Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
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09 / 08 / 2024
Agosto 2024
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Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
fecondità mozambicana
Namaacha é un luogo che dista circa 70 km da Maputo e che si trova al confine con lo Suazilandia in una zona montagnosa con un clima un poco più fresco rispetto a Maputo dove in questo periodo si arriva vicino ai 40 gradi. Ci ha accolto la comunitá delle suore del Preziosissimo Sangue.
Eravamo presenti tutte: del gruppo di Maputo – Giannina, Irene, Alice, Lisetta e Julieta; del gruppo di Nampula: Mariolina, Gina, Martina, Gabriela e Helena e la nostra presidente Anna Maria Berta.
Abbiamo dedicato i primi giorni ai nostri incontri ed al Corso di Formazione sullo Statuto e poi alcuni giorni di preghiera aiutate da P. José da Cruz Moluta – Rettore del Seminario Filosofico S. Agostinho di Matola- Maputo.
Il giorno 15 gennaio hanno rinnovato i voti Gabriela e Helena con una bella celebrazione eucaristica la sera.
Il 16 gennaio la festa di Julieta con la prima emissione dei voti nella Compagnia Missionaria. Un momento veramente bello preparato con molta cura. È stata preziosa la collaborazione della comunitá che ci ospitava e che contava con un numero notevole di novizie e postulanti. I canti ben preparati assieme ad alcune danze.
Il canto piú importante era l’eccomi cantato dalla sola Julieta logicamente in portoghese:
“Eccomi, eccomi,
Signore io vengo, eccomi,
eccomi, si faccia in me la tua volontá”
“Eis-me aqui, eis-me aqui,
Senhor, eu venho, eis-me aqui,
Eis-me aqui, faça-se em mim a tua vontade”
È stato davvero il momento culminante della bella celebrazione che ha coronato un sogno preparato per anni. Il gruppo di Maputo ha accompagnato con grande responsabilità ogni cosa e davvero si è sentito un clima di comunione palpabile.
Si, con Julieta abbiamo vissuto questa festa e ci siamo sentite tutte in cammino insieme ed alla sequela del Maestro, di Colui che guida i nostri passi con Amore.
Anche la collaborazione della comunitá delle Suore del Preziosissimo Sangue è stata davvero preziosa perché la liturgia ed i canti e le danze insieme a loro ci hanno fatto vivere una bella esperienza di fraternità.
Per Julieta poi è stato un dono importante perché il suo sogno giovanile aveva radici nell’esperienza positiva, vissuta nella sua terra natale, dove aveva conosciuto alcune suore missionarie, a Chicumbane – Xai Xai.
La benevolenza del Signore ha fatto si che, per varie circostanze, questa cerimonia fosse un momento molto significativo ed incisivo per la stessa Julieta e per tutte noi.
Volto mozambicano
Un dato da ricordare è che il volto mozambicano della Compagnia Missionaria inizia nel 1993 con la prima emissione dei voti di Alice e Gina, missionarie di vita in famiglia. Seguono altre vicende vocazionali con alcune giovani che si avvicinano alla nostra famiglia. Ed ora la situazione attuale aumenta il volto mozambicano dell'Istituto.
Cosí ora abbiamo il gruppo di Maputo con tre missionarie di vita comunitaria: Irene, Giannina e Lisetta italiane e due di vita in famiglia, Alice e Julieta mozambicane.
Il gruppo Centro Nord comprende 4 missionarie di vita fraterna: Mariolina e Martina italiane e Helena e Gabriela mozambicane. Fa parte del gruppo anche Gina che vive in famiglia a Quelimane.
Ogni tanto ci fa bene ricordare meglio la composizione dei nostri gruppi anche per renderci conto che ora siamo 50% italiane – europee e 50% mozambicane – africane. É un dato semplice ma significativo che dimostra una tendenza che nei prossimi anni, a Dio piacendo, porterá la CM ad assumere un volto tipicamente africano e mozambicano. E questo è bene averlo presente per continuare a prepararci e ad aprirci ai cambiamenti che avverranno nei prossimi anni.
Prepararsi a questo cambiamento vuol dire assumere un atteggiamento attento alle cose nuove che ci aspettano.
Gratitudine
Il sentimento di gratitudine che sale dal cuore non è rivolto solo a Dio ma anche a tante persone, ed in particolare a tante missionarie che ci seguono con la loro offerta e preghiera.
In particolare vogliamo ringraziare P. Albino Elegante, il nostro fondatore che accompagna con grande interesse quanto stiamo vivendo.
E poi sarebbero tanti i nomi che vorremmo scrivere ...di tante missionarie, familiares, amici/che che da molti anni vivono in comunione profonda con noi questa nostra presenza missionaria. Con tutti i membri della Compagnia Missionaria continuano ad offrire ed a vivere quella Parola che dice: “Venite, vi farò pescatori di uomini/donne”.
consacrazione di julieta
Dopo circa otto anni di attesa e preparazione, è arrivato, finalmente, il momento della nostra partenza per Namaacha per il corso di formazione e gli esercizi spirituali annuali, che avrebbe avuto il suo apice con la mia consacrazione a Dio nella Compagnia Missionaria.
Il viaggio al Santuario della Madonna di Fátima ha avuto inizio alle 16 di venerdì. I paesaggi che ammiriamo durante il percorso sono davvero molto belli. In questo periodo, le montagne sono ricoperte di un verde scuro intenso, che è in sintonia con il cielo giallo rosso di un bel tramonto, facendo di questo percorso, un paesaggio degno di questo cammino a questo Santuario importante per la nostra Archidiocesi di Maputo.
Erano circa le 18 quando siamo arrivate. Le Suore del Prezioso Sangue ci aspettavano e ci hanno ricevuto con molta simpatia. Dopo esserci sistemate, ci siamo concentrate sulla finalità del nostro pellegrinaggio.
Il giorno seguente ci è stato presentato il programma ed abbiamo approvato la proposta di come scandire i nostri giorni di incontri ed esercizi spirituali.
Giorno dopo giorno abbiamo vissuto con il gruppo cose molto belle con due grandi dinamiche: la formazione, orientata da Anna Maria, dove abbiamo appreso, a partire da una semplice storia, a penetrare dentro di noi per scoprire le nostre lacune. Padre Moluta ha dato un bel contributo parlandoci di “consacrazione e missione”. L’altra grande dinamica è stata quella della convivenza con le Suore del Prezioso Sangue, principalmente nei momenti di preghiera. Molte volte non ci accorgiamo del valore della nostra vocazione, ma quando guardiamo gli altri, la sua forma di essere, di parlare, di cantare, sentiamo con grande ammirazione come è bello essere innamorate di Cristo.
È il Signore che mi porta a riposare
L’ambiente ormai era stato creato, ed il preannuncio di una bella festa già si cominciava ad intuire. Abbiamo invitato le suore per la cerimonia e questo è stato il culmine. Non so se questa cerimonia fosse stata fatta in una parrocchia, dove i partecipanti danno vivacità a questo tipo di evento, con cantici e danze liturgiche, se sarebbe stata così bella, solenne ed emozionante. È proprio difficile descrivere i momenti che ho vissuto.
Abbiamo preparato i canti con le Suore (nella maggioranza aspiranti) e loro, simpatiche e con voci ben intonate, si sono offerte per intonare ed aiutare nella liturgia ed un altro piccolo gruppo si è preparato per la danza liturgica. Non eravamo più di 30 persone ma la cappellina dove eravamo ha vibrato.
Oltre alle Suore del Prezioso Sangue, abbiamo avuto come unica invitata Giulia, figlia di Alice, che gentilmente ci ha portato i fiori per ornare la cappella, la candela, una grande torta ed il suo grande affetto che ha per ciascuna di noi. Lei ha rappresentato tutta la mia famiglia, i miei figli, i miei fratelli ed i miei amici. Mille grazie per questa figlia meravigliosa.
Non riesco a descrivere la cerimonia della consacrazione. L’emozione era tale che alla fine della cerimonia e dopo il momento di fraternità, il mio desiderio era cominciare tutto da capo, per potere vivere ogni momento più serena. La domenica siamo andate al Santuario per ringraziare questa grande Madre che sempre ci guida e ci protegge. Dopo il pranzo, siamo tornate a Maputo.
Ringrazio molto tutta la Famiglia Dehoniana (i Padri e le laiche consacrate, di tutte le parte) per l’appoggio in questo lungo cammino, per l’insegnamento, per la pazienza che mi hanno dimostrato e per avermi accettato come membro. Ringrazio di vero cuore a tutti quanti mi hanno offerto la sua tenerezza, che hanno pregato per me, sia quelli che conosco sia quelli che non conosco. Che Dio gli benedica.
speranze mozambicane
Testimonianze di tre giovani che hanno iniziato il percorso di orientamento nella Compagnia Missionaria e di alcune in cammino vocazionale
Risposta alla chiamata di Dio
Gli incontri con Anna Maria sono stati buoni, infatti, abbiamo imparato molte cose sia nella parte spirituale come nella parte sociale e culturale. Ci ha parlato della storia della Chiesa, della nascita della Compagnia Missionaria, dell’”Ecce Venio” e dell’“Ecce Ancilla”, abbiamo imparato come fare una lettura biblica cercando di trovare il suo senso nelle nostre vite.
La nostra entrata in Orientamento (Daláina, Láina, Natália) é un passo per rispondere alla chiamata di Dio; é avvenuta in un giorno molto bello (24 gennaio 2010) nel Monastero dei Monaci alla Resurrezione (poco distante da Nampula) dove vivono due Fratelli mozambicani che sono stati davvero molto accoglienti con noi, nella loro semplicistá, amore e gioia. É stato un giorno importante nel quale abbiamo ricevuto la benedizione di Dio ed i doni che il Signore ci offre.
La presenza di Rosa, Ana Rita e Dolvina, é stata positiva, difatti ciascuna di loro ha vissuto in semplicistá e amore alla presenza di tutte noi.
Le Eucaristie celebrate con la presenza di Mons. Elio Greselin e Padre Riccardo scj sono state molto intense, e le loro omelie hanno suscitato in me il desiderio di essere fermento e sale della terra. Inoltre quello che mi ha colpito in questi giorni, é stata la disponibilità e la semplicità che il Signore ci chiama a vivere nel mondo dove ci troviamo ed il senso della storia e presenza della Chiesa ieri ed oggi.
I sogni che sento dentro di me sono quelli di essere disponibile nel dare una risposta alla chiamata di Dio ogni giorno della mia vita.
Mi piacerebbe vivere quest’anno, con la convinzione che siamo una famiglia, dove viviamo insieme nell’amore fraterno, ascoltando la Parola di Dio, nella condivisione e nel rispetto reciproco, sentire che faccio parte della famiglia CM per amore a Dio e ai fratelli. Tutte noi possiamo realizzare questo realizzando alcune virtù come: gratuità, competenza, sobrietà, disponibilità, solidarietà, comunione, oblazione, semplicità. Tutti i doni che riceviamo dobbiamo viverli con relazioni positive ed essere fedeli al progetto che Dio ha tracciato su ciascuna di noi.
Dalaina
Andare incontro alle persone
Abbiamo vissuto alcuni avvenimenti molto belli a Nampula, durante i giorni del ritiro e quello che più mi ha colpito ed è rimasto nel cuore, l’“Ecce Venio” e l’”Ecce Ancilla” che significa: “eccomi Signore, si faccia in me secondo il tuo volere”.
La C.M. è un Istituto Secolare di vita consacrata al servizio dei fratelli. Essere laiche significa andare incontro alle persone ed insegnargli la Parola di Dio.
Riguardo alla nostra entrata nell’Orientamento mi è piaciuto molto, ho sentito che Dio ci ha inviato la grazia del suo Spirito Santo che ci ha dato forza e gioia.
La presenza di Rosa e Ana Rita ci ha rallegrato sapendo che il regno di Dio è grande, anche loro lavorano molto e con molta gioia e buona volontà.
Le Eucaristie celebrate da Mons. Elio e da P. Riccardo sono state molto belle e gradite a tutte le persone.
Quello che mi há colpito in questi giorni di ritiro è stata l’intensità degli incontri ed anche la disponibilità e la semplicità di tutte noi.
I sogni che si sono sprigionati in me sono stati quelli di essere fedele, di vivere l’amore e la sincerità. Penso di vivere questo anno tenendo conto del fatto che viviamo insieme collaborando con responsabilità alla vita del gruppo ed ai vari impegni. Sentirmi parte della famiglia CM dove viviamo la contempalzione del Cuore di Cristo, com amore, gioia di vivere i doni ricevuti tutti i giorni della nostra vita.
Láina
Apertura alla volontà di Dio
Gli incontri che abbiamo avuto con Anna Maria sono stati gradevoli, spero che mi aiutino a vivere con amore, pazienza, rispetto e apertura alla volontà di Dio. La nostra entrata in Orientamento, è stata per me una opzione personale, aprendo il cuore alla chiamata di Cristo per stare con lui e seguirlo da vicino.
La presenza di Rosa, Ana Rita e Dolvina, ci ha dato maggiore speranza sapendo che le sementi lanciate nella terra che germineranno per dare frutto abbondante. Le messe celebrate da Don Elio e Padre Riccardo sono state per me motivo per riflettere sul mio cammino. In questi giorni quello che mi ha colpito è stata la disponibilità di Gesù e di Maria nel dire l’“Ecce venio” e l’”Ecce Ancilla”.
I sogni che ci sono dentro di me sono quelli di realizzare alcuni valori: sincerità e fedeltà all’amore di Cristo ed agli altri. Penso di vivere questo anno nella responsabilità e nella collaborazione com tutti i membri della nostra comunità. Mi piacerebbe inoltre, sentirmi parte della famiglia CM nella comunione fraterna e nell’amore e servizio ai fratelli, con il sorriso e la semplicità, tenendo conto che i doni che riceviamo ci danno forza e luce ogni giorno della nostra vita.
Natália
Lasciarsi guidare dallo Spirito Santo
Quello che ha mosso il mio cuore verso la Compagnia Missionaria è stata la sua forma di vita, la spiritualità della riparazione al Sacro Cuore di Gesù, l’impegno attivo e la vita di consacrazione; nello spirito, nei pensieri, comenelle opere, lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, dicendo, si faccia in me la tua volontà.
Quello che mi ha colpito in quei giorni nei quali si è realizzato il nostro “ritiro” e l’entrata in Orientamento di Dalaina, Laina e Natália è di aver iniziato a capire come vivere la vita consacrata, mettersi nelle mani di Dio senza pensare in altre cose, cioè non camminare su due strade ma servire Dio l’unico; crescere nella grazia di Dio e sentire che faccio parte della famiglia C.M. Vivere il senso della consacrazione che pretendo realizzare, confidando nella grazia di Dio e nei doni ricevuti e così poter realizzare i miei sogni.
Rosa
Quale futuro ho davanti a me
L’incontro con Anna Maria mi ha fatto capire quello che io desidero e sto cercando, quello che pretendo e quale futuro ho davanti a me.
Mi ha colpito molto in questi giorni il momento in cui si è parlato del fatto che, così come la foglia non può avere vita se è slegata dalla pianta, così la nostra vita deve essere sempre legata a Gesù imitandolo nei suoi atteggiamenti e sentimenti.
Il sogno che ha fatto nascere in me è quello di capire che, se lo Spirito Santo mi aiuterà potrò continuare ad essere onesta, ed il prossimo anno sarò io ad entrare In Orientamento e potrò essere fermento in tutte le realtà dove sono chiamata a vivere. Il luogo dove abbiamo vissuto i giorni del “ritiro” è stato il monastero maschile ed è statp molto bello. Ci alzavamo al canto del gallo e mi piacerebbe che i nostri incontri si realizzassero sempre lá. Penso di vivere questo anno con onestà e coerenza tenendo conto di quello che Anna Maria ci ha detto cioè: solo manifestando l’amore, nell’unione e nell’obbedienza potremo sentire che siamo famiglia CM e tenendo conto dei doni che riceviamo vivremo una vita organizzata ed avere una vita spirituale ben vissuta in ogni tempo e momento.
Ana Rita
responsabile e consiglio centrale
Responsabile centrale: M. Dolores BiggioVia Chiappeto, 616132 GENOVA cell. 3392402851e-mail: dolores@uvaweb.itskype: maria.dolores.biggio
João
Carlos Vasconcelos SpinolaRua Caridade Pestana, 499060-049 FUNCHALcell. 966930089e-mail: joao.spinola@pestana.com
Domenico De Riso Via Buonconsiglio, 22380057 S. ANTONIO ABATE NA cell. 3939443417deriso12@inwind.it
Franco CardinaleVia Chiappeto, 616132 GENOVA e-mail: franco@uvaweb.it
cell. 3393997193
a linli sinhor = eccomi, signore
Il 26 dicembre 2009, Ivone ed Antonieta sono state ammesse all’incorporazione perpetua nella CM. Questo avvenimento, come riferisce il Regolamento di Vita, «segna una tappa importante sia per la missionaria che per l’Istituto in quanto si crea un vincolo permanente e di reciproca responsabilità da ambedue le parti» (n. 40). Tutte e due ci comunicano come hanno vissuto quest’avvenimento personale, ecclesiale e di CM.
È con grande gioia che vi comunico quanto abbiamo sentito e vissuto nel giorno della nostra incorporazione perpetua. Come dice S. Paolo: “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom. 5,5). Con queste parole io vorrei esprimere i nostri sentimenti di gioia e di riconoscenza per l’amore di Dio per ciascuna di noi. In questo giorno abbiamo sentito la stessa gioia della nostra prima emissione dei voti. È stato un giorno molto bello. La celebrazione è avvenuta nella nostra parrocchia di S. Giovanni Battista di Brá; erano presenti molte persone amiche, i nostri figliocci e figliocce [ciascuna di loro ha tantissimi figliocci e figliocce!], e i nostri familiari. La messa è stata celebrata dal nostro carissimo Vescovo, D. José Câmnate, e da parecchi altri sacerdoti tra i quali P. Dionisio [che ha accompagnato i loro primi passi]. In questa celebrazione il nostro Vescovo ha parlato molto chiaramente degli Istituti secolari.
Dopo la messa c’è stato il pranzo e l’animazione tramite un gruppo culturale (madjuandade) che ci ha rallegrato con le sue danze e i suoi canti. È stato un giorno molto bello non solo per noi ma per tutta la comunità di S. Paolo.
Voglio ringraziare tutta la Compagnia Missionaria per avere accettato la nostra domanda permettendo così l’esistenza di laiche consacrate nella nostra terra della Guinea-Bissau. Come ha detto il nostro Vescovo questa è stata una data storica; sentiamo la responsabilità di presentare questa realtà nuova che le persone (e gli stessi sacerdoti) ancora non capiscono molto bene nella sua identità e specificità. Come ho già riferito, durante l’omelia il Vescovo ha parlato con molta chiarezza degli Istituti Secolari, della vocazione di una laica consacrata. Ciascuna di noi è un dono per la Chiesa della Guinea e un dono per la Compagnia Missionaria. Vogliamo ringraziare Dio per quanto ha fatto e continua a fare per ciascuna di noi. Vogliamo anche ringraziare Lúcia per quanto ha fatto per la nostra formazione; ringraziare Cecilia per accettare condividere la nostra vita; ringraziare Teresa che ci ha aiutato e continua ad aiutare parecchio. Che il Signore via conceda tutte le grazie di cui avete bisogno. Vogliamo anche ringraziare i nostri genitori per averci permesso di fare la nostra scelta con libertà. E ringraziare tutte le Missionarie per averci accompagnato con le loro preghiere.
In comunione
Ivone Gomes
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Ecco, il momento di dare tutto a Dio e al servizio della sua Santa Chiesa è arrivato. 26 dicembre 2009, la data della mia incorporazione perpetua e di quella di Ivone. La Messa è stata celebrata nella Parrocchia di S. Giovanni Battista di Brá, alle dieci del mattino. È stato D. José che ha presieduto alla Eucaristia; era presente anche P. Dionisio e molti altri sacerdoti, suore, amici, parenti e figliocci. Questi ultimi ci sono organizzati benissimo, preparando un pranzo solo per loro. Dopo l’Eucaristia c’è stato un momento di fraternità ,con il pranzo e tanta allegria.
Prima della nostra incorporazione abbiamo fatto un’incontro di formazione e di preparazione con Lúcia, la nostra formatrice. Sono stati momenti molto importanti e che ci hanno segnato in profondità.
È stato un giorno significativo e importante nella mia vita. Ho sentito il calore umano delle persone e ho capito che Dio era presente nella mia vita in un modo tutto speciale a punto di darmi la forza, il coraggio e la gioia di manifestare il mio sì a Lui per sempre nella CM. Ho trovato la pace dentro di me. Ho trovato il mio posto.
Quando Lúcia è arrivata, nella seconda quindicina di dicembre, avevamo molto lavoro nella Scuola, voti da dare e pagelle da compilare e consegnare, ma tutto questo non mi ha turbato. Ero contenta e serena. Con l’aiuto di Lúcia ho preparato il mio cuore per ricevere Gesù perché il cuore è il più bello regalo che Lui vuole ricevere. Il cuore è stato il luogo dove è avvenuta la vera festa di Natale e della mia Incorporazione Perpetua. La gioia era immensa e non sapevo neanche come esprimerla. Allora ripeteva per me stessa durante il giorno le parole “Incorporazione perpetua… Incorporazione Perpetua…”
Lúcia ha fatto molto per la mia formazione e per la mia crescita umana e spirituale.
Carissima Lúcia:
A mi na gardiciu pa tudo ki ku bu fasi pa mi. N contenti maniera ku bu kumpannham na formaçon tè dia di nha Incorporação Perpétua. Alegria garandi suma és ka tem! Muito obrigado.
Un grazie a tutte le persone che lungo la mia vita e la mia formazione mi hanno aiutato a crescere nella dimensione umana e spirituale.
Un abbraccio “garandi suma polom”
Antonieta N’Dequi
ascolto comunicazione comunione
Cari amici, voglio comunicare un po’ con voi. Consideriamo la comunicazione un valore importante e ci aiuta a crescere nella comunione, facilmente però ci lasciamo prendere da mille cose, relegandola così all’ultimo posto.
Lo statuto della Compagnia Missionaria al n. 6 dice così: “Siamo chiamate a vivere la vita di amore fino a farci comunione con Dio e con i fratelli, secondo il modello che Cristo ci ha lasciato…”.
Al mio arrivo qui a Maputo mi ero ripromessa di osservare con occhi attenti e di comunicare periodicamente invece è già passato più di un anno senza che lo abbia fatto, ho osservato, ma non ho comunicato. Ora che mi sono decisa a farlo non so da dove incominciare.
Piccole cose
Le giornate sono fatte di tante piccole cose che mi sembra non abbiano interesse per essere raccontate. Sì, sono tante e piccole che se ci sono non te ne accorgi, e se non ci sono se ne sente la mancanza. La nostra vita è fatta di esse. Le grandi capitano raramente, forse mai. Cerco allora di coglierle come piccole perle perché diano colore e valore alla mia vita e a quella di chi mi sta accanto.
Al mio arrivo non mi sono inserita in alcun ambito professionale, ho voluto alleggerire un po’ le missionarie già presenti qui che erano sovraccariche di lavoro e così mi sono resa disponibile per la casa e per l’accoglienza. L’accoglienza è un valore importante nella cultura africana. [img2bdx]Collaboro nel Progetto Armadinho, nelle adozioni a distanza. Il lavoro non è stato facile per difficoltà tecniche: infatti i primi due computer, messi a mia disposizione, sono giá a riposo ed il quarto, che doveva essere il definitivo, ho dovuto mandarlo in Italia perché non ha mai lavorato bene ed era ancora in garanzia e cosí si fa un periodo di vacanze in Italia. Infine ci sono anche gli occhi che non fanno giudizio e mi condizionano; vorrei essere efficiente, ma devo cercare l’equilibrio tra il desiderio e la realtà. Guardando alla vita di Gesù e di Maria a Nazareth, la vedo fatta da piccole cose; Gesù durante trent' anni e Maria per tutta la vita, mostrandoci che tutti i servizi sono importanti.
Ho un piccolo impegno in parrochia: faccio parte della commissione per l`autonomia della comunità Cristiana “Dizimo”. Ogni cristiano o ogni famiglia si compromette a versare mensilmente una parte dei proventi, dando alla comunità la possibilità di far fronte alle spese legate al culto, alle necessità dei poveri ed a quelle della missione. È un’iniziativa interessante e le persone stanno rispondendo bene.
Dopo aver ascoltato e osservato per più di un anno, devo dire che l`ascolto e l`osservazione delle persone e del territorio non devono finire mai: primo non conosceremo mai abbastanza la realtà dell’altro, secondo perché non finirà mai la necessità dell’altro di essere ascoltato e accolto, e terzo perché finirebbe il nostro interesse ed il nostro amore per loro.
Non sono mancati alcuni momenti di festa. Ho conosciuto tre giovani mozambicane che stavano facendo un cammino di formazione nella Compagnia Missionaria. Due di loro hanno pronunciato i primi voti a gennaio ed una terza lo farà tra non molto. Oggi, in Mozambico la CM è costituita da cinque missionarie italiane e da cinque mozambicane. Tra non molto queste ultime saranno in maggioranza. Ho conosciuto la sede del gruppo di Nampula ed il Centro Culturale Napipine. Altro momento forte è stata la partecipazione alla Consacrazione Episcopale di don Elio Greselin. Don Elio è italiano e missionario dehoniano. Lo incontrai al mio arrivo in Mozambico nel lontano 1968. Ho fatto anche un giro veloce in Zambésia dove ho vissuto ventiquattro anni. È stato un viaggio lungo e faticoso, perché l’ho fatto con i mezzi pubblici che non sono molto comodi. Questi sono sempre stipati e tuttavia si riesce a far entrare sempre qualcuno in più. La fatica è stata ripagata dall’incontro con tante persone amiche.[img3bcx]
Voglia di cambiamento
Qualche parola sulla situazione socio-politica anche se so di non essere la persona più adatta per farlo.
Ho vissuto varie fasi storiche di questo Paese con il popolo mozambicano. Quando sono arrivata nel 1968 c’era ancora il colonialismo portoghese; in quel periodo i mozambicani dovevano occuparsi dei lavori più umili ed erano sottopagati e l’accesso alla scuola era difficile per loro. È seguita l’euforia dell’Indipendenza che ha avuto vita molto breve a causa della guerra civile che è stata molto dura. Finalmente è arrivata la pace diciassette anni orsono. Il Mozambico era tra i Paesi più poveri del mondo. C’era bisogno di ricostruirlo e di ricostruire il cuore delle persone distrutto dalla violenza.
Oggi si può dire che il Mozambico è cresciuto. È diminuito il tasso di analfabetismo, sono aumentate le infrastrutture ed è il Paese dove ci sono più donne al governo. C’è pace e si vive un clima di apparente democrazia. Dico apparente, perché si parla liberamente, esistono vari partiti e vengono indette elezioni che si dicono libere e trasparenti, ma il colore è sempre lo stesso. Le persone si lamentano, ma nulla cambia. Durante gli ultimi mesi si è sognato un cambiamento. Le ultime elezione sono state il giorno 28 di ottobre e mentre scrivo non si conoscono ancora i risultati finali, tuttavia si intuisce che nulla cambierà. C’è stata una maggiore affluenza ai seggi, ma molte delle persone che si lamentano non hanno votato e dicono che non vale la pena perché tutto continuerà come prima. Certo il potere è in mano al governo, le risorse economiche pure ed anche i mezzi di comunicazione ed è ovvio che vincano gli stessi che hanno in mano tutto. Si andrà avanti così per altri cinque anni. Pare che tra i giovani stia crescendo una certa coscienza politica. Personalmente però sono convinta che finché ci saranno i signori della Guerra, quelli che hanno combattuto contro il Colonialismo prima ed in quella civile poi, sarà difficile che le cose cambino. La speranza è sempre l’ultima a morire e finché c`é vita c’é speranza, dice il proverbio, ma io dico che finché c’é speranza c’é vita come dice la Parola di Dio.
So che molti di voi forse eravate preoccupati ed un po’ lo ero anch’io, perché nella mia precedente permanenza in Zambézia avevo sempre la malaria. Devo dirvi che finora mi ha ignorato e ne sono contenta. So anche che mi state accompagnando con la preghiera e con l’amicizia e vi ringrazio di cuore e vi assicuro che anch’io vi ricordo.
Spero di essere riuscita a comunicare qualcosa che vi interessa e che questa chiacchierata contribuisca ad alimentare e farci crescere nella comunione.
Vi mando un grosso abbraccio.