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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Voglia di scrivere
Posted by Ludovika Endang Sulastri
Questo pomeriggio mi è stato ricordato da Santina di scrivere qualcosa sulla pastorale nella scuola, luogo e ambiente dove svolgo il mio lavoro.

In questo periodo la mia testa è piena di idee, con tanta voglia di scrivere libri per bambini. Sono anche ansiosa di conoscere i risultati di alcune riflessioni che ho proposto ai ragazzi della mia scuola. Le loro risposte mi aiuteranno a scrivere qualcosa sulla figura della madre oppure raccontare il tipo di relazione che hanno con la mamma o col papà. Naturalmente prevedo già che le loro risposte saranno molto varie, perché ogni bambino ha un’esperienza diversificata sia con la madre sia col padre. Non tutti hanno relazioni normali, affettuose… forse la maggior parte di loro ha relazioni molto difficili e tristi, fragili. E’ così che questo pomeriggio, con questi pensieri e la testa un poco confusa, prima di scrivere le mie idee pastorali sulla scuola, sono stata costretta a scaldarmi un po’ d’acqua sul fornello e preparare un buon caffè, per svegliare e ordinare le idee che ho in testa.

Ho camminato avanti e indietro per capire il filo giusto per cominciare. Ho aperto un libro e ho trovato un foglio scritto di Elisabetta Todde, una preghiera: riflessione sui doni dello Spirito Santo. Elisabetta era una sorella che amava molto scrivere su Vinculum… Ritrovando un suo ricordo, ho pensato alla mano di Dio che mi veniva offerta per scrivere le mie idee.

“Vieni Santo Spirito e donaci la Sapienza. La Scienza e la tecnica umana non sempre bastano: abbiamo bisogno di Sapienza per gustare la nostra vita. La tecnica ci dice quello che è possibile fare, la Sapienza quello che è lecito. La tecnica prepara cuori artificiali, la Sapienza cuori saggi. La tecnica ci rende potenti, la Sapienza ci fa uomini…”

               Grazie Elisabetta sei stata una cara sorella. Anch’io sento di avere una certa passione per scrivere… un sentimento vivo, come se fossi innamorata di quest’arte. Quando le persone si innamorano sentono dentro di sé una grande energia che vorrebbero comunicare agli altri. Qualche tempo fa oltre a scrivere per Vinculum, ho trovato un'altra maniera per esprimere questo mio desiderio. Nel periodo 2001-2004 sono stata insegnante e guida degli studenti che venivano alla Casa di ritiro Rumah Retret di Palembang. Ricordo che in quel periodo ho scritto molto: poesie e riflessioni, materiale vario, che ho già pubblicato in quattro libretti insieme ad altre insegnanti che hanno la stessa sensibilità. Adesso mi piacerebbe annotare le molte idee e i sogni che appartengono a studenti, pensieri che possano favorire l'entusiasmo, sviluppare i talenti e gli interessi degli studenti stessi. Sono contenta perché quest‘arte dello scrivere può contribuire a lavorare di più sulla crescita e sullo sviluppo della vita dei ragazzi e dei giovani. A volte mi viene il desiderio di inventare cose nuove, metodi nuovi di insegnamento per la scuola, per gli studenti.

                Nel 2011, dopo essere tornata da Bologna, sono stata inserita in una scuola unica e piccola dove ora sono vice preside. Qui ho trovato un’altra realtà: bambini, ragazzini di 11-14 anni alcuni un po’ fragili, un po’ carenti per la mancata attenzione dei loro genitori. Tra di loro alcuni hanno grandi problemi: feriti, scoraggiati nell'apprendimento, non si sentono accettati in famiglia. Qualche insegnante si lamenta perché questi bambini, oltre ad essere difficili da seguire, faticano a stare attenti. Sono molto distratti e per questo non seguono bene le lezioni. Noi non possiamo cambiare il materiale didattico che ci viene consegnato. Ma possiamo adattarlo alle varie situazioni in maniera che i ragazzi siano educati al senso etico e religioso. Mi dispiace vederli così disorientati, ma anche da parte delle insegnanti alle volte vedo una certa insofferenza e incapacità di gestire le varie situazioni. Perciò spesso, li invito a praticare la meditazione per liberare la mente, per fare sogni per il futuro e insieme trovare maniere diverse, nuove e anche rilassanti.

In questo terzo millennio, in cui si usa Whatsapp, ci troviamo invasi da messaggi - video musicali, corti e brevi che trasmettono anche la parola del Papa. Mi piace usare questo mezzo e spesso mi ritrovo in classe ascoltandoli insieme agli studenti. Secondo me il Papa, nel suo parlare, è molto vicino alla lingua dei giovani. Molti messaggi di papa Francesco hanno toccato il mio cuore di insegnante e anche quello dei bambini. Alle volte sono messaggi semplici che riportano alcune sue indicazioni: come essere santi nel quotidiano, attraverso piccoli gesti, come salutare amici e parenti, dire grazie per le piccole cose, sorridere e scusarsi se abbiamo torto ecc. All'inizio per i ragazzi tutto questo sembrava difficile, ma poco a poco hanno provato a fare piccole cose, salutarsi, dire grazie, scusarsi, sorridere, tutto con amore. Il mio desiderio è quello di farli crescere, poter far capire che attraverso questi gesti quotidiani possono sentire l'amore dei genitori per loro finalmente concretizzato.

               Adesso ho tra le mani le loro risposte al mio questionario, mi piacerebbe raccogliere in un piccolo libro il loro lavoro. Ciascuno ha creato una storia semplice, breve, di soli tre paragrafi, ma sono scritti toccanti che commuovono. E’ una maniera per esprimere il loro semplice amore ai loro genitori. Degli 80 ragazzi che hanno scritto, ho già scelto 35 idee da proporre loro. Sento che questo potrebbe diventare un piccolo libro, una piccola loro storia con la mamma o il papà. Alcuni sono messaggi da consegnare ai loro genitori, eventi di vita semplice, a volte messaggi molto duri e tristi. Ma in fondo c’è sempre una parola di gratitudine perché vivono in attesa dell’amore della madre e del padre.

               La Chiesa cattolica dal Concilio Vaticano II fino ad oggi ha pubblicato vari documenti riguardanti l'educazione cattolica come istruzione. Io, missionaria, che lavoro come insegnante in una scuola cattolica, sento la responsabilità di aiutare gli studenti cattolici a crescere e svilupparsi nella loro fede e a praticarla. Quindi, ovviamente, il mio primo compito è quello di conoscere questi documenti e impostare il mio lavoro sulle linee che vengono date. Mi sento pienamente coinvolta nelle direttive della Chiesa, per svolgere il mio lavoro come un servizio e assistere gli studenti in cose pratiche e semplici.

               Concretamente collaboro con i gruppi del coro di studenti, con gli accoliti; nella catechesi per i giovani, li seguo nella partecipazione all'Eucaristia, nella processione all'offertorio. Accompagno i ragazzi in questo cammino di fede: con loro preparo l'Eucaristia ogni primo venerdì del mese, insegno loro il raccoglimento, e insieme viviamo il mese della Bibbia a livello nazionale (in Indonesia è il mese di settembre), il Rosario in ottobre e maggio, il tempo della Quaresima, l'Avvento. Cerco il metodo per presentare gli orientamenti della Chiesa locale e universale in maniera semplice ma incisiva.

               Rimane aperta la sfida per continuare questo cammino:

Ø come dare una formazione/istruzione in Indonesia nelle scuole cattoliche, una formazione dinamica che faccia crescere e maturare le persone?

Ø E noi missionarie, con compiti specifici ed ecclesiali nell’ambiente dove lavoriamo, come possiamo sviluppare nei giovani il senso di appartenenza al mondo e alla Chiesa, ovunque siamo?

Ø Cosa abbiamo seminato? E cosa raccoglieremo?

               Sono domande che ritengo importanti per prepararci al futuro della scuola e al futuro della nostra CM.

               Questa è la mia piccola esperienza che ho voluto condividere con tutti voi nella speranza che aiuti a rinnovare la nostra fede e il nostro amore in Gesù Cristo Signore, nostro Salvatore, che ci è guida nell’inserimento di questo mondo anche come consacrate secolari.

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