In questo periodo la mia testa è piena di idee, con tanta voglia di scrivere libri per bambini. Sono anche ansiosa di conoscere i risultati di alcune riflessioni che ho proposto ai ragazzi della mia scuola. Le loro risposte mi aiuteranno a scrivere qualcosa sulla figura della madre oppure raccontare il tipo di relazione che hanno con la mamma o col papà. Naturalmente prevedo già che le loro risposte saranno molto varie, perché ogni bambino ha un’esperienza diversificata sia con la madre sia col padre. Non tutti hanno relazioni normali, affettuose… forse la maggior parte di loro ha relazioni molto difficili e tristi, fragili. E’ così che questo pomeriggio, con questi pensieri e la testa un poco confusa, prima di scrivere le mie idee pastorali sulla scuola, sono stata costretta a scaldarmi un po’ d’acqua sul fornello e preparare un buon caffè, per svegliare e ordinare le idee che ho in testa.
“Vieni Santo Spirito e donaci la Sapienza. La
Scienza e la tecnica umana non sempre bastano: abbiamo bisogno di Sapienza per
gustare la nostra vita. La tecnica ci dice quello che è possibile fare, la
Sapienza quello che è lecito. La tecnica prepara cuori artificiali, la Sapienza
cuori saggi. La tecnica ci rende potenti, la Sapienza ci fa uomini…”
Grazie Elisabetta sei stata una
cara sorella. Anch’io sento di avere una certa passione per scrivere… un
sentimento vivo, come se fossi innamorata di quest’arte. Quando le persone si
innamorano sentono dentro di sé una grande energia che vorrebbero comunicare
agli altri. Qualche tempo fa oltre a scrivere per Vinculum, ho trovato un'altra
maniera per esprimere questo mio desiderio. Nel periodo 2001-2004 sono stata
insegnante e guida degli studenti che venivano alla Casa di ritiro Rumah Retret
di Palembang. Ricordo che in quel periodo ho scritto molto: poesie e
riflessioni, materiale vario, che ho già pubblicato in quattro libretti insieme
ad altre insegnanti che hanno la stessa sensibilità. Adesso mi piacerebbe
annotare le molte idee e i sogni che appartengono a studenti, pensieri che
possano favorire l'entusiasmo, sviluppare i talenti e gli interessi degli
studenti stessi. Sono contenta perché quest‘arte dello scrivere può contribuire
a lavorare di più sulla crescita e sullo sviluppo della vita dei ragazzi e dei
giovani. A volte mi viene il desiderio di inventare cose nuove, metodi nuovi di
insegnamento per la scuola, per gli studenti.
Nel 2011, dopo essere tornata da Bologna, sono
stata inserita in una scuola unica e piccola dove ora sono vice preside. Qui ho
trovato un’altra realtà: bambini, ragazzini di 11-14 anni alcuni un po’
fragili, un po’ carenti per la mancata attenzione dei loro genitori. Tra di
loro alcuni hanno grandi problemi: feriti, scoraggiati nell'apprendimento, non
si sentono accettati in famiglia. Qualche insegnante si lamenta perché questi
bambini, oltre ad essere difficili da seguire, faticano a stare attenti. Sono
molto distratti e per questo non seguono bene le lezioni. Noi non possiamo
cambiare il materiale didattico che ci viene consegnato. Ma possiamo adattarlo
alle varie situazioni in maniera che i ragazzi siano educati al senso etico e
religioso. Mi dispiace vederli così disorientati, ma anche da parte delle insegnanti
alle volte vedo una certa insofferenza e incapacità di gestire le varie
situazioni. Perciò spesso, li invito a praticare la meditazione per liberare la
mente, per fare sogni per il futuro e insieme trovare maniere diverse, nuove e
anche rilassanti.
In questo terzo millennio, in cui
si usa Whatsapp, ci troviamo invasi da messaggi - video musicali, corti e brevi
che trasmettono anche la parola del Papa. Mi piace usare questo mezzo e spesso
mi ritrovo in classe ascoltandoli insieme agli studenti. Secondo me il Papa,
nel
Adesso ho tra le mani le loro
risposte al mio questionario, mi piacerebbe raccogliere in un piccolo libro il
loro lavoro. Ciascuno ha creato una storia semplice, breve, di soli tre
paragrafi, ma sono scritti toccanti che commuovono. E’ una maniera per
esprimere il loro semplice amore ai loro genitori. Degli 80 ragazzi che hanno
scritto, ho già scelto 35 idee da proporre loro. Sento che questo potrebbe
diventare un piccolo libro, una piccola loro storia con la mamma o il papà.
Alcuni sono messaggi da consegnare ai loro genitori, eventi di vita semplice, a
volte messaggi molto duri e tristi. Ma in fondo c’è sempre una parola di
gratitudine perché vivono in attesa dell’amore della madre e del padre.
La Chiesa cattolica dal Concilio
Vaticano II fino ad oggi ha pubblicato vari documenti riguardanti l'educazione
cattolica come istruzione. Io, missionaria, che lavoro come
insegnante in una scuola cattolica, sento la responsabilità di aiutare gli
studenti cattolici a crescere e svilupparsi nella loro fede e a praticarla.
Quindi, ovviamente, il mio primo compito è quello di conoscere questi documenti
e impostare il mio lavoro sulle linee che vengono date. Mi sento pienamente
coinvolta nelle direttive della Chiesa, per svolgere il mio lavoro come un
servizio e assistere gli studenti in cose pratiche e semplici.
Concretamente collaboro con i
gruppi del coro di studenti, con gli accoliti; nella catechesi per i giovani,
li seguo nella partecipazione all'Eucaristia, nella processione all'offertorio.
Accompagno i ragazzi in questo cammino di fede: con loro preparo l'Eucaristia
ogni primo venerdì del mese, insegno loro il raccoglimento, e insieme viviamo
il mese della Bibbia a livello nazionale (in Indonesia è il mese di settembre),
il Rosario in ottobre e maggio, il tempo della Quaresima, l'Avvento. Cerco il
metodo per presentare gli orientamenti della Chiesa locale e universale in
maniera semplice ma incisiva.
Rimane aperta la sfida per
continuare questo cammino:
Ø come dare una formazione/istruzione in
Indonesia nelle scuole cattoliche, una formazione dinamica che faccia crescere
e maturare le persone?
Ø E noi missionarie, con compiti
specifici ed ecclesiali nell’ambiente dove lavoriamo, come possiamo sviluppare
nei giovani il senso di appartenenza al mondo e alla Chiesa, ovunque siamo?
Ø Cosa abbiamo seminato? E cosa
raccoglieremo?
Sono domande che ritengo
importanti per prepararci al futuro della scuola e al futuro della nostra CM.
Questa è la mia piccola
esperienza che ho voluto condividere con tutti voi nella speranza che aiuti a
rinnovare la nostra fede e il nostro amore in Gesù Cristo Signore, nostro
Salvatore, che ci è guida nell’inserimento di questo mondo anche come
consacrate secolari.