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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
Compagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia Missionaria
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto 2024
    Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
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  • 09 / 08 / 2024
    19 ottobre 2024
    Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online... Continua
dio è amore
 
Quando verso la metà del 2002 parlai per la prima volta con Giannina della mia vocazione; non avrei mai immaginato che sarei arrivata a questa tappa: l’incorporazione perpetua. Chi l’avrebbe detto! Il mio cammino come mamma, impiegata pubblica, le mie relazioni familiari e le amicizie mi facevano dubitare sulla possibilità che un giorno si sarebbe realizzato un antico sogno che in quel periodo non me ne resi neanche conto. Di fatto Dio mi aveva riservato due progetti: il primo quello di essere madre; il secondo quello di consacrarmi alla vita missionaria. Chi potrà comprendere i disegni di Dio? A causa della mia condizione, i miei figli e il resto della mia famiglia sono venuti a conoscenza della mia vocazione solo quando li ho invitati a partecipare alla festa per la mia incorporazione perpetua. Il 10 gennaio u.s. è stato preceduto dalla preparazione mediante un ritiro animato dal vescovo ausiliare di Maputo, Dom Joao Carlos, un giovane (non ha ancora 50 anni) molto creativo che cerca di unire la Parola di Dio con la realtà vissuta nelle nostre famiglie, nei gruppi e comunità. Il luogo del ritiro: il seminario filosofico Sant’Agostino, un ambiente molto calmo, dove si respira aria pura,con molte piante e alberi da frutta. Così, con queste condizioni molto favorevoli, abbiamo vissuto il nostro ritiro, rivisto la nostra vita, i nostri comportamenti come persone e come missionarie. E, finalmente il giorno della festa. Sono arrivati a sant’Agostino i miei figli, i fratelli e, non potevano mancare, i parenti più vicini e amici che ci accompagnano in tutti i momenti della vita. Le esclamazioni erano: perché non ci hai mai detto niente riguardo alla tua scelta? Tuttavia mi ha colpito molto il vedere come tutti si sono impegnati per la preparazione della mia festa. La parrocchia di Gabriela ha animato la Messa con canti e danze liturgiche ben preparati. Il gruppo degli Amici CM ha contribuito molto nella preparazione delle vivande per la festa. In quel giorno abbiamo vissuto un vero clima di comunione con le nostre famiglie. Per loro non c’era distinzione, eravamo tutte figlie, ci salutavamo tutti allo stesso modo e ciascuna famiglia aveva portato regali per noi tre. Così abbiamo sperimentato una vera unione fraterna. Una certa tensione non mi ha permesso di assaporare fino in fondo i momenti liturgici davvero intensi. Oggi dico: come vorrei tornare a vivere quei momenti indimenticabili della mia vita. Abbiamo vissuto momenti belli e ne siamo uscite più arricchite e soprattutto più motivate nel vivere l’impegno che Gesù ci chiede: essere sale della terra e luce del mondo. Dio ci benedica e ci conceda la sua grazia.
festa dell'eccomi, sapore di maputo
 
Sono quasi le 17,30, le sedie sono state riposte nel garage, il proiettore e il PC sono nella mia stanza, il nostro “soggiorno” all’aperto è vuoto. Sono tornati tutti a casa loro. Affacciata sulla scala della cucina guardo giù e penso a Chica, Gulugulu, Julieta M., che alle 14 erano già qui a dare una mano, ce ne fosse stato bisogno; a Luisa, Tomàs, Julia con il figlioletto, Marta, Claudina; ad Ana Maria, che ha lasciato a casa Zeferino con i tre figli. Infine a Maria Elisa, la nuova del gruppo. Vengono tutti dalla periferia e si sono messi in strada già alle 12,45, chi con l’auto, chi con il chapa, per arrivare puntuali alle 14,30. Rivedo Alice, che con Julieta M. fa parte del nostro gruppo, e che è arrivata un po’ dopo, a causa della sua malattia. Le sue gambe perdono le forze e anche oggi per lei è una conquista essere presente all’incontro spingendo il suo carrellino. E poi Irene e io - manca Giannina, in Italia per ragioni di salute delle sue sorelle - che abbiamo fatto la prima accoglienza preparando, per la grande, umile e povera Festa dell’Eccomi, un panettone italiano con dolciumi e bevande fresche e dissetanti. Al finire della giornata si vede tutto con occhiali rosa: il vento sottile, il calore sopportabile…, il proiettore di prima esperienza, il percorso formativo e informativo sulla nascita della C.M., la nostra spiritualità, le nostre icone, le letture scelte… e la nostra personale capacità di comunicare, che in Irene ha radici lontane e profonde, mentre per me si tratta di gestire le poche centinaia di parole, che ad oggi conosco, per spiegare concetti e esperienze attinenti al tema. Con i Power Point a disposizione è stato tutto molto più semplice, le immagini parlavano da sé; la nostra storia si è dipanata dal lontano 1957, con la foto delle prime otto missionarie, belle, giovane, radiose, fino a noi, di oggi, presenti nei vari gruppi dei 4 continenti. Abbiamo concentrato la forza del messaggio sulle due letture classiche: quella della lettera agli Ebrei e quella del vangelo secondo San Luca. È stato un viaggio meraviglioso, tra le figure di Gesù, che va incontro alla volontà amante e salvifica del Padre proprio al momento del suo ingresso nel mondo e quella di Maria, avvolta nel mistero del nulla umano che, con il suo “Eccomi!”, inizia con il Figlio nel grembo a far conoscere, in primis nella sua famiglia, la misericordia di Dio Padre. Con l’esplosione del “Magnificat”, Maria racconta la storia del suo Popolo Israele, lodando la grandezza dell’operare di Dio. Le nostre due icone hanno esse stesse il linguaggio dell’ascolto e del dialogo, dell’offerta di sé per un progetto senza confini e dell’affidarsi a Colui che ama personalmente ogni sua creatura. Abbiamo consegnato agli Amici un promemoria di preghiere quotidiane in preparazione ai tempi liturgici forti, una coroncina per “rimanere con” Maria lungo il giorno, per strada, nel compimento dei nostri impegni, in casa, per tenere il nostro cuore in costante “connessione” con Lei, che è nostra Madre, Guida e Custode. È stata un segno gradito anche la consegna dell’immagine di Maria, quella delle origini, che abbiamo a Bologna, accompagnata dalla breve preghiera di offerta. È con commozione che ho spiegato agli Amici come quella statua sia per noi una “presenza”, che andiamo ad incontrare al nostro rientro dalle missioni, nei momenti in cui il suo Cuore di mamma ci può sostenere e consolare, a dirle grazie per la sua vicinanza. A Lei abbiamo affidato persone, eventi, forti di una fede coraggiosa, la sua fede, il suo “Eccomi”, che va oltre il momento presente. È stata proprio una bella, semplice, gioiosa festa. Comunicare è una ricchezza… solo poche righe e alcune foto, segno del NOI CM che ha messo radici anche in Mozambico. Un abbraccio,
fatica e entusiasmo
 
“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”(Mt.25,40) Per raggiungere il villaggio di Pasang Surut ( isola di Sumatra) si deve scegliere tra due possibilità: percorrendo il fiume con un barcone oppure a piedi per terra ferma naturalmente ambedue i percorsi con diversi disagi. Con il tempo delle piogge poi, la strada rimane fangosa e scivolosa per cui non rimane che scegliere il percorso via fiume. E’ una località situata sulle rive del fiume, gli abitanti quasi tutti contadini, coltivano il riso, base del loro alimento quotidiano , dalla palma di cocco l’olio e anche la gomma da un altro albero In questo posto c’è una parrocchia affidata ai Padri dehoniani e una comunità di suore “Charitas”, indonesiane, che gestiscono una clinica. Ho conosciuto questo posto per la prima volta nel 2005 quando con Antonia e p. Sugino SCJ siamo venuti per una giornata di animazione missionaria. Venerdì 6 febbraio ci sono ritornata per svolgere un programma lavoro nelle scuole, insieme ad una mia collega Margaretha e a p. Fridho SCJ. supervisore delle strutture scolastiche. Partiamo da Palembang ben preparate e pronte ad accogliere i vari disagi del cammino, ma anche con tanta fiducia ed entusiasmo. Con noi viaggia una ragazzina di 14 anni, molto bella , dal viso dolce. Il nostro compito è quello di accompagnarla dalle suore e lasciarla con loro. Conosco la sua storia attraverso i giornali che hanno parlato del suo caso e da notizie che mi vengono date durante il cammino. La presenza di questa ragazza seduta in macchina accanto a noi,mi obbliga a pensare per tutto il viaggio al valore della vita, alla famiglia, al mondo in cui viviamo. Una giovane vita la sua, già tanto provata , offesa, sfruttata..Di famiglia cattolica, la ragazza ha sperimentato in diversi momenti della sua vita la violenza e la precarietà della sua propria famiglia. Non accolta dal padre e dalla madre viene affidata al nonno che la inserisce nell’ambiente della prostituzione…La ragazza scappa di casa e per un tempo vive insieme ad altre persone povere, sotto un ponte della sua città. Le persone che inizialmente cercano di proteggerla, in breve si rivelano pure loro sfruttatori e la vendono ad altri …Passa così da un’esperienza all’altra vivendo nella più triste realtà di giochi proibiti e in ambienti inadatti alla sua età e destinati a rubarle il dono più grande: la vita. Finalmente incontra una persona che la prende a cuore e la incoraggia ad andare dalla polizia. Da qui nasce finalmente un cammino di recupero e accompagnamento attraverso l’inserimento in un progetto organizzativo, che ha lo scopo di aiutare bambini con seri problemi familiari. Una giovane vita con un percorso segnato dalla croce… a solo 14 anni!!! Con questi pensieri che vanno e vengono nella mia testa, non mi sono resa conto del tempo trascorso in viaggio e così siamo arrivati a Pasang Surut. P. Edi e p. Sukadi SCJ ci accolgono nella casa parrocchiale. Dopo cena veniamo ospitate dalle suore “Charitas”. Ci accoglie un ambiente molto semplice e fraterno che ci fa provare la pace e la gioia di stare insieme. Un clima sereno che sembra lenire e sanare le ferite provate e sentite in me ripercorrendo il percorso di vita di questa giovane. Veramente l’accoglienza, la bontà e il rispetto per gli altri ti rendono più comprensiva e più buona! Il giorno dopo nella cappella delle suore alle ore 5.30, Padre Fridho SCJ celebra l’ eucaristia e in seguito dopo colazione incominciamo a svolgere il nostro programma scolastico. Avendo il pomeriggio libero siamo andati a pescare. E’ stato molto bello vedere sorridere questa ragazza, contenta di poter partecipare a tutto questo con tanta semplicità, gioia e serenità. Insieme, abbiamo poi preparato la cena e gustato il nostro pesce, cucinato molte bene. Veramente buono!!!. Alle Ore 19.00 ci siamo incontrate ancora in parrocchia per terminare il nostro lavoro di programmazione verso le ore 23.00, stanca, con tanto sonno…ma felice di tutto. Il mattino dopo alle ore 7 pronti per il rientro a Palembang. La ragazza rimarrà qui per cominciare il suo percorso verso una nuova vita. Nel mio cuore provo un sentimento di “ perdita” nel lasciare non solo Pasang Surut, ma soprattutto questa ragazza che ha vissuto con noi questa esperienza di due giorni. Decidiamo di lasciare alle suore un aiuto economico per sostenerle in questo percorso. Compiamo questo gesto non come un obbligo ;vogliamo solamente che sia piccolo contributo che faccia sentire la nostra voglia di condivisione e di vicinanza. Un piccolo gesto che aiuterà a far germogliare qualcosa di grande e di positivo per la vita di questa ragazza. Considero importante aver condiviso con voi questa esperienza. So di aver donato un po’ del mio tempo a voi che mi leggerete, di avervi aperto il cuore in questo momento in cui ho vissuto questa forte esperienza. I problemi e le difficoltà se condivise con gli altri ,si vivono e si affrontano meglio. Grazie!
testimoni ai margini della città
 
Vorrei  condividere con voi alcune idee sul titolo che ho dato a questo piccolo articolo. Sono semplici pensieri che possono “toccare” il nostro cuore e stimolarci a iniziare qualcosa di nuovo nella nostra vita. Sappiamo che quest'anno per tutta la famiglia dei cattolici sparsi in tutto il mondo è l’anno dedicato alla vita consacrata, cioè alle persone che rispondono alla chiamata di Dio, si consacrano a Lui e dedicano la loro vita e disponibilità alla costruzione del Regno, inseriti in varie attività o lavoro come testimoni di speranza. Per questo scopo sono sorte un po’ dappertutto diverse iniziative che aiutano a sensibilizzarsi su questo stato di vita. Anche nel nostro paese si sta cercando di fare animazione in questo senso: far conoscere cioè questa realtà cercando contatto con varie parrocchie vicine e anche lontane. Dato che questi spostamenti richiedono anche un costo economico,si cerca di agevolare queste iniziative con prezzi accessibili a tutti. Sono piccoli segni e passi in avanti che si ripercuotono e bussano positivamente sul cuore della città. Tutto è fatto per ricordare, a noi soprattutto ma anche agli altri, che la presenza della vita consacrata nel nostro mondo di oggi e nella Chiesa cattolica è una realtà ancora valida, anche se a volte ci chiede di vivere “ai margini della città”. Il magistero e gli insegnamenti della Chiesa in diverse circostanze ci parlano delle preoccupazioni globali e sociali che esistono nel mondo attuale: dalla politica alle calamità naturali, la violenza alla dignità umana e tanto altro. Siamo stimolati a entrare in queste realtà servendoci e usando anche quei mezzi tecnologici che il mondo di oggi ci offre: facebook, siti vari, elettronica, WEB…Come la Parola di Cristo risuona i tutto il mondo e continua a scrivere la storia di un chiesa universale, così noi collegati ad altri gruppi di consacrati dobbiamo scegliere di collaborare al Regno di Dio su questa terra. Questa è la nostra missione! Papa Francesco nel recente messaggio per la cinquantaduesima Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni ci invita a non considerare la vocazione come qualcosa che riguarda solo chi sceglie il sacerdozio o la vita religiosa, perché ogni vocazione è un esodo , e ci chiede di “uscire” da noi stessi e di sentire come compito e destino la missione che comprende anche l’annuncio e la messa in pratica della dottrina sociale. Ecco alcuni stralci: “…Questo esodo liberante verso Cristo e verso i fratelli rappresenta anche la via per la piena comprensione dell'uomo e per la crescita umana e sociale della storia. Ascoltare e accogliere la chiamata del Signore non è una questione privata e intimista che possa confondersi con l'emozione del momento; è un impegno concreto, reale e totale che abbraccia la nostra esistenza e la pone al servizio per la costruzione del Regno di Dio sulla terra. Pertanto, la vocazione cristiana,in quanto esodo, è radicata nella contemplazione del Cuore del Padre; ma non è mai una fuga dalla vita del mondo, anzi, spinge al tempo stesso all’impegno solidale, per la costruzione di una società di verità, di giustizia e di pace. Questa dinamica esodale, verso Dio e verso l'uomo riempie la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo, soprattutto ai più giovani che ,anche per la loro età e la visione del futuro che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponibili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni per il futuro e l’incertezza che intaccano la quotidianità rischiano di paralizzare questi loro slanci,di frenare i loro sogni, fino al punto di pensare che non valga la pena impegnarsi e che il Dio della fede cristiana limiti la loro libertà Invece,cari giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di rimettervi in cammino! Vivere l’esodo renderà la vita di ogni giovane, come di ogni cristiano, ogni giorno più ricca e gioiosa. E qualcuno si lascerà sorprendere dalla chiamata di Dio. La vita di una grande città è molto diversa da 20 anni fa. L’era della globalizzazione, ha continuato a svilupparsi e a premere sullo stile di vita delle persone, a renderci alle volte più distanti le une dalle altre anche perché tutto deve funzionare e vivere rapidamente e in fretta. Tutto questo è causa anche di un certo individualismo, solitudine, dove si cercano soluzioni basate sulla convenienza, soddisfazione, consumismo. Ho notato che anche nella scuola i bambini piccoli sono ora riluttanti a parlare molto a stabilire strette relazioni. Alcuni di essi tendono a sedersi in disparte preoccupati solo col gadget. Personalmente, come membro di un Istituto secolare sto cercando di stare al passo, di stare aggiornata su quanto succede nel mondo e anche seguire le notizie attraverso face book o un sito web. Ricerco questi aggiornamenti anche per il mondo della vita consacrata entrando nel sito della Compagnia Missionaria, e dei siti che appartengono ad altri Istituti a livello mondiale. E’bello questo sentire - insieme con altri che vivono la tua stessa scelta e abitano lontani in altri paesi. Questo è un modo per conoscere meglio la vita secolare, per vedere come può essere la nostra testimonianza ai margini delle nostre città. La nostra presenza come Compagnia Missionaria a Palembang è semplice. Oltre all’inserimento di ciascuna nel suo lavoro e nella parrocchia con alcune attività, come gruppo ci siamo impegnate a mantenere fermi i nostri incontri una volta al mese per riflettere e pregare insieme. .Cerchiamo di stare in contatto con Mudji e Susi che sono lontane, di accogliere, le esigenze di amici che hanno bisogno di essere aiutati e sostenuti materialmente e spiritualmente. E portiamo le loro difficoltà nelle nostre preghiere. Qualsiasi nostra iniziativa è importante per far conoscere qui in Indonesia la realtà degli Istituti Secolari ancora al loro inizio di cammino. E’ un seme piantato ma ancora necessario di cure per essere sviluppato e capito bene. Tra gli impegni di lavoro e vita frenetica, io personalmente continuo a cercare di prendermi tempo per me stessa, per riflettere e fare silenzio. Questo mi aiuta a continuare serenamente il mio cammino a discernere le priorità nella mia giornata , a cercare di costruire sempre l'unità, nonostante i molti ostacoli che posso incontrare. E capisco che tutto questo se accolto e vissuto può essere strategia di crescita e maturità per la mia vita di consacrazione. In questo periodo abbiamo vissuto del momenti molto importanti per la nostra vita sia di gruppo che di famiglia CM. Il 25 marzo 2015 a casa di Ludo, con circa 60 persone e il Vicario Generale Padre Felik Astono SCJ abbiamo celebrato l’Eucaristia e vissuto la Festa dell’Eccomi ricordando la prima approvazione del nostro Statuto. La morte di una cugina di Lucy è stato un altro momento forte per sentirci tutte unite nella preghiera. Il 22 aprile con p. Elis SCJ e altre persone abbiamo celebrato la messa nella casa CM per ricordare l’anniversario della morte di p. Albino. Siamo state presenti in varie parrocchie per la giornata vocazionale di qualche domenica fa. Ringrazio il Signore per tutto questo e vorrei concludere con la stessa preghiera che Papa Francesco ha fatto a conclusione del suo discorso per la Giornata delle Vocazioni: “ La vergine Maria, modello di ogni vocazione, non ha temuto di pronunciare il proprio “fiat” alla chiamata del Signore. Maria “ha cantato la gioia di uscire da sé stessa e affidare a Dio i suoi progetti di vita. A lei ci rivolgiamo per essere pienamente disponibili al disegno che Dio ha su ciascuna di noi; perché cresca in noi il desiderio di uscire e di andare, con sollecitudine, verso gli altri”.
a braccia aperte
 
De braços abertos…. ( a braccia aperte) è il ritornello musicale pubblicitario della TAP che mi accompagna sull’aereo nel viaggio Bologna/ Porto il 17 marzo. Allo stesso tempo, con questo sottofondo, penso a come definire questo viaggio che verte più sul gratuito che sul necessario, più sul condividere che sul fare, ed è con questo atteggiamento che mi preparo a vivere questa settimana che mi aspetta in Portogallo. All’arrivo a Porto, Lucia Correia e Teresa Castro (già scattando foto) sono pronte a ricevermi all’aeroporto. Mi ritrovo cosi con una sensazione piacevole di ritorno a casa in rua Miguel Bombarda. Al mattino dopo aprendo la finestra dal lato della veranda che da sul giardino, mi appare davanti agli occhi la spettacolare fioritura dell’albero di magnolia. Anche questo de “braços abertos”. La settimana è costellata da tanti momenti di incontri fraterni di convivio e di fraternità. Al centro della settimana il 21 marzo l’incontro con gli amici per celebrare la festa dell’ “eccomi”. L’invito fatto agli amici prevedeva la mia testimonianza e mi presentava come una missionaria con un “curriculum molto diversificato. Il condividere la mia esperienza mi ha fatto ripercorrere un po’il mio ormai lungo cammino nella CM, ed è stato anche un momento di verifica su come vivo concretamente quello che dico a livello teorico. Nella mia vita c’è stato un “eccomi” detto una prima volta come risposta ad una chiamata, che mi ha portato a scegliere la CM senza sapere bene dove mi avrebbe portato. Poi via via è divenuto un “eccomi” ripetuto cercando di accogliere “la sua volontà in qualunque forma si manifesti”(Statuto n.7) nel piccolo della vita quotidiana e in progetti e decisioni più importanti. Questa Sua volontà che passa attraverso l’accettazione di un progetto CM. verificato, non solo a livello personale, ma comunitario e anche attraverso gli appelli più urgenti della realtà in cui ci troviamo. Tener presente questo a volte significa non dare per scontato quello che facciamo, ma la ricerca a volte faticosa di come porci e di come rispondere in maniera coerente alla realtà che ci interpella. Ci sono stati “eccomi” gioiosi accettati con le ali ai piedi. E altri dolorosi, come strappi violenti,che mettevano in dubbio se quello era veramente il cammino giusto. I giorni passano condivido il quotidiano semplice e fraterno con Lucia e Teresa e altri momenti arricchenti come l’incontro con le varie sorelle che vivono in famiglia, Justina, Carmen, Rosa, Gloria, Amelia Lidia, per telefono sento Margarida, Odette e Conceiçao. Con ciascuna ci sono ricordi, avvenimenti, esperienze vissute insieme, ed è bello aggiornarsi , ricevere e dare notizie dei nostri gruppi. C’e spazio anche per una cena con Padre Giulio Carrara di vecchia data, e i giovani postulanti della comunità dehoniana di Boavista, e un pranzo della domenica con Milu sorella di Lucia e la sua bella famiglia. Con Teresa Castro ci ritagliamo anche un pomeriggio turistico; la nostra meta sempre attraente è la “Foz”, dove il fiume Douro entra nell’Atlantico, ma quando arriviamo il vento è fortissimo, mi aspetto quasi di volare, e quindi ci rifugiamo in una struttura che a detta di Teresa dovrebbe essere un ristorante, e invece ci ritroviamo nell’oceanario, lo visitiamo, davvero interessante il mondo acquatico e marino che vediamo. Ci rilassiamo e divertiamo, correndo poi, un po’ in ritardo per la cena che ci aspetta con padre Arnaldo, anche lui di vecchia data. Arriva il 25 marzo Solennità dell’Annunciazione del Signore, con Lucia e Teresa partecipiamo all’eucarestia e ci sentiamo in comunione con tutta la CM. Nel pomeriggio accompagnata ancora da Lucia e Teresa riparto da Porto con destino a Lisbona. Oltre alle valigie porto con me alcune magnolie e fiori del nostro giardino, anche loro devono passare diversi controlli, penso chissà se resisteranno fino a Bologna! Arrivo a Lisbona e qui mi fermo da Teresa Gonçalves, lei non è ancora andata a messa, e ci tiene ad andarci insieme. Cosi, sono alla seconda eucarestia, di questa festa, andiamo nella Chiesa di Loreto per sentirci in comunione anche con i padri Dehoniani. Seguendo il passo veloce di Teresa sia all’andata che al ritorno, a piedi, nonostante il vento freddo mi godo un po’ di Lisbona illuminata dalla luna. Naturalmente con Teresa si fanno le ore piccole, ma il mattino dopo è pronta a riaccompagnarmi all’aeroporto. E’ il giorno dopo, la notizia della tragedia dell’aereo precipitato sulle Alpi. Controlli più accurati e un po’ di ansia si avvertono. Al controllo bagagli però vedo dei sorrisi quando passano i miei fiori, e sono di nuovo in aereo. La vita non si ferma ed è veramente nelle mani di Dio. Il cielo è nuvoloso ma squarci di azzurro lasciano intravedere la città illuminata dai primi raggi di sole.. Valeu! e’ stata un esperienza veramente de “braços abertos”. Eccomi di nuovo in Via Guidotti, anche i fiori arrivano, come segno di comunione e di primavera e anche qui in casa in questa settimana c’è stata aria di novità: Lucia Maistro è la nuova responsabile del gruppo e in più c’è Paola che farà parte del nostro gruppo. Torno anche in tempo per partecipare alla festa “dell’Eccomi” di Bologna impostata sul ricordo di Padre Albino, a un anno dalla sua morte. A fine incontro vengono distribuite delle frasi dette da lui. Quella che tocca a me dice: “La nostra casa dovrebbe essere come una Betania un luogo dove Gesù possa abitare volentieri e trovare una calorosa accoglienza, carità e spirito di servizio”. Penso che a Padre Albino stia ancora molto a cuore che nella nostra casa, nei nostri gruppi, nella CM, nel nostro quotidiano ci impegniamo a costruire questa dimensione della nostra spiritualità. E senz’altro ci sostiene e intercede per noi.
festa dell'eccomi e dell'ecce ancilla a funchal
 
Mi viene il desiderio di mettere il sottotitolo “L’unione fa la forza”, perché, per l’organizzazione di questo Incontro, siamo partiti dal Power Point preparato da Lúcia e Glória, del gruppo di Porto. Il nostro gruppo si è riunito alcune volte per studiarlo e vedere come presentarlo. Avevamo già acquistato un proiettore che servirà anche per future presentazioni della CM in alcune parrocchie. Nella sua preparazione abbiamo messo in risalto il compito di Ana Heliodora, Familiares, perita in Informatica, che ci ha trasmesso conoscenze sulla sua utilizzazione. Tutto il gruppo si è impegnato nella sua preparazione, ma specialmente Teresa Freitas nella scelta dei canti e Celestina nella elaborazione dello schema che, dopo, è stato presentato. Nel 25 marzo, alle 17,00 sono arrivate le Missionarie, Familiares e una giovane, invitata dalla Paixão. Dopo la merenda, abbiamo fatto la presentazione del Power Point. Come contenuto e importanza della festa, mettiamo in risalto COMUNUNIONE e MISSIONE, partendo dal logotipo CM che reassume la sua spiritualità. In questo Incontro, la Comunione è stata molto evidente nella collegialità/condivisione/corresponsabilità e senso di famiglia. L’altro aspetto: Missione, si è realizzata perché l’Incontro è stato formativo per tutti (Missionarie, Familiares, e anche la giovane). L’animazione si è espressa nella giovane (è catechista, studentessa di musica, ecc.) che ha partecipato con la lettura del testo evangelico (Lc 1, 26-38) e anche con le riflessioni personali. Il Power Point, nella sua totalità, ci ha ricordato il disegno di Amore di Dio con l’invito a Maria ad essere Madre del Suo Figlio. Lei ha donato il Suo SI. L’espressione “ECCE VENIO”, assieme al “ECCE ANCILLA” di Maria, ha impressionato profondamente P. Dehon, a chi questa data fu molto importante per la coincidenza con la data del suo Battesimo. La CM - erede di P. Dehon per mezzo di P. Albino – è nata nella notte di Natale del 1957 e fu riconosciuta “ad experimentum” nel 25 marzo dell’anno seguente. Come alimento forte abbiamo l’Eucaristia e l’Adorazione, facendosi con Cristo “Pane spezzato per tutti” e trasformando la vita in “Lode” perenne al Signore. In seguito, abbiamo fatto la condivisione delle riflessioni personali su gli aspetti piú rilevanti per ciascuno(a) presente. Sono stati momenti di arricchimento per una piú forte conoscenza reciproca. Abbiamo concluso con il canto del Magnificat proiettato e cantato da tutti. È stato un modo originale e importante per aiutare a vivere il nostro SI donato a Dio, avendo come modelo Maria, Madre, Guida e Custode della Compagnia Missionaria.
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COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
Via A. Guidotti 53, 40134 - Bologna - Italia - Telefono: +39 051 64 46 472

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