
Intervista ad Antonia Theresia, missionaria indonesiana Presentati: di dove sei, la tua famiglia, il tuo lavoro ecc... Mi chiamo Antonia. Sono indonesiana, originaria dell’isola di Lembata, a Est dell’isola di Flores. Sono cresciuta in una famiglia semplice, formata da papà Ignasius Labi e mamma Martha Gelole e nove figli. Papà, mamma e quattro fratelli sono già tornati alla casa del Padre Celeste. Attualmente vivo a Palembang (Isola di Sumatra) con mia sorella, di nome Bene e altre due ragazze di Lembata. Siamo come una famiglia. Svolgo il mio lavoro quotidiano nella casa dove abitiamo, in equipe con queste persone. È un lavoro che accoglie e accompagna bambini piccoli (tipo scuola materna) nella loro crescita e sviluppo, attraverso l’assistenza giornaliera svolgendo diverse attività: leggere, scrivere, giocare e imparare a vivere insieme. Riusciamo ad accompagnare questi bimbi usando un tipo di pedagogia - terapia che dà attenzione anche a casi più problematici, più lenti nell’apprendimento come alcuni bambini autistici. La nostra casa che li accoglie l’abbiamo denominata “Casa di “Betania”: apprendimento e studio. Inoltre, il lunedì e giovedì accompagniamo coppie di varie religioni che hanno bisogno di consulenza. Il tuo incontro con la Compagnia Missionaria e in seguito la tua scelta … come è avvenuta, quali motivazioni ti hanno stimolato a scegliere questa nuova avventura … Questa domanda mi porta indietro nel tempo, un ritorno al passato della mia vita per ripensare l’inizio della mia scelta missionaria a come ho conosciuto la CM. Il primo contatto l’ho avuto attraverso padre H. Wardjito scj che allora era membro del consiglio generale SCJ a Roma. A questo primo incontro lui mi consegnò solamente un pezzo di carta con scritto il nome dell'Istituto Compagnia Missionaria, il nome di Francesca Righi allora Presidente e l'indirizzo di Bologna. Successivamente ci siamo contattate via e-mail con Francesca la quale, aiutata da p. Wardjito per la traduzione della lingua, ha iniziato ad introdurci con alcune notizie più precise. Abbiamo poi cominciato ufficialmente in cinque il cammino formativo nella CM. In questi primi passi Mudji (che era stata la prima a conoscere l’istituto), ci aiutava attraverso alcuni incontri a cui partecipavamo tutte. Dopo la morte di Francesca (nel gennaio del 2006), il nostro cammino formativo è continuato con l’aiuto di Santina. La motivazione che mi ha spinto a scegliere la CM in quel tempo e che ancora continua oggi, rimane la stessa; fare una scelta che mi aiutasse a “rendere migliore la mia vita di donazione a Dio, perché lui è buono". Ero certa che questo cammino nella CM, con la spiritualità e stile che mi veniva presentato, mi avrebbe aiutata a servire, ad amare e dare il meglio di me stessa. Se la meta è chiara tutto il resto che si fa viene svolto per la gloria di Dio. Oggi attraverso il lavoro che svolgo con i bambini e l’incontro con la mia gente nella vita quotidiana cerco sempre di tenere presente la motivazione iniziale e di vivere tutto nello spirito del Sacro Cuore. È una risposta che viene costantemente purificata attraverso anche cose semplici come ci insegna il nostro statuto: svolgere il proprio lavoro con serenità, attente all’accoglienza, alla condivisione, alla gratitudine, valorizzando i momenti di sofferenza, di fatica, senza giudicare e sentirsi amata, ... ecc. Sono ben consapevole dei miei molti limiti e alle volte mi chiedo se in questi anni sono cresciuta in questi aspetti o no. Non mi do nessuna risposta, lascio che siano gli altri che vivono con me e mi conoscono a giudicare! So che ogni giorno mi impegno, con i miei limiti, a svolgere costantemente ogni piccola cosa con grande amore. Oggi come è cambiata la tua vita? Lavoro, parrocchia, la tua presenza nella realtà sociale dove vivi … La mia vita attuale è con questa famiglia che ho già presentato: la “Casa di Betania”. Inizio la mia giornata quotidiana con la messa mattutina, alle volte online o a volte in presenza nella chiesa del mio quartiere, poi continuo con le lodi, leggo e rifletto la Parola di Dio e mi preparo così ad accogliere l'arrivo dei bambini. Riservo questi momenti di preghiera per me stessa perché so che mi daranno sostegno ed un aiuto efficace per tutta la giornata. Nella mia parrocchia sono ministra dell’Eucaristia e ogni domenica dopo la messa porto la santa comunione agli anziani ed ai malati e prego un po’ con loro. Svolgo anche altre attività: leggo la parola di Dio nella liturgia domenicale ed accompagno i genitori che vogliono battezzare i loro figli. In casa abbiamo altri momenti di preghiera che viviamo insieme, seguendo alle volte quanto ci viene segnalato dalla parrocchia: novene, rosario e varie proposte che viviamo insieme come gruppo. Ogni giovedì partecipiamo all’adorazione eucaristica online che viene trasmessa da una casa di ritiro qui a Palembang. A volte partecipiamo ad altre attività spirituali: seminari o altro programmate nell'arcidiocesi di Palembang o in altre diocesi. Preghiamo online insieme con le sorelle CM ogni sabato sera, ritiro mensile ed esercizi spirituali annuali. I rapporti con la comunità dove abito sono buoni e si collabora bene; l’ambiente è semplice e così pure gli abitanti. Insieme condividiamo diverse attività sociali, cose semplici che però aiutano a conoscerci sempre di più e a creare un clima fraterno. C'è una collaborazione reciproca dove anche con noi di “Casa Betania” partecipiamo: la pulizia dell'ambiente, raccolta di viveri in aiuto a famiglie più bisognose ecc. Come è vissuta, capita, accettata la presenza degli Istituti Secolari nella realtà indonesiana in cui vivi? Quali speranze vedi per il futuro? Siamo in mezzo al mondo..., cerchiamo di vivere una vita secolare in mezzo al mondo con lo spirito del Cuore di Dio: in famiglia, con il lavoro, l'incontro con le persone, le attività sociali , con la comunità dove ciascuna si trova. Nell’ambiente in cui viviamo la presenza degli Istituti secolari è un po' difficile da accettare e capire, perché l'Indonesia è abituata a vedere persone consacrate con una divisa e in comunità. Nella chiesa indonesiana la presenza degli Istituti secolari è riconosciuta a livello giuridico, si sa che esistono, però è poco capita per lo stile di come si presenta o si vive. Va anche notato che l'Indonesia con tante isole ha una cultura diversificata e questa vita di consacrazione è fortemente influenzata dalla cultura locale. Per esempio, nell’isola di Flores è difficile che venga accettata una presenza di I.S. eppure è l’isola più cattolica dell’Indonesia. Qui hanno messo le radici un buon numero di Istituti religiosi oltre ad avere vocazioni in continua crescita, tutti però con abiti particolari o divise. C’è stato un I.S. che ha cercato di stabilirsi in quest’isola ma all’inizio ha incontrato parecchie difficoltà per non avere una divisa. Alcuni anni fa anche noi come CM abbiamo voluto conoscere questa realtà da vicino e siamo andate a Flores. Non sono mancati momenti di incontro sia con i giovani che con persone impegnate nella chiesa. Ci siamo presentate ed abbiamo spiegato la realtà degli I.S. Dall’espressione di meraviglia mista a perplessità di chi ascoltava, si è capito subito che stavamo comunicando loro qualcosa di molto nuovo riguardo a una vita di consacrazione nella Chiesa. Credo fosse la prima volta che sentissero parlare di istituto secolare. Questo non ha impedito ai presenti, parroco e giovani, di farci molte domande, sia sui voti che sul nostro modo di essere testimoni in mezzo alla gente, nel nostro quotidiano, sul lavoro, come e dove vivono le missionarie indonesiane … noi abbiamo risposto con semplicità e chiarezza. Anche il Vescovo locale che ci ha accolte; Monsignor Hubertus Leteng, ci ha ascoltato con attenzione e disponibilità. Anche lui però ha avuto un’espressione di meraviglia ed era un po’ sorpreso che non avessimo alcun segno esteriore o un distintivo che ci definisse “consacrate”, anche se di un istituto secolare! Per lui, per la cultura locale, non è ammissibile appartenere ad una congregazione o ad un istituto senza avere una divisa, un segno che ci distingua dalla gente comune. In questo ambiente mancavano esempi concreti di vita consacrata secolare. Era una novità forse troppo audace per la chiesa locale … La mia speranza è che l’Istituto secolare sia sempre più accettato in Indonesia con le sue caratteristiche e anche l’Istituto secolare deve essere aperto ad accettare la cultura locale. Questo esempio che ho fatto è solamente per capire una delle difficoltà che sentiamo in Indonesia. È solo una condivisione che ho voluto fare e questo non significa che la CM debba essere così come loro dicono!!! Noi CM indonesiana dobbiamo essere convinte che la nostra “identità” di IS è valida ed efficace. Piano piano la nostra testimonianza, esperienza e convinzione darà il suo risultato. Personalmente credo che essendo noi le prime della CM dobbiamo sentire la responsabilità e presentare l’Istituto ovunque, direttamente o indirettamente … e lasciare che i tempi maturino. Stiamo vivendo un periodo difficile, fragile a causa dell’epidemia, delle guerre in atto. Quale messaggio vorresti comunicare ai giovani e ai nostri lettori? · Mantenere vivace la nostra fede e lo spirito di vita nonostante le difficoltà che ogni realtà incontra sul suo cammino. · Investire tutta la nostra capacità e tempo per cercare di capire, comprendere, le varie situazioni che succedono nel mondo. Essere persone che trasmettono ottimismo, con gli stessi sentimenti di Gesù e con l’aiuto della preghiera, del sacrificio e della carità.
la parola di dio nella consulta delle responsabili
 
IL BUON SAMARITANO Lc. 10, 25 - 37 (cliccare sull'icona sottostante per scaricare il power point)
echi dalla consulta delle responsabili
 
LA CONVERSIONE PERSONALE La consulta delle responsabili vissuta dal 9 al 14 luglio '22, è stato un bel momento di conoscenza e comunione con tutte le responsabili della CM. Per me è stata la prima volta . La presentazione dei vari gruppi attraverso un segno simbolico è stata molto animata, significativa e anche umoristica-divertente. Personalmente ho notato molta vitalità e freschezza dalle relazioni dell'Africa, Indonesia, Cile, Argentina dove si punta molto sulla preghiera come ascolto della Parola di Dio e incarnazione nella vita. Dai gruppi Europei (Italia – Portogallo) ho percepito più pesantezza sia per l'anzianità e le fragilità anche se queste sono vissute nell'accoglienza e valorizzate nelle energie residue ancora presenti. Da questa panoramica ho avuto la percezione che il futuro della CM sarà in Africa, in America Latina e in Indonesia. La giornata di studio tenuta da P. Enzo Brena sulla missione ci ha dato la chiave per una nuova possibilità di vita: la conversione personale. Elementi di vitalità sono venuti dalla “Fraternità Tuscolano 99” presentata da P. Marcello Mattè e Mariolina Lambo e dalla Associazione “Guardare Lontano” che gestisce e segue i progetti di solidarietà in Africa e in Italia. Davanti a noi ci sono molte sfide, sta a noi affrontarle con la forza del Vangelo e la fedeltà a Dio nella sequela di Gesù Cristo. Agnese Peroni CI SIAMO ARRICCHITE Posso dire che ho vissuto l’esperienza della Consulta Responsabili come uno degli incontri più belli e più costruttivi della mia presenza nella CM. Tutte abbiamo respirato un clima di libertà, di reciproco rispetto delle diversità. Non eravamo in molte, ma provenienti da varie parti del mondo, ciascuna ha portato con sé la propria ricchezza e la propria povertà. Abbiamo messo in comune ciò che abbiamo ritenuto utile a tutte. Ciascuna si è espressa secondo le caratteristiche della propria cultura e della propria lingua e nazione da cui proveniva, creando un ambiente gioioso e capace di ascolto, di accoglienza, di valorizzazione di ciò che veniva condiviso. Dobbiamo riconoscere che le missionarie provenienti da fuori Italia hanno portato una ventata di novità e freschezza che ci ha animate di tanta fiducia e speranza. Abbiamo sperimentato la presenza dello Spirito in mezzo a noi che ci ha consolidate nella spiritualità di amore - comunione secondo il carisma CM e ci ha spinte ad aprirci l’una l’altra senza timori, senza fraintendimenti e in un profondo rispetto delle diversità. Ci siamo arricchite così delle varie esperienze di vita. Un grazie speciale a chi ha preparato la consulta e ci ha proposto contenuti così avvincenti e coinvolgenti come anche la relazione di P. Renzo Brena che ancora ringraziamo. Mi fermo qui per benedire e lodare e ringraziare il Signore che sempre ci sostiene, ci guida nel nostro cammino donandoci gli aiuti necessari per seguirlo. Maria Madre, guida e custode della CM prega per noi perché, sul tuo esempio, sappiamo dire il nostro “Eccomi” nelle varie circostanze della vita. Luisa Chierici SEMPLICITÀ, DIALOGO, COMUNIONE, MISSIONE Fanno eco le parole che caratterizzano il nostro carisma CM. La Consulta è stata un’occasione di incontro nella semplicità nella comunione. Semplicità di persone, di relazioni, di parole, di modo di porsi, in un dialogo con una comunicazione libera e fresca dove riverberava sincera comunione. E li c'entra il cuore. È stata davvero un'esperienza di cuore a cuore, di incontro affettivo di vicinanza, di sorellanza autentica e profonda. Ci siamo riconosciute. Ci siamo riconosciute nel cammino comune, nella comune vocazione nel comune modo di accogliere le sfide che la vita ci pone. E poi la missione. Certamente il punto di forza dell’Istituto, perché è la spinta propulsiva che ci fa essere, lì dove siamo, ciò che il battesimo ci chiama a essere, con la nostra fisionomia CM. Sì, è stato un ritrovarci, un riconoscerci, un essere insieme legate nella comunione e nell'affetto, nell'accoglienza e nella stima reciproca. Voglio concludere dicendo ancora grazie a padre Albino e a tutte le nostre sorelle che hanno avuto il coraggio di accogliere questa grande sfida della vocazione secolare guardando al cuore trafitto, di accogliere e vivere il carisma della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore. Grazie a tutte le sorelle per la testimonianza luminosa. E la preghiera: lo Spirito Santo ci conduca al largo, ci sospinga verso ogni periferia della vita! Maria Grazia Virdis UN INCONTRO FRATERNO E SERENO Basterebbe solo questa definizione per esprimere la positività della consulta delle responsabili, che si è svolta al Cenacolo Mariano di Borgonuovo (BO), dal 10 al 14 luglio scorso. Anche festoso è stato questo incontro: il primo giorno abbiamo festeggiato il mio compleanno, due giorni dopo quello di Serafina. Ma poi, quando si sta insieme, è sempre un po’ festa. Consulta delle responsabili di gruppo delle missionarie: non è assolutamente un incontro spensierato; è un incontro importante e molto impegnativo; faticoso; a volte sofferto. Ma è una forte esperienza di comunione vissuta attraverso il lavoro, la ricerca del bene della CM e delle persone secondo la volontà di Dio, la preghiera, l’ascolto reciproco. È un’esperienza di memoria del passato e di speranza e impegno per il futuro. In qualche modo, un’esperienza di sogno comune: il sogno di una CM carica di vita, di amore a Dio e all’umanità, di servizio, di offerta. Partecipai a due consulte negli anni ’90, quando ero responsabile di gruppo a Bologna; poi ho partecipato alla consulta del 2016, perché ero membro del Consiglio Centrale; stavolta ho partecipato come segretaria della Consulta. È un servizio anche questo un po’ pesante: richiede molta attenzione e ascolto e fedeltà a ciò che viene fatto e detto. Ma sono stata contenta quando il Consiglio mi ha chiesto questo servizio e sono grata per l’esperienza vissuta. In 40 anni di appartenenza alla Compagnia Missionaria del Sacro Cuore, ho partecipato anche a sei assemblee generali oltre che alle suddette Consulte e oltre alle varie assemblee nazionali. Ho visto la Compagnia Missionaria trasformarsi e crescere. E diminuire. La vita è così: ogni persona cresce e diminuisce contemporaneamente e si trasforma e lascia posto ad altra vita. E la Compagnia Missionaria è fatta di persone e vive la stessa esperienza di ognuno. Accogliere questo mistero della vita non è sempre facile, tantomeno scontato. È sempre doloroso vedere invecchiare qualcuno e vederlo anche morire; è sempre una gioia straordinaria, però, nella stessa famiglia, vedere nascere un bimbo. È doloroso affrontare malattie e incidenti di percorso e cercare cure a cambiare strade…. Ma tutto può diventare crescita, può alimentare la vita… “Solo chi perde la propria vita la trova” dice Gesù. Mistero di morte e risurrezione. Mistero fecondo, anche quando il seme è nascosto nella terra e avanza l’inverno, ma verso la primavera e il germoglio. Ho visto gli anni degli entusiasmi della Compagnia Missionaria, entusiasmi forse un po’ esagerati o … infantili. Gli entusiasmi della giovinezza: entusiasmi missionari. A volte, forse, un po’ imprudenti. E anche le paure della giovinezza e della prima maturità. Le prudenze non sempre opportune e anche un po’ di autocompiacimento e forse di pigrizie. Insomma, la vita di questa terra, la vita umana, mescolata alla fede e al desiderio di seguire Colui che è venuto a insegnarci l’esagerazione dell’Amore, pur con la prudenza dei serpenti e la semplicità delle colombe. Il fascino luminoso e appassionante del Vangelo impastato con il limite e il peccato umano. È il sogno della Compagnia Missionaria. Non è forse questo il sogno di Dio? Nel credere e nell’inseguire questo sogno, ho visto la Compagnia Missionaria crescere, trasformarsi. E maturare. Nell’ultima assemblea generale, nel 2019, e soprattutto in questa ultima consulta delle responsabili, ho sperimentato con gioia come, tra le missionarie, sia cresciuta la capacità di ascoltarsi, la libertà di esprimere ciò che si crede opportuno e di dialogare serenamente. Anche a distanza! Anche se non siamo giovani e non siamo native digitali come le nuove generazioni, abbiamo potuto lavorare insieme a responsabili che, per impedimenti di vario genere, non hanno avuto la possibilità di venire in Italia: Justina dal Portogallo, Teresa F. da Madeira, Ivone dalla Guinea Bissau, Gabriela dal Mozambico. Anche questa esperienza dimostra come la Compagnia Missionaria sia in crescita e in trasformazione. La comunione cresce ascoltando la vita concreta dei gruppi, così diversi per nazionalità, per cultura, per età, per missione, per fatiche e per entusiasmi. È stato un dono ascoltare le relazioni delle responsabili sulla vita e sulla missione dei relativi gruppi. E così cresce anche la speranza e il desiderio di impegnarsi sempre più nella missione che ci viene affidata. A tutte. Alle giovani e alle anziane. Alle sane e alle malate. Ognuna compie la sua missione soprattutto vivendo l’offerta della propria vita, in qualunque modo si svolga. Nessuno è inutile nel progetto di amore e di salvezza della Trinità. Un’esperienza particolarmente provocatoria e impegnativa è stato l’ascolto della relazione proposta da p. Enzo Brena, superiore provinciale dei Dehoniani del Nord-Italia, sulla missione, a partire dalla Lettera Programmatica del Consiglio Centrale. Ancora più impegnativo è stato il lavoro di riflessione personale e di condivisione in gruppo seguito all’ascolto della relazione. Ha partecipato alla Consulta, in qualità di Responsabile Centrale dei Familiares Clemente Statzu. Credo che la relazione di p. Enzo sia un materiale prezioso su cui meditare e dialogare sia per le missionarie, sia per i familiares, anche perché, come la Lettera Programmatica, fa riferimento allo stretto legame tra missione e comunione. Desidero ringraziare la Presidente Graciela e il suo Consiglio e la segretaria Martina per il lavoro che hanno preparato e svolto in questa Consulta. E un grazie di cuore a tutte per il contributo che ciascuna ha offerto. Grazie a p. Enzo per la ricchezza della sua riflessione, a p. Maurizio e a p. Marcello per la celebrazione eucaristica di ogni giorno. Lucia Capriotti LIBERTA’ E SERENITA’ Per quanto riguarda la Consulta delle Responsabili di gruppo è stata una esperienza molto arricchente che si è vissuta in un clima fraterno, in libertà e serenità. La mia gratitudine a Dio per essere stata presente e aver potuto partecipare. Ringrazio molto il Consiglio, coloro che hanno collaborato nei vari servizi e ciascuna Missionaria, già che abbiamo lavorato il materiale che ci è stato inviato in precedenza. In comunione di preghiera, chiedendo allo Spirito Santo che illumini il nostro cammino quotidiano con la mano di Maria, nostra Madre, Guida e Custode. Un abbraccio fraterno. Andrea Ramirez QUANTO BENE, IL RIUNIRSI DELLE SORELLE … In luglio, quando erano appena iniziate le vacanze invernali in Cile, mi preparo per partecipare - vivere l’incontro delle responsabili. Sono grata per l’invito anche se, in effetti, io non ho questo ruolo - servizio nel mio gruppo. Prima di questa nuova esperienza, vivo con grande aspettativa e fiducia in Dio e, con la gioia dell’incontrarsi con le sorelle responsabili o rappresentanti del proprio gruppo. In un ambiente di fiducia e sincerità si condividono i lavori della consulta rendendosi conto di quello che è la realtà di ogni gruppo, della sua esperienza e dei suoi aneliti nel crescere nel nostro carisma. Ringrazio l’organizzazione del Consiglio, gli espositori, l’Eucaristia presieduta dai fratelli dehoniani e la buona disposizione di ciascuna nel partecipare alla consulta, in modo virtuale o presenziale. Percepire la diversità delle culture, la ricchezza dell’esperienza delle sorelle che hanno più anni; tutto questo ci dà animo per andare avanti, con il desiderio di essere testimoni del Cuore di Gesù. “Come missionarie del Sacro Cuore, siamo chiamate a vivere la vita di amore sino a farci comunione con Dio e con i fratelli, …” (Statuto n. 6) Elizabeth T. Mollo
incontro giovani consacrate
 
Nei giorni 25 e 26 giugno 2022 si è realizzato l’incontro online delle giovani consacrate della CM sulla piattaforma Meet. Per il Consiglio Centrale hanno partecipato Graciela Magaldi, Serafina Ribeiro, Amelia Gabriel Sitoe, Gloria Neto e Marcellina Mudji. Per l’Italia: Santina e Orielda, per il Cile Teresa Pozo e Ely, per l’Argentina Irma, Rosa e Andrea, per l’Indonesia Lucy, per il Portogallo Justina, per il Mozambico Anna Maria, Helena, Julieta, Bina, Dalaina, Isabel, Joana, Ilda, Melita, per la Guinea Bissau Antonieta e Ivone. Tenendo conto della differenza oraria dei vari paesi si è potuto lavorare solamente alcune ore della giornata. Il primo giorno è iniziato con un momento di preghiera animato dalla realtà mozambicana. Graciela ha aperto l’incontro rivolgendo un saluto ed un augurio a tutte le partecipanti. Poi si è dato spazio alla presentazione di ciascuna. Questo primo tempo l’avevamo programmato proprio per questo scopo così da lasciare a ciascuna la possibilità di farsi conoscere un po’ meglio. Alla fine con un canto mozambicano abbiamo terminato questo prima “giornata”. Il giorno seguente si è aperto con la preghiera animata dall’America Latina. In seguito, è stata data la parola a Maria Rosa Zamboni, membro dell’Istituto Secolare delle “Spigolatrici della Chiesa”. Maria Rosa è conosciuta dalla CM perché altre volte è venuta ad aiutarci nei nostri incontri. Il tema che ci ha presentato e che noi avevamo proposto era: “Come vivere la nostra secolarità oggi alla luce dei cambiamenti sociali ed ecclesiali”. Ecco un piccolo riassunto dei punti trattati: Maria Rosa è partita da una premessa. In che contesto viviamo? Nel contesto ecclesiale e nel contesto socioculturale. Ha presentato alcuni suggerimenti di grande attualità, sottolineate dal magistero di Papa Francesco, che danno agli Istituti secolari ed al loro carisma una rinnovata connotazione profetica. 1. Custodire la contemplazione... (verso il Signore e nei confronti del mondo)... Avere uno spirito contemplativo significa allora dedicarsi consapevolmente a tutto ciò che è bene, che rende migliore l’uomo e la società, che qualifica la storia come “storia della salvezza”. 2. Camminare per le strade del mondo e abitare le periferie... (... in uscita, andare oltre e in mezzo, lì dove si gioca tutto: la politica, l’economia, l’educazione, la famiglia...). La Chiesa è chiamata a “coinvolgersi”, “accompagnare”, “fruttificare e celebrare”. Questi sono i quattro verbi della secolarità. 3. Toccare con mano, sullo stile del buon samaritano... ha a che fare con la missionarietà... passare accanto ad ogni uomo e farvi prossimo di ogni persona che incontrate... 4. ... nella povertà, gratuità, disponibilità... questi sono i segni caratteristici della testimonianza; la gratuità, la semplicità, il disinteresse e la pace. 5. ... nell’ordinarietà, la secolarità consacrata ci colloca nelle “condizioni ordinarie della vita”. 6. Rivalutare il senso di appartenenza... (alla propria comunità vocazionale, dove si sperimenta l’essere Chiesa povera per i poveri e si diventa “antenne”). Ha a che fare con la fraternità. Questa ci porta ad accogliere la povertà e le fragilità proprie ed altrui, motiva lo scambio non solo in termini di intesa psicologica, ma soprattutto di condivisione della fede e degli impegni. 7. Trasmettere la gioia … (... dell’incontro con Cristo e della vicinanza ai fratelli). Ha a che fare con la spiritualità. La gioia è, nello stesso tempo, contenuto e forma dell’annuncio. La gioia del cristiano è la certezza, anche nella prova, dell’amore del Signore che ci raggiunge, ci coinvolge, ci salva. Alla fine di questa bellissima riflessione, ci è stato dato un tempo per rileggere e riflettere sul materiale esposto. Poi, in gruppo o individualmente si è fatto una dinamica scritta: un acrostico dalla parola “Compagnia Missionaria” letta dall’alto in basso (in verticale) e da ogni lettera iniziale si doveva comporre un’altra parola che facesse riferimento al tema ascoltato o ad altre parole simili.  La condivisione è stata molto positiva perché si è scoperto la grandezza e profondità di aver trovato parole simili ma anche la novità e creatività di tante altre. Un canto di lode e gratitudine ha chiuso la giornata. Rendiamo grazie al Signore e alla Vergine Maria per averci accompagnato in questi giorni; si è sentita la presenza dello Spirito Santo che ha operato nel cuore di ogni missionaria. Irma, Orielda, Santina e Mudji ACROSTICO COMPAGNIA MISSIONARIA C Cristo, carisma, comunità, cura, confidare, consacrazione, camminare, collaborare, contesto, contemplare, coraggio, condivisione, costruzione del regno, compagnia, chiesa, custodiamo olio di missionari età, coinvolgersi, comunione, celebrare, custodire. O oltre ed in mezzo, obbedienza, oblazione, offerta, obiettivo. M mansuetudine, misericordia, mondo, modello, meglio, manifestiamo, missione. P preghiera, pazienza, profezia, presenza, povertà, Parola, professionalità, periferie, passione, prossimità, problematiche del quotidiano, non fuga ma certezza, partecipazione. A Amore, annunciare, aiutarsi reciprocamente, attualizzare, appartenenza, abitare, armonia, accompagnare, assumere, apertura. g giocarci tutto, gioia, gratuità, n nascere, necessità, natura, non perdere lo slancio. I infiammare, imperfetto, iniziative, impatto, impegno, immergersi nelle vicende e nella storia, istituto, imparando a leggere la cifra dell’attualità, internazionalità. A Ascoltare, allegria, amore, affetto, agire, attive, attrazione, accogliere. M missionarietà, missione, missionaria, mezzi, unico mezzo della missione siamo noi, mondo,misericordia, marginalizzazione, Maria. I Incontrarsi, impulso, inclinarsi, implacabile, impatto, Istituto, iniziativa, identità, inculturazione, identità secolare. S Statuto, storia, samaritano, sale, sinodalità, sacramenti, santità, società, secolarità, semplicità, significativo, sacrificio. S Sfide, significato, samaritano, sognare, serenità, salvezza, santificare, servizio, solidarietà. I invocare lo Spirito, Istituto Secolare, interiorità, imparare a incontrarsi con gli altri. O Ordinarietà della vita, Onnipotente, organizzare, osservare, offerta, opzioni. N Noi CM, naturalezza, necessario, novità, nascondimento, nostro, navigare. A Amore del Signore che ci coinvolge, assumere, agire, apprezzare, affrontare le difficoltà con speranza. R Regno, costruzione del regno senza riserve e senza ripensamenti, resistere, responsabilità, relazione, realistico, rigore, realtà, recuperare, risorto, rinascere, recuperiamo immagine di Dio, redenzione, radicalità, realtà teologica, regolamento di vita. I Incorporare, ispirazione, interiore, i linguaggi della gente comune, i ritmi vitali, i conflitti quotidiani, incontro. A augurio, andare oltre e in mezzo, amore del Signore che ci raggiunge, ci coinvolge e ci salva, antenne, allegria di vivere.
ricordo di pina martinelli
 
Il 15 giugno 2022 Pina è passata all’altra riva, nella gioia piena, dove il Signore l’ha accolta nel suo regno di amore e di pace. Pubblichiamo i messaggi che abbiamo letto nel giorno del suo funerale nella Celebrazione Eucaristica. Sei stata e sei per noi la perla più preziosa Carissima Pina, Stiamo celebrando la tua Pasqua, il tuo incontro nelle braccia del nostro Dio e Padre. Non saranno sufficienti le parole per esprimere la nostra gratitudine per la tua vita donata che è stata e sarà un esempio da seguire per tutti ed in particolare per la Compagnia Missionaria. Ricordando l’Apostolo San Paolo: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale” (Rom. 12,1), tu cara Pina ti sei offerta come ostia viva, santa e gradita a Dio. Non possiamo sapere oggi le immense grazie che per te abbiamo ricevuto e continueremo a ricevere nella nostra famiglia CM, che hai amato e servito non solo nel tempo nel quale il tuo corpo lo ha permesso ma soprattutto in modo speciale dopo che la malattia lo ha toccato. Ricordo che in una delle mie visite assieme ad Anna Maria Berta, ci dicevi che ti dispiaceva non essere la missionaria attiva che eri stata ma noi ti abbiamo detto che non era così, la tua vita consacrata era piena ed eri la missionaria maggiore nella CM. Sempre davanti al tuo letto c’era un grande poster con tutte le fotografie dei nostri gruppi e tu vedendole pregavi ed offrivi. Sei stata una vera adoratrice in spirito e verità. (cf. Gv 4,24) Carissimi familiari di Pina, ci uniamo con la preghiera a ciascuno di voi in questo momento e vi ringraziamo per averla accompagnata con tanto amore. Ringraziamo con voi anche il personale della “Ca’ Industria” che ha avuto cura di lei in tutti questi anni. Il Signore benedica tutti. Pina, ciascuna delle missionarie e dei familiares CM ricordiamo il tuo bel sorriso che non è mai mancato, continuerai a sorridere sempre nei nostri cuori. Sappiamo che continuerai ad intercedere per noi assieme a p. Albino, alle missionarie ed ai familiares della comunità del Cielo. Carissima sorella, godi la pienezza dell’Amore. Graciela MagaldiPresidente della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore Cara Pina, sono addolorata perché non sei più con noi, ma felice perché finalmente sei nella gioia piena. Ringrazio il Signore per averti conosciuta ed aver condiviso momenti importanti: per il tuo sorriso, il tuo coraggio, la tua vita che hai reso preziosa, perché accolta, amata, offerta. Credo sia stato molto difficile per te, capire, accettare, vivere la tua consacrazione, la tua missione, nel dolore, nell’impotenza, nella dipendenza dagli altri in tutto. Difficile da accettare, da capire, da abbracciare. Ci sei riuscita. Il Signore ti ha voluta con sé sulla croce. Mi inginocchio davanti al mistero della tua vita. Come il grano, che cadendo in terra muore, e per questo porta molto frutto. Grazie Pina, sei stata e sei per noi la perla più preziosa. Dove sei ora continua ad essere per i tuoi famigliari conforto e sostegno. E per noi tue sorelle nella consacrazione, intercedi perché il nostro sì sia fedele fino in fondo. I santi sono nella luce, Pina prega per noi. Franca Gherardi Responsabile del Gruppo CM Lombardia Liguria
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