Logo
COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
Compagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia Missionaria
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 14 / 05 / 2021
    SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
    Venerdì 11 giugno 2021... Continua
  • 14 / 05 / 2021
    SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
    Sexta-feira 11 de junho de 2021... Continua
  • 14 / 05 / 2021
    SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
    Viernes 11 de junio de 2021... Continua
sogni ..per un futuro migliore
 
Questa esperienza mi ha reso davvero felice. Veramente è un grande dono fatto dal Signore per tutte noi come famiglia e anche alla sua Chiesa. Sento che il Signore pian piano sta compiendo la sua opera in mezzo a noi chiesa giovane, per allargare la nostra famiglia. Con questo avvenimento la nostra presenza iniziale comincia a essere conosciuta da tutti. Fa sapere ai fedeli che nella Chiesa c’è un’altra vocazione oltre la vita religiosa e la famiglia. Il significato di questo avvenimento per noi è un richiamo/appello ad essere più solidale tra di noi membri della CM. Ci invita a formarci per migliorare la nostra persona, per maturare tutti gli aspetti che sono dentro di noi, per imparare a diventare buone discepole di Gesù, per avere un cuore grande pieno di vero amore, che sa amare con sincerità senza legarci a nessuno e sa dare i doni ricevuti per l’ edificazione del Regno di Dio. Così potremo dare una vera testimonianza. Donare a tutti l’amore che riceviamo dal nostro grande Amico , soprattutto a chi ha bisogno di essere amato. Far presente cioè l’Amore infinito nella storia umana di oggi. Guardo la vita di oggi sia nella società che nella Chiesa, e vedo alcune sfide da affrontare con tanta forza e tanto amore: * l’egoismo: tanta gente pian piano perde il valore della vita , pensa solo a come fare per soddisfare se stesso e a volte fa il male pur di raggiungere uno scopo, senza pensare alle conseguenze che provoca. * la povertà: ma non solo a livello economico. I cristiani molto spesso non riescono a dare una bella testimonianza di verità e di carità, a volte seguono idee del mondo, perché così fanno tutti. * Diventa una sfida per noi capire come incarnare la nostra vocazione nella vita quotidiana dove siamo e lavoriamo. Come dare una vera testimonianza come donna consacrata che non cerca il suo interesse ma cerca l’ interesse di Dio. Come si può dire “no” ad ogni cosa ingiusta che ci offre il mondo.. * Come vivere con gioia e fedeltà tutte le situazioni e condizioni di vita tenendo presente che Dio è autore della nostra vita. Ho anch’io dei sogni… “vedere” la CM quando diventerà grande nella qualità e quantità e potrà dare il suo appoggio per far crescere la Chiesa di Dio nel nostro territorio. Avere una sede permanente come punto di riferimento per la nostra attività e simbolo vivo della nostra presenza. Avere un gruppo di vita fraterna che dia una testimonianza concreta di comunione. Quando la CM in Indonesia sarà indipendente cioè avrà la capacità di organizzare la sua vita secondo lo stile indonesiano, senza per questo interrompere il contatto con il Centro, mantenendo una bella relazione con tutte Missionarie e Familiares. Vedere nascere anche qui la realtà dei Familiares per dare un’ altra alternativa alla gente che vuol vivere lo spirito di comunione secondo la nostra spiritualità e il nostro carisma. Avere la possibilità di visitare altri gruppi CM per arricchirsi, conoscere la loro missione e imparare a vivere come loro. Ogni sospiro è il momento per ringraziare, e questo è un bel segno che sono ancora vivo. Rendo grazie per ogni circostanza della mia vita sia nella gioia sia nella tristezza. Con questo rendimento di grazie ho la forza ed energia per affrontare la vita ogni giorno, che non è sempre facile. Con l’emissione dei voti di Ludo ed Antonia, rendo grazie senza fine al mio Signore che ha fatto grande cose per la nostra famiglia. Questo avvenimento mi fa ricordare tante persone che mi hanno aiutato molto nel mio cammino personale e di gruppo. Ricordo Francesca Righi… padre Albino Elegante. Nonostante non siano stati presenti fisicamente a questo evento, ho sentito la loro presenza spirituale con la loro preghiera infinita. Grazie anche a Santina ed Anna Maria. E’ stata una bella esperienza quella di vivere insieme questo periodo. Ha rafforzato il mio cammino, la mia vocazione. Grazie a tutti quanti hanno dato appoggio e sostegno al cammino di ciascuna di noi ed hanno pregato per noi Tutto questo è importante per la nostra crescita. Il Signore vi ricompensi con la sua bontà. Grazie Signore per darci questa nuova famiglia. Aiutaci a far crescere i doni ricevuti da te. Fa’ che la nostra famiglia possa diventare vera famiglia di fede perché tu stesso ci unisci con il tuo sangue e la tua acqua. Guidaci nel nostro cammino, perché sappiamo cercare sempre la tua volontà. Formaci come vuoi tu. Affidiamo tutto a te. Sia fatta la tua volontà
un avvenimento...
 
...piccolo ma sacro In questi giorni sono molto felice, contentissima perché con questo avvenimento mi sento più forte,vedo che la CM pian piano viene conosciuta e viene compresa anche da altri. Il giorno della cerimonia dell’ emissione dei primi voti di Antonia e Ludovika sono venuti anche i miei parenti. Prima mi domandavano sempre spiegazioni sulla mia decisione, sulla scelta di far parte della CM. Adesso hanno capito qualcosa di più. Per me il loro appoggio e la loro preghiera sono molto importanti per il mio cammino. Io penso che questo avvenimento è piccolo ma sacro nel cammino della nostra vita, della nostra storia qui in Indonesia. E’ un avvenimento che ci chiama a ringraziare e celebrare insieme a Lui che ci ha chiamato, ci guida, ci accompagna, ci mantiene nella sua strada. E’ con Lui che possiamo cambiare e formare la nostra vita, diventare coraggiose per una testimonianza vera ed efficace. Il mio desiderio è che la CM in Indonesia cresca sempre più, forte e unita. Che sia sempre piu’ competente , preparata nella conoscenza della sua realta’ sociale, religiosa, culturale, in maniera da essere sempre pronta a rispondere agli interrogativi che la gente alle volte ci pone. Rendo grazie per Antonia e Ludovika che hanno detto il loro “Si” quando hanno fatto i loro primi voti. Rendo grazie per la fedeltà che abbiamo sperimentato finora insieme nella CM. Oggi ho tre sorelle consacrate, questo significa che io devo imparare da loro per diventare più matura come persona, perché anch’io un giorno diventerò una sorella maggiore per chi verra’ dopo di me. Grazie = Terima Kasih Signore Gesù per il tuo amore per me. Lucy Un passo avanti Anch’io sono molto contenta di questo avvenimento perché assume un aspetto importante del nostro cammino. E’ un passo in avanti per la CM in Indonesia, perché adesso sono tre sorelle consacrate. Però questo diventa anche una sfida che pone l’interrogativo su cosa possiamo fare per fare crescere ancora di più questa realtà. Una sfida che personalmente sento è quella di spiegare alla gente cosa significa appartenere ad un Istituto Secolare, perché qui in Indonesia questa realtà è ancora poco conosciuta. Rendo grazie per i doni ricevuti finora per poter vivere insieme questo cammino. “ Signore fa che possa crescere sempre di più ed essere utile agli altri. Nonostante non sappia fare cose grandi insegnami a valorizzare con amore grande le piccole cose”. Anet
un sogno realizzato
 
Albina è una missionaria portoghese, del gruppo di Porto. Ha 53 anni. Da sempre vive nella sua famiglia. Sarta di professione, in parrocchia fa la catechista, partecipa al coro e al gruppo biblico. Si interessa e dà il suo appoggio, con altre persone, ai senzatetto. Da molto tempo aveva un sogno: andare in Africa… La decisione Era l’agosto 2008. Stavo faccendo, con tutto il gruppo del Portogallo, gli esercizi spirituali annuali, quando in cappella, nel momento dell’adorazione, mi è venuta al pensiero una domanda: perché non andare il prossimo anno a fare un’esperienza in Africa? Perché non realizzare questo vecchio e accarezzato sogno, sempre rimandato? Infatti, questo desiderio era cresciuto con me da quando ero piccola. Quest'idea non mi ha mai lasciata e andava prendendo sempre più consistenza, sentivo crescere in me una grande determinazione interiore che mi aiutava a portare avanti questo progetto; infatti, tutte le volte che sembrava sorgere un’ostacolo, immediatamente si presentava la soluzione. Questo era per me come un segno di Dio, mi diceva che il progetto era Suo e non soltanto mio. E' quindi arrivato il momento di comunicare al gruppo quanto andavo maturando e di sentire il parere delle mie sorelle. Tutto il gruppo mi ha dato il suo appoggio. Il più difficille era comunicarlo alla mia famiglia…ma Dio mi ha dato la sapienza e la fortezza e io ho sentito che questa volta niente mi avrebbe fatto deviare dalla mia decisione. Il desiderio più antico era quello di andare in Mozambico…era anche il primo spazio missionario della Compagnia Missionaria…ma a un certo punto ho preso coscienza che dovevo essere aperta alle necessità dell’Istituto. Questa apertura è stata molto importante, giacché nel frattempo mi è arrivata del Consiglio Centrale la proposta di cambiare il Mozambico con la Guinea Bissau. Qui sembrava esserci più bisogno perché Cecilia era venuta in Europa per partecipare alla Consulta delle responsalili di gruppo e per passare un periodo di vacanze e io ho accettato volontieri questo cambiamento; l’importante era potere servire ed essere utile. Ho fatto di tutto L’11 luglio sono arrivata in Guinea. Teresa, Antonieta e Ivone erano in aeroporto ad aspettarmi…e vi lascio immaginare i saluti e gli abbracci, la gioia dell’incontro. Era più di mezzanotte. In aeroporto c’era abbastanza luce…ma uscendo fuori ci trovammo immerse in grande oscurità che si trasformò in buio fitto nella misura in cui ci avviavamo verso casa. Mancanza di luce pubblica e mancanza di luce nelle case…il primo colpo che mi ha fatto prendere coscienza che eravamo già in Africa. Mi sono sentita subito a casa, le missionarie mi hanno accolto veramente bene, e mi hanno fatto vedere il lavoro quotidiano di ognuna. Ho cercato di fare il mio meglio collaborando qua e là, secondo le necessità. Ma il mio principale impegno è stato la collaborazione con Ivone che gestice un “atelier” di cucito. Questo lavoro mi è molto piaciuto e l’ho trovato molto importante perché oltre al cucito c’è tutta una dimensione di promozione della donna veramente utile e importante. Insieme a Teresa ho aiutato nel lavoro relativo alla scuola, tipo amministrazione e segreteria…veramente ho fatto di tutto un poco, perché le cose da fare erano tante e non si poteva stare soltanto a guardare. Devo ringraziare veramente Dio che mi ha dato una buona salute…devo dire che non ho sentito particolari difficoltà con l’adattamento. Il contatto con le persone era buono, con i bambini era ancora meglio…io non avevo un contatto diretto con loro, che erano affidati particolarmente ai giovani che in quel perdiodo facevano volontariato…ma i bambini sono sempre tanti in quella casa! Ho trovato una Chiesa molto giovane…molti giovani già con delle responsabilità nei gruppi a cui appartengono. L’Eucaristia è sempre una festa con le danze e le offerte tipiche del popolo africano. L’ora della partenza Il giorno della mia partenza, il 31 agosto, è arrivato e devo dire che avevo già non poche “saudades” (= nostalgia)! Non parto sola: porto con me tante cose! In una realtà dove le carenze sono a tutti i livelli, emerge il valore della solidarietà. Presso quel popolo c’è sempre posto per chi ha bisogno, che sia uno della famiglia o no. Ringrazio il gruppo che mi ha accolta con tanto affetto. Ringrazio il Cuore di Cristo che ha fatto di me uno strumento nelle sue mani. Adesso posso dire parafrasando il vecchio Simeone: “Già posso morire perché i miei occhi hanno visto l’Africa”.
nella "casa del pane"
 
La liturgia ogni anno ci invita ad un cammino fatto a tappe (avvento, quaresima, pasqua feria…) con un unico obbiettivo: accogliere, celebrare, incontrare Dio nel mistero della sua incarnazione, morte e resurrezione. E così che anche quest’anno, instancabilmente, la Chiesa ci invita di nuovo ad alzarci per andare verso Betlemme. Sì nella piccola città di Efrata (Michea 5,1). Siamo chiamati alla piccola Betlemme il cui nome significa “Casa del pane” . Nella casa del pane incontreremo Colui che si farà pane per noi. Ma cosa comporta questo cammino verso Betlemme? Il partire ci obbliga a lasciare… terra, amici, volti noti, cose… possiamo portare con noi solo ciò che uno zaino può contenere. E’ un cammino dove non si corre, non ci sono premi per chi arriva primo. Chi arriva primo arriva solo! Insieme il cammino sembra meno faticoso, ci si consulta per capire quale strada prendere. Insieme, in un continuo discernimento nel dialogo e nel confronto. In questo cammino è necessario essere pronti ad accogliere il “nuovo” che ci viene offerto, senza paura… Camminando insieme, ci si aiuta a leggere i segni che ci vengono lanciati lungo la via. Facendo questo percorso c’è il tempo per raccontarci come Dio si è reso presente nella nostra vita, e con cuore orante, contempliamo i segni del Verbo incarnato in ogni persona. E’ necessario esserci in questo cammino, lasciarci coinvolgere con coraggio e con passione. Il cammino ci educa all’accoglienza al dialogo, chiamati sempre a trasmettere speranza e letizia… Lungo il cammino c’è sempre anche il momento di crisi, stanchezza, delusione, è un camminare nelle tenebre ma con la certezza che chi ci ha invitato a Betlemme sa far splendere la grande luce che rifulge. Questo avvento mi piacerebbe percorrerlo con questo spirito del viandante che costruisce il cammino camminando. Ci incontreremo nella “casa del pane” e insieme contempleremo il Dio che si è fatto Bambino, e da Betlemme ripartiremo per rituffarci nel nostro quotidiano e dire in nostro sì in comunione con tutta l’umanità.
buon natale !
 
È Natale, Signore. O è già subito Pasqua? Il legno del presepio è duro, come il legno della croce. Il freddo ti punge quasi corona di spine. L'odio dei potenti ti spia e ti teme. Fuga affannosa nella notte. Sangue innocente di coetanei, presagio del tuo sangue. Lamento di madri desolate, eco del pianto di tua Madre. Quanti segni di morte, Signore, in questa tua nascita. Comincia così il tuo cammino tra noi, la tua ostinata decisione di essere Dio, non di sembrarlo. Le pietre non diverranno pane. Non ti lancerai dalla dorata cima del tempio. Non conquisterai i regni dell'uomo. Costruirai la tua vita di ogni giorno raccogliendo con cura meticolosa, con paziente amore, tutto quello che noi scartiamo: gli stracci della nostra povertà, le piaghe del nostro dolore, i pesi che non sappiamo portare; le infamie che non vogliamo riconoscere. Grazie, Signore, per questa ostinazione, per questo sparire, per questo ritrarti, che schiude un libero spazio per la mia libera decisione di amarti. Dio che ti nascondi, Dio che non sembri Dio, Dio degli stracci e delle piaghe, Dio dei pesi e delle infamie, io ti amo. Non so come dirtelo, ho paura di dirtelo, perché talvolta mi spavento e ritiro la parola; eppure sento che devo dirtelo: io ti amo. In questa possibilità di amarti, che la tua povertà mi schiude, divento veramente uomo. Amo gli stracci, le piaghe, i pesi di ogni fratello. Piango le infamie di tutto il mondo. Scopro di essere uomo, non di sembrarlo. Il tuo Natale è il mio natale. Nella gioia di questo nascere, nello stupore di poterti amare, nel dono immenso di vivere insieme, io accetto, io voglio, io chiedo che anche per me, Signore, sia subito Pasqua.
cuori in festa per i 90 anni di p. albino!
 
Una bella festa. Così si può definire la giornata che abbiamo vissuto il 15 novembre scorso, compleanno del nostro fondatore p. Albino Elegante. Una data da non dimenticare perché gli anni sono 90, giorno importante non solo per l’interessato, ma anche per tutti noi della Compagnia Missionaria. E’ stato anche un voler ricordare un pezzo di storia, di strada percorsa insieme, nella gioia, nella comunione, condivisione, che ha portato a fondare l’Istituto. Impossibile celebrare questo avvenimento senza fare memoria anche della Compagnia Missionaria perché le due storie sono legate e s’ intrecciano tra loro. A sottolineare questo aspetto, significativa la presenza di quattro delle prime missionarie che hanno cominciato la Compagnia Missionaria insieme a p. Albino:Bruna, Cesarina, Bianca, Irene. Un percorso che si guarda con stupore e meraviglia. Non capita tutti i giorni di ritrovarci insieme per un avvenimento di questa portata. Volevamo far festa, un incontro in famiglia, dove con semplicità si potesse non solo celebrare la vita, ma fare in modo di ritrovarsi e rivisitare attraverso i ricordi, il passato, il presente e con coraggio guardare anche al futuro. E’ risultata una giornata ricca di comunione, di incontri, di ascolto, di piccoli gesti di dono e gratuità che ha fatto felici tutti, soprattutto il festeggiato, p. Albino. La giornata è iniziata presto. Alcuni sono arrivati a Bologna il giorno prima, qualcun altro ha viaggiato di notte per poter arrivare in tempo alla Messa di Ringraziamento in programma nella mattinata di domenica. Un fermento di preparativi e di arrivi che hanno riempito di allegria la casa, invogliato alla gioia, all’entusiasmo dell’attesa. Un incontro che ha convocato a Bologna missionarie, familiares, amici, un po’ da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero. Chi non ha potuto essere presente personalmente si è fatto vivo attraverso telefonate e messaggi vari, che hanno contribuito a rendere ancora più solenne e gioiosa la giornata. Non potevano mancare gli auguri del Padre Generale S.C.J. e Provinciale, gli amici, parenti, conoscenti. Una presenza invisibile, ma toccante per tutti. Anche la natura ha voluto collaborare a rendere la giornata più “colorata”. Nel nostro cortile di via Guidotti si era formato un tappeto di foglie gialle dalle varie tonalità; gli alberi che circondano la casa ingialliti dall’autunno, formavano una cornice quasi luminosa da sembrare raggi solari di una stagione estiva. Veri addobbi, quasi fossero stati programmati e collocati apposta per questo evento. Un vero acquarello di distinti colori. Verso sera ci siamo ritrovate ancora in cappella per un momento di preghiera - adorazione insieme ai nostri fratelli S.C.J. Una preghiera che è diventata ringraziamento elevandosi quasi spontaneamente al Signore della Vita. Ringraziamento, accoglienza, affetto, allegria, comunione, parole che hanno animato l’ambiente, hanno comunicato calore anche alla cena condivisa in allegria e fraternità. Un’allegria che si è manifestata anche attraverso un Power Point che ricordava alcune tappe della vita di p. Albino e da una parodia musicale presentata dai suoi confratelli SCJ. Tutto molto divertente ! Una bella festa di compleanno: è questa maniera di vivere nella semplicità, gioia e comunione una tappa della vita. Al di là di quello che si è vissuto rimane sempre dentro qualcosa che ciascuno si porta via come regalo, come alimento per il suo cammino. Credo che, in questo clima di festa e di amicizia, la testimonianza più bella ci sia stata data da p. Albino con la sua tranquillità e serenità, pazienza e disponibilità. Atteggiamenti che ricordano quanto dice il salmista: “Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni “ (salmo 23,6). P. Albino in un suo articolo comunicava il programma di questa giornata scrivendo così: "si prevede una celebrazione il giorno stesso in cui compirò 90 anni insieme ai SCJ e CM; sarà bello e fraterno allo stesso tempo. Credo di non sbagliarmi con questa affermazione perchè il cuore dello Studentato e di via Guidotti sono molto grandi per ogni manifestazione di simpatia e di gioia”. Grazie ancora caro p. Albino, noi ce l’abbiamo messa tutta: farti una bella festa con tutto il cuore, un cuore davvero grande. Ora “guardiamo lontano” al futuro, con speranza perché vogliamo continuare a scrivere un nuovo capitolo della tua e nostra storia …ancora insieme. Sulla torta non c’erano candeline da spegnere, ma la semplice scritta: AUGURI ! 90 ANNI!!! E da qui vogliamo ripartire per dirti ancora: auguri, con tutto il cuore!
1 . 2 . 3 . 4 . 5 . 6 . 7 . 8 . 9 . 10 . 11 . 12 . 13 . 14 . 15 . 16 . 17 . 18 . 19 . 20 . 21 . 22 . 23 . 24 . 25 . 26 . 27 . 28 . 29 . 30 . 31 . 32 . 33 . 34 . 35 . 36 . 37 . 38 . 39 . 40 . 41 . 42
Logo
COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
Via A. Guidotti 53, 40134 - Bologna - Italia - Telefono: +39 051 64 46 472

Follow us on Facebook