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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Un aereo CM
Posted by Annamaria Berta


















Carissimi

ogni volta che mi alzo in volo dall’aeroporto di Bologna cerco sempre, con lo sguardo, il colle della Guardia dove troneggia il santuario della Madonna di San Luca. Uno sguardo accompagnato da una preghiera affidando l’impegno che mi attende e raccomandando chi lascio. E’ sempre rassicurante questa presenza di Maria. E con Lei continua la mia preghiera per i compagni di viaggio e l’equipaggio che è a nostro servizio. E in volo, nella preghiera, inizio a pensare alle persone che incontrerò e al lavoro che mi attende. Sì anche l’aereo può diventare la cappella per incontrare e presentare quei volti sconosciuti, a me, ma non al Signore, e dietro ai quali si celano tante storie intrecciate di gioie e tribolazioni. E allora ogni volto mi diventa familiare perché anche loro figli dello stesso Padre. Ma raggiunta la meta (unico punto in comune a tutti) sconosciuti come prima e si prendono mille direzione diverse.

Alcune volte fantastico e penso ad un aereo con a bordo tutti i membri della Compagnia Missionaria. Infatti tutti abbiamo la stessa meta e desiderio: vivere e incarnare ogni giorno, nella ferialità, la preziosità della nostra spiritualità nella vita di amore fino a farci comunione. L’aereo ha uno spazio limitato ma sufficiente per tutti coloro che sono a bordo. In questo spazio c’è un posto ben identificato per tutti, nessuno resta senza collocazione. Ad ogni posto c’è una cintura di sicurezza che serve per tutto il viaggio soprattutto nei momenti critici e di turbolenza.
Ma sull’aereo non possiamo mettere radici ed il momento più bello è scendere dall’aereo per andare in mille direzioni, con quel anelito missionario necessario per essere segno e profezia, dove il Signore ci ha posto.

In questo esempio semplice intravvedo il “Noi CM” chiamati a vivere nella comunione ma proiettati alla missione, ancorati al Cuore di Cristo, unica nostra sicurezza. Consapevoli di partecipare alla grande missione della Chiesa. Il Papa Benedetto XVI ha intitolato il suo messaggio per la giornata Missionaria Mondiale: La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione. E il suo messaggio “…la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale, offre alle Comunità diocesane e parrocchiali, agli Istituti di Vita Consacrata, ai Movimenti Ecclesiali, all’intero Popolo di Dio, l’occasione per rinnovare l’impegno di annunciare il Vangelo e dare alle attività pastorali un più ampio respiro missionario…”
Il nostro Statuto ci invita a vivificare con la forza del Vangelo e con lo Spirito che ci è proprio l’ambiente in cui viviamo (cfr St. 12-13).
Mi permetto di trascrivere un brano di M. Delbrel che mi pare ci aiuti a cogliere la bellezza e l’impegno di portare il Vangelo a tutti.

“La Parola di Dio non la si porta in capo al mondo in una valigetta: la si porta in sé, la si porta su di sé. Non la si pone in un angolo di se stessi, nella propria memoria, come ben sistemata sul ripiano di un armadio. La si lascia andare sino al fondo di sé, fino a quel cardine su cui fa perno tutto il nostro essere.
Non si può essere missionari senza aver fatto in sé questa accoglienza franca, larga, cordiale alla Parola di Dio, al Vangelo. Questa Parola, la sua tendenza vivente, è di farsi carne, di farsi carne in noi. E quando siamo abitati da lei diventiamo atti ad essere missionari...
…Una volta che abbiamo conosciuto la parola di Dio non abbiamo il diritto di non riceverla; una volta che l’abbiamo ricevuta non abbiamo il diritto di non lasciarla incarnare in noi; una volta che si è incarnata in noi non abbiamo il diritto di conservarla per noi; noi apparteniamo, da quel momento, a coloro che l’attendono”.


Al termine do ogni viaggio quando ci avviciniamo a Bologna ricerco ancora con lo sguardo il colle della Guardia per dire grazie perché Maria è stata nel concreto madre, guida e custode per me e per tutti noi.

In comunione

Annamaria
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