Logo
COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
Compagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia Missionaria
Preparazione all'Assemblea 2015 (1)
Posted by Dolores Biggio

Relazione è soddisfare il bisogno essenziale della persona

LA SAMARITANA (prima parte) Gv 4,5-15

Ascolto della parola (Lectio)

Giunse pertanto ad una città della Samarìa chiamata Sicàr vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo.
Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli infatti eranoandati in città a far provvista di cibi.
Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere! “, tu stessa gliene avresti chiesto
ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?» Rispose Gesù: “chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».

Riflessioni sulla Parola (Meditatio)

I personaggi principali in questo passo del Vangelo di Giovanni sono Gesù e la donna Samaritana. Il vero dialogo avviene tra loro. II resto (i discepoli, i compaesani...) ...

L’incontro sembra casuale; è l’incontro di due bisogni elementari: la sete e l’acqua.

Per la donna l’acqua del pozzo. Per Gesù l’acqua della rivelazione di Dio, che si fa dono nello Spirito. II Salvatore del mondo si fa bisognoso come gli altri uomini, per avere la possibilità di incontrarli nelle loro stesse necessità e dar loro il dono della Grazia. È la meraviglia di un Dio che chiede per dare.

Le domande della Samaritana e le risposte di Gesù, sembrano andare ciascuna per conto proprio: l’acqua del pozzo e l’acqua “che zampilla per la vita eterna”. Gesù ci dona, ci comunica la vita stessa di Dio, la Grazia santificante, dono soprannaturale, che ci rende figli del Padre, partecipi della sua stessa natura e fratelli tra noi. II Padre che è la vita, il figlio che è la Verità, lo Spirito che è l’Amore abitano in noi. I sacramenti, la preghiera, il mistero della Chiesa, corpo mistico di Cristo, la comunione fraterna.., sono realtà che sgorgano da queste “acque di vita eterna”: la Grazia.

Forse abbiamo perso un poco questa dimensione fondamentale, essenziale della vita cristiana e della Chiesa. Siamo più preoccupati dell’acqua del pozzo: le nostre efficienze, le nostre strutture, il consenso, cose che possediamo, che costruiamo, la concorrenza con gli altri, il prestigio...

C’è il rischio di svuotare il Messaggio cristiano dell’essenziale. Se curassimo di più la nostra spiritualità, la vita interiore, come si diceva una volta, diventeremmo anche per i fratelli una fonte di speranza e di luce.

Verifica e confronto

Siamo più preoccupati dell’acqua del pozzo o dell’acqua che diventa fonte zampillante?

La Parola si fa preghiera (Contemplatio)

Salmo 62

O Dio, tu sei il mio Dio,
all’aurora Ti cerco,
di Te ha sete l’anima mia
a Te anela la mia carne
come terra deserta, arida, senz’acqua.
Così nel Santuario Ti ho cercato,
per contemplare la Tua potenza e la Tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mia labbra diranno la Tua lode.
Ti benedirò finché io viva,
nel Tuo nome alzerò le mie mani,
mi sazierò come a lauto convito,
e con voci di gioia Ti loderà la mia bocca.
Nel mio giaciglio di Te mi ricordo
penso a Te nelle veglie notturne,
Tu sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle Tue ali.
A Te si stringe l’anima mia.
La forza della Tua destra mi sostiene.

Condividi l'articolo su:
Logo
COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
Via A. Guidotti 53, 40134 - Bologna - Italia - Telefono: +39 051 64 46 472

Follow us on Facebook