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Una quaresima diversa tra storia… affari…e altro
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Alleluia, ormai siamo nel periodo pasquale, ma mi prendo un tempo per riguardare i giorni di questa quaresima 2017, il cui percorso  ha avuto tappe un po’ diverse dal solito. Il 7 marzo sono in partenza per Porto con un mandato ufficiale del CC per accompagnare la vendita della nostra casa di Porto e cercare di trovarne un’altra. Dovrei partire con Iberia via Madrid, ma ha dei disguidi e mi dirottano con la Lufthansa a Francoforte, dove passo delle lunghe ore. Mi dico: “è quaresima ed è bene che la mia pazienza venga messa alla prova”, comunque mai stata a Francoforte e giro in lungo e largo l’aeroporto, che ha dei momenti di confusione e altri veramente tranquilli e finalmente riparto e a mezzanotte sono a destinazione.

La storia

Era ottobre del 1967 quando arrivarono a Porto, Teresa Carvalho, Teresa Castro, Ilda e Lisetta Licheri a cui si aggiunse subito Teresa Gonçalves. Provvisoriamente con l’aiuto di padre Giulio Gritti trovarono ospitalità in questa casa che era in vendita. In archivio c’è questa lettera di padre Albino indirizzata al proprietario, signor Francisco Wandsneider : “riceva il mio più vivo ringraziamento per l’ospitalità’ che ci da nella sua casa di rua Miguel Bombarda 211. Speriamo che questa opera di carità in favore della nostra umile Famiglia ottenga le maggiori grazie del cielo per lei e la sua famiglia……”e sempre scritto da padre Albino il bigliettino rivolto a san Giuseppe: “Abbiamo bisogno di una casa – A noi piacerebbe rimanere qui poveri ma tranquilli“. San Giuseppe fece la sua parte e rimanemmo là riuscendo ad acquistarla. Da allora dire Rua Miguel Bombarda 211 è stato come dire CM in Portogallo Quante volte abbiamo nominato questa casa, quante di noi portoghesi e no ci abbiamo vissuto per poco o per molto tempo. La storia e la vita che si sono svolte in questa casa è ormai lunga... Ma gli anni passano e anche per le casa si fanno sentire, gli interventi per rimodernarla e renderla più funzionale sarebbero molto costosi, e visto che attualmente ci sono molte offerte per comprarla si decide per la vendita.

Penso debba far parte della storia anche questo episodio. Fra le varie agenzie immobiliari che si sono interessate all’acquisto, si e presentato con nostro stupore un signor Francisco Wandsneider (esattamente il nipote dell’antico proprietario che non sapeva che la casa era stata di suo nonno) E quando abbiamo dovuto scegliere a quale agenzia immobiliare affidarci, anche questo motivo ha avuto il suo peso. Così in questo marzo del 2017 proprio il giorno 20 in cui quest’anno si festeggia liturgicamente san Giuseppe accettiamo e firmiamo il compromesso di vendita. Sulla facciata è messo un cartello: IN VENDITA e comincia così la processione dei probabili compratori, da accompagnare in tipo visite guidate, e come mettersi in vetrina e’ già abituarsi all’idea che non sarà più “nostra”.

Questa vendita provoca senz’altro una dimensione di tristezza e di perdita, e a chi tocca fare questo lo fa non senza emozione. Cosi è la vita, e fatta di cambiamenti, di perdite, di lutti, sono queste le mie riflessioni , mentre spazzo le innumerevoli camelie che cadono a terra, nel nostro bel giardino, dopo essere state ammirate in tutto la loro bellezza.

Cammini e ricerche

La nuova casa di Porto

Insieme a Laura, visto che siamo in quaresima cominciano le tappe delle nostre “via crucis”, per provvedere i documenti necessari alla vendita passiamo da uffici vari, notaio, avvocato, curia, per tutti i gusti e allo stesso tempo cominciamo la ricerca di un’altra casa Anche per comprare nel mercato immobiliare offerte non mancano ma non è facile scegliere una casa che risponda alle nostre necessita ed esigenze. Sempre con Laura su e giù per strade e quartieri ne facciamo di strada, anche perche ci teniamo a verificare sul terreno dove le case sono situate quali mezzi pubblici ci arrivano, dove sono i negozi, la chiesa. Una è bella, ma localizzata molto fuori mano, un’altra è piccola, un’altra in un bel quartiere proprio davanti alla chiesa, ma brutta. In qualcuna già sogniamo di esserci, ma poi valutando bene tutti gli aspetti diciamo di no. Nella fase di valutazione ci accompagnano anche Lucia e Teresa Castro e non manca anche la collabazione di João, nipote di Lucia è che ingegnere. Teresa sempre vivace e dinamica con i suoi 80 anni, dice che non è giusto innamorasi di una casa per poi dire di no. Ma l’innamoramento non è ancora promessa di fedeltà e quindi si va avanti in cerca di un”nuovo amore”. Fra tanti percorsi non manca anche una tappa più spirituale a Fatima insieme a Teresa.

E’ giovedì santo quando ci sediamo questa volta noi come compratori davanti a un venditore per definire l’acquisto di una casa che questa volta sembra quella giusta.

Quello che vale

Arriva il venerdì santo, sono sull’aereo per ritornare in via Guidotti. Mi accompagnano le immagini di case e case a non finire, ma anche di camelie, azalee, rose, colori di una primavera che avanza e abbellisce ancor di più la città, dello scorrere maestoso del fiume Douro, del volo dei gabbiani e del loro garrire per poi tuffarsi nelle acque del fiume con la vista dell’oceano, di un cielo azzurro l’esperienza limpidissimo e di altri giorni freddi e gelidi con il vento sferzante.

Ma più di tutto porto nel cuore di condivisione fatta con le sorelle del gruppo di Porto, come sempre mi hanno accolto “com muito carinho”, tra l’altro ho partecipato con loro al ritiro mensile e alla festa dell’Eccomi con gli amici. Condivisione fatta anche a volte di discussioni e differenze, punti di vista diversi, ma che arricchiscono la comunione e rafforzano le relazioni, ed è questo che conta di più, ed è questo che sperimento l’ultimo giorno della mia permanenza quando in una via affollata, per caso, incrocio Zeferino,mozambicano , amico della CM a Maputo e ora a Porto per fare il dottorato. L’allegria di tutti e due è grande, lo porto subito a conoscere la nostra casa e subito si sente accolto anche dalle altre e dice di sentirsi a casa… allora il fare della nostra casa una Betania non è legato tanto alla casa di muro che pur affettivamente ci dice tanto, ma allo stile con cui l’abitiamo e allo spirito con cui le diamo vita.

San Giuseppe continui ad accompagnare il processo di compra e vendita della casa non ancora conclusi e aiuti il gruppo di Porto a guardare oltre la sofferenza e la fatica di lasciare questa casa, proprio in quest’anno in cui si celebrano i 50 anni di presenza in Portogallo, per vedere la casa nuova anche come possibilità di rinnovamento e di nuovi cammini.

Edvige Terenghi

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