"Il
sangue e l'acqua scorrono dal lato aperto e l'amato discepolo è testimone di
questa fonte di grazia e tenerezza, il vero Corpo del Signore" (canto
liturgico)
«Il lato aperto»
Sì,
nel lato aperto, sulla croce, Gesù ci aspetta perché possiamo entrarvi. Non c'è
porta. È spalancato. Basta voler entrare e rimanervi. Questo cuore accogliente
e misericordioso attende pazientemente. «Vivere la comunione e la missione con
un cuore accogliente e misericordioso» (ultima Assemblea della Compagnia
Missionaria 2019)
Ho il dovere di vivere questa
dimensione di apertura del mio cuore, per entrare nel mistero dell'apertura del
Cuore di Gesù. Apertura a Dio Trinità, all'uomo e alla donna di oggi in tutti
gli aspetti della vita: gioie, speranze, sfide, delusioni. Prendersi cura del
cuore in modo che non si chiuda, o nel peggiore dei casi, è sempre stato chiuso
senza intravedere la più piccola scintilla di accoglienza e misericordia.
«Corre sangue e acqua»
Senza
questi due liquidi (sangue e acqua) non esiste vita che possa sussistere,
umanamente parlando. Lo stesso per la vita spirituale.
L'acqua,
che rende fertile la terra che ci presenta i frutti vari e deliziosi. L’acqua
elimina e supera gli ostacoli; da parte sua, ha così tante forze impetuose che
porta tutto con sé, lasciando una scia di distruzione. Tuttavia, dopo questa
distruzione apparente o reale, la terra inondata nasce con una forza più
rilevante. Acqua della vita in abbondanza, donata dal giorno in cui siamo
entrati ufficialmente nella Chiesa del Corpo di Gesù, "Immersi con Cristo
nella morte, con Lui prendiamo parte alla Risurrezione"
Gesù ha dato il suo sangue.
Il
sangue è vita, la vita che Gesù ha dato per TUTTI, tutti senza preferenze di
persone, razza, colore, condizioni sociali, per tutti! Per tutti con le luci e
le ombre che ognuno porta in sé. Ha versato il sangue, ha dato la vita fino
alla fine. Ognuno ha il dovere di dare la propria vita fino alla fine. Forse
non ci verrà chiesto di versare il sangue, ma di versare un "altro
Sangue", tutto ciò che abbiamo, a favore di tutti, nell'accoglienza,
nell'intelligenza, nel tempo, nel dialogo, nella professione, nella malattia,
nella casa degli anziani; accettazione di ciò che siamo e abbiamo e di tutto
ciò che ci viene offerto. È bene non fermare questo dono della VITA a metà
strada, è urgente dare senza misura fino alla fine! E per poter dire come Gesù,
sulla croce: "Tutto è compiuto!"
«L'amato discepolo è testimone di questa fonte di grazia e
tenerezza»
Fonte
di grazia dove si puoi ricorrere senza abbatterci, sempre e in qualsiasi
circostanza ci troviamo.
Fonte
di tenerezza, come diceva Papa Francesco: "NON AVERE PAURA DELLA
TENEREZZA!" Il mondo ha bisogno di grazia e di tenerezza, questi non sono
negoziabili, sono doni. Cerchiamo di essere fonte, poiché essa scorre senza
sosta, senza limiti, e si offre a chi le si avvicina. Ovunque passa c'è una
scia di vita, da entrambe le parti.
Il
Discepolo Amato è un testimone e anche noi siamo testimoni delle grazie
ricevute da questa fonte di grazia e tenerezza, che si manifesta nei più
piccoli gesti della vita quotidiana! Nell'aspetto sereno del bambino,
dell'anziano, della gioventù o dell'adulto, nel lavoro che riceviamo e
offriamo, dal più in vista al più nascosto. Nei giorni miti, con il brutto
tempo, nel calore del sole e nella dolce brezza, nel canto del passero, nel
mormorare dell’acqua ... Questo è vero Corpo del Signore.
Siamo
il Corpo del Signore, non abbiamo dubbi! E in questo modo, impariamo a essere
una fonte di grazia e di tenerezza. Saziamoci a questa fonte per essere con Lui
ed in Lui FONTE DI VITA.