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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
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Serafina in Mozambico
Posted by Admin
Nella lotta contro il tempo, non trovo tempo per ciò che ritengo essenziale e sono costretta ad occuparmi di cose burocratiche che non portano beneficio a nessuno.

Per mantenere la serenità e la gioia ( è questo il volto che voglio avere e manifestare) e rispondere alle esigenze del Ministero dell’Educazione, non mi rimane altro tempo per cose diverse.. In questa situazione concreta, non ho altra alternativa se non quella di condividere le fatiche, le preoccupazioni, le stanchezze… di tutti coloro che si trovano nella stessa barca e cercano di remare contro corrente. Mi piace prendere coscienza, sentire di avere un volto sereno, che comunica speranza, in questo scenario disumano in cui si trova la categoria dei Professori in Portogallo.

Sto bene, ma sono molto stanca. L’anno scorso, dopo sei anni di lavoro nella scuola privata, sono ritornata a insegnare nella scuola pubblica. Non è stato facile adattarmi a questa scuola e neppure rispondere a nuove sfide, alla quale non mi sentivo preparata: insegnare Tecniche di Informatica e Area Vocazionale a bambini con Necessità Educative Speciali.

Dopo un anno di lavoro a livello professionale e pastorale (formazione di adulti in parrocchia, incontri di formazione con i Ministri Straordinari dell’Eucaristia, orientare una volta al mese la Lectio Divina e la catechesi degli adulti in preparazione alla Cresima) ho pure partecipato al Segretariato della Famiglia Dehoniana e al Segretariato delle Vocazioni e dei Formatori nell’ambito di “ Novahumanitas” una volta al mese, in due gruppi. Oltre questo, ho dovuto fare assistenza a mia sorella Vitalina che da 16 anni è ammalata.

E’ evidente che, sono arrivata alla fine dell’anno sociale con il bisogno di riposare, di fermarmi, pregare, contemplare, stare con gli amici…Come la cerva sospira ai corsi d’acqua, così la mia anima, il mio corpo sospiravano il riposo, la preghiera, la contemplazione… Però le correnti d’acqua che il Padre aveva preparato per me erano ben diverse da quelle che io sognavo e desideravo.



P.Aderito S.C.J. più di una volta mi aveva invitato ad andare con lui e con un gruppo di giovani volontari a Nampula. Avevo sempre rifiutato dicendo che, più che partire per un’esperienza di quel genere, sentivo il bisogno di pregare e di riposare. Il gruppo di giovani volontari decisero finalmente di fare tale esperienza con la CM a Nampula.

Allora mi venne l’idea di parlare con p. Aderito per organizzare prima un incontro tra questi ragazzi e il gruppo CM di Porto, al fine di conoscerci tra noi. A me fu dato il compito di animare e organizzare questo incontro. Mi venne l’dea di preparare un Power Point della CM. Dopo l’incontro, realizzato nel Centro dehoniano a Pinheiro Manso, abbiamo invitato gli stessi giovani per il mese seguente a un pranzo con le missionarie, nella nostra casa di Porto. Il giorno stabilito io e Laura ci siamo rese disponibili per accoglierli e preparare loro il pranzo.



Durante il pranzo, uno dei volontari, Paolo mi disse: “Perché non vieni con noi a Nampula, così potresti prepararci da mangiare”! P. Aderito appoggiò l’idea dicendo che le missionarie di Nampula avevano bisogno di aiuto per accogliere e gestire il gruppo di volontari. Così contro ogni logica umana accettai la provocazione e decisi di dare il mio aiuto, la mia collaborazione a questa esperienza di lavoro della Famiglia Dehoniana. Sì, questa è stata la mia grande esperienza di lavoro nella Famiglia Dehoniana. Un po’ come il povero del Vangelo che dà la sua unica moneta o come la vedova che cuoce l’ultimo resto di farina… io però non ho dato una moneta, né il resto di farina, ho dato le mie mani per cucinare a un gruppo (volontari e missionarie) di 14 persone, che a volte aumentavano fino a 18 / 20.



E’ stata un’esperienza molto bella ed arricchente che mi ha permesso di esprimere la mia disponibilità, il servizio, la comunione, la condivisione, il rispetto.

Ho la sensazione di aver partecipato a un grande banchetto, però di non aver fatto ancora la digestione di tutto. E’ difficile esprimere tutto quanto ho vissuto e sentito in questa esperienza di volontariato.

Mi ha affascinato il gruppo delle missionarie del “ Bairro Napipine “ per la maniera evangelica in cui sono incarnate, inserite, tra la gente. Come Gesù nella moltiplicazione dei pani, così anche loro moltiplicano le energie nella promozione umana, nell’evangelizzazione e nell’accoglienza. Grazie di cuore a Mariolina, a Martina, Helena e Gabriela che mi hanno fatto sentire veramente come fossi a casa mia. Il loro esempio è testimonianza di coloro che si donano con generosità e non invecchiano…

A loro volta, i volontari hanno saputo donarsi con generosità per organizzare la Biblioteca del Centro Culturale di Napipine, all’animazione dei giovani, dare il loro aiuto nell’ospedale psichiatrico. Siamo arrivate ciascuno di noi “da mille strade diverse” e molto in fretta ci siamo sentiti famiglia nella condivisione degli impegni, delle preoccupazioni, dei momenti di distensione, a tavola.. In maniera quasi divertente ero diventata per Paolo e Caterina la loro nonna, per Maria la mamma, per Edoardo la suocera. E proprio vero che quando ci uniamo in comunità per costruire la fraternità ci sentiamo veramente famiglia.

Mi sono piaciuti molto gli incontri con i giovani, con le comunità dei credenti, con il mondo universitario e particolarmente con i Padri dehoniani di Nampula, dell’Alto Moloque, di Milevane e Gurue. La condivisione e fraternità con i volontari che si trovano nell’Alto Moloque e Gurue, mi hanno affascinata per la loro generosità e bontà. Sono giovani che hanno lasciato la loro famiglia, il loro mondo pieno di ogni conforto per sognare e risvegliare sogni nei giovani mozambicani e per aiutarli negli studi. Non c’è dubbio che il Volontariato è una scuola di vita, di amore, di umanità personale e comunitaria.

Mi sono sentita privilegiata nel poter partecipare all’inaugurazione del Centro Culturale di Napipine e alla celebrazione dei 40 anni di presenza CM in Mozambico, e dei 10 anno d’inizio del gruppo di Amici.

Nell’Eucaristia di ringraziamento per quanto la CM aveva realizzato in Mozambico in questi anni, p. Aderito disse: “Qui a Nampula, Mariolina, Martina, Helena e Gabriela continuano ad essere come lampade di Dio che illuminano coloro che vogliono vedere Dio più da vicino. Ricordiamo anche il gruppo di Amici della CM che celebrano c on noi 10 anni di vita. Che la spiritualità del Sacro Cuore possa irradiarsi ancor più in questa terra.Che la Famiglia Dehoniana, Padri dehoniani, Compagnia Missionaria e laici possano insieme studiare e celebrare P. Dehon, un profeta che ancora oggi interpella il nostro tempo”.



La gioia, il sorriso, l’affetto dei bambini e del popolo in generale sono rimasti dentro di me come … gigante con lo slogans: “Per vivere contenti basta essere vivi, guardare il tramonto del sole, coltivare e vendere un ciuffo di insalata, avere una capulana da indossare, lavarsi e lavare in un fiume e ritornare a casa per la strada senza asfalto con un po’ d‘ acqua per fare la “matapa”.

Al ritorno mi sono fermata due giorni con il gruppo CM di Maputo. Ho avuto la fortuna di vedere Irene, Giannina, Alice e Julieta.



E le parole non bastano per ringraziare la calorosa accoglienza che mi hanno riservato.



Serafina Ribeiro
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