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Un altro mondo
Posted by Martina Cecini

VISITA DELLA PRESIDENTE IN GUINEA BISSAU


Dal 6 dicembre 2018 al 9 gennaio 2019 in Guinea Bissau per visitare il gruppo CM che vive e lavora in questo paese dell’Africa occidentale bagnato dall’Oceano Atlantico.



6 dicembre: viaggio con Royal Air Maroc (RAM) per la prima volta. Alcune persone gentili mi aiutano a salire e scendere dall’aereo portandomi il bagaglio a mano. Ne sono loro grata e le benedico. Siamo stipati in un aereo con sedili mini, molta gente comunica ad alta voce tranquillamente senza la minima preoccupazione di dare disturbo agli altri: tutti insieme appassionatamente … Sarà così per quasi tutto il viaggio.

A Casablanca tempo ridotto per raggiungere la coincidenza per Bissau ma un funzionario ci fa passare prioritariamente tra la ressa dei passeggeri. Troviamo il nostro aereo quasi pieno di passeggeri provenienti da altri paesi. Sarà così anche a Capo Verde dove ci fermiamo per far scendere alcuni passeggeri e salire altri. Sembra di stare su un autobus! A Bissau scendiamo ma altri rimangono per andare in Costa d’Avorio. Questa linea aerea occidentale dell’Africa è coperta in buona parte da RAM infatti è più economica di altre.

In Guinea Bissau giungiamo il mattino presto – ore 3.30 del 7 dicembre: mi aspettano Antonieta e Ivone. Si avvicina un funzionario dell’aeroporto, Abu, figlioccio di Antonieta, che mi aiuta nel disbrigo delle formalità per uscire rapidamente. Subito a nanna ed il sonno sarà compagno benefico nei giorni seguenti di assestamento tra le temperature europee e quelle africane. Dormo, dormo, dormo e mi fa bene.
Oggi, domenica partecipo alla Messa all’aperto, sotto gli alberi ed un grande albero di castagna cajù, attorniata da tanta gente e tantissimi bambini. Alla fine dell’Eucaristia devo presentarmi con un altro credente proveniente dalla Guinea Conakry. Si usa così e vuole essere un modo per accogliere e far sentire che sei in sintonia con la comunità.

10 dicembre: giornata internazionale dei Diritti Umani. Siamo invitate da Ivone ad un incontro nel Centro Culturale Francese dove si parla di inclusione sociale delle persone con handicap. Andiamo tutte: Antonieta, Ivone, Nhamo, Silvia ed io. Molte persone partecipano a questo evento dove si raccontano storie di vita di persone che hanno lottato per affrontare dignitosamente e con determinazione il loro limite riuscendo ad impegnarsi ed a lavorare affinché molti altri connazionali potessero accedere a migliori condizioni di vita. Una di queste persone é appunto la nostra Ivone. Una serata di festa con canti e danze che coinvolgono un poco tutti.

Vita quotidiana: il mattino dopo la preghiera e la colazione ciascuna va o a scuola (Silvia e Nhamo, Antonieta), o al lavoro (Ivone) ed io rimango in casa. Jaime (custode di giorno) si occupa di varie cose, galline, cani, giardino, e vigila sull’ampio spazio dove si affacciano la nostra abitazione, la scuola, l’atelier (dove imparano a cucire alcune donne). Rosa, sordomuta, lavora come inserviente nella scuola ma viene tutte le mattine ed ha cura della pulizia esterna di una parte della casa, ... tutte persone che sono preziose per l’andamento della casa e che mi insegnano la fedeltà quotidiana al proprio dovere.
Il pomeriggio ci dedichiamo agli incontri tra di noi e cerco di cogliere e di capire attraverso il dialogo ciò che le persone vivono. Antonieta e Ivone (46 anni) fanno parte della CM da 14 anni e Nhamo (30 anni) da 4 anni; Silvia vive con noi da settembre 2017 e frequenta il primo anno della Università per educatrici d’Infanzia; sta vivendo il periodo di accompagnamento iniziale ed ha 21 anni. Colgo le storie familiari e quello che sentono nel loro cuore.
La scuola, della quale è direttrice Antonieta, con 450 alunni dal lunedì al venerdì riempie di voci il cortile dove si affacciano le nostre abitazioni. Oltre alla scuola c’è anche l’atelier che ha una sua organizzazione con l’appoggio e l’impegno appassionato di Ivone.

Feste natalizie: canti ben preparati e liturgie curate con la presenza dei francescani OFM della parrocchia di Brà che fedelmente celebrano l’Eucaristia nello spazio davanti alla nostra casa e sotto un grande albero di caju. La presenza della comunità di S. Paolo abbastanza corposa ed attiva con l’appoggio e la collaborazione delle nostre missionarie.

26 dicembre: passeggiata a Nhoma dai frati francescani che lì hanno una scuola ed un liceo in una zona che dista circa 30 km da Bissau. Una zona difficile dal punto di vista pastorale. Grande accoglienza e una giornata vissuta nella gioia della fraternità squisitamente francescana. Un giorno di distensione che fa bene a tutte.

30 dicembre: visita alle famiglie delle missionarie: iniziamo con la famiglia di Antonieta che abita relativamente vicina lì preparano il pranzo con la presenza del papà e dello zio con parte della sua grande famiglia. I vicini partecipano alla nostra festa che diventa festa per tutti. Scambio di regali: ricevo il tessuto tipico che qui viene realizzato a mano. Anche dalla famiglia di Ivone che abita vicino alla parrocchia di Fatima (in centro) veniamo ricevuti con molta gioia ed anche qui scambio di doni. Proseguiamo e visitiamo il fratello di Antonieta, Alberto con la sua famiglia ed infine la mamma di Nhamo. Un grande giro che mi dà occasione di conoscere alcuni quartieri della città di Bissau. Un pomeriggio pieno di incontri che rendono gioiosa e bella questa ultima domenica dell’anno.

La sera del 31 dicembre partecipiamo alla messa di ringraziamento di fine anno nella parrocchia centrale di Brà di cui fa parte la comunità di S. Paolo ed altre 4 comunità. E’ una messa molto animata con canti e danze. I Frati Francescani Minori animano questa Eucaristia. Sono tutti giovani sacerdoti della Guinea e si sente questo clima gioioso che fa bene al cuore.

2 gennaio 2019: visita a Takir, alla Casa Regionale dei missionari del PIME presenti in Guinea da più di 70 anni. Incontro con P. Fabio Motta Superiore regionale del PIME, che ci fa conoscere questo luogo dove sono vissuti molti missionari. La presenza ed il servizio missionario si svolge non solo a Bissau ma anche in varie missioni. Collaborano anche molti laici. La Compagnia Missionaria deve molto ai missionari del PIME perché sono loro che hanno accolto l’inizio del cammino vocazionale di Antonieta ed Ivone ed accompagnato la nascita della CM in terra di Guinea. Un ringraziamento sentito a loro, (soprattutto a p. Dionisio Ferraro, ora in Italia) che ha collaborato fin dal 1994 per la nascita e la crescita della comunità di S. Paolo, la scuola e le iniziative sociali e missionarie in questa zona della città.

Proseguiamo il nostro giro visitando anche il Centro di N’Dame creato da un missionario del PIME. Incontriamo due suore missionarie (provenienti dall’India – Kerala) dell’Istituto Oblate del Sacro Cuore – Frascati (Roma). Sono loro che accolgono i vari gruppi delle due diocesi della Guinea, (Bissau e Bafatà) sia per esercizi spirituali che per incontri diocesani di vario genere. E’ un luogo molto frequentato.
Riusciamo a dedicarci alle varie visite per il fatto che siamo in tempo di vacanze e cerchiamo di intercalarle con incontri vari tra di noi così da valorizzare queste giornate con un lavoro di approfondimento di alcuni temi specifici CM.

La Guinea Bissau ha circa un milione e mezzo di abitanti e una conformazione geografica particolare contornata dal mare. Attualmente si dibatte tra vari problemi grandi e piccoli. Finalmente dopo vari rimandi, sono state indette le elezioni per il 10 marzo 2019 ma molti partiti si contendono il potere. In questo periodo ci sono stati sia gli scioperi degli insegnanti della scuola pubblica sia quello dei trasporti collettivi. Finalmente gli insegnanti hanno interrotto lo sciopero ed hanno ripreso il 7 gennaio 2019; gli ospedali sono molto precari… Un paese con grandi problemi dove emerge l’impegno di tanti ma anche il prevalere di situazioni che per ora non trovano una via di miglioramento reale per la maggior parte della popolazione.

Il 4 gennaio: viene a trovarci il Vescovo D. José Câmnate na Bissign, è un momento bello e significativo. Attraverso il dialogo con lui colgo le sue preoccupazioni sia pastorali che sociali ed il suo impegno, assieme a tanti missionari, diocesani e operatori pastorali, per un miglioramento delle condizioni di vita e di futuro di questo popolo.

So dell’impegno della diocesi a livello educativo con più di 40 scuole elementari ed altrettante scuole dell’infanzia. Altre scuole di livello superiore molto importante per la crescita delle persone.

La Caritas ha un ruolo importante nel favorire progetti sia agricoli che di promozione della donna … Una chiesa piena di vita impegnata a promuovere e ad alimentare la fede e la speranza.

Mi viene spontanea la comparazione con il Mozambico (dove ho vissuto molto tempo e dove siamo presenti come CM) e vedo tante cose uguali ed altre diverse ma tutte con uno sguardo che coglie la bellezza della gente d’Africa. Quel non so che di mistero che abita questo continente e che lo rende attraente ma che a volte interroga per le molte contraddizioni. Qualcosa che ti appassiona e ti fa pensare … E rimane aperta una riflessione che non può contenere e comprendere fino in fondo un altro mondo che guardo con speranza ed empatia.

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