Cari fratelli e sorelle,
Il Natale è la festa della fede
nel Figlio di Dio che si è fatto uomo per ridonare all’uomo la sua dignità
filiale, perduta a causa del peccato e della disobbedienza. Il Natale è la
festa della fede nei cuori che si trasformano in mangiatoia per ricevere Lui,
nelle anime che permettono a Dio di far germogliare dal tronco della loro
povertà il virgulto di speranza, di carità e di fede.
Quella di oggi è una nuova
occasione per scambiarci gli auguri natalizi e auspicare per tutti voi un santo e gioioso
Natale e un felice Anno Nuovo. Che questo Natale ci apra gli occhi per
abbandonare il superfluo, il falso, il malizioso e il finto, e per vedere
l’essenziale, il vero, il buono e l’autentico. Tanti auguri davvero!
..... il Natale ci ricorda però che una fede che non ci mette in crisi è una fede in crisi; una fede che non ci fa crescere è una fede che deve crescere; una fede che non ci interroga è una fede sulla quale dobbiamo interrogarci; una fede che non ci anima è una fede che deve essere animata; una fede che non ci sconvolge è una fede che deve essere sconvolta. In realtà, una fede soltanto intellettuale o tiepida è solo una proposta di fede, che potrebbe realizzarsi quando arriverà a coinvolgere il cuore, l’anima, lo spirito e tutto il nostro essere, quando si permette a Dio di nascere e rinascere nella mangiatoia del cuore, quando permettiamo alla stella di Betlemme di guidarci verso il luogo dove giace il Figlio di Dio, non tra i re e il lusso, ma tra i poveri e gli umili.
Angelo Silesio, nel suo Il Pellegrino cherubico, scrisse: «Dipende solo da te: Ah, potesse il tuo cuore diventare una mangiatoia! Dio nascerebbe bambino di nuovo sulla terra».
Santo Padre Francesco
21 dicembre 2017