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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 14 / 05 / 2021
    SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
    Venerdì 11 giugno 2021... Continua
  • 14 / 05 / 2021
    SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
    Sexta-feira 11 de junho de 2021... Continua
  • 14 / 05 / 2021
    SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
    Viernes 11 de junio de 2021... Continua
indizione v assemblea ordinaria dei familiares
 
“Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” (Rm 15, 13) Carissimi Familiares, in virtù di quanto stabilito dallo Statuto, all’art.55, CONVOCO LA: V ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA che si terrà a Roma dal 02.01.2010 al 05.01.2010 Uniamoci tutti in una corale preghiera perché il Signore inondi della sua grazia la nostra Famiglia CM. Affidiamoci alla protezione della Vergine Maria, confidiamo in Gesù, e disponiamoci con docilità all’azione dello Spirito Santo, per giungere pronti a questo importante appuntamento. In particolare invito tutti ad essere disponibili:  ad offrire il proprio contributo attraverso le schede che il CCF sta inviando;  a riflettere bene come singoli e come gruppo sul ruolo di quanti parteciperanno all’Assemblea, prima di designarli. Essi saranno chiamati in prima persona:  ad una verifica autentica del nostro essere Familiaris CM;  ad offrire idee, strategie per un futuro secondo il cuore di Gesù, per la crescita qualitativa e quantitativa dei Familiares CM;  e saranno chiamati ad eleggere il Responsabile Centrale e il Suo Consiglio. In questo periodo di preparazione invochiamo costantemente lo Spirito Santo perché ci illumini e tutto avvenga secondo la Sua volontà. La nostra partecipazione alla S. Messa, i nostri momenti di adorazione Eucaristica, la meditazione della Scrittura e ogni preghiera, in modo particolare la nostra preghiera di offerta, siano vissuti intensamente per chiedere le grazie necessarie per celebrare bene l’Assemblea e perché essa porti frutti di comunione e di amore. Chiediamoci costantemente cosa vuole il Signore da noi e disponiamoci con umiltà a ricercare modalità nuove perché il nostro appartenere alla CM sia sempre più autentico. La nostra appartenenza alla CM sia sempre più vissuta con atteggiamenti di umiltà, di donazione, di ascolto, di gratuità, pronti ad imparare ogni giorno di più a “perderci in Cristo” e vivere meglio i nostri rapporti con i fratelli. Maria, nostra madre, guida e custode, accompagni il nostro lavoro, le nostre ansie, gioie, dolori, e invochi per noi e con noi il dono dello Spirito Santo, per essere ovunque autentici testimoni di speranza. In comunione e fraternamente vi saluto.
preghiera per l'assemblea dei familiares
 
Cuore di Gesù, fonte di speranza, accompagnaci nel cammino verso la V Assemblea Familiares. Apri il nostro cuore e la nostra mente, per cogliere la bellezza, la profondità della nostra spiritualità. Donaci: - coraggio di testimoniare attraverso la nostra vita quotidiana, il tuo amore per l’umanità intera; - zelo apostolico per condividere con Te la passione per il Regno. Formaci alla scuola del tuo Cuore per incarnare ogni giorno, la comunione con te con i fratelli e sorelle che la provvidenza mette sul nostro cammino. Amen!
con i giovani di s. arnoldus jassen
 
Avevamo programmato nel novembre 2008 di fare un incontro per giovani in ricerca della loro vocazione. Per prima cosa abbiamo cercato di concretizzare una data: 26 marzo 2009. Però, a causa di tanti motivi e anche parlando con padre Wardjito, si è pensato di farlo più avanti, anche per avere tempo per prepararlo bene. Così ci siamo accordate per il 19 aprile 2009, dividendo tra di noi l’impegno della preparazione. La domenica 22 marzo 2009 Lucy, Anet ed io siamo andate alla parrocchia di San Arnoldus per incontrare Yohanes, la responsabile della commissione dei giovani della parrocchia. Anet, incaricata dei primi contatti aveva già preso un appuntamento con lei. Così siamo partite verso le 9.30 da Giacarta. Prima però, io sono andata da padre Wardjito per farmi firmare la lettera di presentazione da portare al parroco di Bekasi, località fuori Giacarta, ma sempre parte dell’Archidiocesi. Dopo un viaggio in pulmino di circa un’ora siamo arrivati a destinazione. Qui ci siamo incontrate con quattro giovani : Yohanes, Yustinus, Merti e Lucy. Ci hanno accolte bene, abbiamo potuto parlare con libertà ed entusiasmo e programmare insieme quello che si desiderava fare. Dopo siamo andati dal parroco per riferire quanto programmato ma non c’era, perché stava celebrando una messa battesimale. Però siamo state fortunate lo stesso perché c’era padre Victor, SVD, moderatore per la commissione dei giovani della parrocchia. A lui abbiamo riferito la nostra programmazione, che ha accolto in maniera entusiasta e positiva . Ci ha pure detto che, sperava per quel giorno, non ci fossero programmate altre attività,così i giovani avrebbero potuto partecipare al nostro incontro. Volevamo anche parlare con il parroco, ma non è stato possibile perché la messa era appena cominciata e c’erano circa 120 persone da battezzare. Così ci siamo decise a consegnare la lettera a padre Victor chiedendo a lui di darla al parroco. Dopo aver ringraziato ciascuno per la premura avuta nei nostri confronti siamo andate in pace. Abbiamo ringraziato anche Dio, perché anche se eravamo ancora all’inizio tutto era andato bene. Dopo siamo andate a prenotare il pranzo che avremmo fatto insieme il 19 aprile. Lo abbiamo prenotato per circa 50 persone; questo pranzo ci è stato offerto da padre Wardjito. Ormai stanche e con fame, abbiamo quindi cercato un piccolo locale per poter fare il nostro pranzo. Subito dopo siamo quindi ripartite per Giacarta e tornate insieme a casa mia per riposare e parlare ancora del nostro programma. Ci siamo quindi divisi alcuni compiti: Lucy avrebbe telefonato a padre Anselmus parroco di Bekasi, Anet manteneva il contatto con Yohanes ed io avrei preparato il materiale da portare all’incontro. Al pomeriggio abbiamo recitato i vespri insieme per ringraziare il Signore per la sua benedizione su questa giornata. Abbiamo poi mangiato insieme “baso” = misto di verdura spaghettini , palline di carne… e subito dopo Anet e Lucy sono tornate a casa loro. Nei giorni successivi ci siamo date da fare per preparare le cose che avevamo bisogno di portare: il depliant e il cartellone. Yudha un nostro amico, ci ha dato un valido aiuto per preparare i cartelloni due dei quali già pronti e molto belli. Per i depliant invece, per vari motivi, non siamo riuscite e prepararli Susi e ibu Surtinah dovevano prepararsi per dare la loro testimonianza. Mudji avrebbe parlato con loro per comunicare questo impegno. Il giorno atteso Finalmente è arrivato il giorno dell’incontro tanto atteso. Ci siamo date appuntamento al terminale del bus a Kampung Melayu. Verso le 9.15 ci incontriamo tutte; eravamo in sei: Anet, Lucy, Susi e le due simpatizzanti familiares Ibu Surtinah e Ibu Ida ed io. Prima di deciderci sul mezzo da prendere discutiamo un po’, i pareri sono diversi: una dice di prendere il bus patas 9A perché diretto e ci porta al terminale di Bekasi, vicino alla parrocchia; un’altra fa la proposta di prendere il treno, un’altra di prendere il pulmino M26 secondo quanto avevamo stabilito in questi giorni… Dopo un po’ di dibattito, si decide di prendere il pulmino M26. Si fa un buon viaggio e si arriva alla parrocchia verso le 10.30. Arriviamo quando la messa è appena finita. Intanto che aspettiamo, Yohanes, Susi ed io entriamo in chiesa per pregare. Qui ci siamo incontrati con padre Wardjito e insieme siamo andati a casa dei padri perché il nostro incontro era lì. Yohanes ci comunica che padre Victor aveva messo a disposizione l’aula della parrocchia per noi, però nello stesso giorno essendoci un seminario sulla figura di san Paolo con più partecipanti, abbiamo dovuto cambiare ambiente Padre Victor ci chiede scusa per questo inconveniente. Secondo me questa parrocchia è molto vivace, ha tante attività e programmazioni, quasi ogni domenica. In quel giorno praticamente c’erano quattro iniziative e tutte le sale erano piene. La presentazione di padre Wardjito Alle 11.00 è cominciato l’incontro, Yohanes ha rivolto una parola di benvenuto a tutti noi presenti. Padre Wardjito ha chiesto a Wening di animare l’inizio dell’incontro con il canto: “Hari Ini Kurasa Bahagia” (Oggi mi sento felice) che viene cantato tutti insieme. Subito dopo il Padre ha continuato l’incontro con una preghiera. In seguito si è fatta la presentazione di ciascuno: il nome, cosa si fa (lavoro), il gruppo di appartenenza. E’ stato molto interessante; tra i partecipanti c’erano giovani che lavorano e alcuni che ancora studiano alla scuola superiore, c’era anche una signora. Padre Wardjito ha cominciato spiegando la situazione degli Istituti Secolari in Indonesia . Sono pochissimi e si possono contare sulle dita. Tra questi sono presenti: IS Ragi Kristus (lievito di Cristo) Bandungan Giava centrale, ALI a Sumatra del nord, ALMA fondata da padre Jansen e la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore. Mentre nella diocesi di Jakarta ci sono più di 20 ordini o congregazioni sacerdotali e circa 48 Istituti di vita religiosa. A livello diocesano ci sono più di 450.000 fedeli sparsi in 61 parrocchie. Tanti carismi : la grazia di Dio Nella nostra Chiesa ci sono tanti ordini o congregazioni di vita religiosa: questo significa che Dio opera sempre nel nostro mondo e ci dà la sua grazia per mezzo di tanti carismi. Questa è la nostra ricchezza. Le persone hanno scelto questa chiamata a vivere il loro essere cristiani, seguendo l’ insegnamento di Gesù: . Mediante questa vita religiosa, ciascuno ha voluto realizzare in maniera più concreta la grazia ricevuta nel battesimo. Padre Wardjito ha parlato anche della figura di Santa Faustina che meditava la misericordia di Dio nel Cuore di Gesù. Da questo Cuore sono scaturite l’acqua e il sangue che si possono vedere dai raggi colorati che il Cristo effonde dalle mani. Mentre, nella devozione di Santa Margherita Maria Alacoque al Sacro Cuore di Gesù, possiamo vedere l’immagine del Sacro Cuore con il fuoco acceso. Questo è il simbolo del Cuore bruciato dall’Amore infinito che ama l’umanità intera. Tutte e due le devozioni partono dalla stessa fonte cioè Gv 19,37. In seguito, padre Wardjito ci ha invitato a rinnovare le nostre promesse battesimali per ricordarci della nostra vocazione cristiana.. E’ una vocazione alla vita che porta una novità nella nostra vita. Siamo fragili, ma nel Signore diventiamo forti. Tutto è possibile nel Signore, perchè Lui ha messo nel nostro cuore il suo Spirito (Ez 36). Quindi, questo Spirito diventa anima e sostegno per la nostra vita. Mentre p. Wardjito chiudeva la sua riflessione, la campana della Chiesa ha cominciato a suonare, allora ci ha invitato a recitare il Regina Caeli. Presentazione della CM Poi abbiamo continuato noi a parlare della Compagnia Missionaria. Mudji ha presentato la storia, la spiritualità, il carisma, le tappe, le condizioni per entrare nella CM. E’ stato bello e interessante perché avevamo i cartelloni, quindi, i presenti hanno potuto seguire bene la descrizione e vedere anche le nostre foto. Sono poi emerse alcune domande: sui voti, sull’aspetto economico, volevano sapere se venivamo chiamate suore, sulla possibilità di altre chiamate... Mudji ha risposto a queste domande. Terminata questa sessione, Mudji ha dato la parola a Susi per fare la sua testimonianza. Ecco quanto ha comunicato Susi: “Nell’ anno 2003, ho conosciuto per la prima volta la CM ,in quel tempo ero a Palembang, Sumatra del Sud. Sono venuta a sapere notizie della CM tramite alcuni padri dehoniani. Da qui, ho deciso di conoscere più da vicino questa realtà per cui ho cominciato a partecipare ad alcuni programmi fatti dalla CM. All’inizio, non capivo precisamente cosa fosse un Istituto Secolare che è la caratteristica della CM. Finalmente poco a poco, ho incominciato a entrare nello spirito dell’ Istituto Secolare, capire soprattutto che è formato da laici che consacrano la loro vita al Signore e ai fratelli mediante la testimonianza del loro vivere quotidiano, come semplici laici. E nello stesso tempo si vivono i consigli evangelici. La diversità dai religiosi è che ogni membro di Istituto Secolare vive inserito nel suo ambiente, nel mondo, con la consacrazione e senza l’obbligo di vivere insieme nella comunità o in convento. Io vivo da sola a Bandung, ma partecipo a tutti programmi CM insieme con le sorelle che sono a Jakarta. La mia vita quotidiana normalmente trascorre come qualsiasi laica in genere. Svolgo la professione di insegnante, in una scuola privata (non cattolica) e lavoro come tutti, senza ricercare nessun privilegio. I miei colleghi e i miei studenti sono musulmani quasi al 90%, quindi penso che non sia necessario parlare loro della mia scelta. Voglio condividere la mia felicità vissuta durante il cammino nella CM: La fraternità : Il fatto di accogliere tante sorelle nuove, mi ha aiutato a essere aperta nel modo di pensare. Ho imparato ad avere il coraggio di esprimere le mie difficoltà alle altre, di saper organizzarmi sia il tempo che ho a disposizione che amministrare la parte economica che riguarda la mia vita . La libertà: ho acquistato piena libertà nella mia vita. Vivo in libertà nel senso che in ogni mia attività mi sento accompagnata dall’ Amore cioè Cristo stesso, per esempio: mi sento libera dalle persone o da qualcuno in particolare e dalle cose. Nel seguire la CM anch’io incontro alcune sfide: * Ad esempio quando mi viene fatta la domanda:“Perché non ti sei ancora sposata” ? Per rispondere di solito guardolla persona che mi fa la domanda. Se è un cattolico, rispondo:” perché io ho fatto questa scelta di non sposarmi”; ma se è un musulmano, invece rispondo sorridendo. La forza che mi aiuta ad andare avanti e mi sostiene è la preghiera e il silenzio, soprattutto il silenzio del cuore. Quando alle volte sento l’ aridità nella preghiera a causa della routine quotidiana, mi ritiro dal frastuono, da quanto può essere troppo rumoroso e comincio a riflettere sulla mia vita davanti al Santissimo Sacramento, in adorazione. Questa è la mia esperienza che posso condividere con voi. Il Signore ci benedica. Amen.” Dopo aver ascoltato la testimonianza di Susi, Mudji ha invitato Ibu Surtinah e Lucy a dare la loro. Tutte e due hanno detto che sono contente della scelta fatta, nonostante, a volte s’incontrino difficoltà e sfide. Il tempo è trascorso veloce…infine dopo tanta comunicazione, la fame si è fatta sentire. Kus uno dei giovani presenti si è alzato per pregare. Abbiamo mangiato cibo giapponese. Durante il pran-zo Lucy ha continuato a pa-rlare con Lucy , una ragazza di Lampung che conosceva padre Haryoto, SCJ. Sembra interessata alla CM.. Dopo pranzo abbiamo concluso il nostro incontro scam-biandoci gli indirizzi e-mail e il numero di cellulare. Una ragazza di nome Villi ci ha detto che vuole conoscere meglio i Familiares. Ho chiesto il suo numero di cellulare e indirizzo e-mail, le ho promesso di invitarla al nostro ritiro mensile. Conclusione: ringraziare e salutare Così è finito tutto, il tempo di ringraziare tutti quanti e di salutare. Come piccolo ricordo del nostro incontro abbiamo consegnato 2 tazze del 50º CM, una per Yohanes che ha lavorato tanto per noi e un’ altra per il parroco. Dopo aver terminato questo evento, siamo entrate nella chiesa e davanti al tabernacolo abbiamo reso grazie a Dio che ci ha permesso di realizzare questo programma. Ibu Surtinah e Ibu Ida sono tornate a casa prima di noi. Susi è ripartita direttamente a Bandung prendendo il pulman. Lucy, Anet e Mudji hanno presso il pulmino 05 e M26. Anet e Lucy sono andate a messa nella parrocchia di sant’Antonio di Padova ed io sono tornata direttamente a casa. Ringraziamo ancora Dio per averci dato la possibilità di fare questa bella esperienza. Grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione.
50 anni di amore... 20 anni di cile
 
Il mese di novembre in Cile è un mese molto speciale, prima di tutto perché è primavera e questo si nota dai fiori che ci sono, il sole e il bel tempo che rallegrano spontaneamente qualsiasi cosa, poi è anche il mese dedicato alla Santissima Vergine Maria… per tutto questo abbiamo voluto celebrare in novembre i 50 anni della nascita della CM e anche i suoi 20 anni in Cile …inoltre la data scelta ha coinciso con la festa di Cristo Re… in realtà tutto ha contribuito per far sentire che questo avvenimento era un delicato dono dell’amore di Dio per noi. Così il sabato 22 Novembre alle cinque del pomeriggio, ci siamo riunite tutti insieme per celebrare la Santa Messa nella Cappella delle Suore Salesiane. C’erano presenti più di 40 persone, tra Missionarie, Familiares e amici. Nel corridoio dell’entrata avevamo messo dei pannelli con fotografie che ricordavano la storia della CM Internazionale e anche della CM in Cile, che contribuivano a dare il benvenuto alle persone che man mano arrivavano. Nella piccola sala all’interno, dove avremmo condiviso la torta segno del nostro compleanno CM e della nostra gioia fraterna,c’erano altri pannelli di foto dove si presentava la CM sparsa in tutto il mondo ed anche alcune foto recenti che testimoniavano la continuità del cammino…come la nostra ultima Assemblea e i 50 anni CM. La Santa Messa è stata veramente una lode e gratitudine all’Amore del Cuore di Gesù per la nascita della CM e per la nostra terra cilena…tutto in un clima di amicizia e fraternità che si percepiva facilmente . Questo giorno di festa non è stato solo preparato nei particolari della liturgia e della scelta del posto,ma è stato frutto anche della riflessione, preghiera e lavoro di tutto l’anno…fatto con gioia, gratitudine e profondo amore che ci ha fatto capire la meravigliosa ’azione di Dio in ciascuno di noi… La Santa Messa è stata celebrata con alcuni segni, simboli che hanno aiutato e segnato la nostra storia. All’inizio c’è stato un saluto semplice e fraterno a tutti i presenti, dove si invitava a mettere sull’altare tutte le nostre intenzioni, affinché il Cuore di Cristo, Cristo Re, regnasse nei nostri cuori, nel nostro mondo, nella nostra terra cilena. Ai piedi dell’altare abbiamo posto alcune immagini come segni che “raccontavano” la nostra storia. Abbiamo presentato all’inizio della Messa:  L’immagine del Cuore trafitto di Gesù. “Lodiamo, ringraziamo e benediciamo il nostro Dio che è amore infinito, inestinguibile, eterno…questo amore sgorga dal Cuore trafitto di Gesù. Come un fiume di acqua viva che ha dato vita all’Istituto Secolare della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore il 25 dicembre del 1957, con la missione di portare l’amore in tutti gli angoli del mondo e ha permesso che si camminasse fin qui per celebrare i 50 anni di vita”.  L’immagine di Maria Santissima. Nostra Madre, Guida e Custode, fin dagli inizi del suo cammino è nominata solennemente: responsabile Generale e Perpetua della Compagnia Missionaria.  L’immagine dello Spirito Santo. “ Lo Spirito Santo che non ha limiti, né barriere, ne distanze, con il suo fuoco d’amore ha incendiato poveri ed umili cuori che hanno detto Sì, eccoci, siamo qui, per cominciare la CM in Cile il 2 di febbraio 1988, cioè 20 anni fa…”  L’immagine della CM del cielo ( una foto dove si vedevano le nostre sorelle e i familiares defunti).” Dal cielo ci accompagnano anche le nostre sorelle Kenia, Lucia e Ines, FONDAMENTA della nostra CM cilena, che con il loro amore fedele alla CM e la loro disponibilità generosa che ha sempre caratterizzato la loro vita, intercedono adesso per ciascuna di noi affinché possiamo essere fedeli a questo dono di Dio che abbiamo tra le mani e nel nostro cuore. Presentazione all’offertorio  La nostra spiritualità, lo stile della vita e della missione si caratterizzano per l’attitudine di offerta permanente. “ Eccomi Signore, si faccia di me secondo la tua Parola…”. All’offertorio abbiamo offerto tutto:  Nel pane e nel vino la nostra vita e la vita del mondo, ci siamo abbandonati con fede e speranza filiale all’Amore Redentore del Cuore Trafitto di Gesù…pieni di gratitudine abbiamo rinnovato il nostro Sì, il nostro Eccomi..  Abbiamo offerto la Bandiera Cilena, con essa tutto il nostro essere CM e la nostra Patria perché regni in essa l’amore del Cuore di Gesù.  C’è stata l’offerta dell’immagine di Betania dove Gesù ama i suoi con semplicità, condividendo la vita quotidiana. Quando si fa memoria della nostra storia sorge spontaneamente una profonda gratitudine per tutti coloro che ci hanno accompagnato in questo cammino, a ogni passo. Sono molti i nomi delle Missionarie, dei Familiares e amici che hanno fatto e fanno il cammino con noi… e anche se qualcuno di loro adesso non è presente personalmente o è lontano li sentiamo parte nostra… li abbiamo sempre presenti nelle nostre preghiere nell’offerta a Dio… Un grazie particolare a Marta Bartolozzi, la prima Missionaria che abbiamo conosciuto, a Santina, nostra Responsabile di Formazione, a p. Albino che con tanto affetto e dedicazione ci ha visitato due volte… a p. Andrès SCJ che ci ha accompagnato all’inizio del nostro cammino, a Sofia e M. Eugenia, che cominciarono questa storia con noi e adesso si trovano in un altro cammino, ma che hanno voluto essere presenti alla celebrazione e insieme condividere la festa con quella gioia abituale di sempre… e così tanti altri che ci hanno accompagnato con la loro preghiera e si sono fatti presenti con il loro affettuoso ricordo e saluto. Grazie a tutti e a ciascuno. Chiediamo a tutti di continuare ad accompagnarci in questa storia che, è una storia di “Dio con noi” in questa terra cilena, pregando e offrendo in comunione, perchè siamo Famiglia, perché lo Spirito Santo continui a suscitare vocazioni Missionarie e Familiares, che estendano il Regno del Cuore di Gesù in Cile, in America Latina e nel mondo intero.
i primi due anni a monguelfo
 
E’ sempre utile fermarci, almeno qualche momento, per leggere il cammino fatto, i doni ricevuti, le sfide che si sono presentate, le risposte che abbiamo dato, le persone che abbiamo accolto e servito…Fare il punto della situazione aiuta ad affrontare il presente con più consapevolezza e il futuro con maggiore fiducia e speranza. E’ quanto abbiamo fatto anche noi, che ci troviamo qui a lavorare nell’attività Casa per ferie da due anni. Pur avendo fatto il passaggio da Asiago a Monguelfo da poco tempo, stiamo lavorando bene. La tipologia degli ospiti che vengono a Villa San Giuseppe è sostanzialmente diversa e diversificata rispetto ad Asiago: mentre là lavoravamo soprattutto con gruppi sportivi, qui in prevalenza si tratta di famiglie, di persone singole, di sacerdoti… Gli stessi gruppi che vengono da noi sono variegati: gruppi di pensionati, gruppi di diversamente abili, di ragazzi in affido, gruppi parrocchiali e di preghiera, gruppi culturali… La nostra Casa ha ospitato anche gruppi sportivi internazionali e intercontinentali in occasione di gare sciistiche o di finalità culturali. Anche questo genere di accoglienza ci fa sperimentare in concreto l’apertura e l’incontro con culture e mondi diversi. Valori che ci arricchiscono, ci stimolano, ci interpellano, ci fanno sentire, sia pure in piccola parte, partecipi della globalizzazione che caratterizza la nostra era attuale. Oltre alla tipologia di ospiti di cui sopra, c’è un crescendo di interesse per Villa San Giuseppe anche da parte delle persone del territorio dove siamo ubicate. Vengono da noi per bere un buon bicchiere di vino, per un caffè, per passare un pomeriggio a giocare a carte in modo amichevole, come pure per festeggiare ricorrenze di famiglia: compleanni, battesimi, anniversari…oppure anche semplicemente per un pranzo o una cena tra amici. A mo’ di esempio, a metà novembre i vigili del fuoco della zona con le rispettive mogli (quasi 60 persone) hanno prenotato una cena da noi e ci hanno coinvolte in un festoso convivio fino alle ore piccole! Segno, questo, che si sono sentiti in famiglia, accolti con semplicità, attenzione, disponibilità. Certamente questo incremento di presenze spicciole a livello locale è dovuta anche al fatto che siamo sempre aperte, sanno che ci siamo. Lo stesso dicasi anche delle persone singole, famiglie, gruppi che vengono anche nei mesi di bassa stagione, sia pure in numero ridotto rispetto alla stagione alta sia estiva che invernale. In concreto: nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre, dicembre, gennaio e febbraio il lavoro è a ritmo pieno. Nei mesi di marzo,aprile, maggio, ottobre e novembre il lavoro è minore. E questo ci permette anche di godere di spazi nostri per un po’ di riposo, fare gli Esercizi Spirituali, curare la nostra formazione… Da metà aprile la diocesi di Bolzano ci ha chiesto di accogliere, per un certo periodo, don Giorgio per una situazione sua personale. La sua presenza costante e la sua collaborazione sono doni preziosi sia per noi che per gli ospiti. Riguardo all’animazione spirituale, diamo agli ospiti la possibilità di partecipare tutti giorni alla Celebrazione eucaristica, Lodi e Vespri; veglia di preghiera tutti i giovedì. Come momenti forti di animazione missionaria, organizziamo un tempo forte di preghiera con fiaccolata a metà luglio e metà agosto, mercatino di solidarietà per i nostri progetti in Africa. Lo stesso a fine anno. E’ un modo per educarci insieme ad allargare lo sguardo a situazioni che ci interpellano e ci chiedono risposte concrete. Lo sviluppo delle presenze di ospiti nella nostra Casa è dovuto anzitutto al “passa parola” di chi la frequenta e anche alla pubblicità, compreso il sito che abbiamo attivato da diversi mesi. www.fioravillasangiuseppe.it Siamo ben contente che Villa San Giuseppe venga utilizzata per la prossima Consulta delle Responsabili e, speriamo, anche per incontri, corsi CM, per periodi di riposo nei tempi di calma e di collaborazione quando il lavoro è intenso. Ringraziamo il Cuore di Cristo, nostra forza e sorgente di comunione. Il gruppo di Monguelfo
la lezione di bakhita
 
Nel Numero di “Noi Familiares” del mese scorso, Clemente ha dato l’avvio del nuovo argomento che deve rifulgere nell’esempio della nostra vita cristiana, per vivere nell’autenticità della nostra vocazione ed essere fortemente efficaci nella nostra testimonianza: la vita di fede. Io vorrei continuare l’argomento valendomi di una pagina dell’ultima Enciclica di Benedetto XVI : “ Salvati dalla speranza”. Una domanda: in che cosa consiste questa speranza che ci salva. La risposta è data nel brano della lettera agli Efesini, in cui è affermato che prima dell’incontro con Cristo erano senza speranza, perché erano “senza Dio nel mondo” (Ef 2, 12). Per noi che viviamo da sempre con il concetto cristiano di Dio e ci siamo assuefati ad esso, il possesso della speranza che proviene dall’incontro reale con questo Dio, quasi non è più percepibile. L’esempio di una santa del nostro tempo può in qualche misura aiutarci a capire che cosa significhi incontrare per la prima volta e realmente questo Dio. Penso all’africana Giuseppina Bakhita canonizzata da Papa Giovanni Paolo II. Era nata nel 1969 circa – lei stessa non sapeva la data precisa – nel Darfur, in Sudan. All’età di 9 anni fu rapita da trafficanti di schiavi, picchiata a sangue e venduta cinque volte sui mercati del Sudan. Da ultimo, come schiava si ritrovò al servizio della madre e della moglie di un generale e lì ogni giorno veniva fustigata fino al sangue; in conseguenza di ciò le rimasero per tutta la vita 144 cicatrici. Infine, nel 1882 fu comprata da un mercante italiana per il console italiano Callisto Legnani che di fronte all’avanzata dei mahdisti, tornò in Italia. Qui, dopo “padroni” così terribili che fino a quel momento era stata proprietà, Bakhita venne a conoscere un “padrone” totalmente diverso (che nel dialetto veneziano, che aveva imparato, chiamava “paròn” il Dio vivente, il Dio di Gesù Cristo) . Fino ad allora aveva conosciuto solo padroni che la disprezzavano, che la maltrattavano o, nel caso migliore, la consideravano una schiava utile. Ora, però, sentiva dire che esiste un “paròn” al di sopra di tutti i padroni, il Signore di tutti i signori, e che questo Signore è buono, la bontà in persona. Veniva a sapere che questo Signore conosceva anche lei, aveva creato anche lei, anzi che Egli l’amava. Anche lei era amata, e proprio dal “Paròn” supremo, davanti al quale tutti gli altri padroni sono essi stessi miseri servi. Lei era conosciuta e amata ed era attesa. Anzi, questo Padrone aveva affrontato in prima persona il destino di essere picchiato e ora l’aspettava “alla destra di Dio Padre” Ora lei aveva “speranza” – non più solo la piccola speranza di trovare padroni meno crudeli, ma la grande speranza: io sono definitivamente amata e qualunque cosa accada – io sono attesa da questo Amore. E così la mia vita è buona. Mediante la conoscenza di questa speranza lei era “redenta”, non si sentiva più schiava, ma libera figlia di Dio. Capiva ciò che Paolo intendeva quando ricordava agli Efesini che prima erano senza speranza e senza Dio nel mondo – senza speranza perché senza Dio. Così, quando si volle riportarla nel Sudan, Bakhita si rifiutò; non era disposta a farsi di nuovo separare dal suo “Paròn”. Il 9 gennaio 1890, fu battezzata e cresimata e ricevette la prima santa Comunione dalle mani del Patriarca di Venezia. L’8 dicembre 1896, a Verona, pronunciò i voti nella congregazione delle suore Canossiane e da allora – accanto ai suoi lavori nella sagrestia e nella portineria del chiostro – cercò, in vari viaggi, in Italia soprattutto, di sollecitare alla missione. La liberazione che aveva ricevuto mediante con l’incontro di Dio di Gesù Cristo, sentiva di doverla estendere, di donarla anche ad altri, al maggior numero di persone. La speranza che era nata per lei e che l’aveva “redenta”, non poterla tenere per sé; questa speranza doveva raggiungere molti, raggiungere tutti”. È questa è anche la nostra missione. A cura di Padre Albino
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COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
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