Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
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09 / 08 / 2024
19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
rimanete in me
4° Incontro della Famiglia Dehoniana
Rendiamo
grazie al Signore
che ci ha dato l’occasione di partecipare a questo incontro molto bello, dopo una settimana di silenzio per gli esercizi spirituali annuali. L’incontro è stato programmato
dal 29 giugno al 1 luglio
presso la casa di
ritiro Giri Nugraha a Palembang. Hanno partecipato circa 106 persone venute da tutte le entità
della FD: SCJ, CM, laici, e giovani.
I laici sono venuti da varie
città: Palembang, Bengkulu, Jambi, Belitang,
Lampung e Yogyakarta. Il gruppo di
Palembang ha organizzato tutto sotto la guida di
Ibu Sri Pujiati responsabile
della Famiglia dehoniana.
Il momento per stare
insieme come famiglia è sempre un’occasione molto bella e preziosa. Ogni partecipante
è arrivato con molto allegria e con il
volto sorridente.
Veramente un incontro desiderato da tutti. Abbiamo lasciato il nostro
quotidiano e il lavoro per poter partecipare. Nonostante questo siamo
venuti da vari luoghi e entità
e ci siamo sentiti parte di una vera famiglia.
All’ apertura abbiamo ascoltato le parole della sig. Sri, del sig.
Philipus Haryadi responsabile generale dei laici dehoniani in Indonesia,
e padre Sapto provinciale dei dehoniani. Ecco il contenuto dei loro interventi: “perchè
siamo insieme e possiamo stare insieme” ! E’ stata sottolineata la
crescita della famiglia dehoniana, soprattutto dei laici. La nuova vocazione SCJ è abbastanza feconda, è inviata per la missione, anche all’estero. Si desidera che la famiglia dehoniana si allarghi fino a raggiungere
Riau e Papua dove ci sono i
padri SCJ, e si
vuole in questa espansione aiutare anche per far conoscere la CM. Padre Agus invece ha
spiegato la spiritualità della Sacro Cuore di Gesù. Durante la
messa,
all’omelia, p. Agus ha parlato dei santi
Pietro e Paolo, due persone grandi della chiesa, con carattere diverso, ma uniti insieme nella
liturgia. Come noi, nella nostra realtà,siamo diversi ma siamo chiamati a essere
uno, come ha detto
Gesù nella sua preghiera del ‘sint
unum’.
Quest’incontro è stato
ben preparato con varie attività: riflessione sulla
spiritualità, la santa messa, momento di preghiera, discussione, gita alla casa
provincialato e alla città, e poi serata di fraternità dove ogni gruppo ha presentato uno spettacolo.
Durante la serata di
fraternità abbiamo cantato
e ballato.
Ci siamo molto divertiti quando il gruppo di Yogya ha presentato un talkshow.
Poi tre
giudici hanno
valutato ogni gruppo e la sua creatività. E’ stata veramente una serata piena di
allegria. Per chiudere la
giornata, padre Een ci ha poi invitato a fare la via
crucis meditativa. Abbiamo
cantato un canto di Taize, e
subito creato un bel clima di silenzio...pronti
per pregare.
Alla fine,
padre Een ci ha dato
la benedizione per ottenere un buon
riposo e poter
essere pronti per l’attività del giorno seguente che
comincerà alle ore
05.45 con la meditazione.
Il secondo
giorno l’attività è stata molto
intensa...me sempre con allegria. Ci siamo divisi in due grandi gruppi. Un primo
gruppo di 30 persone scelti per
essere animatori e per
guidare il momento di condivisione
del giorno dopo. L’ altro
gruppo è stato
guidato da padre Kris, padre Kamto e padre Agus. Nel pomeriggio abbiamo visitato
la casa del provincialato. Padre Sapta provinciale ci ha accolto con gioia
insieme anche a padre Titus e padre Kelik. Davvero ci siamo sentiti come una
grande famiglia. Qui abbiamo ascoltato la testimonianza del Sign. Haryadi, di
come vive la spiritualità dehoniana nella sua vita quotidiana. L’ esperienza è
molto bella e ispirata. A sera siamo andati a visitare la città…con un
traffico intensissimo.
Il terzo
giorno è iniziato con la Santa Messa nella cappella, insieme alla gente del
luogo. La celebrazione è stata animata da canti eseguiti dal coro della
Famiglia Dehoniana. Padre Agus nella sua omelia ha spiegato cos’è la Famiglia
Dehoniana e come ottenere una fede salda. Dopo colazione, abbiamo lavorato in
gruppo: dieci gruppi, ogni gruppo di 6 – 8 persone, guidato da 2-3 animatori.
Io insieme a Novanto abbiamo guidato un gruppo di 6 persone. Quasi tutti hanno
detto di aver conosciuto da poco la Famiglia Dehoniana. La loro esperienza in
questa realtà è nuova e l’hanno conosciuta tramite i padri dehoniani, adesso
vorrebbero conoscere meglio questa realtà. Tutto è stato molto interessante.
Prima di chiudere l’incontro, con padre Agus e padre Een abbiamo stabilito i
prossimi appuntamenti: incontro nazionale della Famiglia Dehoniana si farà ogni
due anni, nel 2020 a Belitang e 2022 a Bengkulu; poi faremo il primo incontro
per il gruppo di animatori a Gisting a Lampung 17-20 novembre 2018. Siamo
tornati a casa tutti felici e con il desiderio di incontrarci presto.
Marcellina Mudji
“vivere comunione e missione con cuore accogliente e misericordioso”
Il corso di Esercizi
spirituali di quest’anno era stato programmato un anno fa: dal 19 al 24 giugno
2018 a Teluk vicino a Lampung,(isola di Sumatra), con Padre Teja SCJ nella casa
del Buon Pastore. Purtroppo la data scelta è coincisa con gli esercizi spirituali
dei fratelli SCJ, nello stesso luogo, per cui abbiamo dovuto cercare altrove. Dopo vari tentativi
finalmente trovammo un altro posto chiamato Casa SCJ a Teluk Tanjung Karang,
sempre nell’ isola di Sumatra. Casa Teluk , è familiare a noi CM in Indonesia.
Anche Santina conosce questo posto, perché nel suo secondo viaggio dopo gli
incontri formativi personali al Seminario, c’eravamo spostate tutte a Teluk per
fare il corso di formazione che avrebbe tenuto lei e Padre Sugino SCJ. Spero
che Santina se lo ricordi…
A questi esercizi, io e Antonia
siamo andate in pullman perché non siamo arrivate in tempo per prenotare il
viaggio in treno. Il 17 Giugno 2018 alle ore 17 siamo partite da Palembang e siamo
arrivate di notte all’ 1:45 a Casa Teluk. Siamo state subito accolte dal
signor Jumadi responsabile della Casa. La mattina dopo abbiamo partecipato alle
lodi e santa messa celebrata da padre Dani e Padre Teja. Dopo aver fatto
colazione insieme ai Padri, abbiamo organizzato la sistemazione nelle camere e
andate a fare la spesa; per comprare quanto serviva alla signora addetta alla
cucina, in questi giorni di ritiro. Il giorno dopo siamo state invitate a
recarci in pellegrinaggio a La Verna, ( un luogo simile a quello che c’è in
Italia). Qui padre Wicak ha incontrato
alcuni confratelli venuti dall’India, mentre noi abbiamo sostato davanti alla grotta di Maria, pregato insieme il
rosario per affidare a lei il nostro corso di esercizi spirituali. Ritornate a
casa abbiamo trovato Lucy arrivata il 19 giugno 2018 nel pomeriggio. Così si è
completata la presenza dei partecipanti agli esercizi: Ibu Surtinha, Mudji,
Susi, Antonia, Ludo e Lucy.
Abbiamo iniziato il ritiro con la
celebrazione Eucaristica. Il tema di quest’anno era "Vivere comunione e missione con
un cuore accogliente e misericordioso”. Questo tema suggerito
dal Centro CM ci richiama al valore della spiritualità e del carisma, come deve
essere concretizzato. Un tema molto importante per noi perché ci aiuta ad
essere consapevoli della nostra missione a non lasciarci trascinare dalle
intense correnti che circolano nel mondo, ci aiuta a resistere e a testimoniare i nostri valori
con fedeltà e audacia. L'unione - comunione diventa la forza unificante dei
membri nel mezzo delle sfide dei tempi. La vita quotidiana diventa
l'incarnazione della missione che è espressione dell'atteggiamento del cuore e
della spiritualità. Il primo giorno P. Teja ha iniziato con l’ introduzione: “il cuore della mia attività”. Una
riflessione che ci ha permesso di rivisitare profondamente la nostra chiamata,
con la sua storia…e di riflettere anche sulla nostra presenza di CM nel mondo e
nella Chiesa. Rivedere l'inizio della chiamata riscoprendo l'incredibile,
energico, appassionato sentimento della nostra giovinezza, la straordinaria passione
della nostra risposta davanti a Dio, alle volte anche attraverso un lungo e
faticoso viaggio, è stato veramente importante per tutte. Ci è stato ricordato
come i nostri sentimenti s’ innamorano come pazzi , veri pazzi di Dio. Ci siamo
lasciate portare in un lungo e appassionato viaggio della nostra storia, in
parte gioiosa e in parte con le sue fatiche. Abbiamo riflettuto anche sulla
nostra presenza nel mondo e nella chiesa.
I giorni si sono alternati
toccando temi molto importanti per la nostra vita missionaria. P. Teja ci ha
presentato la riflessione sulla spiritualità e il carisma stimolandoci ad
aprire e a esplorare il nostro Statuto e Regolamento di vita soprattutto i
primi numeri. Una riflessione importante per noi è stata anche quella di pensare
sul modo di vivere “insieme” noi CM indonesiana dove non esiste un tetto unico
dove tutte siamo riunite nella stessa casa. Un tema che fa scaturire le nostre esperienze quotidiane,
che descrivono la nostra maniera di vivere in unità, in comunione tra noi pur
nella distanza. E’ per ciascuna come una verifica sia per i momenti di gioia e
fraternità sia nelle difficoltà che si incontrano nella vita quotidiana. Nel
silenzio e nell’ adorazione scopriamo che tutto contribuisce a rafforzare la
nostra unione con Cristo e tra di noi.
“Vivere in Missione “ :ci ha portato sulle orme dei profeti dell'amore e della
costruzione della pace. C'è un detto che nessun profeta è rispettato nella sua
città natale o dove vive. In effetti questo dire diventa il nostro turbamento
interiore ogni volta che ci sentiamo coinvolti in questa realtà…. I profeti
possono essere solo persone dalla mentalità aperta, in grado di vedere e
sentire la voce di Dio, in ogni avvenimento della storia. E’ colui che nelle
varie situazioni sociali sa parlare con coraggio e far riflettere per poter
costruire un mondo più giusto e più dignitoso. La sfida per noi missionarie è
stare dentro le situazioni quotidiane con i vari conflitti per saperle cambiare a vantaggio del bene comune. La
nostra disposizione interiore deve avere come riferimento atteggiamenti aperti
e misericordiosi. Saper coltivare saggiamente cuori aperti e compassionevoli.
Specchiare la nostra storia in quella del nostro Maestro:Gesù profeta e nel cuore
aperto di Dio, ci porta più in profondità nel suo amore e nelle relazioni nella
nostra vita quotidiana con i nostri fratelli e sorelle che ci circondano.
Soprattutto nel nostro mondo immediato: la comunità nel gruppo, nell’ambiente
di lavoro, la comunità parrocchiale, il paese e il mondo. Questa riflessione è
molto profonda, perché è come una sfida a diventare profeti dell'amore, con la
disposizione interiore di atteggiamento aperto e compassionevole.
Padre Teja ha svolto il nostro
ritiro usando diversi power point..con un metodo di insegnamento e anche di
pratica di meditazione svolta in vari modi. Ci ha condotto con uno stile di
meditazione orientale, ma anche con uno stile di meditazione insegnato da
alcuni contemplativi della Chiesa occidentale. Inoltre ci è stata consegnata
una sessione di domande e risposte, un materiale ricco e prezioso da continuare
a riflettere anche quando gli esercizi saranno finiti. Abbiamo avuto anche il
tempo di condividere insieme come gruppo, parte della nostra vita e i risultati
ottenuti durante nel ritiro. Questi momenti li abbiamo vissuti alla fine di
ogni sessione. L'adorazione quotidiana e il silenzio assoluto sono state la
base del nostro cammino.
Abbiamo terminato il nostro corso
con la celebrazione penitenziale guidata da padre Dani SCJ. A sera con p. Teja
abbiamo voluto esprimere la nostra gioia e fraternità alla “Pizza Hut” locale
dove abbiamo gustato una buonissima pizza. Il giorno seguente siamo andate alla
spiaggia e pranzato fuori perché era il nostro giorno comunitario di vacanza
insieme. Verso sera mi ritrovo ancora
con Antonia sul treno di ritorno … In serata anche Mudji e Lucy partono per Palembang per partecipare
all’incontro della Famiglia Dehoniana = THE AWAM COMMUNITY DEHON. Tutte e tre
(Mudji, Lucy ed io) ci siamo ritrovate a vivere questo evento con la famiglia
Dehon Awam. Con noi c’era anche Yosephine, una giovane, amica della Compagnia
Missionaria che in questo periodo ci sta accompagnando perché interessata a conoscere meglio il nostro Istituto.
Spero che la nostra partecipazione a questi incontri di giovani e la nostra
presenza CM Indonesia, renda anche i giovani affascinati e innamorati della CM.
Luglio 2018 – Palembang IndonesiaLudovika Endang Sulastri
vita di speranza e compimento
Assemblea generale della
Conferenza Asiatica Istituti Secolari (ACSI) 2018 in Vietnam
Per la prima volta ho partecipato alla
Conferenza Asiatica degli Istituti secolari dell’Asia. L'evento si è svolto in
Vietnam dal 4 al 6 settembre 2018. Il tema è stato: "Dentro e fuori
l'Asia: gli istituti secolari vivono una vita di speranza e compimento". I
partecipanti provenivano da diversi paesi: Filippine, India, Tailandia,
Giappone, Corea del Sud, Laos, Indonesia, Hong Kong, Francia e Vietnam…eravamo
circa 27 istituzioni laiche e una presenza di una cinquantina di partecipanti.
Il primo giorno è iniziato con la Celebrazione
eucaristica presieduta dal Prefetto della Congregazione per gli istituti di
vita consacrata e Società di vita apostolica, il cardinale Joao Braz De Aviz,
che ha concelebrato con i Vescovi Peter Nguyen Van De, Fernando Capalla.D.D. e
altri sacerdoti. Il cardinale Joao Braz De Aviz ha commentato il
libro “Consacrazione e secolarità”. E’ stata una presentazione molto bella e
profonda, che mi ha aiutato a rendermi un po’ più consapevole del mio essere
membro di un istituto secolare dentro la chiesa e di sentirne tutta la sua
bellezza. C’è stata poi la presentazione dei partecipanti dei vari istituti e
l’informazione delle varie realtà. La Responsabile Miss Lily Fernandes dell'India
ci ha aiutato in questo cammino di condivisione della speranza e adempimento.
Il secondo giorno abbiamo ascoltato la
conferenza del Dr. Emilio Tresalti dell'Istituto Secolare di Cristo Re, di
Roma, che è stato con noi per tutto il tempo dell’incontro asiatico. Ci ha
parlato e dato suggerimenti sulla secolarità consacrata.
C’è stato un lavoro di riflessione in piccoli gruppi (4 gruppi): Gruppo 1:
Filippine; Gruppo 2:
India; Gruppo 3: Tailandia, Hong Kong,
Taiwan, Laos, Giappone, Indonesia, Corea del Sud; Gruppo 4: Vietnam.
I risultati della discussione sono
stati presentati alla fine e riassunti in un programma concreto per i prossimi
4 anni. E’ stato suggerito di: tradurre l'opuscolo "Consacrazione e
secolarità" nelle varie lingue. Trovare modi e mezzi per consegnare ai
Vescovi che conosciamo una copia di questo opuscolo. Invitare persone preparate
o membri di Istituti Secolari come relatori principali. Creare almeno un
programma di formazione per i formatori. Pensare a un Consiglio di amministrazione…
Al termine c’è stata l’elezione del prossimo direttivo che
rimarrà in carica da settembre 2018 ad agosto 2022. Sono state elette: Presidente - Lilly Fernandes
dell’India, segretaria - Kim Quyen,
Vietnam; amministratrice - Maria
Conception Conie, Filippina; consigliere
- Agustina Dwi, Indonesia e Kim Sook (Cecilia), Corea del Sud. Si sta
pensando di fare il prossimo Convegno del 2022 in Indonesia! Per noi CM sarà
una sfida!
L'evento è terminato con una preghiera
conclusiva. Speriamo che tutti i programmi concordati possano essere
concretizzati con successo. Grazie!
Susi
acconsentire all'armonia e alla bellezza
Dal 19 giugno al 28 luglio 2017
con Santina siamo state in Indonesia dove la CM è presente nell’Isola di Java a
Jakarta con Mudji e, a Bandung, con Susi; quindi nell’isola di Sumatra a
Palembang con Ludo, Lucy e Antonia.
Un altro viaggio…altri sogni!
Scrivere per ricordare con
gratitudine. Nella
nostra lettera del 1 giugno 2017 Martina ed io comunicavamo la data della
nostra partenza per l’Indonesia e alcune tappe importanti che stabilivano il
programma da svolgere. Dicevamo che questa “comunicazione
stimolava tutti quanti alla preghiera e ci avrebbe aiutato in maniera concreta
a crescere nel “Noi CM”. Al termine di questo viaggio possiamo dire che
realmente è stato così. Prima di descrivere alcuni momenti vissuti con le
missionarie indonesiane mi piace
iniziare con un ringraziamento rivolto a quanti ci hanno accompagnato, pensato
e ricordato nella preghiera: grazie,
obrigada, gracias, terima kasih,veramente abbiamo sentito la presenza
concreta di tutti. Siamo ancora
“fresche” del viaggio e i ricordi scaturiscono spontaneamente, si tratta
solamente di ordinarli e forse alcuni maturarli meglio.
Jakarta: il soggiorno a Jakarta al nostro
arrivo (e alla fine della nostra visita) è stato caratterizzato da giornate
vissute nella semplicità di un quotidiano tranquillo, sereno, nella casetta di
Mudji. Per diversi motivi non avendo
potuto andare a Yogyakarta per l’incontro della Famiglia dehoniana, ci siamo
programmate altri incontri con Mudji e Susi. Insieme abbiamo potuto riflettere
su alcune prospettive concrete e altri temi inerenti alla nostra spiritualità.
Jakarta è stata anche lo spazio dove incontrare i numerosi
amici conosciuti in questi anni. Calorosa accoglienza reciproca, ascolto
paziente, gioia del ritrovarci: sono quelle espressioni, quei gesti stimolanti
che perseverano, che ci presentano anche sfide su come continuare e coltivare i
nuovi germogli che crescono e vogliono farlo con noi, scoprendo un cammino di
vita coinvolgente, che promette ed offre la gioia di Cristo …
Incorporazione perpetua di Lucy
e Susi
Vicino a Bandung in un luogo
molto bello, Pratista, abbiamo partecipato agli esercizi spirituali. Nei due
giorni che li hanno preceduti, abbiamo scelto di fare un incontro nostro, tutte
insieme. Abbiamo cercato di dialogare tra di noi, attente a cogliere le
espressioni personali piú profonde… una ricchezza che ci ha aiutato anche a
fare il punto sulle diverse tematiche che abbiamo preso in considerazione,
tutto in continuità con il lavoro di accompagnamento formativo di Santina. Da
molti anni lei ha questo importante compito per cui, a noi ed a lei sta a cuore
questa realtá in crescita, ma soprattutto le persone che la incarnano: le
indonesiane che fanno parte della nostra famiglia CM.
Gli Esercizi Spirituali sono
stati predicati da Padre Rudyanto OSC (Ordine Santa Croce) con un
approfondimento sulla vita di S. Teresa del Bambino Gesù di Lisieux e di S.
Francesco Saverio, unitamente al valore dei voti nella prospettiva del Padre
Nostro: “Sia fatta la tua volontà”. In un clima di silenzio e di adorazione e
nella contemplazione della bellezza della natura, ci siamo sentite avvolte
dalla tenerezza di Dio. In Indonesia la cura dei giardini è superlativa (non
manca l’acqua) e questo luogo attorniato dalle montagne, pur se piuttosto
umido, ci ha aiutato a lodare il Signore per la sua armonia e bellezza. In quel
contesto c’è stata la cerimonia della lavanda dei piedi tra di noi: un momento
davvero importante e di grande emozione.
Alla fine degli esercizi
abbiamo celebrato la cerimonia dell’Incorporazione Perpetua di Lucy e Susi. In
un clima intimo e con una liturgia semplice e solenne, nella gioia del “si”, il
Signore ha donato alla CM e alla chiesa indonesiana queste due donne speciali,
donne consacrate per stare nel mondo, come “fermento” nella massa. Abbiamo
partecipato ad un momento unico di forte commozione e di profonda lode per
questi due virgulti che stanno fiorendo. Erano presenti anche la mamma, il
fratello, la cognata ed il nipote di Susi, i soli che sono riusciti a
raggiungerla, pur essendo la sua famiglia non molto distante da questo luogo.
Con questa cerimonia il gruppo
delle cinque indonesiane ha completato il suo iter formativo e possiamo
affermare che esse sono a pieno titolo membri della CM. È un traguardo che
stupisce e meraviglia se pensiamo a come si è realizzata questa meta di
formazione in un Paese tanto lontano dall’Italia. Dobbiamo ringraziare il
Signore per questa tappa importante che ci fa cogliere tutta la benevolenza di
Dio. Abbiamo sentito P. Albino molto vicino ed anche Francesca Righi e Anna
Santi dal cielo. Abbiamo anche percepito la preghiera di tutte voi che ci ha
dato coraggio e fortezza.
Un grazie sentito,
riconoscente, lo dobbiamo sia a Santina che ad Anna Maria che, per molti anni
hanno seguito con cura e tanto sacrificio questo piccolo gruppo, germogliato
per la gratuità di Dio in terra lontana, un gruppo davvero convinto della
propria vocazione e missione CM in Indonesia.
Palembang
Dal 7 al 16 luglio sono stata a
Palembang. Mudji mi ha accompagnata e si è fermata con
me solo alcuni giorni perché ha dovuto rientrare a Jakarta
per lavoro. Il 13 luglio Santina è tornata da Flores direttamente a Palembang
in compagnia di Antonia. Il 16 Santina e io siamo ritornate a Jakarta insieme
come da programma.
Palembang è il primo luogo
dell’Indonesia dove sono approdati i Padri Dehoniani nel 1926. La loro presenza
in questa città e nell’Isola di Sumatra è ancora molto forte e radicata nel
tempo. Ho potuto partecipare a due eventi: uno di animazione vocazionale
rivolto agli adolescenti della Diocesi dove mi sono incontrata con il Vescovo;
l’altro era l’incontro degli appartenenti alla Famiglia Dehoniana, dove si
promuovono iniziative con lo scopo di realizzare un’intercomunicazione, come
scambio di esperienze di vita tra le diverse espressioni dell’unica
spiritualità dehoniana: sono momenti, occasioni per esprimere relazioni
positive, aperte ed accoglienti della diversità delle forme e modalitá,
nell’unità della medesima spiritualitá.
La presenza accogliente dei
Padri Dehoniani
L’accoglienza dei Padri
Dehoniani è stata una splendida fraterna conferma della loro
stima. A Palembang ci siamo sentite davvero in famiglia e,
nella loro casa, abbiamo realizzato i vari incontri sia personali che di gruppo
ed abbiamo potuto incontrare alcune giovani che si stanno interessando alla
nostra Famiglia.
A seguire, Santina ed io
abbiamo attuato l’incontro con Ludo, Antonia e Lucy. Siamo contente perché
tutte loro sono molto impegnate sia nel lavoro professionale che in parrocchia
e inserite nel tessuto sociale di questo luogo. Abbiamo anche avuto modo di
fare una visita a casa di Antonia e di sua sorella. Loro hanno inserito la loro
casa in una Organizzazione approvata dallo Stato, dove gestiscono l’accoglienza
di alcuni bambini, incluso un disabile.
Abbiamo anche avuto la
possibilità di visitare alcuni luoghi dehoniani e di incontrare molte persone
che avevano già conosciuto Santina. In questi luoghi è tenuta in grande
considerazione la cura della natura. Ogni casa dove sono stata, ha il suo
giardino ben curato, con bellissimi fiori e non mancano pesci e uccelli a
rendere magico l’ambiente. Fanno sognare. Anche le persone esprimono calma e
serenitá. Le relazioni sono improntate a gentilezza e delicatezza, secondo un
codice tradizionale preciso. Ringrazio Il Signore per questi incontri e per
tutto quello che ho ricevuto in quei giorni.
Il viaggio a Flores di Santina
con Antonia
Flores, come dicevamo nella
nostra comunicazione, è un’isola che dista circa 2100 chilometri da Jakarta.
Era il viaggio che sognavamo da tempo ma difficile da concretizzare per vari
motivi. Uno di questi era la lontananza da Jakarta e anche la difficoltà a raggiungere
le varie località intermedie per mancanza di voli diretti. Ci avevano anche
avvisato che talvolta il brutto tempo può causare ritardi in tutto e fare
brutti scherzi! Antonia è nata in quest’isola dove tuttora vive parte della sua
famiglia. Il viaggio che faceva parte dei nostri sogni, ci appariva sempre come
un “sogno proibito”! Ci spingeva a compierlo anche il desiderio di “uscire”, di
andare al di lá della realtà CM indonesiana che già avevamo concretizzato in
questi anni, un modo per aprirci al nuovo, per vedere una diversa Animazione
giovanile e missionaria possibile in altri luoghi.
Questa volta, dopo gli esercizi
spirituali ed aver valutato la nostra realtà CM indonesiana, abbiamo capito che
era arrivato il tempo “favorevole” e che potevamo concretizzare questo
obiettivo. Antonia, che conosce bene l’isola, ha fatto del suo meglio per
organizzare le tappe da farsi. Inoltre l’isola di Flores ci sembrava un terreno
fertile, favorevole all’accoglienza e alla semina della nostra spiritualità.
Siamo in una delle isole più cattoliche dell’Indonesia. Qui hanno messo le
radici un buon numero di Istituti religiosi, anche di fondazione italiana,
attirati dalle vocazioni in continua crescita. Perché la nostra accoglienza
risultasse più facile, abbiamo prima comunicato la nostra presenza sull’isola
al Vescovo della diocesi di Ruteng, dove saremmo approdate. In questo viaggio a Flores non sono mancate
avventure, disagi, contrattempi, ma comunque è stata un’esperienza positiva per
tanti aspetti. Comunque di tutto questo ne parlerà Antonia nel suo articolo!
Famiglia Dehoniana Indonesiana
Proprio verso fine luglio era
programmato l’incontro a Jogyakarta della Famiglia Dehoniana Indonesiana ed
eravamo desiderose di partecipare. Non ci è stato possibile perché dovevamo
andare a Jakarta, ad incontrarci con Mudji e Susi l’ultimo fine settimana 22-23
luglio. Con loro ci sarebbero state anche altre persone per un possibile
discernimento vocazionale. Abbiamo tentato con Lucy, ma nemmeno lei poteva, a
causa del suo lavoro. Abbiamo comunque avuto provvidenzialmente un fuori
programma con Padre Sugino ed alcuni padri dehoniani di passaggio a Jakarta.
Abbiamo passato alcune ore insieme visitando alcuni luoghi della città con loro
e pranzando insieme. È stato un momento bello perché abbiamo conosciuto alcuni
dehoniani di altri paesi: Camerun, Brasile, Cile, Argentina, Spagna. Santina e
Mudji ne conoscevano vari. Loro erano convocati a Yogyakarta, al Seminario
Teologico della Congregazione, sul tema “Carisma e devozioni. Verso una
identità dehoniana inculturata” dal 20 al 25 luglio. Ringraziamo per questa
bella occasione di incontro fraterno.
Sguardo al futuro
La CM indonesiana in questo
momento appare “come un piccolo gregge all’interno di una chiesa locale
giovane e fiorente”. Parole queste che ci erano state dette anni fa dal
Vescovo di Jakarta quando eravamo andate a presentarci come Istituto Secolare,
parole di speranza che, in questi anni, ci hanno fatto guardare al futuro con
ottimismo, con fede. In questo momento vogliamo riconoscere il cammino che
questo gruppo ha compiuto, non senza le sue difficoltà. Adesso, attraverso
fatti concreti si trova a gestire la sua maturità, la sua capacità di
organizzazione.
La cerimonia di incorporazione
perpetua di Susi e Lucy è stata un momento molto significativo e semplice.
Questo evento segna in un certo senso un’apertura nuova, un guardare avanti per
continuare una tappa diversa che apre l’orizzonte a nuove prospettive, che
promuove germogli nuovi di altre probabili vocazioni. Sì, credo che sia
l’inizio di una tappa che apre il cuore ad un clima di speranza e di creatività
nuova. E’ come riaprire le porte verso l’orizzonte che presenta un nuovo
cammino, una seconda tappa. E’ su questo cammino che la CM indonesiana ha
vissuto e sta vivendo. Anche le ragazze che abbiamo conosciuto e che vogliono
conoscere la CM attraverso un percorso di discernimento, costituiscono in
questo momento una grande speranza e anche una sfida da accogliere e maturare
nella luce della fede. Sono vie nuove che si aprono e richiedono ancora
ascolto, pazienza, discernimento. Mi viene spontaneo ripensare a questa visita
richiamando alla mente alcuni passi del vangelo: il seminatore che uscì a
seminare, la vigna del Signore, il chicco di grano che muore per dare frutto…C’è
un tempo per seminare e un tempo per raccogliere.
L’ultima domenica a Jakarta
Martina, Mudji , Susi ed io siamo andate in centro per la celebrazione
eucaristica nella Cattedrale. Proprio lì di fronte è stata costruita la più
grande moschea di Jakarta. I due edifici sono separati dalla strada principale
che riceve il grande traffico della città. Nei miei viaggi in Indonesia ho
sempre portato un sogno dentro me: poter entrare, almeno una volta, in una
moschea. Non c’ero mai riuscita! Dato che eravamo in anticipo per la messa, a
Susi è venuta l’idea di attraversare la strada per vedere se si poteva entrare
nella moschea. Ci siamo avvicinate all’edificio e, dopo vari tentativi e tanta
burocrazia, finalmente ci hanno permesso di entrare: scalze, con i nostri
sandali in mano, in silenzio, ci siamo così avviate verso l’interno … ma di
questo ve ne parlerò un’altra volta!
pergilah aku mengutus kamu - “ vai, io ti invio”
Con
questa frase nel cuore siamo partite ( io e Santina) per l’isola di Flores (
Indonesia) e precisamente per la città di Ruteng. Sì, ci sentivamo mandate per
una missione!
Il 7
luglio alle ore 5,30 siamo uscite dalla casa di Mudji per dirigerci verso
l’aeroporto “Soekarno” di Jakarta. Con noi c’erano anche Martina e Mudji che
andavano a Palembang per incontrarsi con Ludo e Lucy. Consegnati i bagagli al
check-in siamo uscite di nuovo per
salutare Martina e Mudji e ci siamo augurate un reciproco buon viaggio. A un
certo punto il mio sguardo si è fermato su una ragazza. Ciò che mi aveva
colpito di lei era il suo aspetto europeo e mi sono detta: “forse è
un’italiana”. Immediatamente l’ho
salutata con un “ciao”,al quale lei ha risposto: “Ciao!”. Allora mi sono detta:
“Questa è un’ italiana!” Ho chiamato Santina che camminava un poco più avanti a
me per farle conoscere la giovane. Santina si è fermata, si sono salutate e
hanno scambiato alcune notizie su di lei, su di noi…In realtà era una ragazza
italiana che si trovava all’aeroporto di Jakarta per problemi di Visto…Nulla di
particolare, che può capitare a chiunque viaggia all’estero. Un semplice
incontro che per me ha assunto un aspetto positivo, un buon presagio per la
nostra missione.
Alle
21,15 puntualmente l’aereo è partito da Jakarta per Kupang dove siamo arrivate
alla sera. Questa era la prima tappa della nostra missione. All’aeroporto
“Eltari” di Kupang abbiamo trovato Fratel Dismas che ci ha portato nella sua
comunità per trascorrervi la notte, in attesa di proseguire il giorno dopo per la città di Ruteng, destinazione finale
della nostra missione. Così è stato. Il giorno dopo,con un piccolo aereo, siamo
finalmente arrivate all’aeroporto “Fra Sales Lega” di Ruteng. Anche qui ci
stava aspettando qualcuno, Fratel Felix, francescano, che ci ha offerto di
ospitarci nella sua comunità. Questi incontri ci hanno incoraggiato e
tranquillizzato. Mi hanno fatto pensare che non sarebbero mancati altri buoni
samaritani sul nostro cammino.
In
questa comunità cattolica di Ruteng abbiamo cominciato a seminare il carisma
CM, presentando in sintesi la realtà della nostra Famiglia. Dall’espressione di
meraviglia mista a perplessità di chi ci ascoltava, ho subito capito che
stavamo comunicando loro qualcosa di molto nuovo riguardo alla consacrazione
nella Chiesa. Credo fosse la prima volta che sentivano parlare di istituto
secolare. Questo non ha impedito ai presenti, parroco e giovani, di farci molte
domande, sia sui voti che sul nostro modo di essere testimoni in mezzo alla
gente, nel quotidiano, sul nostro lavoro, come e dove vivono le missionarie
indonesiane… quante missionarie ci sono, in quali nazioni, e molto altro, a cui
abbiamo risposto con semplicità e chiarezza.
Il
nostro viaggio è continuato con la
visita alla comunità di Suor Adelina della Congregazione di Maria di Galeazza, una fondazione italiana. La
comunità è formata da aspiranti e da diverse novizie che ci hanno accolto gioiosamente, parlando anche un
poco italiano. In attesa che arrivasse suor Adelina, impegnata in quel momento
in parrocchia, le ragazze si sono unite a noi e ci hanno offerto un buon caffè
“italiano”. Mi sono sembrate entusiaste di conoscere la CM e la realtà
degli Istituti Secolari, che appariva loro come una grande novità. L’arrivo di Suor
Adelina è stato davvero gioioso ed entusiasmante. Mi sono sentita felice nel
vedere l’abbraccio
tra Santina e la suora. Sembrava si conoscessero da sempre, mentre in realtà
era la prima volta che si incontravano personalmente, sapendo l’una
dell’esistenza dell’altra, da conoscenze comuni. Ecco due persone piene di gioia
che finalmente si trovano. Mi è venuto spontaneo pensare all’’incontro di Maria
con la cugina Elisabetta. Davvero! Un incontro che mi ha emozionato per la
festa e la condivisione che c’è stata!
La
gioia e l’accoglienza di questa comunità ha ravvivato il nostro coraggio per
continuare il programma di animazione
che ci aveva spinto ad “uscire” da Jakarta. Tuttavia non è stato così facile.
Per esempio, in una parrocchia dove eravamo ospitate non ci è stato possibile
fare nulla di concreto proprio a causa di una certa chiusura, diffidenza (?) a
conoscere dal vivo la nostra identità di consacrate di istituto secolare. Era
una novità forse “troppo audace” per la
chiesa locale, ma non solo, anche le giovani erano perplesse per l’assenza di
una divisa, per non essere riconoscibili da tutti come “suore”. Una novità che
faceva paura? Penso proprio di sì ma dobbiamo lasciare che i tempi maturino.
Ho
provato ad uscire e a piedi mi sono avviata verso un piccolo santuario della
Madonna situato poco lontano dalla casa dove eravamo ospitate. Sulla strada ho
incontrato un gruppo di ragazze che tornavano da scuola. Le ho fermate e ci
siamo presentate. Poco più in là un gruppetto di donne stavano chiacchierando
tra loro. Ho preso coraggio e mi sono avvicinata. Anche a loro ho potuto dire
chi ero e ho consegnato loro il depliant dove è presentata la CM. Ho
ringraziato il Signore per questi “piccoli” incontri che mi hanno fatto
ricordare le cinque vergini prudenti del Vangelo. Ho cercato di interpretare questi eventi con occhi di
fede che sempre portano al cuore gioia e sicurezza. In tutto quello che abbiamo
fatto, abbiamo sentito che c’erano due maniere di guardarci: una di attento
ascolto, l’altra quasi di rifiuto, di paura, di incomprensione…
Il
giorno dopo abbiamo avuto l’incontro con il Vescovo di Ruteng, Monsignor
Hubertus Leteng, che ci ha accolte con gentilezza e ci ha ascoltato. Anche lui
però ha avuto un’espressione di meraviglia ed era un po’ sorpreso che non
avessimo alcun segno esteriore o un distintivo che ci definisse consacrate,
anche se di istituto secolare! Per lui, per la cultura locale, non è
ammissibile appartenere ad una congregazione o ad un istituto senza avere una
divisa, un segno che ci distingua dalla gente comune.
Al
pomeriggio siamo andate a fare animazione in una delle parrocchie di Ruteng. Il
parroco, padre Gabriele Harim, ci ha accolte con entusiasmo e questo ci ha dato
coraggio e gioia. All’incontro programmato hanno partecipato una ventina di
giovani: ragazze e ragazzi. Ho dato a Santina l’opportunità di aprire lei
l’incontro, di farsi conoscere. Poi ho preso la parola io presentando la CM.
Avevamo con noi un Powerpoint su cui abbiamo presentato la figura del
Fondatore, Pe. Albino Elegante scj, la spiritualità che ci caratterizza e che
nasce dal Cuore di Gesù, la nostra missione, i vari gruppi CM sparsi nel mondo.
I ragazzi hanno seguito tutto con molta attenzione, curiosi di sapere, di
conoscere qualcosa di nuovo nella Chiesa e della Chiesa. Al termine
dell’esposizione, diversi di loro hanno posto domande: sugli istituti secolari,
sul cammino formativo nella CM, sui voti, sulla difficoltà di non avere una
divisa per essere capiti dalla loro cultura e tanto altro ancora. Ho cercato di
rispondere il meglio possibile, ma ho notato che il nostro discorso suscitava
ancora un senso di meraviglia e di curiosità sugli IS., ma mancavano loro
esempi concreti di vita di consacrate secolari. Credo che questa sensazione si
può capire bene se si tiene presente che a Ruteng ci sono oltre 55 istituti e
congregazioni religiose, per cui non è facile presentare e far capire che
esiste “altro” di diverso da queste realtà.
Eravamo
quasi alla fine del nostro incontro. Fuori c’era un clima freddo e pioveva. Né io né Santina
abbiamo pensato di portarci un maglione, un ombrello per ripararci. Il nostro
programma finisce qui. Siamo pronte per ritornare in città. Rientrate in
parrocchia ci aspetta una sorpresa che ci fa divertire e rilassare. P. Felix ci
avvisa che l’indomani mattina ci accompagna all’aeroporto un’ ambulanza, perché
in città non ha trovato altri mezzi disponibili. Ma la cosa divertente è che
questa ambulanza appartiene ad una clinica qui vicino, gestita da suore e serve
solamente per urgenze delle partorienti
del luogo. Lasciamo immaginare la nostra
reazione!!! Decidiamo di pregare, affinché durante la notte o nella mattina
seguente non avvengano parti urgenti che potrebbero togliere a noi questa
esperienza originale!!! E soprattutto ci farebbero perdere l’aereo!
Concludendo, la mattina seguente senza altri problemi ripartiamo per Kupang
dove ancora una volta ad aspettarci c’è p. Dismas che ringrazio di cuore per la
disponibilità e l’accoglienza che ci ha riservato. E’ da qui che domattina riprenderemo il
viaggio verso Palembang.
Sull’aereo
di ritorno rivolgo così la mia preghiera al Signore per questa missione
compiuta: “Benedetto sei tu Signore. Abbiamo accolto il tuo invito di uscire in
missione per “accendere e lanciare il fuoco” del tuo amore. Siamo partite nel
tuo nome. Benedici tutte le persone che abbiamo incontrato sul nostro cammino.
O mio Dio, ti offriamo tutti gli eventi che abbiamo sperimentato, le persone
che abbiamo incontrato in questo viaggio di animazione…in unione a Gesù per
mezzo di Maria, in spirito di amore e per l’avvento del tuo Regno nel mondo.
Amen”.
Un
grazie di cuore anche alla nostra Presidente Martina Cecini e al Consiglio che
hanno affidato a Santina e a me questo compito missionario. Un grazie a
Santina, amica e vicina compagna di questa esperienza, grazie di tutto e di
cuore per il tuo aiuto! Grazie a tutte le mie sorelle indonesiane e a tutti
coloro che ci hanno accompagnato con la preghiera.
Il
Sacro Cuore di Gesù benedica la CM e tutto il mondo!
incorporazione perpetua
La chiave giusta che apre alla vita
Dal 29 giugno al 4 luglio 2017 il nostro gruppo CM Indonesia
, insieme a Martina e Santina si è riunito a Pratista – Bandung per fare gli
esercizi spirituali accompagnate da p. Rudiyanto Subagio OSC. Il tema che
avevamo scelto era la missione riflettendo su due figure dei nostri patroni: S.
Teresina del Bambino Gesù e S. Francesco Saverio.E’ stata un’esperienza molto
profonda e fraterna. Per me e Susi una grande occasione per prepararci alla
nostra incorporazione perpetua avvenuta alla conclusione degli esercizi
spirituali. Questo avvenimento per me ha segnato e rinnovato il mio
camino di consacrazione e di offerta a Dio e al prossimo. E’ stato un momento
importante in cui ho potuto concretizzare ancora nella mia vita alcuni valori
che mi accompagnano nel mio cammino di consacrazione.
La possibilità di distaccarmi alcuni giorni dal mio
solito quotidiano, dal trambusto della
vita di tutti i giorni è stato veramente una grande grazia. Ho potuto così:
Ø rinnovare
la mia vita spirituale, e conoscere di più Dio…
Ø conoscere
di più me stessa e le persone che mi sono accanto
Ø ritrovare
forza ,rinnovamento e ristoro per continuare il cammino…
Io credo che le riflessioni fatte e lo stare insieme nella
preghiera silenziosa, nell’ ascolto
della Parola e nell’ascolto reciproco mi hanno messo in grado di
riprendere quota e di guardare avanti con fiducia e coraggio. Nella messa di
apertura il Padre ci ha detto che nel cammino della nostra vita, dobbiamo
sempre avere una chiave per entrare attraverso una porta. Questa porta si apre
se si utilizza la chiave giusta. Io ho capito che la chiave della mia vita è la fede e se farò in questo modo Dio sarà sempre al mio fianco.
Mi hanno colpito due domande di riflessione che ci sono
state date:
· “Quale significato ha per me il Fiat voluntas Tua?” Sento
che devo continuare a coltivare dentro di me la risposta dell’Eccomi, del dono
e del’offerta in spirito di amore e sacrificio. Devo filtrare attraverso
l’Eccomi ogni mia risposta, ogni mia azione, e anche la mia missione quotidiana
sia nell’ambiente di lavoro sia in altri impegni che svolgo.
· Il significato dei voti per me? L’Eccomi ritorna come
risposta, come una pronta donazione
della mia vita legata alla croce di ogni giorno, di ogni momento. Ho
capito che con l’incorporazione perpetua la lotta non è finita e le difficoltà
non svaniscono.
Allora guardiamo alla Madonna, alla sua vita perchè da lei
possiamo prendere il coraggio di avanzare verso l’altare per rinnovare a Dio il nostro sì con fiducia
e speranza. Ave Maria piena di grazia il
Signore è con te…
Palembang 12 agosto 2017
Lucia Ekawati
Sentirmi piccola davanti a Lui: bellissimo!
Il tempo passa così veloce! …
non mi sembra vero di avere camminato tanto e di essere giunta così al giorno
dell’incorporazione perpetua: il 4 luglio 2017, a Bandung. Il corso degli esercizi
spirituali, orientato da Padre Rudiyanto
OSC (Ordine Santa Croce), mi ha rinvigorita e ben preparata a questo
passo. Anche i momenti di riflessione con le mie sorelle, la loro preghiera, il
clima di silenzio che si è creato…tutto ha contribuito ad incoraggiami a donare
per sempre la mia vita a Cristo e ai fratelli.
Nelle mie riflessioni personali
ho scoperto con gioia alcuni aspetti della personalità di Cristo che hanno
inciso sulla mia vita. Il primo lo colgo in Filippesi 2, 1-11: “Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se vi è qualche
conforto, frutto della carità, se vi è qualche comunione di spirito, se vi è
qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, rendete piena la mia gioia
con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà,
consideri gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio
interesse, ma anche quello degli altri… Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, il quale, pur essendo di condizione divina, non ritenne un
privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso, assumendo la condizione di
servo, divenendo simile agli uomini. Riconosciuto come uomo nell’aspetto,
umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce.
Perciò Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro
nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra
e sotto terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, nella gloria
di Dio Padre”.
Riconosco che, come creatura
umana, anch’io ho momenti non sempre sereni e facili. Sono spesso in
atteggiamento di attesa di gratificazione da parte di quanti lavorano con me
sia nella scuola che nella parrocchia. Eccomi allora a riflettere sulla persona
di Gesù: Lui non è venuto nel mondo per ricercare la lode, il
riconoscimento degli uomini, ma per
amarli e farli sentire amati, soprattutto quelli che più avevano bisogno di
aiuto materiale e spirituale. Ha voluto liberarci dal peccato e farci rivivere
quella vita piena a noi destinata fin dalla creazione. È venuto nel mondo per
aprire la strada vera che conduce al Padre, così che tutti quanti credono in
Lui abbiano la salvezza e la vita eterna. Sulla terra Gesù ha fatto molti
miracoli in nome del Padre suo. Ha fatto tutto questo non per promuovere se
stesso o per dare spettacolo, ma per rendere il Suo nome sempre più conosciuto
e lodato, per adempiere al piano di Dio.
Non è venuto per essere servito ma
per servire. Nonostante sia stato maltrattato, considerato come un
qualsiasi criminale, umiliato e condannato, Gesù ha continuato con perseveranza
il suo cammino per compiere il progetto del Padre su di lui.
Matteo 11, 25-30: «In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e
della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai
rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio;
nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il
Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti,
che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio
giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e
troverete ristoro per la vostra vita. Il
mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
In questo giorno della mia
incorporazione perpetua mi piace riflettere su questo passo della Scrittura,
perché mi è di aiuto, quando nel mio quotidiano incontro molte difficoltà a comunicare con il mio
ambiente, quando la routine diventa noiosa, pesante, quando sento l’aridità
nella preghiera e la fatica nel lavoro. In tali situazioni cerco di essere
fedele alla mia promessa guardando alla vita di Gesù: meditare, riflettere e
seguire Gesù, coerente con la sua obbedienza al Padre!
Alle volte questa parola:
"giogo" mi mette paura,
perché mi fa pensare che forse c’è in arrivo qualche altro problema nella mia
vita. Però allora alzo il mio sguardo verso Cristo e mi ritorna la tranquillità
perché penso che, se così fosse, sarà Lui ad aiutarmi a portare il peso. Anzi
mi darà forza per accettare il “giogo” con serenità, giustizia e nella verità.
Sono certa che Lui mi accompagnerà con la sua gioia e la sua bontà. Devo
lasciare che Dio viva nel mio cuore in modo da sentire più leggero e
confortevole il peso che sta passando
nella mia vita quotidiana perché Dio non mi darà un giogo superiore alle mie capacità.
Gesù è diventato la mia fonte
di ispirazione per imparare sempre con umiltà: a riconoscere che tutti i miei
successi non sono dovuti alla mia capacità e alla mia grandezza ma sono tutti
da attribuire alla grazia di Dio; a imparare da Gesù a ringraziare sempre e per tutto nei momenti
belli e nei momenti difficili. Come Gesù che è stato obbediente al Padre,
voglio anch’io essere obbediente ascoltando costantemente la voce di Dio.
E’ su questa certezza che
voglio continuare il mio cammino! Termino la mia riflessione con questa piccola
preghiera che mi viene dal profondo del cuore:
Padre,
ho riconosciuto il tuo amore
nelle piccole cose del quotidiano:
Nei piccoli petali di una rosa,
molto belli nel colore e nel loro
fragrante profumo
Nel piccolo passero che
cinguetta e vola libero
Nell’amore di un bambino che mi
fai incontrare per ricordarmi come tu mi vuoi
Nella piccola fede che può
portarmi verso un grande cambiamento passo dopo passo
Nei piccoli sentieri che
possono portare a destinazioni significative
Nella piccola preghiera che mi
sale dal cuore “dato” come gratitudine e benedizione
E… le sorprese che scopro nel
mio vissuto rivedendo la mia infanzia
e… avere un Padre in
paradiso...
Ti prego ora, qui,
di accettare tutto il mio amore
in questo mio passo in avanti
perché è il tuo grande amore
per me che mi dà il coraggio di procedere.
Tengo lo sguardo su di Lui, Tuo
Figlio, ragione del mio esistere e della mia gioia.
Padre, grazie per tutti i doni
che mi hai dato fino ad oggi.
Molti altri ne hai in serbo per
la tua figlia amata.
Maria, Madre e compagna di
vita, grazie per tutto il Tuo Amore!
Bandung – Indonesia 13 agosto 2017
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