Servitori di Cristo morto e risorto
Posted by Martina Cecini
Carissime/i,
eccomi
di nuovo a voi. Stiamo vivendo questi mesi di preparazione della nostra
Assemblea della Compagnia Missionaria che celebreremo insieme e che ci
coinvolge tutte. É un tempo di grazia, tempo di ascolto di ciò che lo Spirito ci suggerisce, tempo nel quale desideriamo
aprirci alle novità ed alle sorprese di Dio; tempo per guardare il presente ed
il futuro con i criteri del Vangelo.
Sentiamoci impegnate a
fare la nostra parte sia a livello personale che di gruppo mettendo in comune
ciò che siamo e ciò che ci sta a cuore per il bene della nostra famiglia.
Chiedo a tutte/i una preghiera più intensa perché il Signore guidi le nostre
scelte con la luce dello Spirito Santo.
Un
tempo prezioso ci è dato per preparare la prossima Pasqua che celebriamo
quest’anno il 21 aprile. Ci piace
collegarla al 21 aprile 2014 e ricordare il 5° anniversario del passaggio alla vita piena nella casa del
Padre, di p. Albino Elegante, fondatore della CM. A questo proposito mi è parso
provvidenziale, ritrovare una sua riflessione dell’aprile 1980 alle
missionarie. Ne propongo una parte che ritengo significativa.
… “Questo
atto “ricreativo” avviene mediante la
morte di Cristo per amore. E’ talmente sconvolgente questa rinascita
dell’umanità alla grandezza di Dio, che ci vuole la morte e la risurrezione
dello stesso Figlio di Dio per realizzarla”…
Difatti
anche dopo il battesimo noi
rimaniamo fragili, pur avendo la possibilità e la grazia di vivere una vita
nuova. Siamo sotto il peso della
fragilità “storica”, sotto il condizionamento della “carne”…
Nasce in noi
la spontaneità della risposta, spontaneità che non è superficiale, di
occasione, condotta dalla improvvisazione e dalla emotività … Si concretizza,
prevalentemente e con entusiasmo in quelle espressioni di donazione e di
servizio che già costituiscono l’intelaiatura del proprio essere nella Chiesa,
la “strada maestra” del proprio andare verso Dio e i fratelli …
Ø Si tratta di trascinare
nel proprio impegno tutto se stessi: con la propria posizione spirituale,
ecclesiale, sociale, familiare, di lavoro ...
Ø Si tratta di accettarsi,
volersi bene, valorizzarsi nell’amore, accettare i propri limiti, i propri
difetti, il proprio temperamento, la propria salute, i propri tempi …
Ø Si tratta di arrivare a
modificare le nostre abitudini nel vedere, nel considerare, nel valutare … le
persone e le realtà che ci circondano. Tutto è da Dio. Lo sono anche i miei
fratelli e le mie sorelle. Anche loro sono stati redenti con il sangue di
Cristo con la sua morte e risurrezione. E sono attualmente anche loro amati da
Dio.
E Dio come
vuole me salvo e santo, vuole salvi e santi pure loro.
Quanto
diventa bella la mia vita e come si apre alla gioia, quando nella pazienza e
nella speranza cerco di farmi servitore di Cristo morto e risorto!”.
Trovo molto attuali queste parole ripensando anche
al suo modo di essere con noi. Interpella la nostra vita di relazione con Dio e
tra di noi e ci chiede di ritornare “al primo amore” a ciò che è essenziale per
seguire il Signore e vivere rinnovate dalla Sua Parola nel nostro cammino
quotidiano.
Sono una chiamata di Dio a
lasciarci affascinare dalla bellezza delle meraviglie del Signore Risorto, per
vivere nella gioia e nella festa perché Lui è la nostra Pasqua.

Auguro a tutte e
a tutti
una buona e bella
Pasqua
|
In comunione.
Martina
Condividi l'articolo su: