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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Intervista ad Agnese
Posted by Compagnia Missionaria

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Presentati: di dove sei? Come è composta la tua famiglia? Parlane ampiamente. Qual è la tua cultura, te ne senti parte, come? Altro? La tua professione? Attualmente come vivi la situazione di precarietà di tua mamma? Quando riprenderai il lavoro di Infermiera?

Sono di Sarcedo (VI). La mia famiglia è composta oltre che da me, da mia Madre di 91 anni, e un fratello di 63, il fratello maggiore pensionato vive in Puglia dove ha svolto la sua professione nella marina militare e una sorella, religiosa delle orsoline del S.Cuore di Maria, missionaria in Brasile. Sono la figlia minore e mi sono sempre preso cura della famiglia fin da quando ho terminato la scuola dell’obbligo, iniziando così a lavorare in fabbrica nel settore tessile per quasi 10 anni. La famiglia era povera, lavorava i campi che non rendevano un guadagno sufficiente. I due fratelli maggiori sono partiti giovanissimi per seguire la loro strada. Papà è morto 10 anni fa: ho potuto assisterlo fino alla morte. La mia cultura media sviluppatasi nel corso degli anni insieme al mio cammino umano, professionale, spirituale, mi ha visto passare dal lavoro in fabbrica ad entrare come inserviente in una casa di riposo. Successivamente sono stata inviata a fare i corsi per operatrice di assistenza secondo le leggi regionali degli anni 80 assumendo una configurazione di livello superiore anche nel lavoro. Sono stati anni molto stimolanti professionalmente, umanamente e spiritualmente. In quel periodo ho frequentato anche la scuola serale di teologia per laici in diocesi: un corso durato 3 anni che mi ha arricchita ulteriormente ampliando le mie vedute anche sulla storia e sul nostro tempo, sulla chiesa e sul suo cammino. La possibilità poi di realizzare la mia aspirazione professionale di infermiera, si realizzò nei primi anni 90 dopo avere conseguito l’ammissione al terzo anno di scuola superiore frequentata la sera come studente lavoratrice. Questo era il requisito per accedere alla scuola infermieri.  Anche la famiglia in quel periodo stava discretamente bene. Così venni a Bologna dove ho vissuto per tre anni  in Via Guidotti nella nostra sede centrale e dove ho frequentato la scuola infermieri all’ospedale Maggiore. Finita la scuola sono rientrata in famiglia dove ho ripreso il lavoro e la cura dei miei. Durante questo tempo vari percorsi formativi mi hanno sempre tenuta aperta alla realtà locale, nazionale e mondiale. In poche parole alla realtà globale, con una lettura evangelica trasversale per coglierne appelli e segni.  Dal 2001 svolgo la mia professione di infermiera all’ospedale di Bassano del Grappa. Per 10 anni ho lavorato nell’area chirurgica e chirurgica specialistica.  Dal febbraio scorso dopo un periodo di aspettativa per occuparmi dell’assistenza della mamma, sono stata collocata nell’area pediatrica infantile-nido. Credo sia anche questo periodo lavorativo un dono della Provvidenza per accogliere il dono della vita dal suo inizio e contemplare il miracolo continuo della vita che dice al mondo che Dio non si è ancora stancato dell’uomo. Lavoro e assistenza della mamma occupano quasi la totalità della mia giornata. Sono supportata anche dall’aiuto di una persona per la mamma. L’icona del buon samaritano sta guidando e illuminando questi anni di maggiore carico assistenziale della mamma.

- Da quanto tempo conosci la CM? Quali aspetti vivi meglio della tua appartenenza alla nostra famiglia? I tuoi gruppi CM di appartenenza? Quali sono le attività CM che senti più vicine alla tua sensibilità? Quali aspetti della tua formazione ti hanno aiutata a crescere come donna? Dove senti che potresti condividere le tue competenze?

Conosco la C.M. da metà anni 80. L’ho conosciuta durante un corso di esercizi tenuto da una missionaria. Sono entrata poi negli anni 90 e la prima consacrazione è avvenuta nel ’99. Gli aspetti che mi ritrovo a vivere nella mia attuale realtà di vita sono la spiritualità centrata sull’amore del cuore di Cristo che si concretizza nell’oblazione, nella semplicità, nell’offerta della vita. Ancora, nel vivificare ogni ambiente di vita con i valori del vangelo. I gruppi di appartenenza sono stati il gruppo di vita in famiglia di Bologna che per me è stato uno spazio arricchente di pensiero, di elaborazione e riflessione di contenuti umani e spirituali. Attualmente faccio parte del gruppo di vita fraterna di Bologna. Le attività che sento più vicine alla mia sensibilità sono la missione, l’evangelizzazione, la promozione umana, la lettura e lo sguardo sulle realtà umane dal punto di vista del Vangelo, di Dio. La formazione è stata importante e lo è tuttora nella mia formazione di donna. Ma chi mi ha segnato nella mia crescita come donna sono state alcune figure femminili e maschili. Una religiosa, con cui ho lavorato per 13 anni, mi ha segnato profondamente come crescita nell’attenzione all’altro, nella concretezza quotidiana, nella sensibilità femminile, nella promozione umana. Devo molto a questa suora il cui amore è sempre stato sincero e vero. Da qualche anno è morta e ora la sento presente nella comunione dei santi. Altre figure sono stati alcuni sacerdoti che mi hanno aiutata a riconoscere e tirare fuori i talenti, le risorse, gli aspetti positivi e metterli in moto. Sento che la mia formazione è stata beneficiata anche da qualche missionaria, in particolare ne cito una per tutte, Francesca Righi. Sono passati ormai 10 anni dalla sua morte, ma dentro mi porto la sua attenzione, la sua delicatezza, la ricchezza dei contenuti che ci offriva, la speranza e lo sguardo positivo che aveva per ognuna, anche per me.

In questo momento lo spazio per condividere le mie competenze è ristretto per la complessa realtà familiare che sto vivendo. Sento comunque che ogni istante della vita è luogo dove incarno l’accoglienza di Gesù e dove cerco di trasmetterla.

- Fai parte di una comunità parrocchiale? Come vivi la tua presenza in parrocchia? In Diocesi?

Faccio parte della mia comunità parrocchiale S.Maria Assunta in Sarcedo fin dalla nascita. Nella parrocchia sono inserita nel gruppo missionario, nel canto, nel consiglio pastorale, nei ministri dell’Eucarestia. In questi gruppi oltre al servizio mi si chiede un po’ di animazione spirituale. Nel gruppo missionario si cerca di sostenere i missionari della parrocchia, si sostengono progetti mirati e adozioni a distanza attraverso iniziative varie per raccogliere fondi. Ma molto importante è tenere viva in parrocchia la sensibilità missionaria per una conversione continua degli stili di vita. Con il canto animiamo le messe  domenicali e altre celebrazioni liturgiche. Come ministro dell’Eucarestia aiuto il celebrante nel dispensare la comunione nelle messe domenicali e al bisogno nel portare la comunione ai malati e anziani. Nel consiglio pastorale si attuano delle decisioni comuni per il cammino pastorale della parrocchia e si cercano in una riflessione comune le linee pastorali per la crescita della comunità. In questo tempo la mia presenza in parrocchia è limitata per l’impegno nell’assistenza della mamma. In diocesi sono presente nel coordinamento degli istituti secolari e nella pastorale vocazionale.

- Lavori in contatto con i Gesuiti? Da quanto tempo? Quali impegni svolgi? Dove senti che potresti condividere le tue competenze?

Con i Gesuiti collaboro del 1999 nel campo degli esercizi spirituali ignaziani nella vita ordinaria. Ho avuto la grazia di fare questi esercizi spirituali nel biennio 1995-1997 con un gesuita. E’ stato un percorso che mi ha dato molto anche nel campo formativo spirituale e che ha integrato la mia formazione nella compagnia missionaria. In loco nel raggio di alcuni chilometri assieme ad un’altra guida animiamo questi corsi di esercizi spirituali della durata di due anni, mensilmente ci incontriamo con il gruppo di guide della zona per la supervisione. Anche questo è un tempo formativo dove lavoriamo su contenuti biblici e ignaziani. Gli esercizi ignaziani sono una forte esperienza di Dio che mi hanno segnata profondamente nel vivere la relazione con Dio nella preghiera vissuta alla luce della Parola di Dio nel contesto della vita quotidiana. La pedagogia ignaziana aiuta con un metodo, con un modo di procedere, con il discernimento e questo mi aiuta ad essere attenta agli appelli alle chiamate di Dio dentro la storia,  dentro il nostro  tempo. Attenta ai movimenti del cuore. Credo che questi aspetti siano di valido aiuto proprio per noi laici consacrati nel mondo: attenti ai movimenti del nostro cuore davanti alla Parola di Dio e alle realtà in cui ci troviamo inserite.

- Con i Dehoniani? Ci sono relazioni significative? Quali?

Con i Dehoniani ci sono  rapporti di amicizia sporadica. Con qualcuno c’è stata qualche piccola collaborazione nell’animazione della giornata missionaria nella mia parrocchia. I limiti sono dati dalle distanze e dal poco tempo a disposizione per coltivare relazioni e attività comuni.

- Che rapporto hai con il territorio? Con le varie realtà che ti circondano?

Sono attenta alla realtà del territorio. Nel limite del possibile partecipo a qualche iniziativa nel volontariato dove metto a disposizione le mie competenze infermieristiche. A questo scopo proprio il 19 dicembre u.s. mi è stato assegnato il 26mo premio della bontà da parte di un’associazione sportiva con il sostegno del comune. La motivazione riguardava il servizio alla comunità parrocchiale e l’impegno verso le persone bisognose.

- Cosa vorresti comunicare a tutta la CM?

Non ci resta che amare!!!!!!!!

- Hai qualche sogno nel cassetto?

Un po’ di spazio per me, in questo tempo è proprio poco e si rischia di perdere il contatto con se stessi e con Dio. E poi partecipare ad una S.Messa di Papa Francesco a S.Marta…..

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