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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
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Acconsentire all'armonia e alla bellezza
Posted by Martina Cecini e Santina Pirovano

Dal 19 giugno al 28 luglio 2017 con Santina siamo state in Indonesia dove la CM è presente nell’Isola di Java a Jakarta con Mudji e, a Bandung, con Susi; quindi nell’isola di Sumatra a Palembang con Ludo, Lucy e Antonia.

Un altro viaggio…altri sogni!

Scrivere per ricordare con gratitudine. Nella nostra lettera del 1 giugno 2017 Martina ed io comunicavamo la data della nostra partenza per l’Indonesia e alcune tappe importanti che stabilivano il programma da svolgere. Dicevamo che questa “comunicazione stimolava tutti quanti alla preghiera e ci avrebbe aiutato in maniera concreta a crescere nel “Noi CM”. Al termine di questo viaggio possiamo dire che realmente è stato così. Prima di descrivere alcuni momenti vissuti con le missionarie indonesiane mi piace iniziare con un ringraziamento rivolto a quanti ci hanno accompagnato, pensato e ricordato nella preghiera: grazie, obrigada, gracias, terima kasih,veramente abbiamo sentito la presenza concreta di tutti. Siamo ancora “fresche” del viaggio e i ricordi scaturiscono spontaneamente, si tratta solamente di ordinarli e forse alcuni maturarli meglio.

Jakarta: il soggiorno a Jakarta al nostro arrivo (e alla fine della nostra visita) è stato caratterizzato da giornate vissute nella semplicità di un quotidiano tranquillo, sereno, nella casetta di Mudji. Per diversi motivi non avendo potuto andare a Yogyakarta per l’incontro della Famiglia dehoniana, ci siamo programmate altri incontri con Mudji e Susi. Insieme abbiamo potuto riflettere su alcune prospettive concrete e altri temi inerenti alla nostra spiritualità.

Jakarta è stata anche lo spazio dove incontrare i numerosi amici conosciuti in questi anni. Calorosa accoglienza reciproca, ascolto paziente, gioia del ritrovarci: sono quelle espressioni, quei gesti stimolanti che perseverano, che ci presentano anche sfide su come continuare e coltivare i nuovi germogli che crescono e vogliono farlo con noi, scoprendo un cammino di vita coinvolgente, che promette ed offre la gioia di Cristo …

Incorporazione perpetua di Lucy e Susi

Vicino a Bandung in un luogo molto bello, Pratista, abbiamo partecipato agli esercizi spirituali. Nei due giorni che li hanno preceduti, abbiamo scelto di fare un incontro nostro, tutte insieme. Abbiamo cercato di dialogare tra di noi, attente a cogliere le espressioni personali piú profonde… una ricchezza che ci ha aiutato anche a fare il punto sulle diverse tematiche che abbiamo preso in considerazione, tutto in continuità con il lavoro di accompagnamento formativo di Santina. Da molti anni lei ha questo importante compito per cui, a noi ed a lei sta a cuore questa realtá in crescita, ma soprattutto le persone che la incarnano: le indonesiane che fanno parte della nostra famiglia CM.

Gli Esercizi Spirituali sono stati predicati da Padre Rudyanto OSC (Ordine Santa Croce) con un approfondimento sulla vita di S. Teresa del Bambino Gesù di Lisieux e di S. Francesco Saverio, unitamente al valore dei voti nella prospettiva del Padre Nostro: “Sia fatta la tua volontà”. In un clima di silenzio e di adorazione e nella contemplazione della bellezza della natura, ci siamo sentite avvolte dalla tenerezza di Dio. In Indonesia la cura dei giardini è superlativa (non manca l’acqua) e questo luogo attorniato dalle montagne, pur se piuttosto umido, ci ha aiutato a lodare il Signore per la sua armonia e bellezza. In quel contesto c’è stata la cerimonia della lavanda dei piedi tra di noi: un momento davvero importante e di grande emozione.

Alla fine degli esercizi abbiamo celebrato la cerimonia dell’Incorporazione Perpetua di Lucy e Susi. In un clima intimo e con una liturgia semplice e solenne, nella gioia del “si”, il Signore ha donato alla CM e alla chiesa indonesiana queste due donne speciali, donne consacrate per stare nel mondo, come “fermento” nella massa. Abbiamo partecipato ad un momento unico di forte commozione e di profonda lode per questi due virgulti che stanno fiorendo. Erano presenti anche la mamma, il fratello, la cognata ed il nipote di Susi, i soli che sono riusciti a raggiungerla, pur essendo la sua famiglia non molto distante da questo luogo.

Con questa cerimonia il gruppo delle cinque indonesiane ha completato il suo iter formativo e possiamo affermare che esse sono a pieno titolo membri della CM. È un traguardo che stupisce e meraviglia se pensiamo a come si è realizzata questa meta di formazione in un Paese tanto lontano dall’Italia. Dobbiamo ringraziare il Signore per questa tappa importante che ci fa cogliere tutta la benevolenza di Dio. Abbiamo sentito P. Albino molto vicino ed anche Francesca Righi e Anna Santi dal cielo. Abbiamo anche percepito la preghiera di tutte voi che ci ha dato coraggio e fortezza.

Un grazie sentito, riconoscente, lo dobbiamo sia a Santina che ad Anna Maria che, per molti anni hanno seguito con cura e tanto sacrificio questo piccolo gruppo, germogliato per la gratuità di Dio in terra lontana, un gruppo davvero convinto della propria vocazione e missione CM in Indonesia.

Palembang

Dal 7 al 16 luglio sono stata a Palembang. Mudji mi ha accompagnata e si è fermata con

me solo alcuni giorni perché ha dovuto rientrare a Jakarta per lavoro. Il 13 luglio Santina è tornata da Flores direttamente a Palembang in compagnia di Antonia. Il 16 Santina e io siamo ritornate a Jakarta insieme come da programma.

Palembang è il primo luogo dell’Indonesia dove sono approdati i Padri Dehoniani nel 1926. La loro presenza in questa città e nell’Isola di Sumatra è ancora molto forte e radicata nel tempo. Ho potuto partecipare a due eventi: uno di animazione vocazionale rivolto agli adolescenti della Diocesi dove mi sono incontrata con il Vescovo; l’altro era l’incontro degli appartenenti alla Famiglia Dehoniana, dove si promuovono iniziative con lo scopo di realizzare un’intercomunicazione, come scambio di esperienze di vita tra le diverse espressioni dell’unica spiritualità dehoniana: sono momenti, occasioni per esprimere relazioni positive, aperte ed accoglienti della diversità delle forme e modalitá, nell’unità della medesima spiritualitá.

La presenza accogliente dei Padri Dehoniani

L’accoglienza dei Padri Dehoniani è stata una splendida fraterna conferma della loro

stima. A Palembang ci siamo sentite davvero in famiglia e, nella loro casa, abbiamo realizzato i vari incontri sia personali che di gruppo ed abbiamo potuto incontrare alcune giovani che si stanno interessando alla nostra Famiglia.

A seguire, Santina ed io abbiamo attuato l’incontro con Ludo, Antonia e Lucy. Siamo contente perché tutte loro sono molto impegnate sia nel lavoro professionale che in parrocchia e inserite nel tessuto sociale di questo luogo. Abbiamo anche avuto modo di fare una visita a casa di Antonia e di sua sorella. Loro hanno inserito la loro casa in una Organizzazione approvata dallo Stato, dove gestiscono l’accoglienza di alcuni bambini, incluso un disabile.

Abbiamo anche avuto la possibilità di visitare alcuni luoghi dehoniani e di incontrare molte persone che avevano già conosciuto Santina. In questi luoghi è tenuta in grande considerazione la cura della natura. Ogni casa dove sono stata, ha il suo giardino ben curato, con bellissimi fiori e non mancano pesci e uccelli a rendere magico l’ambiente. Fanno sognare. Anche le persone esprimono calma e serenitá. Le relazioni sono improntate a gentilezza e delicatezza, secondo un codice tradizionale preciso. Ringrazio Il Signore per questi incontri e per tutto quello che ho ricevuto in quei giorni.

Il viaggio a Flores di Santina con Antonia

Flores, come dicevamo nella nostra comunicazione, è un’isola che dista circa 2100 chilometri da Jakarta. Era il viaggio che sognavamo da tempo ma difficile da concretizzare per vari motivi. Uno di questi era la lontananza da Jakarta e anche la difficoltà a raggiungere le varie località intermedie per mancanza di voli diretti. Ci avevano anche avvisato che talvolta il brutto tempo può causare ritardi in tutto e fare brutti scherzi! Antonia è nata in quest’isola dove tuttora vive parte della sua famiglia. Il viaggio che faceva parte dei nostri sogni, ci appariva sempre come un “sogno proibito”! Ci spingeva a compierlo anche il desiderio di “uscire”, di andare al di lá della realtà CM indonesiana che già avevamo concretizzato in questi anni, un modo per aprirci al nuovo, per vedere una diversa Animazione giovanile e missionaria possibile in altri luoghi.

Questa volta, dopo gli esercizi spirituali ed aver valutato la nostra realtà CM indonesiana, abbiamo capito che era arrivato il tempo “favorevole” e che potevamo concretizzare questo obiettivo. Antonia, che conosce bene l’isola, ha fatto del suo meglio per organizzare le tappe da farsi. Inoltre l’isola di Flores ci sembrava un terreno fertile, favorevole all’accoglienza e alla semina della nostra spiritualità. Siamo in una delle isole più cattoliche dell’Indonesia. Qui hanno messo le radici un buon numero di Istituti religiosi, anche di fondazione italiana, attirati dalle vocazioni in continua crescita. Perché la nostra accoglienza risultasse più facile, abbiamo prima comunicato la nostra presenza sull’isola al Vescovo della diocesi di Ruteng, dove saremmo approdate. In questo viaggio a Flores non sono mancate avventure, disagi, contrattempi, ma comunque è stata un’esperienza positiva per tanti aspetti. Comunque di tutto questo ne parlerà Antonia nel suo articolo!

Famiglia Dehoniana Indonesiana

Proprio verso fine luglio era programmato l’incontro a Jogyakarta della Famiglia Dehoniana Indonesiana ed eravamo desiderose di partecipare. Non ci è stato possibile perché dovevamo andare a Jakarta, ad incontrarci con Mudji e Susi l’ultimo fine settimana 22-23 luglio. Con loro ci sarebbero state anche altre persone per un possibile discernimento vocazionale. Abbiamo tentato con Lucy, ma nemmeno lei poteva, a causa del suo lavoro. Abbiamo comunque avuto provvidenzialmente un fuori programma con Padre Sugino ed alcuni padri dehoniani di passaggio a Jakarta. Abbiamo passato alcune ore insieme visitando alcuni luoghi della città con loro e pranzando insieme. È stato un momento bello perché abbiamo conosciuto alcuni dehoniani di altri paesi: Camerun, Brasile, Cile, Argentina, Spagna. Santina e Mudji ne conoscevano vari. Loro erano convocati a Yogyakarta, al Seminario Teologico della Congregazione, sul tema “Carisma e devozioni. Verso una identità dehoniana inculturata” dal 20 al 25 luglio. Ringraziamo per questa bella occasione di incontro fraterno.

Sguardo al futuro

La CM indonesiana in questo momento appare “come un piccolo gregge all’interno di una chiesa locale giovane e fiorente”. Parole queste che ci erano state dette anni fa dal Vescovo di Jakarta quando eravamo andate a presentarci come Istituto Secolare, parole di speranza che, in questi anni, ci hanno fatto guardare al futuro con ottimismo, con fede. In questo momento vogliamo riconoscere il cammino che questo gruppo ha compiuto, non senza le sue difficoltà. Adesso, attraverso fatti concreti si trova a gestire la sua maturità, la sua capacità di organizzazione.

La cerimonia di incorporazione perpetua di Susi e Lucy è stata un momento molto significativo e semplice. Questo evento segna in un certo senso un’apertura nuova, un guardare avanti per continuare una tappa diversa che apre l’orizzonte a nuove prospettive, che promuove germogli nuovi di altre probabili vocazioni. Sì, credo che sia l’inizio di una tappa che apre il cuore ad un clima di speranza e di creatività nuova. E’ come riaprire le porte verso l’orizzonte che presenta un nuovo cammino, una seconda tappa. E’ su questo cammino che la CM indonesiana ha vissuto e sta vivendo. Anche le ragazze che abbiamo conosciuto e che vogliono conoscere la CM attraverso un percorso di discernimento, costituiscono in questo momento una grande speranza e anche una sfida da accogliere e maturare nella luce della fede. Sono vie nuove che si aprono e richiedono ancora ascolto, pazienza, discernimento. Mi viene spontaneo ripensare a questa visita richiamando alla mente alcuni passi del vangelo: il seminatore che uscì a seminare, la vigna del Signore, il chicco di grano che muore per dare frutto…C’è un tempo per seminare e un tempo per raccogliere.

L’ultima domenica a Jakarta Martina, Mudji , Susi ed io siamo andate in centro per la celebrazione eucaristica nella Cattedrale. Proprio lì di fronte è stata costruita la più grande moschea di Jakarta. I due edifici sono separati dalla strada principale che riceve il grande traffico della città. Nei miei viaggi in Indonesia ho sempre portato un sogno dentro me: poter entrare, almeno una volta, in una moschea. Non c’ero mai riuscita! Dato che eravamo in anticipo per la messa, a Susi è venuta l’idea di attraversare la strada per vedere se si poteva entrare nella moschea. Ci siamo avvicinate all’edificio e, dopo vari tentativi e tanta burocrazia, finalmente ci hanno permesso di entrare: scalze, con i nostri sandali in mano, in silenzio, ci siamo così avviate verso l’interno … ma di questo ve ne parlerò un’altra volta!

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