Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
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14 / 05 / 2021
SOLENNITA\' DEL SACRO CUORE DI GESU\'
Venerdì 11 giugno 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLENIDADE DO SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Sexta-feira 11 de junho de 2021...

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14 / 05 / 2021
SOLEMNIDAD DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS
Viernes 11 de junio de 2021...

la sua eredità è grande
“Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.” (Mt. 11,25)
Vogliamo rendere grazie al Signore per la vita di P. Albino che ha
raggiunto il suo compimento ed è passato all’altra sponda dove ci precede nel
Regno di Dio. Vogliamo ringraziarlo a più voci perché ognuna di noi ha vissuto
la sua relazione personale con lui. C’è anche chi ha chiesto, in questo
momento, di rimanere in silenzio, sappiamo però che abbiamo e avremo molti modi
tutte e tutti di lodare il Signore per la sua vita e per il dono della
Compagnia Missionaria.
Ci è chiesto in questo momento di contemplare il mistero delle nostre vite
nel grande disegno di amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Contemplare
la Sua Misericordia che fa fiorire la vita e la vita in abbondanza soprattutto
in coloro che sono più piccoli e che si lasciano guidare dove Lui ci vuole
condurre.
La gratitudine della Compagnia Missionaria per il suo Fondatore si esprime
soprattutto riconoscendo il cammino che, con P. Albino abbiamo intrapreso e che
ci ha portate e ci porta ad esprimere come consacrate secolari il nostro
servizio alla Chiesa e al mondo nell’evangelizzazione e nella promozione umana.
Sono stati tanti i messaggi giunti da ogni parte del mondo: dal padre
generale dei P. Dehoniani, P. Ornelas che si trova in questo momento in India;
dalla Guinea Bissau, dall’ Indonesia, Angola, Argentina, Cile, Mozambico,
Portogallo, dai Padri Dehoniani sparsi in tutto il mondo, dalle persone amiche
che ci seguono. A tutti il nostro ringraziamento molto sentito. Un
ringraziamento particolare alle comunità dei dehoniani di Bologna che ci hanno
confortate con la loro presenza fraterna e con la preghiera.
Siamo presenti qui soprattutto le missionarie italiane e portoghesi ma, nei
Paesi dove siamo presenti: Italia, Portogallo, Indonesia, Mozambico, Guinea
Bissau, Cile e Argentina; tutte si sono fatte presenti ed hanno vissuto momenti
di preghiera nei luoghi dove sono presenti. Così viviamo quella comunione
missionaria a cui P. Albino teneva particolarmente. La sua eredità è grande e
non possiamo sintetizzarla oggi in poche parole ma desideriamo viverla in profondità
così come ci è stata trasmessa scolpendo il nostro cuore perché possa dilatarsi
come il Cuore di Cristo nostro Maestro e Signore.
Tante missionarie e familiares hanno inviato messaggi. Tante persone si
sono fatte presenti. Ci premureremo di pubblicare ogni cosa perché tutto possa
essere a gloria e gioia del Padre.
Infine un grazie speciale per coloro che sono state vicine a P. Albino in
questi ultimi anni prodigando attenzioni e cure perché potesse vivere
serenamente questo ultimo tratto del suo cammino su questa terra.
Martina

grazie riconoscente
Carissima Martina,
la tua telefonata inaspettata che
mi annunciava la morte di P. Albino mi ha suscitato grande emozione ma anche
grande pace. P. Albino è nato a vita nuova nella luce pasquale, e questo è bel
segno.
Non puoi immaginare quanti
pensieri per tutto il giorno mi sono venuti alla mente, ho pianto ma anche
gioito e ringraziato per il dono della lunga vita concessa a P. Albino, vissuta
al servizio del Regno.
Io personalmente, ringrazio il
Signore per aver vissuto, in questi ultimi anni, vicino a lui, in particolare
da quando la sua salute non permetteva più di gestirsi da solo. Non si è mai
lamentato della sua situazione fisica e la sua serenità lo ha accompagnato fino
alla fine.
Parlare di P.Albino non è facile,
perché lui stesso se potesse parlare, alzando la mano con un suo gesto tipico direbbe: “ma cosa dici
smettila!” Ma questa volta non
smettiamo…
Il ringraziamento è la cosa più
“ovvia” credo comunque che questo grazie che si vuole dire a P. Albino è un
“grazie riconoscente” confermando ciò che è stato per la Chiesa, per la sua
congregazione (amatissima )SCJ, e anche per il coraggio di aver speso la sua vita al servizio del Cuore di
Cristo e aver dato vita alla Compagnia Missionaria. E la nostra presenza nei 4 continenti è il
segno di gratitudine e il fiore più bello che possiamo deporre sul suo corpo
esanime, come segno di eterna gratitudine.
La vita di P. Albino è stata
scandita: dalla fedeltà alla sua vocazione; dalla gioia di vivere il suo
sacerdozio; dalla puntualità e fedeltà alla preghiera; nella serietà del
lavoro; entusiasta sempre della vita. Ma anche con una fede dove ha dovuto dire
molte volte il suo Ecce venio e detto sempre con generosità
anche quando questo aveva il sapore di un vero sacrificio.
Gli episodi che potrei raccontare
sono molti ma ne voglio ricordare uno che può racchiudere ciò che ho appena
detto.
Era circa un anno che ero
presidente e p. Albino era ricoverato per il cambio del pace-maker. Eravamo
seduti in camera in attesa che lo chiamassero per la sala operatoria.( n quel
tempo guidava ancora la macchina)Si parlava del più e del meno quando
improvvisamente mi disse: “ti devo dire una cosa importante”. Io pensavo ad una
cosa che riguardasse la CM invece iniziò a parlare di sé e disse: “nella mia
vita sacerdotale ho girato tutta l’Italia e anche all’estero con il solo
desiderio di far conoscere Gesù e l’amore del suo Cuore. Ora l’età non mi
permette di continuare, ho fatto la mia offerta e servirò il Signore come lui
desidera, anche nella mia anzianità, forza! ora tocca a voi” (da notare che
all’epoca guidava ancora la macchina e tutte le domenica andava in parrocchia).
Tornata a casa scrissi queste parole che avevano un sapore di genuina oblazione
e di consegna per tutti noi.
Vorrei ricordare anche la cosa
che a me ha segnato molto in questi ultimi anni, la sua presenza in cappella.
Mi sono resa conto che nonostante la confusione mentale e non sempre si collocava nello spazio
e nel tempo, durante l’Adorazione eucaristica, lui era presente al suo Signore
e molte volte rimaneva tutto il tempo a guardare l’ostia. Questi omenti non si
improvvisano ma si preparano con una vita intensa di preghiera e di comunione
con l’Amato.
Cara Martina mi fermo qui e ti chiedo di baciare le anni di
P. Albino per me, quelle mani che molte volte ha alzato per donarmi la sua
benedizione. Un bacio che vuole solo dire GRAZIE.
Nella comunione viviamo
questo distacco terreno.
Anna Maria

dio è amore
Carissimo Padre Albino,
mi sembrerà molto strano
arrivare a Bologna e non trovarti seduto e silenzioso in cappella o nel
salottino. Mi sembreranno strane molte cose.
Io ho avuto un padre
meraviglioso che ha insegnato a me ed ai miei fratelli, il rispetto per gli
altri, l'onestà, e la gratitudine per tutto ciò che la vita mi offre; Poi ho
avuto te che mi hai aperta ad una conoscenza di Dio da me cercata: Dio è Amore.
Ora ho due papà in cielo che, insieme alla mia mamma, non mi lasceranno mai
sola.
Sono sicura che , arrivato in
Paradiso, insieme agli angeli sei stato accolto dalle tue figli e tuoi figli che ti hanno preceduto in questo
ritorno a casa.
Ti ringrazio per tutto ciò
che mi hai insegnato. Anche negli ultimi tempi, la tua presenza silenziosa era
un dono; il tuo sorriso sereno e il tuo sguardo mite di uomo in pace, mi ha
insegnato ad accettare il tempo che passa. Questo tempo che scorre veloce, che
sembra sfuggirci dalle mani, non lasciamo che ci intristisca o ci amareggi, ma
accettiamolo come un dono dove ci è dato di testimoniare sempre l'amore di Dio,
in ogni momento, in tutte le situazioni.
Ciao Padre Albino!
Dolores Biggio, responsabile centrale del familiares

chiamati all'amore
Grazie
Signore per il dono di P. Albino e grazie a te, P. Albino, per il tuo Si pieno
al progetto d’Amore di Dio.
Quanti
chilometri hai macinato per venire a cercarci e per aiutare tutti a noi a
conoscere l’Amore di Dio. Per tutti hai sempre avuto un’attenzione particolare
e la tua presenza ci incuteva la forza per camminare insieme sulle orme di
Gesù.
Oggi,
lasciandoci guidare per mano dalla voce dello Spirito Santo, stiamo riscoprendo
in maniera forte il senso del Camminare insieme, “Noi CM”, Noi Compagnia
Missionaria.
Ma tu caro
Padre da sempre ci invitavi ad un cammino all’insegna dell’unità e dell’amore.
Rileggendo i
tuoi scritti ne ho trovato uno che ripropongo a me e a tutti in questo momento
della morte che fisicamente sperimentiamo come fallimentare pur nella certezza
che tu stai con Gesù e intercedi per tutti noi, Missionarie, Familiares, Padri
Dehoniani, amici e parenti. Cosi scrivevi:
Possiamo camminare, tenendoci per mano
“C’è un forte parallelismo, un
parallelismo quasi perfetto tra la vocazione personale di Santa Teresa del
Bambino Gesù e la nostra vocazione alla Compagnia Missionaria del S. Cuore. La
sua e la nostra sono da Dio: «Questo posto (dove
si concretizza la mia vocazione all’amore) me l’hai dato Tu, mio Dio»,
diceva S. Teresa.
Nello Statuto dei
Familiares vi è scritto: «Aiutati
efficacemente dallo Spirito Santo, ci sentiremo impegnati... a essere (sempre e
dapertutto) segno visibile della presenza di Dio che è Amore. L’amore dominerà
quindi tutte le espressioni della nostra vita e apparirà evidente nella
testimonianza, espressa mediante la vivacità della donazione, il sorriso, la
semplicità, l’accoglienza di tutti gli uomini come fratelli» (n. 9).
Qui c’è spazio per trovare mille “pagliuzze”
e farle d’oro nell’amore.
Generosità e amore per essere con Gesù
e in Gesù sugli avamposti della fede, calcando le orme stesse di Dio.
Ricordiamolo, ancora una volta, che nel Cuore misericordioso di Dio è spuntato
il primo germe della riparazione del peccato degli uomini e trovò
concretizzazione il piano della loro salvezza: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché
chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16).
Fondamentale è la comunione nello Spirito Santo e nel
comune ideale di amore… con tutti i membri della Compagnia Missionaria del
Sacro Cuore. Noi facciamo cordata insieme, aiutandoci con la preghiera e con il
sacrificio, e così possiamo raggiungere le vette su cui ci vuole Dio per
segnare il cammino ai nostri fratelli”.
Grazie, caro P. Albino, continueremo a contemplare il Cuore
trafitto di Gesù e tu da lassù invoca per noi lo Spirito Santo perché ci inondi
con la sua forza per essere, soprattutto oggi, segno vivo del grande amore che Cristo
Gesù ha manifestato a noi fino alla consumazione totale sull’altare della
croce, amore che continua a portare nel cuore di ogni uomo pace, gioia,
solidarietà, condivisione e fratellanza.
Clemente
Statzu, familiaris

75 anni di vita consacrata
Il 29 settembre 1937, P. Albino Elegante consacrava la sua giovane vita a Dio nella congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore: aveva 18 anni, quando disse il suo Ecce Venio.
Si compiono, dunque 75 anni: uno straordinario traguardo, per grazia di Dio.
Con p. Albino ringraziamo e lodiamo il Signore per questo dono e rinnoviamo con lui l'EcceVenio. Auguri, padre!!!
un nuovo natale
Sono a Bologna in via Guidotti nella sede centrale della Compagnia Missionaria, perché impedito a movimenti normali per un improvviso malessere alla gamba destra. Devo stare in carrozzina e muovermi con questo aiuto. Alle missionarie che mi ospitano ho presentato un cartoncino di cui avevo curato la stampa nel passato. E’ di insegnamento e di conforto. Mi serviva per la corrispondenza. Rappresenta un ammalato, lui pure in carrozzina, che viene spinto dai suoi amici. Sotto la figura c’è una scritta che dice:
“ Ero ammalato, non potevo muovermi. Ma voi mi avete messo in carrozzella. E circondato di affetto e attenzione. Vi ricordo che a queste persone, Gesù ha promesso la ricompensa del cielo”.
E’ questa ora la mia situazione!
Sto leggendo un libro molto interessante perché insegna la costruzione di una vita buona e bella nei confronti di coloro con cui condividiamo la nostra quotidianità o incontriamo sulla strada del nostro cammino . Ci insegna che se questo non è intonato a una sincera stima e a un profondo rispetto non è sinceramente cristiano. Detto libro ha delle espressioni sconvolgenti per insegnarci la strada di un autentico amore. Ad esempio: "E’ perduta la giornata in cui non riusciamo ad essere amanti dei nostri fratelli". E ancora : “Non si vive veramente se non il tempo in cui si ama”.
Questo è il tempo del Santo Natale in cui il Figlio di Dio ci appare concretizzato nell’amore. Egli si presenta a noi nella dimensione di un tenero bimbo che sa solo balbettare, piangere e sorridere.
Sorridere a tutti indistintamente anche a coloro che hanno l’abitudine di spargere sugli altri cattiveria o malanimo. Quale scuola di umiltà e di grazia ci mostra la sua incarnazione! Egli, pur potendo, non si è presentato a noi in forma trionfalistica, ma nella forma più povera e più umile per richiamarci anche noi alla bontà.
Non è esagerato allora augurare ai nostri lettori un Natale con una visita al presepio colma di buona volontà, nella disposizione a stabilire con tutti: fratelli piccoli e grandi, amici e nemici, un rapporto di amore e di rispetto. Perchè sarà l’amore e il rispetto che ci farà grati a Dio e agli uomini e ci condurrà al termine di una stabile pace.
“Quanto farete al più piccolo dei miei fratelli, - ci insegna Gesù - lo considererò fatto a me”.
Buon Natale a tutti. Con affetto
