Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
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09 / 08 / 2024
Agosto 2024
Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico....

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09 / 08 / 2024
Agosto de 2024
Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique....

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Agosto de 2024
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09 / 08 / 2024
19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...

l'amore infinito di dio
«E io, quando sarò innalzato da
terra, attirerò tutti a me»
(Gv 12,32)
Carissimi/e,
siamo immersi gioiosamente nel tempo pasquale continuando
a tenere fisso lo sguardo su Gesù autore e perfezionatore della fede. La gioia
del Risorto vivente in mezzo a noi ci comunica la speranza che non delude e che
si manifesta nella preghiera e dell’incontro con gli altri con i quali
condividiamo il cammino della vita. La prova e le situazioni difficili non
possono rubarci questa gioia profonda che scaturisce dalla certezza che il
Signore della vita è con noi sempre.
Stiamo vivendo anche gli ultimi mesi che ci separano
dalla nostra IX Assemblea Ordinaria CM che celebreremo dal 19 al 28 luglio
prossimi. Un tempo prezioso per prepararci a questo evento che richiede di
ripensare il cammino della nostra famiglia nel contesto attuale. Si intensifica
la preghiera ed il confronto/dialogo tra noi perché possiamo vivere questo
avvenimento con il cuore e la mente aperte/i alle sorprese di Dio, ai suoi
disegni di amore e di misericordia.
La prossima solennità del Sacro Cuore di Gesù centro e
apice della nostra spiritualità ci chiede di continuare ad accogliere l’amore
infinito di Dio nelle nostre vite per essere accoglienti e misericordiose tra
di noi e con tutti coloro che fanno parte del nostro quotidiano. E’ Lui che ci
attira a sé e ci fa sperimentare il dono prezioso di un cuore che sa ascoltare
la sua voce, sentire e vivere immersi nella sua misericordia infinita.
Riconosciamo che le nostre scelte necessitano sempre di un discernimento autentico e che non sempre siamo
pronte a riconoscere i nostri peccati e limiti, ma possiamo avere fiducia
che, ricominciare con il perdono
reciproco ed il perdono di Dio è sempre possibile.
Siamo anche immersi nel nostro tempo e nelle
contraddizioni ed ambiguità che ci interrogano e ci pongono dubbi. Li viviamo
con le tante persone che incrociamo sulle nostre strade e riconosciamo che il
bene è sempre nascosto e presente anche se non evidente. E qui dobbiamo avere
un occhio speciale per vedere al di là delle apparenze sia nel bene che nel
male. Vedere in profondità è un dono che possiamo chiedere al Signore perché i
nostri rapporti siano davvero più attenti e conformi alla sua volontà. Il grano buono e la zizzania convivono in noi e ci chiamano continuamente a
verificare con onestà la nostra vita davanti al Signore.
Continuiamo a lavorare su noi stesse perché siamo
chiamate alla santità, come ci indica P. Albino e Papa Francesco. Continuo
a vederli vicini nel richiamarci a
vivere, realisticamente ed autenticamente, la nostra vocazione. Il cammino è
lungo ed entusiasmante perché ci manteniamo dinamiche e sempre vigilanti
nell’attesa perseverante di Colui che ci attira a sé con il suo dono senza
limiti.
In comunione.
Martina

servitori di cristo morto e risorto
Carissime/i,
eccomi
di nuovo a voi. Stiamo vivendo questi mesi di preparazione della nostra
Assemblea della Compagnia Missionaria che celebreremo insieme e che ci
coinvolge tutte. É un tempo di grazia, tempo di ascolto di ciò che lo Spirito ci suggerisce, tempo nel quale desideriamo
aprirci alle novità ed alle sorprese di Dio; tempo per guardare il presente ed
il futuro con i criteri del Vangelo.
Sentiamoci impegnate a
fare la nostra parte sia a livello personale che di gruppo mettendo in comune
ciò che siamo e ciò che ci sta a cuore per il bene della nostra famiglia.
Chiedo a tutte/i una preghiera più intensa perché il Signore guidi le nostre
scelte con la luce dello Spirito Santo.
Un
tempo prezioso ci è dato per preparare la prossima Pasqua che celebriamo
quest’anno il 21 aprile. Ci piace
collegarla al 21 aprile 2014 e ricordare il 5° anniversario del passaggio alla vita piena nella casa del
Padre, di p. Albino Elegante, fondatore della CM. A questo proposito mi è parso
provvidenziale, ritrovare una sua riflessione dell’aprile 1980 alle
missionarie. Ne propongo una parte che ritengo significativa.
… “Questo
atto “ricreativo” avviene mediante la
morte di Cristo per amore. E’ talmente sconvolgente questa rinascita
dell’umanità alla grandezza di Dio, che ci vuole la morte e la risurrezione
dello stesso Figlio di Dio per realizzarla”…
Difatti
anche dopo il battesimo noi
rimaniamo fragili, pur avendo la possibilità e la grazia di vivere una vita
nuova. Siamo sotto il peso della
fragilità “storica”, sotto il condizionamento della “carne”…
Nasce in noi
la spontaneità della risposta, spontaneità che non è superficiale, di
occasione, condotta dalla improvvisazione e dalla emotività … Si concretizza,
prevalentemente e con entusiasmo in quelle espressioni di donazione e di
servizio che già costituiscono l’intelaiatura del proprio essere nella Chiesa,
la “strada maestra” del proprio andare verso Dio e i fratelli …
Ø Si tratta di trascinare
nel proprio impegno tutto se stessi: con la propria posizione spirituale,
ecclesiale, sociale, familiare, di lavoro ...
Ø Si tratta di accettarsi,
volersi bene, valorizzarsi nell’amore, accettare i propri limiti, i propri
difetti, il proprio temperamento, la propria salute, i propri tempi …
Ø Si tratta di arrivare a
modificare le nostre abitudini nel vedere, nel considerare, nel valutare … le
persone e le realtà che ci circondano. Tutto è da Dio. Lo sono anche i miei
fratelli e le mie sorelle. Anche loro sono stati redenti con il sangue di
Cristo con la sua morte e risurrezione. E sono attualmente anche loro amati da
Dio.
E Dio come
vuole me salvo e santo, vuole salvi e santi pure loro.
Quanto
diventa bella la mia vita e come si apre alla gioia, quando nella pazienza e
nella speranza cerco di farmi servitore di Cristo morto e risorto!”.
Trovo molto attuali queste parole ripensando anche
al suo modo di essere con noi. Interpella la nostra vita di relazione con Dio e
tra di noi e ci chiede di ritornare “al primo amore” a ciò che è essenziale per
seguire il Signore e vivere rinnovate dalla Sua Parola nel nostro cammino
quotidiano.
Sono una chiamata di Dio a
lasciarci affascinare dalla bellezza delle meraviglie del Signore Risorto, per
vivere nella gioia e nella festa perché Lui è la nostra Pasqua.
Auguro a tutte e
a tutti
una buona e bella
Pasqua
In comunione.
Martina

tempo di ascolto
Carissime/i,
ho pensato di iniziare questa lettera
con una introduzione che ci interpella e ci chiama ad aprire il cuore.
“Chiediamo
anche noi la grazia di un cuore docile all’ascolto. Vorrei dire ai giovani, a nome di tutti noi adulti: scusateci se spesso
non vi abbiamo dato ascolto; se, anziché aprirvi il cuore, vi abbiamo riempito
le orecchie. Come Chiesa di Gesù desideriamo metterci in vostro ascolto con
amore, certi di due cose: che la vostra vita è preziosa per Dio, perché Dio è
giovane e ama i giovani; e che la vostra vita è preziosa anche per noi, anzi
necessaria per andare avanti” (Omelia conclusiva Sinodo Giovani – 28-10-18 Papa
Francesco).
Siamo coinvolte/i in questo nuovo
atteggiamento di ascolto non solo dei giovani ma anche di tutte le persone che
ci circondano. Ci sentiamo in cammino e riconosciamo che abbiamo bisogno di
aprirci ad un ascolto più attento e disponibile all’altro/a.
Riconosciamo che la riflessione
ecclesiale in atto ci porta ad una conversione sempre più attenta e ci consegna
una modalità da vivere con un atteggiamento aperto al confronto sincero con la
Parola: “Infatti la parola di Dio è viva,
efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al
punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle
midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che
possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui
al quale noi dobbiamo rendere conto” (Eb 4,12-13). Non solo: ci chiede anche un serio
confronto con gli altri e le altre in un clima di apertura creativa. Questo non è facile nel concreto
delle nostre relazioni ma ci sentiamo chiamate a realizzare il Vangelo
dell’ascolto per cogliere ciò che il Signore, nella sua misericordia, ci
concede di sperimentare di bene, di bello e di buono.
Penso che ciascuna ed in tutti i gruppi CM si stia riflettendo e portando avanti il
dialogo sul lavoro in preparazione alla nostra Assemblea 2019. Un lavoro che ci
impegna prima di tutto a livello personale per poi convergere e confrontare nel
gruppo quanto lo Spirito ci suggerisce per il bene della nostra famiglia, della
chiesa e del mondo. Chiedo questo impegno a ciascuna perché ognuna di noi è
portatrice di qualcosa di importante per il bene della CM.
Questo ultimo numero di Vinculum vi giunge
tra il mese di ottobre dedicato alla missionarietà e l’approssimarsi dell’Avvento
e del Natale. Camminare nella fede ci chiede, di essere dinamiche e flessibili,
per cogliere le nuove sfide e le nuove possibilità, che la vita e la Parola di
ogni giorno ci indicano attraverso un serio discernimento delle nostre scelte
personali e di CM.
Colgo l’occasione per augurarvi di
vivere il prossimo tempo di Avvento in
atteggiamento di ascolto. Maria è
diventata la Madre di Dio perché ha vissuto il suo “si” con l’ apertura
continua ai passaggi di Dio nella sua vita.
Con questa disponibilità del cuore che sa
cogliere ogni occasione di bene e sa valorizzare ogni incontro e soprattutto
l’incontro con Colui che viene nel mistero di Gesù piccolo e povero, vivo in
mezzo a noi e nelle nostre persone sempre bisognose di Lui e dell’amore comprensivo
degli altri/e
Mi affido alle vostre preghiere
per la mia prossima visita in Guinea
Bissau. Che il Signore mi e ci doni di ascoltare con il cuore sempre.
In
comunione.
Martina

dono prezioso
Il mio cuore si commuove dentro di me, il
mio intimo freme di compassione …”
(Osea 11,8)
Carissimi e carissime, la frase
che ho scelto per ricordare la prossima Solennità del Sacratissimo Cuore di
Gesù credo sia in sintonia con il
desiderio dirimanere nel Signore per vivere i sentimenti del Cuore di Dio.
Anche noi ci sentiamo continuamente interpellate e stimolate a vivere secondo
il Suo Cuore. Abbiamo da poco iniziato la nostra
preparazione alla IX Assemblea Generale Ordinaria che avrà luogo a Bologna in
luglio 2019 e che ci coinvolge tutte e tutti per “vivere comunione e missione
con cuore accogliente e misericordioso”. Siamo chiamate a vivere e ad essere
comunione. Le relazioni nei nostri gruppi CM e non solo sono improntate ad
atteggiamenti di accoglienza reciproca e
di “benevolenza e misericordia” ma, nello stesso tempo, dalla fatica di trovare
e sciogliere il “nodo” che ci paralizza e che non ci lascia la libertà di fare
il primo passo; ci fa sentire impotenti nel riconoscere le nostre differenze
come un dono ed una ricchezza da stimolare e valorizzare. Siamo chiamate ad
aprire le mani per accogliere il dono
prezioso della comunione che ci è offerto dall’Alto.
Ho lasciato che il mio cuore esprimesse
alcuni sentimenti che lo abitano … non sempre sappiamo come affrontare, in modo costruttivo le nostre reciproche libertà
e responsabilità. Il Pane e la Parola ci aiutano e sostengono il nostro cammino e nutrono
la speranza che, nonostante tutto, possiamo sempre ricominciare fiduciosi a
credere nella “benevolenza e misericordia” che viene da Lui e che rende possibile la fantasia dello Spirito in
noi. “Tu
sei infatti la vera luce dei cuori: tu illumini il cuore dell’uomo nel quale ti
proponi di operare, conducendolo alla conoscenza del bene supremo ed eterno …
Scendi dunque in me, Spirito Santo, perché colui al quale doni la tua luce non
camminerà nella tenebra ma avrà la luce della vita, e per mezzo di essa
comprenderà e conoscerà come comportarsi nel suo intimo e nei riguardi degli
altri, davanti a Dio …” (La perla evangelica – Anonimo del XVI secolo) Sto leggendo e meditando, durante
l’adorazione, l’Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate” assieme alle
lettere di P. Albino in “Gettare tutto nelle fondamenta”. Fa molto bene
riflettere sugli scritti di P. Albino che, fin d’allora insisteva sul tema della santità, della misericordia e
della fiducia illimitata in Dio e nel suo amore. Papa Francesco ci dice: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente … . Pensiamo,
come ci suggerisce santa Teresa Benedetta della Croce, che mediante molti di
loro si costruisce la vera storia: «Nella notte più oscura sorgono i più grandi
profeti e i santi. Tuttavia, la corrente vivificante della vita mistica rimane
invisibile. Sicuramente gli avvenimenti decisivi della storia del mondo sono
stati essenzialmente influenzati da anime sulle quali nulla viene detto nei
libri di storia. E quali siano le anime che dobbiamo ringraziare per gli
avvenimenti decisivi della nostra vita personale, è qualcosa che sapremo
soltanto nel giorno in cui tutto ciò che è nascosto sarà svelato». (cf. N. 7 e 8 Gaudete et exultate) …E più avanti dello stesso testo ci viene
detto: “Essere poveri nel cuore, questo è
santità” (70). “Reagire con umile mitezza, questo è santità. Saper piangere con
gli altri, questo è santità” (74). “Cercare la giustizia con fame e sete, questo
è santità” (79). “ Guardare e agire
con misericordia, questo è santità” (82). “ Seminare pace intorno a noi è
santità” (89). “Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri
problemi, questo è santità” (94). “La misericordia è il cuore pulsante del
Vangelo”(97). “Chi desidera veramente dare gloria a Dio con la propria vita,
chi veramente anela a santificarsi
perché la sua esistenza glorifichi il Santo, è chiamato a tormentarsi,
spendersi e stancarsi cercando di vivere le opere di misericordia” (107). Tra i vari ambiti di questo sessennio
abbiamo scelto la famiglia, l’educazione, le periferie esistenziali ed anche i giovani. Senz’altro molte di noi
hanno profuso energie su questo versante. Ci pare interessante anche la
riflessione, l’approfondimento e le iniziative che vengono portate avanti dal
gruppo di Porto in relazione a questo ambito e che ci stimola a fare un lavoro d’insieme come gruppi e come
coordinamenti. Sarebbe interessante far emergere in Vinculum questo aspetto
vissuto nei vari contesti dove siamo. Come
sappiamo, in ottobre 2018 si realizzerà il Sinodo dei Vescovi con il tema “I giovani, la fede ed il discernimento
vocazionale”, questo avvenimento è un appello a tutte/i noi per aprire
maggiormente le porte e le finestre ai nostri giovani, per conoscerli di più e
meglio, per accoglierli. Quest’anno, dal 23 al 30 luglio, a Porto in
Portogallo, abbiamo programmato l’incontro
di tutte le formatrici CM che ci permetterà di confrontarci insieme sulle
varie realtà formative che viviamo per continuare a sostenerci ed a stimolarci
in questo servizio prezioso. Desidero esprimere la mia gratitudine
perché camminiamo insieme in questa famiglia dove accogliamo doni, limiti e
povertà che il Signore trasformerà in fecondità e in Vita Eterna. Sempre unite nel Signore.
Martina

nella gioia del signore
Carissime/i,
mi pare bello in occasione del 60° CM
invitare ciascuna missionaria e ciascun familiares a dare grazie a Dio per la Sua presenza in mezzo a noi e con noi e
per quanto continua a operare nelle nostre vite e nella Compagnia Missionaria
del Sacro Cuore nel suo insieme.
Oltre la festa celebrata a Bologna il
27 dicembre 2017 si sono organizzate e se ne organizzeranno altre localmente
nei vari gruppi CM sparsi per il mondo.
Ma un 60° si vive anche riconoscendo
umilmente le nostre infedeltà, peccati e le nostre povertà e limiti nel
rispondere all’amore di Dio ed alla sua misericordia. Per questo propongo in
questa quaresima 2018 che facciamo un serio discernimento su un punto che per
noi è fondamentale:
LA COMUNIONE
Quanto
e come viviamo il perdono reciproco e la riconciliazione? Il nostro Statuto al n. 73 dice: “Costruiremo
la comunione solo se unite a Cristo e alla fonte inesauribile del suo cuore. Da
qui scaturiscono le espressioni concrete della vita di comunione che sono:
ascolto, accoglienza, comprensione, perdono, dialogo, corresponsabilità nei
confronti di tutti gli uomini, ma in particolare di coloro con cui si svolge il
nostro rapporto quotidiano”. E il RdV al
n. 72 dice: “perdere tutto piuttosto che perdere la carità”, secondo la consegna del nostro Fondatore.
Credo che se confidiamo nella
misericordia del Signore ed agiamo secondo il Suo Spirito troveremo la capacità
di “fare il primo passo” per un incontro autentico con Dio, tra di noi e con
gli altri e giungeremo alla Pasqua con un cuore riconciliato e pacificato.
E’ questo il mio augurio: una Pasqua
nella quale incarniamo il dono più prezioso, “la
comunione”. Apriamoci e sosteniamoci a vicenda in questo cammino.
Ripropongo il
mio messaggio per la festa del 60° a Bologna:
Nella gioia del Signore
che sempre rinnova e dona vita
Prima di tutto un grazie di cuore per la
vostra presenza in questa festa del nostro
60° di fondazione. Sì, la Compagnia Missionaria del Sacro cuore è nata e
si è sviluppata da qui.
“La
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore è stata fondata il 25 di dicembre 1957 a
Bologna da Padre Albino Elegante scj. Egli ha ricevuto la grazia e la missione
di arricchire la Chiesa di un Istituto Secolare che si ispira al carisma
evangelico di P. Dehon. Per noi missionarie la spiritualità d'amore e di
oblazione (Ebr.10,5-9), che scaturisce da tale carisma, caratterizza la nostra
consacrazione secolare e la nostra missione nel mondo” (dal n. 1 del nostro Rdv).
Con P. Albino e tra di noi si è vissuta
l’esperienza di una crescita condivisa nel pensiero e nelle attuazioni concrete
dove il Signore ci ha seminato. Un Istituto secolare che desiderava e desidera
essere presente nel mondo come fermento di vita evangelica nella quotidianità e
nella comunione ecclesiale per l’avvento del Regno di Dio.
E questa casa che chiamiamo delle origini o
anche “centro” è stata importante per la crescita di tutta la nostra famiglia
che nel tempo si è allargata; ha preso la sua forma originale dove l’aspetto
missionario nelle sue varie forme si è consolidato.
Il logo del
nostro 60° include una frase
che può essere
la sintesi della nostra testimonianza “Vivere comunione e missione con cuore accogliente e misericordioso
“. Una
sintesi
che abbraccia il nostro passato ed il nostro futuro. Le nostre radici ed i
frutti che ancora aspettano di maturare sull’albero della nostra famiglia,
la Compagnia Missionaria del Sacro
Cuore.
Una delle caratteristiche che ci
contraddistinguono è la presenza in vari continenti oltre
l’Europa: Africa, America Latina, e Asia. Presenze significative anche se molto
piccole che desiderano vivere la gioia del Vangelo in ogni ambiente e nella
concretezza della fede in comunione con la Famiglia Dehoniana.
Sappiamo come l’Europa sia in questo momento provata dalla mancanza
di vocazioni alla vita consacrata. Ci ritroviamo con un numero crescente di
membri che vivono la fragilità dell’anzianità
ma che accolgono vigilanti e con cuore appassionato, con speranza una fecondità donataci dalla
provvidenza.
Oggi abbiamo voluto avere presenti qui le
giovani consacrate di altri paesi, alcune del Mozambico e della Guinea Bissau ed altre dell’Argentina e del Cile, perché il volto
della Compagnia Missionaria fosse più completo e perché potessimo vivere
insieme questo evento nella gioia del Signore che sempre rinnova e ci dona vita
e vita in abbondanza.
Ecco allora l’augurio perché possiamo
vivere questa festa come dono e come gratitudine per quelli che hanno servito
generosamente con il loro sacrificio e
la loro offerta (e qui ci sono alcune
delle prime: Bianca, Irene … ) e ci siamo tutte noi a dire insieme il nostro
grazie.
Gratitudine per P. Albino Elegante e tutte
coloro che ci hanno preceduto nel Regno dei Cieli e che,
con noi nella comunione dei santi, ci sostengono
nell’oggi della storia. Un grazie al Cuore di Cristo fonte di amore totale e
gratuito e a Maria nostra madre, guida e custode di cui sentiamo la presenza
costante e benefica.
Un
grazie a tutti/e voi che ci rallegrate con la vostra presenza e condividete con
noi questa giornata.
Bologna,
27 dicembre 2017
Martina
Cecini
Presidente

vivere comunione e missione con cuore accogliente e misericordioso
Carissime/i,
desidero iniziare questa lettera con la
frase riportata sopra che raccoglie in sé un programma per “NOI CM” che ci
apprestiamo a celebrare il nostro 60° di fondazione. Per me e per noi può
essere uno stimolo a riflettere sulla nostra vocazione ed a lasciarci interrogare
per vivere con cuore grato il nostro cammino dentro l’oggi.
P. Albino nella sua riflessione che
viene riportata in questo numero di Vinculum dice: “Per ringraziare di essere stati scelti e amati, occorre l’acutezza di occhi nuovi che penetrino
l’insondabile profondità di Dio.”
Mi piace ricordare qui la mia visita all’Indonesia e al
Mozambico dove, con le missionarie abbiamo preso in mano le riflessioni sullo
Statuto di P. Albino del 1972 e dalle quali è scaturita un approfondimento su
due punti cardine del nostro impegno: COMUNIONE E MISSIONE declinati tenendo conto della nostra spiritualità che
ha al centro il “Cuore di Cristo” e tenendo conto delle continue sollecitazioni
che ci vengono proposte da Papa Francesco sia nella Evangelii Gaudium che in
tutto il suo magistero sui temi dell’ACCOGLIENZA e della MISERICORDIA.
Vivere il 60° allora vuol dire
celebrare le meraviglie compiute dal Signore nel passato e riconoscere la sua
azione nel presente lasciandoci invadere “oggi” dalla Sua benevolenza e dalla
sua novità di vita.
L’incontro delle neoconsacrate
provenienti dall’America Latina e dall’Africa e con Rosy dall’Italia ora nel
periodo del Biennio, ci sollecita ad avere uno sguardo globale sulla nostra
famiglia con questa fisionomia specifica voluta dal Signore che ci ha portate,
non per caso ma per la sua grande misericordia, ad essere presenti in vari
paesi donandoci la ricchezza dell’incontro con varie culture e vari popoli.
Certo sia in Italia che in Portogallo
ci troviamo a vivere una stagione difficile che ci mette alla prova nella fede
e nella speranza. La recente morte di Antonietta e di Marta hanno lasciato un
senso di smarrimento per alcune che vivono il tempo dell’anzianità con
apprensione. In verità, come ci ha detto
Papa Francesco nella sua visita a Bologna: “Il Signore ci visita tante volte con la
scarsità dei mezzi: scarsità dei mezzi, scarsità di vocazioni, scarsità di
possibilità… con una vera povertà, non solo la povertà del voto, ma anche la
povertà reale. E la mancanza di vocazioni è una povertà ben reale! In queste
situazioni è importante parlare con il Signore: perché le cose sono così? cosa
succede nel mio istituto? perché le cose finiscono così? perché manca quella
fecondità? perché i giovani non si sentono entusiasti, non sentono l’entusiasmo
per il mio carisma, per il carisma del mio istituto? perché l’istituto ha perso
la capacità di convocare, di chiamare?” … Si
solo la preghiera e la fiducia nella
fedeltà di Dio e quegli occhi nuovi di cui ci parla P. Albino sapranno davvero
scorgere in ogni richiesta del Signore la possibilità di dire “eccomi –
grazie”. Si perché nascoste nelle pieghe
della vita si intravedono le insondabili profondità di Dio. Accanto alle
esigenze della vita scorgiamo il suo misterioso disegno se sapremo avere occhi
e cuore aperti a riconoscere la Sua Presenza nel quotidiano.
E’ questo che auguro a me stessa ed a
voi, un cuore aperto e generoso, accogliente e misericordioso come il “Cuore di
Cristo”. Il frutto del 60° allora sarà una nuova stagione nella quale
accoglieremo con gratitudine quanto il Signore preparerà per noi e con noi
operando, come nel passato, meraviglie nella nostra vita.
In comunione.
Martina
