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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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A braccia aperte
Posted by Edvige Terenghi

De braços abertos…. ( a braccia aperte) è il ritornello musicale pubblicitario della TAP che mi accompagna sull’aereo nel viaggio Bologna/ Porto il 17 marzo.

Allo stesso tempo, con questo sottofondo, penso a come definire questo viaggio che verte più sul gratuito che sul necessario, più sul condividere che sul fare, ed è con questo atteggiamento che mi preparo a vivere questa settimana che mi aspetta in Portogallo.

All’arrivo a Porto, Lucia Correia e Teresa Castro (già scattando foto) sono pronte a ricevermi all’aeroporto. Mi ritrovo cosi con una sensazione piacevole di ritorno a casa in rua Miguel Bombarda.

Al mattino dopo aprendo la finestra dal lato della veranda che da sul giardino, mi appare davanti agli occhi la spettacolare fioritura dell’albero di magnolia. Anche questo de “braços abertos”.

La settimana è costellata da tanti momenti di incontri fraterni di convivio e di fraternità. Al centro della settimana il 21 marzo l’incontro con gli amici per celebrare la festa dell’ “eccomi”. L’invito fatto agli amici prevedeva la mia testimonianza e mi presentava come una missionaria con un “curriculum molto diversificato.

Il condividere la mia esperienza mi ha fatto ripercorrere un po’il mio ormai lungo cammino nella CM, ed è stato anche un momento di verifica su come vivo concretamente quello che dico a livello teorico.

Nella mia vita c’è stato un “eccomi” detto una prima volta come risposta ad una chiamata, che mi ha portato a scegliere la CM senza sapere bene dove mi avrebbe portato. Poi via via è divenuto un “eccomi” ripetuto cercando di accogliere “la sua volontà in qualunque forma si manifesti”(Statuto n.7) nel piccolo della vita quotidiana e in progetti e decisioni più importanti. Questa Sua volontà che passa attraverso l’accettazione di un progetto CM. verificato, non solo a livello personale, ma comunitario e anche attraverso gli appelli più urgenti della realtà in cui ci troviamo. Tener presente questo a volte significa non dare per scontato quello che facciamo, ma la ricerca a volte faticosa di come porci e di come rispondere in maniera coerente alla realtà che ci interpella.

Ci sono stati “eccomi” gioiosi accettati con le ali ai piedi. E altri dolorosi, come strappi violenti,che mettevano in dubbio se quello era veramente il cammino giusto.

I giorni passano condivido il quotidiano semplice e fraterno con Lucia e Teresa e altri momenti arricchenti come l’incontro con le varie sorelle che vivono in famiglia, Justina, Carmen, Rosa, Gloria, Amelia Lidia, per telefono sento Margarida, Odette e Conceiçao. Con ciascuna ci sono ricordi, avvenimenti, esperienze vissute insieme, ed è bello aggiornarsi , ricevere e dare notizie dei nostri gruppi.

C’e spazio anche per una cena con Padre Giulio Carrara di vecchia data, e i giovani postulanti della comunità dehoniana di Boavista, e un pranzo della domenica con Milu sorella di Lucia e la sua bella famiglia.

Con Teresa Castro ci ritagliamo anche un pomeriggio turistico; la nostra meta sempre attraente è la “Foz”, dove il fiume Douro entra nell’Atlantico, ma quando arriviamo il vento è fortissimo, mi aspetto quasi di volare, e quindi ci rifugiamo in una struttura che a detta di Teresa dovrebbe essere un ristorante, e invece ci ritroviamo nell’oceanario, lo visitiamo, davvero interessante il mondo acquatico e marino che vediamo. Ci rilassiamo e divertiamo, correndo poi, un po’ in ritardo per la cena che ci aspetta con padre Arnaldo, anche lui di vecchia data.

Arriva il 25 marzo Solennità dell’Annunciazione del Signore, con Lucia e Teresa partecipiamo all’eucarestia e ci sentiamo in comunione con tutta la CM.

Nel pomeriggio accompagnata ancora da Lucia e Teresa riparto da Porto con destino a Lisbona.

Oltre alle valigie porto con me alcune magnolie e fiori del nostro giardino, anche loro devono passare diversi controlli, penso chissà se resisteranno fino a Bologna!

Arrivo a Lisbona e qui mi fermo da Teresa Gonçalves, lei non è ancora andata a messa, e ci tiene ad andarci insieme. Cosi, sono alla seconda eucarestia, di questa festa, andiamo nella Chiesa di Loreto per sentirci in comunione anche con i padri Dehoniani.

Seguendo il passo veloce di Teresa sia all’andata che al ritorno, a piedi, nonostante il vento freddo mi godo un po’ di Lisbona illuminata dalla luna.

Naturalmente con Teresa si fanno le ore piccole, ma il mattino dopo è pronta a riaccompagnarmi all’aeroporto. E’ il giorno dopo, la notizia della tragedia dell’aereo precipitato sulle Alpi. Controlli più accurati e un po’ di ansia si avvertono. Al controllo bagagli però vedo dei sorrisi quando passano i miei fiori, e sono di nuovo in aereo. La vita non si ferma ed è veramente nelle mani di Dio. Il cielo è nuvoloso ma squarci di azzurro lasciano intravedere la città illuminata dai primi raggi di sole.. Valeu! e’ stata un esperienza veramente de “braços abertos”.

Eccomi di nuovo in Via Guidotti, anche i fiori arrivano, come segno di comunione e di primavera e anche qui in casa in questa settimana c’è stata aria di novità: Lucia Maistro è la nuova responsabile del gruppo e in più c’è Paola che farà parte del nostro gruppo. Torno anche in tempo per partecipare alla festa “dell’Eccomi” di Bologna impostata sul ricordo di Padre Albino, a un anno dalla sua morte. A fine incontro vengono distribuite delle frasi dette da lui.

Quella che tocca a me dice:

“La nostra casa dovrebbe essere come una Betania un luogo dove Gesù possa abitare volentieri e trovare una calorosa accoglienza, carità e spirito di servizio”.

Penso che a Padre Albino stia ancora molto a cuore che nella nostra casa, nei nostri gruppi, nella CM, nel nostro quotidiano ci impegniamo a costruire questa dimensione della nostra spiritualità. E senz’altro ci sostiene e intercede per noi.

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